Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

coscienza di ciò che questo ha significato nella storia effettuale dell'Unione Sovietica e senza avvedersi dell'errore logico di questo atteggiamen,to, che davvero trasforma la storia nel'la famosa notte in cui tutte le vacche sono grigie. Si smarrisce così la misura del costo in valori umani, di dignità e di libertà, che la costruzione so·cialista ha comportato; ,e si finisce per non avvertire il decisivo problema pratico, così grave oggi per gli stessi marxisti, di cercare la via di ridurre nell'avvenire quei costi umani, tro,ppo grandi perchè la postuma a~soluzione pseudostoricista possa bastare a negarne la s·paventosa realtà. Con q·ueste p·remesse mentali Francesco Flora ha potuto tornarsene dalla Russia dichiarando che la scuola sovietica aveva realizzato la perfetta i,dentità di teo,ria e pratica, che quanto fosse vero si è visto adesis.o, co,n l'annunciata sop1p,ressione degli esami di storia nell'ultima classe delle scuole sovietiche: tanto quella ' teoria ' era infarcita di menzogne e tanto contrastante con la rea'ltà e la pratica sovietica. F-rancesco Flora si è a,ddir.ittura ridicolizzato parlando, alla vigilia della pubblicazione del rapporto Kruscev, del « mondo li~bero » come regime ,di « privilegi » e « mOfilopo1 li », che « ap1 pare ben più carico di colpe e delitti, divenuti ormai ordinaria amministrazione che non turba nè le s1 ieste nè i sonni notturni, di quanto non possano essere quei regimi che per intanto·, 11onostante tutto, hanno scrollato i1 delitto permanente della dittatura dei privilegi e dei monopoli ». Quel « nonostante tutto» è veramente esemplare; e non meno esemplare è quella indignazione verso i delitti •del « mondo libero », un'indignazione cui non ha poi fatto seguito alcuna indignazione per i delitti di Stalin, quando di essi è stata offerta la documentata e autorevole denuncia che, per disavventura del Flora, non è stata firmata da Saragat, ma da Kruscev e soci. Ma forse, i delitti di Stalin, ,per il professor Flora, app·arteng01no al!la categoria da lui definita cc particolari della cronaca » e non a quella più autorevole da lui solennemente definita « certa vocazione della storia », cc direzioni della storia >>• Luigi Russo ,dal cant<, suo, si è p,resentato capolista del P.C..I. a Pietrasanta; e anzitutto, evidentemente preoccupato, in un suo « discorso agli elettori », pub,blicato da r' Unità ,del 26 maggio, ha affermato che i legami fra P.C.I. e P.S.I. sono indissolubili; e ha poi paragonato la Russia sovietica al C.risto « che sale sulla croce e beve l'aceto e il fiele per salvare tutto il genere umano ». Non si sa se ammirare, in questa proposizione, una manifestazione di zelante sfrontatezza o di grottesca ingenuità. C-i si dice, infine, iro.nizzando, da Gabriele Pepe, che la rivoluzione non poteva attuarsi con i modi della libeiità e della democrazia, e si avanza ancora una volta la giustificazione della politica staliniana come terrorismo rivoluzionario: senza neppure avvedersi che proprio questa giustifica .. zione è stata esplicitamente demolita dal raipporto Kruscev, e che non è [46] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==