Nord e Sud - anno VI - n. 53 - aprile 1959

strutture professionali nei Comuni con oltre 50.000 abitanti, al Nord ed al Sud. Si rileva allora che, per quanto riguarda la popolazione addetta ad attività agricole, si ha una notevole simiglianza, tra le due grandi circoscrizioni, nell'ambito dei Comuni da 100.000 a 250.000 abitanti, mentre che una sensibile dissimiglianza permane sia nell'ambito dei Comuni da 50.000 a 100.000 abitanti che in quelle di più ampie dimensioni (oltre 250.000 abitanti). Ma per quanto riguarda poi le attività secondarie, si osserva che nel Sud la quota di popolazione attiva addetta alle costruzioni ed impianti risulta proporzionalmente superiore all'analoga quota che si registra al Nord, in tutti e tre i gruppi di Comuni. Infine, nonostante l'inferiorità relativa alle attività industriali manifatturiere, in questi gruppi di Comuni ~i osserva che la proporzione di addetti ad attività terziarie, del tipo dei trasporti, del commercio e della pubblica amministrazione, si manifesta, nel Mezzogiorno, uguale od anche superiore alle proporzioni che si registrano nei Comuni del Nord. Il breve accenno a questi dati è sufficiente a fornire un quadro evidente della scarsa aderenza che, ancora nel 1951, presentava la struttura degli insediamenti nel Mezzogiorno rispetto alle strutture economicoprofessionali, se messa a confronto con le realtà delle regioni economicamente e socialmente più progredite del paese. In pratica, il grado di urbanizzazione del Mezzogiorno - inteso soltanto come proporzione di popolazione residente in rriedi e grandi agglomerati - contrasta con il livello di ruralizzazione tuttora elevato. La verità è che la « sovraruralizzazione » della popolazione e la « sovraurbanizzazione » degli insediamenti, le quali si manifestano sia in senso relativo che in senso assoluto, sono due facce della stessa medaglia. Il settore cittadino non è espressione, nè frutto, di uno sviluppo in senso capitalistico ed industriale del Mezzogiorno: nelle città si concentrano ancora rilevanti proporzioni di addetti agricoli, e sussiste una folla di addetti ad attività terziarie che vengono esercitate in forme assolutamente pre-capitalistiche, individualmente o in forma artigiano-familiare; mentre gli stessi addetti all'industria sono spesso artigiani e piccoli lavoranti m propno. La situazione riflette ampian1ente la natura del crescente livello di (68] Bibliotecaginobianco

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