Nord e Sud - anno VI - n. 53 - aprile 1959

nere una simile mistificazione, a prestare cioè la sua etichetta ai massimalisti del liberismo. D'altra par.te, una politica liberale oggi in Italia non deve essere nemmeno una politica fatta di risentimenti e di pregiudizi contro gli imprenditori, contro i « notabili dell'economia privata italiana », contro il ceto degli industriali considerato come classe dei padroni. La polemica di La 1'vfalfa con la massima organizzazione sindacale del padronato italiano ha indicato, appunto, e assai chiaramente, l'importanza che potrebbe assumere una politica diretta a liberare, dalla falsa e soltanto apparente solidarietà con forze malthusiane, le energie più responsabili e più vive del capitalismo ita- \ liano; diretta, cioè, a renderle efficacemente disponibili per una politica di sviluppo economico. n. d. r. Latino, cultura e pseudocultura Una disposizione deI Uinistero della P.J. prevede che, a partire dalla prossima sessione, sia soppressa negli esami di licenza della Scuola i\lledia la versione dall'italiano in latino. Il provvedimento porta la firma del ministro Moro, che aveva ottenuto in precedenza il parere favorevole del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Approviamo pienamente la decisione del J\-Iinistero, così come ci rallegriamo dinanzi ad ogni provvedimento che miri a svecchiare le sovrastrutture retoriche, il vecchiume inutile, il ciarpame pseudoculturale che in grande abbondanza aduggia la vita della nostra scuola media. Benchè favorevoli ad una riforma coraggiosa e decisa che renda moderna una scuola che è arretrata, nei programmi e negli istituti, di almeno mezzo secolo, ammettiamo realisticamente che, nell'attuale clima politico e culturale, una simile riforma avrebbe poche probabilità di essere varata dal Parlamento, anche per l'incidenza economica che una seria e generale riforma comporterebbe. Perciò ci accontentiamo, e plaudiamo ai piccoli passi, purchè rivolti verso una concezione realistica, moderna, sostanzialmente educativa della scuola media. L'abolizione della versione in latino nell'esame di licenza media (che segue l'analoga abolizione introdotta negli anni scorsi prima nell'esame di abilitazione magistrale, e poi nella maturità scientifica) è una piccola vittoria della cultura sull'erudizione, dell'intelligenza sui pregiudizi pseudoumanistici, della modernità sul culto acritico e angusto di tutte le forme culturali del passato, accettate in blocco senza distinguervi il vitale dal caduco. Non è nostra intenzione approfondire qui il tema della didattica del latino (che sarebbe tuttavia tutt'altro che un tema da specialisti, visto l'enorme posto che il [40] Bibliotecaginobianco

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