eia. Il Volpicelli, pertanto, in una serie di articoli, non solo divulgò ampiamente i fatti denunciati dal Breccia, ma illustrò anche una serie di proposte e di rimedi, che concordavano di fatto con queltli del Breccia stesso, ma ,che ,comunq·ue andavano oltre i limiti di una recensione o di un intervento episiodiico.Chiaramente egli vide il nesso fra le insufficienze delila scuola secondaria e gli ordinamenti delle facoltà univ,ersitarie che all'insegnamento nelle scuole secondarie preparano. A·nche per lui, tut- , tavia, come per il Breccia, 11male fondamentale è costituito dal disordine nel quale 'si è lasciato cadere il sistema di assunzione del personale insegna,nte attraverso i ·non più .periodici e 1"egolariconcorsi. « Sulle cattedre troppi professori entrati ,per la porta di serv.izio » fu il titolo dr uno degli articoli del Volpicelti; e magari, egli fa-cev~ osservare, sono· proprio questi i professori, le cui spaventose deficienze culturali sono al-· l'origine della polemica di questa esitate. Del che, egli con.tinuava, la ra., gione va r~vviJsatanel!'esa:gerata importa·nza data nei concorsi al punteggio dei titoli in confronto a quello degli esami di meri~o; sicchè non è tanto la ma1 ncanza di personale opportunamente qualificato a determi-- nare l'incresciosa situazione denunziata, quanto le remore poste all'afflusso dei giovani meglio preparati. Costoro, infatti, non solo sono costretti aJ subire il danno di attese pluriennali, derivante dalla capricciosa saltuarietà con la quale si ba1 ndiscono i concorsi, ma ,per di più, una volta bandito ed espletato il concorso, si vedono esposti ad essere sruperati nelle ·graduatorie finali da candidati assai meno meritevoli, ma assai più titolati. Il problema degli insegnanti era den1 unziato come prdblema fondamentale della scuola italiana anche da C. Dentice d'Accadia su Il Mattina del 18 settembre u. s.; la quale spostava 'la ·propri•aattenzione dal piano dei concorsi a quello delle Università, i,n cui i parteci!panti ai concorsi ricevono la loro formazione. I mali dell'Università venivano, quindi, così riassunti dalla prof. Dentice: eccessiv.oaffollamento, con conseguente scadimento qualitativo; scarsa frequenza e partecipazione alla vita universitaria; e soprattutto indebita commissione della preparazione alla ricerca scientifica con la preparazione stretta1 mente professionaile.Donde due proposte fondamentali: creazione di una nu,ova scuola secondaria, la quale,. consentendo l'accesso a molti dei pubblici impieghi, non costituisca un punto di ·passaggio obbligato verso i corsi .universitari, ahe soli oggi con- [41] Bibloteca Gino Bianco
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