Nord e Sud - anno II - n. 8 - luglio 1955

dei paesi del Mediterraneo e per la crescente importanza di quest~ mare per il traffico con i mercati d'Oriente. Tutto ciò autorizza a sperare che si potrà passivamente attendere che la spinta autonoma delle forze economiche provochi l'auspicato processo di industrializzazione? Anche con la più grande fiducia nel liberismo, non si può coltivare una tale illusione. Le industrie tendono a insediarsi accanto alle industrie; e, senza aiuti eccezionali che assistano sul nascere i primi centri di irradiazione, c'è rischio che, nella migliore delle ipotesi, nuovi squilibri locali vengano determinati dal concentrarsi di ogni iniziativa in qualche provincia a scapito di tutte le altre. Occorre dunque passare dai programmi di larga massima, con i quali si è sperato di contribuire genericamente a una pre-industrializzazione dell'ambiente, e dalla fase delle provvidenze creditizie per l'industria, a programmi più organici e più specifici. Bisogna (tenendo presenti i pareri di esperti di larghe vedute, e gli interessi delle categorie e delle popolazioni) individuare per tempo i centri più adatti per le varie attività trasformatrici ed ivi avviare capitali e imprenditori con facilitazioni tali da coprire i rischi iniziali. E di questi centri bisognerà tenere il dovuto conto nel disporre i pubblici investimenti, sia di carattere pubblico che privatistico, secondo un piano urbanistico che non può essere ulteriormente dilazionato. Il Ministero dei LL.PP., con Aldisio, incoraggiò lo studio di alcuni piani regionali; tale indirizzo non dovrebbe essere abbandonato; ma per il Mezzogiorno, in rapporto agli ingenti interventi straordinari in corso e ai risultati che si vorrebbe conseguire, il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno dovrebbe promuovere o disporre al più presto lo studio di un piano territoriale interregionale che costituisca la base del necessario coordinamento delle previste iniziative pubbliche e private. Qui non si tratta soltanto di ricordare l'importanza delle grandi opere stradali per la scelta degli insediamenti umani e per le correnti di traf.. fico e per la felice ubicazione delle industrie; non si tratta soltanto di preservare o valorizzare certe ricchezze naturali o archeologiche che offrono al Mezzogiorno prospettive turistiche ineguagliabili ed economicamente preziose. Si tratta soprattutto di collegare intelligentemente tra loro le varie iniziative in modo da stabilire una vera e propria circolazione san- [11] Bibloteca Gino Bianco

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