Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

più importanti sbocchi commerciali del prodotto, come le centrali del latte appunto. Così, ad esempio, la Cooperativ,a di Conca d'Oro aveva organizzato la consegna del latte alla centrale di Taranto, che veniva a prelevarlo con i propri automezzi ai .centri di raccolta appositamente istituiti. Subito la concorrenza privata, che già ritirava il prodotto a prezzi irrisorii, offrì agli assegnatarii un prezzo per litro superiore di cinque lire a quello pagato dalla centrale del latte, ritira11do direttamente il prodotto, senza troppi controlli sulla genuità, podere per podere. Gli assegnatarii cessarono, naturalme11te, di consegnare il latte alle cooperative rendendone antieconomico, data la limitatezza del prodoto consegnato, il trasporto fino agli impianti di trasformazione da parte •della centrale. Per ciò l'E.nte impegnato, attraverso la cooperativa, alla consegna di un quantitativo minimo, fu costretto ad offrire di tasca propria un congruo aumento sul prezzo del latte consegnato alle cooperative per non perdere così la clientela della centrale, preziosissima nei periodi di sovrabbondanza di produzione. Riteniamo l'intervento dell'Ente in questi casi necessario ed encomiabile; ma disapproviamo fern1amente i sussidi distribuiti ad alcune cooperative che hanno come attività unicamente la trebbiatur,a del grano e la lavorazione dei terreni, quando è noto che, data la fortissima e spesso paradossale concorrenza nel campo dell'offerta dei servizi di meccanizzazione agricola, la gestione di cooperative siffatte, è, nei casi accennati, assolutamente antieconomica. Perchè dunque insistere in attività così poco produttive? Non ·bastano forse i trattori che giacciono inoperosi nei parchi macchine dell'Ente? Il dott. Tullio Botteri conclt1de la sua esposizione delle « Prime esperienze Cooperative nella Riforma Agraria in Puglia Lucania e Molise » con queste parole: << Il contadino meridionale, quando viene messo nella condizione di poter affermare le sue qualità, sa dare prova di possedere quelle doti di umanità, di riflessione, di iniziativa e di socialità, che portano attraverso il sentimento della mutualità alla naturale soluzione coope- • rat1va >>. Siamo perfettamente d'accordo col dott. Batteri e confidiamo perchè vengano presto a ere.arsi le condizioni necessarie attraverso cui il contadino meridionale possa affermare la propria personalità. Non dimentichiamo che, se alla Riforma viene riconosciuto un aspetto I [100] Bibloteca Gino Bianco

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