Ma la conquista delle classi medie, ed in ogni modo della maggioranza, avrebbe dovuto essere resa soprattutto possibile grazie all'atteggiamento che la SPD avreb·be tenuto in politica estera. Schumacher vedeva chiaramente il primato della politica estera e, ingaggiando la battaglia sul tema della Widerstandpolitik, mirava a liberare il partito dagli orizzonti ristretti della mentalità socio-economicistica, propri alla tradizione marxista e sindacale, ed a farne uno strumento adatto alla lotta politica moderna. Di qui anche la rottura netta ed irrimediabile con il partito comunista, e l'alli11eamento della SPD in campo occidentale (14 ). E tuttavia lo sforzo di Schumacher per modernizzare il partito ebbe un limite; ed il limite fu dato dalla errata valutazione che il leader socialdemocratico dette dell'umore del paese nel mutato clima del dopoguerra. La figura emaciata dello intransigente oppositore di Hitler, che mostrava nelle carni i segni crudeli delle sofferenze e della galera, la figura del- !' oratore, trascinante e rabbioso, uso agli aggettivi in cui risuonava un che di drammatico e di definitivo, non era destinato ad avere successo presso un elettorato che era teso al distacco dal pathos ed al conseguimento di un elementare benessere materiale. L'opinione preferì seguire la calma sicurezza di Adenauer, che garantiva, grazie alla politica di Erhard, la ricostruzione materiale del paese, n1entre prometteva un ritorno, graduale ma certo, della forza e del prestigio tedesco in un clima di fiducia e di collaborazione internazionale; anzichè avventurarsi per l'irto e difficile sentiero della dura intransingenza in politica estera e dei nuovi esperimenti di politica economica, che Schumacher proponeva. La rinascita del paese in collaborazione con l'Europa occidentale e con gli Stati Uniti d'America appariva come una strada lunga e sicura; il duro lavoro chiesto da Erhard era accettato come una esigenza indispensabile; il pericolo di isolamento, implicito nella politica socialdemocratica, veniva rifiutato come un gioco troppo rischioso. Come osservò in un dibattito al Bundestag,, Franz J. Strauss, i socialdemocratici volevano << tutto o niente»; mentre l'alternativa dinanzi al paese era << il possibile o niente » (15 ). ( 14 ) Significativa la conversazione tra il Gen. Clay e Schumacher all'indomani della guerra. << Non dimentichi che i Sovieti sono nostri alleati! >; << Non dimentichi che sono nostri nemici! » ( cit. in H. SPEIER,op. cit., pag. 175). ( 15 ) Ancora in SPEIER,op. cit., pag. 157. [50] Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==