Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

zone di riforma stanno a testimoniare la nuova ·coscienza dell'ambiente agricolo meridionale e che, oltre a costituire di p~r sè un progresso, sono la migliore garanzia per il progresso futuro. Gli enti di rifoma non sono andati esenti da errori, tra i quali forse il più grande è stato quello di aver proce- \ duto troppo autonomamente e indipendentemente da consorzi di bonifica e d_a organi tecnici qualificati. Ma a prescindere da tali errori, peraltro giustificabili data l'ostilità e l'indifferenza contro cui gli enti di riforma eb,bero a lottare sin dall'inizio della loro difficile opera, è proprio nelle zone di riforma che devono ricercarsi i segni di quel progresso di cui s.i occupa l'A., segni che non stanno tanto nelle case costruite e nelle strade aperte quanto in alcuni fatti, abbondantemente e dettagliatamente citati, che vengono a sfatare alcune credenze che fino a poco tem.po fa sembravan·o aspetti immodificabili e retrivi dell'ambiente agricolo meridionale. Tale ad es. la credenza che il contadino meridionale preferisca piuttosto il tugurio nell'abitato che la casa in campagna, che il contadi 1 no meridionale sia incapace ad assurgere alla responsabilità dell'imp-resa, che non sappia piegarsi alla disciplina della cooperazione, che no-n abbia spirito di iniziativa, che non sappia elevare il suo tono di vita, ecc. Tutto il contrario è emerso; nonostante gli inevita'bili neghittosi, inesperti e buoni a niente (storia di tutte le coloniz- • zazioni, anche di quelle fatte fuori di ogni preoccupazione politica), i più hanno dimostrato di essere degli elementi attivi e responsabili e, in definitiva, il più prezioso dei fattori di successo. lRMELIN TIGGES, La riforma fondiaria nel Co,mitne di,Montalbano Ionico) in « Civitas », N. 4, Aprile I 956. Nonostante i limiti territoriali dell'indagine, il lavoro presenta un notevole i,nteresse in quanto costituisce un esame approfondito e documentato di una situazione tipica della realizzazione della riforma fondiaria italiana. Anzichè seguire, infatti, il metodo statistico della indagine analitica e diffusa, lo studio è impostato secondo il criterio dell'approfondimento sistematico di una situazione tipica che viene assunta co·me campione esempiare. L'indagine, che documenta dettagliatamente l'organizzazione e i risultati dell'azione svolta dalla riforma nel comune di Montalbano Ionico, si conclude afferma,ndo che il più importante contributo che la riforma fondiaria apporterà allo sviluppo del Mezzogiorqo sarà l'elevazione economica e sociale dei contadini. [102] Bibloteca .Gino Bianco

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