dei fattori della produzione, in ispecie quando stanno anche ad esprimere -- come per lo più accade - un << trasferimento professionale » degli elementi migranti. Così, nel passaggio di una econon1ia da un regime di sùssi: stenza ad un regime capitalistico, lo sfollamento delle campagne, il processo di ·concentrazione delle popolazioni in determinate zone o regioni, lo sviluppo di un processo di urbanizzazione, e via dicendo, sono altrettante trasformazioni degli insediamenti preesistenti senza le quali l'introduzione di nuove combinazioni produttive, e, quindi, di un crescente tasso di accumulazione e di sviluppo, sarebbe ben probabilmente difficile, se non addirittura impossibil~. E tuttavia, occorr~ naturalmente guardarsi dal ritenere che a codeste funzioni .i movimenti migratori assolvano senz'altro, od assolvano nel_m_igliore dei modi. Questi movimenti si verificano per lo più spontaneamente, ossia senza un disegno od un programma preordinato, ma secondo impulsi affatto individualistici:_ essi sono quindi soggetti a stimoli od ostacoli di carattere prettamente individuale, che possono quindi in variò modo addurre a fenomeni che non rispondono alle reali esigenze di una economia in via di sviluppo, o addirittura le contrastano. Il caso più patente è quello dell'emigrazione verso l'estero, che non sempre ha esercitato quella funzione di << valvola di sfogo » di una eccessiva pressione demografica di cui si è detto, ma ha anche molto spesso fun_zionato da « valvola di sfogo » delle energie che avrebbero potuto farsi più attivamente promotrici e protagoniste di un processo di sviluppo. Ciò è accaduto, generalmente, là dove l'emigrazione non ha inciso sulla quantità della popolazione lasciandone inalterata la struttura, ma ha modificato in termini sfavorevoli anche quest'ultima, aggravando le còndizioni dei <<rimanenti»; là dove l'emigrazione· ha interessato le classi più attive ed intraprendenti della popolazione, anzichè incidere sulle classi meno qualificate e meno attive; là dove le rimesse degli emigrati - le quali costituiscono uno dei molteplici dementi che valgono a compensare ed anche a superare gli effetti· negativi pur sempre connessi, in qualche modò, all'emigrazione - o erano impedite o rifluivano nelle mani di chi non intendeva o non poteva dar loro una destinazione diversa da quella del consumo o di forme di investimento scarsamente produttive in t~rmini di capacità ·di accumulazione. Ma anche nel caso delle migrazioni interne possono verificarsi deviazioni ed incongruenze, rispetto alle esigenze obiettive, in cui effetti negativi [59] Bibliotecaginobianco
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