Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

il Laqueur, il quale ha ricostruito le vicende dei partiti comunisti nei singoli paesi del Medio Oriente (con esclusione, rispetto al Gabrieli, dell'Africa Settentrionale Francese e con inclusi one, in compenso, della Turchia), e in particolare le loro relazioni con il movimento nazionalistico. Il quadro tracciato dal Laqueur è molto pessimistico; ma gli elementi da 1ui addotti a conferma del suo discorso, l'esattezza di alcune previsioni (ad es. sulla situazione iraqena) avveratesi dopo la pubblicazione del libro in inglese (1956-57), l'approfondita analisi della situazione odierna e dei suoi precedenti mostrano ad abundantiam quanto legittimamente il pessimismo ·dell'autore sia desunto dalla realtà delle cose e non da pregiudizi o da prevenzioni di qualsiasi ge- . nere. Egli sgombra innanzitutto il terreno da alcune opinioni tanto diffuse quanto infondate. Così quella relativa alla forza di resistenza di cui sarebbe dotato l'Islam contro il materialismo e l'ateismo dei comunisti: << l'Islam non è un ' baluardo ' contro il comunismo più (prdbabilmente lo è meno) del cattolicesimo in Francia e in Italia, del confucianesimo in Cina o del buddismo in Indocina... L'idea del ' baluardo islamico ' era interamente basata sulla nozione che il popolo fosse completamente digiuno di comunismo e che tale sarebbe rimasto. Ma l'ignoranza ben di rado ha contributo a creare dei baluardi ... E' -più probabile che, più della maggior parte dei paesi del mondo, siano quelli arabi ad offrire il terreno più favorevole allo sviluppo del comunismo ... Decisivo è il fatto che l'Islam aibbia cessato gradualmente di essere un serio competitore del comunismo nella lotta per il possesso dell'anima delle élites, attuali e potenziali, dei paesi del Medio Oriente>. Parimente infondata, secondo il Laqueur, è l'opinione che parifica il- nazionalismo mediorientale a quello di altri tempi e paesi: << il nuovo nazionalismo del Medio Oriente e della maggior parte degli altri paesi asiatici è del tutto diverso sia dai movimenti patriottici, liberali e democratici del diciannovesimo secolo, sia dal N atr:onalisme inté gral, che trovò la sua espressione classica negli scritti dei capi dell'Action Francaise, sia dal nazionalismo totalitario. E' probabilmente più vicino a ciò che Hannah Arendt ha chiamato il nazionalismo trz°baledei movz·mentz°'pan' ». Con tali caratteri il nazionalismo arabo si presenta come una forza distruttiva. Protagonisti ne sono, nella parte più caratteristica e più recente, gli studenti e i militari. Stupirà,, forse, la menzione dei primi: ma l'esiguità della classe colta e, nello stesso tempo, la gravissima disoccupazione intellettuale e il fatto che gli studenti siano l'unico corpo organizzato, data l'assenza di partiti politici intesi nel senso occidentale, congiuntamente ad altre ragioni particolari, spiega agevolmente tale stato di cose. Quanto ai militari, l'assunzione del potere da parte loro è in connessione sia con il fallimento dei vecchi governi a base feudale sia dei movimenti popolari guidati dalla classe colta. Ma chi sono i militari? << Di regola il gruppo degli ufficiali degli eserciti arabi non proviene dalle generazioni più giovani della classe superiore. Il pre- . stigio sociale e i benefici materiali offerti dall'esercito non attraggono abbastanza. Gli ufficiali, compresi alcuni giunti ai gradi più alti, originari degli strati più bassi della classe media, sono più comu- [123] Bibliotecaginobianco

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