raccoglie l'élite della società mel.fitana. Questo << Circolo sociale>>, che il popolo chiama, non senza una punta d'ironia, << dei galantuomini>>, e l'ambiente più reazionario e conservatore del paese, nonostante che ne sia presidente il locale dirigente del P.S.I. Il primo colpo di scure fu sferrato alle strutture feudali esattamente cinquanta anni fa da un giovanissimo avvocato, uomo d'ingegno e di .sicuri ideali: Attilio Di Napoli. Contemporaneamente un altro grande spirito combatteva in questi luoghi la stessa battaglia: Guistino Fortunato. Non ·poche volte le loro strade collimarono. Prima il Fortunato, poi il Di Napoli ,portarono, per il seggio di Melfi, la loro parola in Parlamento. Ma l'opera di rivolgimento sociale che con tanto impegno veniva conducendo in Melfi il Di Napoli venne violentemente stroncata dal fascìsmo. Qui le imprese dei nazionalisti raggiunsero una ferocia inaudita, talchè G. Matteotti ebbe a citarle nel suo ultimo discorso alla Camera. Proprio durante queste azioni squadristicl1e fu impedita la candidatura di A. Di Napoli. Poi venne la dittatura, alcuni vecchi ed ostinati socialisti ne lamentarono i soprusi; ma in complesso fu socialmente un periodo senza storia, un semplice ritorno all'antico giuoco. La caduta del fascismo rappresentò un risveglio totale, i ceti meno abbienti cominciarono ad avvertire l'uguaglianza dei diritti, i ·partiti di sinistra assunsero una posizione di primissimo piano, e ciò soprattutto per merito del Di Napoli che, ritornato alla vita politica, ricominciò la sua :)pera di dissodamento delle masse. Immediatamente dopo la Liberazione furono chiamati uno dopo l'altro a reggere il comune due commissari. Poi, con le elezioni, cominciò la vita democratica. Lo schema seguente permette di rilevare il corso dell'elettorato melfitano. Nelle prime tre consultazjoni le sinistre riescono sempre a mantenere un vantaggio sul resto dello schieramento elettorale; i socialisti, peraltro, anche dopo la scissione, sono stati sempre piu numerosi dei comunisti. Il caso del 27 maggio lo analizzeremo più avanti. Con le amministrative del '46 si formano due blocchi: le sinistre supe-- rano con largo margine le destre. La maggioranza di smistra porta Di ·Napoli al sindacato. In seguito alla scissione socialista, e alla conseguente [113] Bibloteca Gino Bianco
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