Un piano territoriale interregionale di Leone Cattani \ La lunga polemica meridionalistica, condotta, già dai primi decen11i dell'unità, con tanto vivida intelligenza da studiosi eminenti ed appassionati, ha influito decisamente a indirizzare secondo i suoi postulati la elaborazione della maggior parte delle statistiche italiane. Ciò ha indubbiamente contribuito a mettere in evidenza lo scarto notevole che si verifica ogni volta che l'indagine varca i confini dell'antico Regno delle Due Sicilie; l1a facilitato, concentrando l'esame su un territorio che per secoli aveva subìto le stesse vicende, l'individuazione di alcune cause remote e profonde di certi fenomeni; ha suscitato nuove combattive energie tra gli studiosi del Mezzogiorno; ha infine aperto la via a riforme, provvidenze e interventi statali, che sono apparsi necessari e improrogabili, per la stridente disparità tra le condizioni di vita e le possibilità di iniziativa del complesso delle regioni centro-settentrionali e quelle del complesso delle regioni meridionali ed insulari. Non si vuol perciò negare che questa impostazione storico-geografica, in parte realistica, in parte anche artificiosa, abbia prodotto in ogni caso notevoli vantaggi; ma piuttosto rilevare che non ne va tratta la falsa opinione che l'Unità abbia nuociuto al Mezzogiorno (chè anzi, nei primi àecenni, questo vide incrementata la sua produzione, i suoi redditi, i suoi traffici); e si vuole inoltre mettere in evidenza che i fenomeni di depressione che sogliono denunciarsi come il problema del Mezzogiorno, nè in passato nè oggi si presentano delimitati dai rigidi confini storici del Regno di Napoli. L'eccezione non riguarda soltanto la Sardegna; uno sguardo retro- ~pettivo alle condizioni d'Italia al momento dell'Unità consente di con- [6] Bibloteca Gino Bianco
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