quando non si è parte in causa per danni materiali ma solo per quei danni morali che colpiscono una proprietà ideale, e che sono, per chi ne sente il peso, assai più duri da sopportare. Propongo ancora di incontrarci perjodicamente per continuare a trattare della tutela artistica e spero che potremo farlo in questa stessa sede che ha ormai conquistato una tradizione nel campo della educazione politic.a e della libertà. RoBERTo PANE Il movimento cooperativo tra gli assegnatari in Puglia, Lucania e Molise « Gli assegnatarii sono obbligati, per la durata di venti anni, dalla stipulazione del .contratto di vendita, a far parte delle cooperative o consorzi che l'Opera ,avrà promosso o costituito al fine di garantire l'esistenza tecnica ed economico-finanziaria alle nuove piccole proprietà coltivatrici. L'inadempienza di tale obbligo importa la decadenza dell'assegnazione che è pronunciata dall'Opera ». Così l'articolo 23 della Legge Sila. Leggendo tra le righe della Legge stessa, risulta evidente la preoccupazione del legislatore di realizzare, con l'associazione dei nuovi prodt1ttori, la migliore ampiezza dell'impresa. La creazione di siffatte cooperative si inquadra, a nostro avviso, più che nella definizione di cooperazione data da Maffeo Pantaleoni ( « puro fenomeno storico>>),in quella di Ghino Valenti, di << reazione al monopolio ». Intendiamo qui non solo una re.azione a un monopolio econorr.dco,ma una sorta di schieramento mutualistico contro il monopolio delle tradizioni e delle « abilità » degli altri imprenditori. Ammettendo questi accostamenti, non vediamo, per ora, di buon occhio l'estensio,ne della assistenza degli Enti di Riforn1a, attraverso le cooperative, agli altri piccoli proprietari coltivatori non assegnatari. Primo, perchè siamo piuttosto scettici sul genere di imprenditori cl1e le cooperative dell'Ente saranno capaci di attirare; secondo, perchè temiamo l'accentuarsi, in questo c,aso,del regime paternalistico degli Enti. Crediamo alle cooperative come all'am·biente migliore dove l'assegnatario possa farsi le « ossa »; e temiamo che i nuovi arrivati ~ggraverebbero i problemi di evoluzione delle cooperative stesse. [93] Bibloteca Gino Bianco
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