Nord e Sud - anno II - n. 8 - luglio 1955

l)a e possa essere data a chiunque: di quella libera riflessione che fa l'uomo sempre capace di dominare le cose e mai di esserne disperatamente preso. Questo appunto bisogna tenere ben presente se si vu·ole che la cultura e la educazione popolare siano appunto cultura ed educazione. Ed è appunto perchè pensiamo che non esista una cultura popolare .o per lavoratori o non si sa per quali altre categorie (a meno che,, naturalmente, come -cultura per i lavoratori non si intenda quella organizzazione della cultura che i lavoratori creano per sè stessi, il che non sposta il pro·- hlema), noi preferiamo il termine anglosassone di educazione degl~ adulti; poichè appunto l'età, con tutto ciò che essa comporta, di chi si dispone ad apprendere è l'unico dato che differenzia questa scuola da quella per .i bambini e i ragazzi. E ci auguriamo che ora risulti più chiara anche la nostra avversione sia per testi come il Leonardo•) distribuito dal Comitato Centrale per la Cultura Popolare, enciclo.pedico ed antiquato, sia per il Calendario del Popolo) con. tutte le sue pretese di modernità: in ambeduei, infatti, manca ogni forma di rispetto per la cultura e per coloro che si vorrebbero « educare » • Sono problemi. importanti questi, e che meriterebbero più ampio e più approfondito discorso: ci auguriamo che questo congresso di Bari, serva ora a suscitare intorno ad essi una seria discussione; dalla quale, l'Unione, benemerita iniziatrice e suscitatrice, sempre in mezzo a difficoltà di ogni genere, di tutto quanto di più moderno si va facendo in Italia in. questo campo, possa trarre nuova energia e più validi riconoscimenti ed appoggi. L. S. C. L'altalena emigratoria Abbiamo avuto altra volta occasione di dire che, dietro le più o meno buone intenzioni degli uomini di governo, gli interessi egoistici dei vari paesi d'immigrazione congiurano a mantenere le barriere. Tipico il caso degli Stati Uniti che - mentre per mezzo dei loro rappresentanti più qualificati hanno sempre dichiarato e continuano a dichiarare di voler favorire !'emigrazione, in particolare quando essa ha origine da condizioni di depressione economica e sociale, come appunto quella dell'Italia meridionale ~ mantengono in vigore la illiberale quota restrittiva che concede all'Italia una emigrazione annua di appena 5.802 unità. Gli ultimi avvenimenti internazionali nel campo emigratorio sono serviti a ribadire questa constatazione e ~ meglio dimostrare, se ancora ce ne fosse stato bisogno, come interessi costituiti Bibloteca Gino Bianco

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