Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

~ ]Jarola sulle relazioni economiche italo-tedesche è stata quella del trattato commerciale tra i due Paesi, rinnovato ed ampliato nell'aprile scorso. l\!Ia anche qui le innovazioni favorevoli all'Italia sono andate esclusivamente a vantaggio della produzione di automobili e di vini pregiati, due categorie che non interessano specificamente il Mezzogiorno. Di fronte all'attività di forti gruppi d'interessi privati, il governo tedesco non si è sentito in dovere di proporre ciò che il governo italiano aveva dimenticato di chiedere, cioè clausole che interessassero più da vicino l'economia meridionale. « I presupposti (per una compartecipazione tedesca di capitale e di tecnici all'industrializzaz1one del Mezzogiorno) non sembrano sussistere attualmente nè da parte italiana nè da parte tedesca », aveva scritto in proposito il corrispondente da Roma dell'importante settimanale economico Der Volkswirt (X, 20; I9-5-1956). Quali sono le prospettive al presente, dopo che, con l'annuncio della creazione di una commissione mista, in cui siederanno anche rappresentanti dell'industria, della finanza, e dell'agricoltura, è superata la situazione d'isolamento in cui si trovava il governo tedesco nel suo tentativo di venire incontro alle necessità del Sud? Esaminiamo dapprima i lati positivi e i provvedimenti concreti che verranno intrapresi o s•viluppati da questa commissione. Da parte tedesca non è previsto un programma fissato in precedenza: l'atteggiamento sia del governo che dell'economia privata è che spetti agli italiani chiarire sia i loro bisogni che i loro desideri, ed indicare i punti, d'attacco dove la collaborazione tedesca può essere efficace e vantaggiosa per ambo le parti. Compito precipuo della commissione sarà di studiare le possibilità di intervento per l'economia privata tedesca nei suoi singoli settori, e di diffondere quanto più possibile in Germania la conoscenza di tali problemi. Fino ad ora infatti il bilancio delle relazioni italo-tedesche sul piano degli enti nazionali interessati era stato molto magro. La Confederazione Tedesca dell'Industria (BDI - Bundesverband der deutschen ln,dustrie) ha avuto ben pochi contatti con la Confederazione italiana. Nel 1953, rappresentanti della Confederazione degli Industriali Siciliani si sono recati in Germania (la Regione Siciliana è più attiva delle autorità italiane nelle iniziative turistiche, commerciali, etc.) e nel dicembre 1954 membri del BDI hanno visitato la Sicilia. In seguito a questi contatti un esperto tedesco si è recato in Sicilia per eseguire consulenze nel campo dell'industria conserviera. Da parte sua, tuttavia, il BDI non ha preso alcuna iniziativa, limitandosi a porre in contatto ditte di un paese interessate a relazioni d'affari con le corrispondenti ditte nell'altro paese. Anche altrimenti scarseggiano i contatti ed i mezzi d'info1rmazione, e le ditte che, stimolate dai discorsi di Erhard, hanno voluto rendersi conto di eventuali possibili attività in Italia hanno avuto notevoli [52] BiblotecaGino Bianco ..

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