ticolo del Brignetti era destinato a restare isolato, chè anzi ess_odava l'a·vvio ad una ca,n1pagna di deterior,e giorn,alismo estivo, fondata su motivi scandalistici (i « somari in cattedra») e demagogi,ci (l'interesse delle famiglie). Già il giorno seguente, il quotidiano romano pub,blicava u11a intervista col prof~ Breccia, il quale conveniva col Brign,etti circa il peri-- colo costit11tito da,lla possibilità che qua,lcuno dei << somari >>da lui messi all'indice esercitasse ,anche nel'la sessione autunnale le funzioni di commissario di esam.e. Poi, a partire dal 30 agosto, ingenuità provinciali, fiera {{ella vanità, geremiadi s·ul b.uon tem1 po antico e sottili masochismi intellettuali si ,a,lternavano nelle lettere che « vecchi presidi, padri di famiglia >>, etc. presero ad inviare, con ritmo incalza·nte, al redattore cl1e curava 'l'inchiesta scolastica; e il Giornale d'Italia provvide ~ dare il più adeg11ato e stimolante risalto a tanta lodevole preoccupazione per le sorti • della s·cuola statale italiana. L'aspetto in parte ameno di questa campagna . giornalistica veniva successivamente accentuato da una polemica accesasi fra il Brig11etti ed un anonimo corsivista dell'Avanti!: questi aveva infatti contestato al Brignetti di possed,ere titoli sufficienti a renderlo giu-- dice e inquisitore degli insegnanti ita,liani, mettendo in rilievo una poco lusinghiera votazione che il Brignetti avev,a riportato in un concorso per reduci. Del che si fa qui cenno solo per mostrare a quale basso livello ben . presto scadesse la campagna estiva promossa dal foglio romano, che, tut .. tavia, proseguì veemente ed animosa ancora per alcune settimane. In tutto questo periodo poche proposte e segnalazioni serie ( « La provincia custodis-ce i professori non idonei>>,'richiesta di concorsi frequenti, etc.) veni-- vano sommerse in un mare di altre proposte e segnalazioni confusionari e e pretenziose, attraverso le quali spiccavano tuttavia velenose e ipocrite insinuazioni: << Mandereste vostro figlio .a studiare da un docente ignorante, se non avesse la patente dello stato? >>.( Giorn. d'It., 4 sett. u. s.). Con il cl1e si rendeva evid,ente come al giornale romano interessasse molto più la polemica, artificiosamente condotta, contro la scuola di stato anzichè un serio esame dei problemi generali dell'ordinamento scolastico italiano. In altri termini, la ,denun,cia d,ei mali della nostra scuola di stato restava fine a sè stessa e, accompagnandosi all'ermetico silenzio conservato sulla scuola privata, si rivelava per un comodo espediente in vista di secondi fini, a ma'la pena dissimulati. D'altra part,e, il Giornale d'Italia era 1ben lungi dal restar solo 11ello Bibloteca Gino Bianco
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