zioso, dileguandosi gradualmente l'immagine della madre-angelo del focolare, agli autori dei raccontini per l'infanzia non rimaneva che sforzarsi di restare quanto più possibile con i piedi sulla terra, aderendo ad una formula di compromesso che avesse almeno una parvenza di modernità. Il ((birichino all'italiana » - cioè un vispo bambinone in cui non può scorgersi alcuna traccia della cattiveria un po' diabolica di certi suoi colleghi statunitensi, da Y ellow Kid a Bibi e Bibò - incarna, sulle pagine del Corriere dà Pi'ccolz' il prodotto di questo accomodamento postulato dai tempi (1 5 ). Il suo campo d'azione ha per confini un furto di marmellata e una rottura di stoviglie; la sua impunità conosce saltuariamente l'eccezione di una cena senza frutta. Nell'affettuoso endroù borghese in cui egli si muove, il babbo - che si presume resti tutto il giorno occupato in redditizie attività commerciali - è poco più di un ospite, riverito quanto fantomatico: La scena domestica è presidiata se~pre più stabilmente da una mammina stile alta borghesia lombar~a, che in qualche caso sembra anticipare l'eleganza longilinea delle si'/houettes di Boccasile. Un ruolo di primo piano spetta alle bestiole di casa, morbide, vispe e autorevoli come 1 loro « padroncini )>: « Cici era una bella bimba cli cinque anni con una selva di capelli bruni, che le arrivavano fino alle spalle, attorcigliati in molti e pesanti riccioli, con due occhi azzurri come le passiflore, con due gambucce sode e due manine irrequiete che toccavano e rompevano tutto. Bauci un gatto, un gran gattone bianco, dal morbido pelo lungo lungo, che sembrava quasi un manto cli candida bambagia, dagli occhioni verdi come i piselli e trasparenti come il vetro, (1 5 ) In verità il tema del «birichino» di estrazione borghese era stato ampiamente trattato, non senza finezza, prima da Collodi e poi anche da Vamba (e certo dal miglior Vamba, quello di Giamburrasca); ma la differenza tra quelle antjche « monellerie» - che sanno di 800, di « solini inamidati» e di abiti alla marinara - e queste moderne, è molto sensibile. Lì l'umorismo nasceva sul contrasto tra le stravaganze <lell'infanzia ed il mondo, composto e abbottonato, dei « grandi», nei cappelli a cilindro dei quali il ragazzo terribile finiYa per scodellare due uova della giornata, col pretesto di imitare il prestigiatore che aYeva Yisto al circo. Il birichino 1930 è meno impulsivo, meno nichilista, più pago e padrone di sè; meno audace e anticonformista, se si vuole. C'è in giro un'atmosfera da matriarcato imperante, che smussa gli angoli; il frugolo impertinente si muoYe a proprio agio, senza troppi stimoli riYoluzionari, in un ambiente fatto, per così dire, a misura di bambino. [92] Bibliotecaginobianco
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