Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

posti d1alla sua presenza e vitalità nella società italiana ( 1 ). Si vuole solo far notare che se qualcosa di positivo vi è (e non è dubbio vi sia) nella moderna concezione della stampa come un prodotto commerciale che segue le leggi della domanda e dell'offerta, e sottostà al rigore della concorrenza, e tenta di affermarsi sul merCiato per le sue doti di qualità, questo qualcosa ha potuto essere realizzato ed offerto al pubblico, nell'ultimo dopoguerra, quasi esclusivamente dal settimanale popolare, e - nel settore più vicino alla stampa d'informazione - dal rotocalco di attualità. Quale è stato, invece, in tale periodo, lo sviluppo della stampa quotidiana, che in tutti i Paesi più progrediti rappresenta il tessuto connettivo clell'informazione moderna, la voce di gran lunga primaria del consumo 11azionale della carta stampata? In qual modo il quotidiano è riuscito ad adeguarsi al moto di svecchiamento impresso a tutti gli aspetti della nostra vita politica e culturale (fino alle sue espressioni più «quotidiane» e modeste) dalla democrazia? Come esso ha utilizzato gli esempi stranieri, di Paesi I ( 1 ) Alla fine del '55, una riservatissjma << segnalazione », elaborata dall'lJflicio Studi di una grossa azienda settentrionale, faceva ascendere la tiratura complessiva dei periodici in rotocalco esistenti in Italia ad oltre 20 milioni di copie settimanali. Questa cifra può sembrare a prima vista esagerata (a noi non lo sembra); non si può, tuttavia, prestare interamente fede ai dati D·OXA (raccolti nel volume di P. Luzzatto Fegiz, Il volto sconosciuto dell'Italia, Milano, 1956, pp. 811 segg.), riferiti a un sondaggio operato nel 1950: essi appaiono oggi quanto meno bisognosi di molti ritocchi. Secondo quel sondaggio, il numero dei lettori << regolari >> di periodici sarebbe asceso a 10-12 milioni, e quello degli << irregolari » o occasionali a 7-8 milioni. Calcolando una media di 4 lettori per ogni periodico acquistato - la stessa media su cui ci si basa di solito per i quotidiani - la vendita reale si ridurrebbe a cifre che ci sembrano troppo esigue anche per l'epoca in cui fu operato il rilievo in parola. Va comunque rilevato, al proposito, che dal '50 ad oggi, il settore di periodici in rotocalco ha fatto registrare incrementi notevolissimi di tirature, dovuti anche al numero di testate nuove, sorte in tutte le <<specialità »: dal rotocalco di attualità al fotoromanzo - che nel '50 era alla sua prima comparsa, mentre oggi vanta una tiratura di alcuni .milioni di copie settimanali - ai settimanali cinematografici, sportivi, di attualità femminile, di selezione, ecc. D'altra parte, il considerare, nel complesso dei lettori, soltanto gli <<adulti» - dai 18 anni in su -, come fa il Luzzatto Fegiz, taglia fuori dall'indagine tutto il pubblico rappresentato dagli aficionados del fumetto infantile e del giornalino tradizionale per l'infanzia, le cui tirature globali ascendono anch'esse ad alcuni milioni di copie settimanali. (9] Bibloteca Gino Bianco

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