Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

attenuano, ma semmai aggravano questa desolata visione della società con.. temporanea in corso di « massificazione >>;al termine della quale non sembra di poter scorgere altro che l'uomo-robot. È una visione, però, che non ci pare tenere in sufficiente conto il senso più autentico della vicenda storica di quei gruppi sociali che oggi offrono materia, per l'appunto, alla problematica della massa. Per dirla qui sinteticamente, la « massa» nasce con il moto ascensionale del « Quarto Stato>>, con il formarsi della coscienza di classe, con la richiesta dell'eguaglianza giuridica, con la lotta per l' emancipazione politica e il miglioramento delle condizioni di vita. La massa nasce con la democrazia. Nessuna considerazione sulla massa come stato psicologico, morale o intellettuale, sulla meccanicità e l'inerzia del mondo contemporaneo, può prescindere da questo processo storico fondamentale: l'ascesa delle << classi subalterne». I fenomeni cosiddetti di massa fanno tutt'uno con quel processo. Moravia, nell'articolo citato, ha anche scritto che il nostro Paese è « un'Italia di eterni emigranti, come se gli italiani non ci fossero nati in Italia, ma ci fossero venuti nella stiva dei bastimenti lasciando in un'altra patria tutto il bagaglio della loro antica cultura. Un'Italia senza storia, più inalterabile e più immobile delle caste dell'India ... Questa sotto-Italia apparentemente così rumorosa in realtà è immersa in un profondo silenzio ... (ed) è davvero un mistero, almeno per noi che siamo in grado sì di vederla e descriverla, non di ricostruirne con precisione gli ineffabili meccanismi mentali>>. Ma al di sotto dell'immagine letterariamente suggestiva, che percezione c'è della realtà in cui viviamo e di cui siamo partecipi? Che lume ci viene offerto per un migliore, più largo intendimento di una congiuntura così complessa com'è quella in cui si trova oggi la società italiana? Purtroppo nessuno, perchè il senso di estraneità alla vita delle « masse >>si fa così acuto da convertirsi fatalmente in un'accorata rinunzia a comprendere. Non ci sembra comunque ammissibile ritagliare dal contesto storico, caratterizzato nel nostro tempo da un grandioso sforzo di liberazione umana, che ha per principali protagoniste le cosiddette masse, una serie di fa~ti che si giudicano deprecabili a tal punto da comportare una condanna di tutta la società prodotta da quello sforzo, da quella vicenda storica. Non vi sono due ordini di fatti, che si svolgano indipendentemente l'uno [12] Bibliotecaginobianco

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