l'obbligatorietà del -pagamento di una sorta di << contrìbuto di miglioria>> - aff~tto differente da quello ora in vigore - da parte del proprietario di un immobile che, a causa del vincolo app1osto ad altro immobile contiguo, veda il proprio valorizzarsi ~i riflesso. I Vogliamo invece sottolineare - in attesa di quella più organica sistem,azione della legislazione sui Piani Regolatori che anche il prof. Piccinato, chiarendo il rapporto tra la impostazione del piano e l'intervento di tutela dell'ambiente, ed esemplificando tale concetto, ha auspicato in uno dei suoi interventi - una proposta che vale per intanto ad assicurare la necessaria protezione dei nostri ambienti antichi. Già nell'ultimo Congresso torinese dell'Istituto Nazionale di Urbanistica Roberto Pane aveva individuato i termini in cui il problemi poteva essere posto sul piano ·della più assoluta concretezza. L'interesse della speculazione a realizzare una edilizia di sostituzione nasce chiaramente dalla possibilità di effettuare, attraverso la costruzione di una cubiatura di gran lunga maggiore, e quindi di un numero di vani enormemente superiore, una operazione finanziaria altamente redditizia. D'altr,a parte, la conti ... nuità dei valori am1 bientali nei centri antichi scaturisce in massima misura dalla euritmia e dalla «scala>> dei rapporti volumetrici e spaziali. Un vncolo, quindi, che dbbligasse a rispettare, nella sostituzione edilizia, le volumetrie originarie, mentre assicurerebbe il rispetto degli originari valori spaziali, conseguirebbe altresì il risultato di annullare il movente delle operazioni speculative; e in tal caso, veramente si potrebbe essere certi che ci si limiterebbe alla sostituzione di singoli edifici, e non già di interi complessi! Alla proposta Pane, che ci sembra essere uno strumento veramente efficace e legittimo - oltre che suscettibile con facilità di concreta attuazione - noi vorremmo aggiungere una nostra considerazione. Pensiamo - e a ragion veduta, giacchè recenti esempi anche na~ letani confermano la giustezza del nostro assunto, - che il vincolo volumetrico dei complessi ambientali dovre·bbe essere integrato da ·un vincolo funzionale: se cioé l'edificio da sostituire fosse destinato, ad esempio, a case per a·bitazione, il nuovo non dovrebbe poter essere adibito che al medesimo scopo. Infatti, la creazione di attività, come uffici, Enti di pubblico interesse, etc., non mancherebbe di riflettersi in termini negativi tra l'altro sui problemi della circolazione: la ricostruzione del napoletano [101] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==