ancor di più l'involuzione in corso. Si vanno diffondendo scuole specialistiche che tolgono ogni residuo carattere largamente formativo agli studi, perchè concepite a sè stanti e non come vive articolazioni di un tutto organico (come i recenti progetti di facoltà di scienze coloniali o di scienze dell'emigrazione; o l'idea di uno sdoppiamento delle facoltà di chimica - secondata da certa grande industria - in corsi di tre e di cinque anni). LO\ studio universitario tende a configurarsi sempre più apprendimento di nozioni particolari in vista di una sistemazione sociale preordinata; e l'illusione di modernità che accompagna questi progetti rende ancor più grave il pericolo. Nella mancanza di una presenza diretta dell'Università nella discussione dei suoi problemi si impongono visioni parziali, angustamente , tecniche o scopertamente retrive. Così, il problema dell'esame di stato appare distorto in svariate prospettive parziali: per il Ministro prevale la preoccupazione semplicistica di un ripristino dell'ordine dopo gli anni della guerra; per gli Ordini professionali la difesa da una troppo aperta concorrenza di situazioni privilegiate; nel mondo accademico si ricorre spesso a mal poste questioni di prestigio; e nessuno abbina il problema a quello di una riforma organica della scuola. E via via si pretende, con soluzioni provvisorie o conservatrici, di risolvere ogni difficoltà: e all' aume11tato numero di studenti, che è indice di progresso e che corrisponde al moltiplicarsi delle funzioni dirigenti proprie di una democrazia moderna, risponde l'espediente reazionario del << numero chiuso>>. Il finanziamento delle t Università, la riorganizzazione degli istituti e dei laboratori, il1 ripristino di I U:norganico efficiente, sia per gli insegnanti di ruolo che per assistenti, il potenziamento dell'assistenza allo studio, l'accesso di nuove classi oggi escluse dagli studi superiori; tutto è ignorato o accantonato o affrontato con rimedi illusori. L'azione degli studenti si deve necessariamente inserire in questo qua- i.2.f,. dro. Alla sua base è la fiducia in un'autonoma capacità di ripresa delle forze che son presenti nel mondo della scuola e che è necessario si organizzino ed operino come moderne forze etico-politiche. La presenza degli studenti, con il loro accentuato spirito d'associazione, è in questo senso significativa; e si esprime già nei loro organismi rappresentativi unitari l'in~ tenzione esplicita di contrastare decisamente i tentativi di disgregazione del mondo universitario. Così la richiesta di partecipazione agli organi di governo delrUniversità è intimamente legata allo stesso sforzo di difesa della scuola, nel desiderio di una collaborazione fra tutte le forze interesBibloteca Gino Bianco ,
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