Nord e Sud - anno VI - n. 53 - aprile 1959

possono rivelarsi ben più gravi di quelli talora connessi alle migrazioni verso l'estero. Mentre per queste ultime. difatti, sono altre economie che devono provvedere alle esigenze di nuovi insediamenti, per le migrazioni interne i diversi oneri connessi a dette esigenze incombono sulla medesima comunità. Assai diverso, nei suoi effetti funzionali, ad esempio, può rivelarsi con molta probabilità il caso in cui gli spostamenti verso una certa regione o zona derivano da una particolare forza di (( attrazione » della medesima nei confronti degli abitanti di altre regioni, ossia dall'influenza di quelli che, sono detti pull-f actors, rispetto all'altro caso in cui detti spostamenti siano prevalentemente dovuti ad una forza di « espulsione » dalle aree di partenza dei trasferimenti (push-factors). Nella prima ipotesi, difatti, è plausibile che vi siano maggiori probabilità che questi spostamenti si traducano ·effettivamente in un beneficio per la capacità produttiva del sistema: là dove nel secondo caso, anche qualora i singoli possano trarre qualche beneficio dàl trasferim~nto, non è improbabile che la capacità produttiva del sistema venga ad esserne sminuita. nel senso che il trasferimento in parola potrebbe tradursi in n1aggiori esigenze di consumo o di investimenti (( sociali », non compensate da un adeguato miglioramento delle combinazioni e delle strutture produttive. Peraltro, anche i pull-factors sono apprezzati e percepiti dai singoli emigranti: e quindi l'effettiva utilità dei trasferimenti dipende dalla corrispondenza tra le percezioni individuali e la realtà delle situazioni, cÒ.irispondenza che non può certo assumersi garantita; specie allorquando i trasferimenti originino da aree lontane da quelle di destinazione; e non soltanto lontane in senso spaziale, ma più ancora in senso sociale ed economico. Inoltre non è impossibile pensare - ed in concreto, anzi, ciò si verifica con relativa frequenza - che gli spostamenti assun1ano, anche per una sorta di effetto-dimostrazione, un andamento autocumulativo, sì da superare le dimensioni che sarebbero obiettivamente richieste e/o da verificarsi ìn un tempo eccessivamente breve rispetto a1le esigenze (di ciò sono eloquenti testimonianze i non rari fenomeni delle 1< migrazioni di ritorno »). Si può ancora osservare che spesso la sensibilità individuale all'esigenza del trasferimento - si manifesti essa nella forma dei pull-factors od in quella dei push-factors - può essere pii1 pronta ed immediata proprio là dove le condizioni economico-sociali di vita consentirebbero un'ulteriore permanenza nei vecchi insedian1enti (ed un'ulteriore persistenza delle vecchie combina- [60] Bibliotecaginobianco

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