Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

non modificarono che in minima parte una situazione che evidentemente li danneggiava e che nessun cittadino britannico posto innanzi ai termini matematici della questione avrebbe trovata ragio1ievole. Certezza della legge elettorale, dunque: e nell'ambito di detta legge si potrebbe provvedere agevolmente a due ,problemi che a noi sembrano di particolare importanza. ecl urgenza. ll ,primo è quello della durata della campagna elettorale: i settanta giorni, prevz·sti dalle leggi che hanno avuto vigore fin qui, sono francamente eccessivi. Settanta giorni sono praticame11te tre mesi e mezzo-quattro mesi di paralisi della vita politica del paese, senza contare quelli immediatamente precedenti, nei quali nessutz governo si impegna mai ( e éhi potrebbe dargli torto?) su questioni di fondo che possono procurare impopolarità e nei quali ogni governo ten- , derà ad amministrare allegramente e a legiferare in funzione dei ,prossimi comizi. D'altro canto settanta gior1ii di campagna elettorale portano un dispendio eccessivo pei partiti, un dispendio cui francamente non si vede la necessità. L'on. Ministro degli Interni ha sottolineato che le elezioni costano all'erario dodici miliardi e che perciò era preferibile abbinare quelle del Senato e quelle della Camera dei Deputati. Ma per la verità la spesa che più ci ,preoccupa non è tanto quella accertabile perché scritta nel Bilancio dello Stato, e soggetta quindi a discussione e a pubblico controllo, non è tanto la spesa co1i cui lo Stato demo,cratico1 assicura ai cittadini l'esercizio di questo diritto fondamentale, quanto l'altra spesa, quella che sostengono· i partiti politici. Una spesa che sfugge ad ogni controllo e che porta con sé tutte le servitù. La limitazione per legge della propaganda elettorale è stata già un enorme passo avanti; ma non basta a1icora. Occorrotio altre leggi, con cui si fissi un limite massimo di spesa per i partiti nelle campag1ie elettorali (secondo l'esempio del- · l'Inghilterra e degli Stati Uniti), con ampio diritto di controllo da parte di commissioni parlamentari appositamente costituite. E noi crediamo che anche la limitazione della durata della campagna elettorale contribuirebbe sensibilmente a tale scopo. Tutto, dunque, sembra suggerire una tale soluzione . . Il secondo problema è quello delle ,preferenze: chiunque abbia se- :guito una campagna elettor_alecome osservatore, o chiunque l'abbia vissuta come candidato, conosce benissimo il fenomeno del cannibalismo di lista. Soprattutto in certe formazioni minori la grande battaglia poli1s1 . Bibloteca Gino Bianco

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