Nord e Sud - anno II - n. 8 - luglio 1955

dere un interessamento operoso per i grandi problemi nazionali. Perciò, nella vita universitaria, alla raffigurazione astratta di una << comunità >> che in tanto valeva in quanto fosse costituita da correnti culturali diverse e significative, si contrapponeva il senso umano e politico di una comunità reale di studenti, quale si era formata nelle Università a partire dalla Liberazione, specialmente attorno alle Associazioni goliardiche, lentamente, ma con sicuro progresso. In questa unione libera di giovani sempre più larga e diffusa, sempre più sorretta e assicurata da un approfondito spirito associativo, sempre meglio orientata verso precise richieste politiche, si ritrovava il maggior significato della rappresentanza studentesca. La vera garanzia -di un reale rinnovamento era così ancora riposta nelle Associazioni goliardiche; e si riaffermavano le ragioni ideali della loro polemica verso gli altri gruppi universitari. Si protestava cioè contro l'ingerenza sempre rinascente di forze esterne, che trovava i suoi strumenti in tali gruppi e che comprometteva le necessità di una libera formazione individuale. In particolare, si attaccava l'unità dei cattolici che si realizzava nell'Intesa e l'equivoco permanente di una forza che pretendeva di far valere la fede religiosa come motivo discriminante di una fede politica e culturale. Tale unità non veniva m.essa in discussione, come si pretendeva di fare credère, per negare al giovane cattolico una piena capacità democra- ' tica e culturale, ma per l'opposto motivo. Proprio sulla base di un'autentica ispirazione religiosa, si apriva innanzi al giovane cattolico tutto l'orizzonte della democrazia; e non v'era bisogno d'organizzazioni soffocatrici che tutelassero il suo cammino. L'unità culturale dei cattolici, attuata nell'Intesa, ìmpc.)neva loro una serie di formulazioni dottrinarie, che li costringeva veramente ad un isolamento penoso e creava assurde remore a una testimonianza cristiana diretta, personale e ben altrimenti preziosa. Una prima prova, intanto, di questa inconsistenza degli schemi dell'Intesa l'offriva lo stesso congresso, proprio rispetto al problema dei rapporti fra comunisti e goliardi che occupava così gran posto nelle preoccupazioni dei giovani cattolici. Ben lungi dal ritrovarsi nelle proposte del1'U.G.I. e dal poterle guidare ai loro fini, i giovani comunisti del C.U.D.I. vi si adeguavano a fatica, svelando spesso, al di là di superficiali tattiche, di convergenze, una reale perplessità. Tentavano sì talvolta di riprendere le loro tesi consuete ·e, attenuandole, dimostrarne il legame con le proposte dell'U.G.I.; ma erano sforzi di una stridente inutilità. Rinunciavano così alla nota superficialmente rivendicazionistica e protestataria, ma non manBiblbteca Gino Bianco '

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