tevole di comprensione (1 9 ), nella quale soltanto al letterato o al turista << i cenci sembrano bandiere » ( 20 ): << una città in cui l'ingiustizia è diventata una muratura secolare, plastica, rilievo>> (21 ), in cui la miseria, la « invadente miseria che produce ladri, prostitute, peccatori e virtuosi>> (22 ) è « il motore di ogni sciagura, e il denaro è il principio di una vita più serena » (23 ). E tutto il quadro si rovescia: la naturale giocondità di quella gente « a cui nessuno può non voler bene», la sua istintiva teatralità, la sua innata forza poetica si coprono dei cenci più realistici e sinceramente pietosi di un << popolo di pagliacci>>, << che sfrutta a freddo la pagliacceria r1on avendo altro da vendere» (24 ), << sporco, dedito all'ozio, impoeticissimo >>(25 ); ecco sostituirsi alle « creature fem:minili di Di Giacomo», << sempre timorate di Dio, ingenue, appassionate», << la femmina violenta, acida e triste, che non tira dalla gola un sol rigo di canzone per un anno intero >>(26 ); lo scugnizzo, questo essere idolatrato e retorizzato fino alla 11ausea, vittima primaria degli autori di canzoni e dei letterati-turisti, si svela alfine per quello che è: « un ragazzino scalzo e rattoppato >>(27 ), di cui il termine dialettale «creatura>> dà precisa l'idea: << un corpo umano indifeso e appena vestito da Dio >>(28 ). Questo, il programma. E non indaghiamo se esso fosse intimamente fissato fin dall'epoca di Spaccanapoli (1947), o se il successo e la conseguente necessità di un ancoraggio ideologico siano intervenuti a precisare in senso populistico ciò che nei primi racconti era solo una vena di spontaneità vernacola, sia pur ricca e audace fino al virtuosismo. Poco importa: Domenico Rea è esattamente l'opposto dell'intellettuale o del politico: egli è ( 19 ) Da Le due Napoli, << Saggio sul carattere dei napoletani», pubblicato dal REA in appendice al suo ultimo volume, Quel che vide Cummeo (Milano, Mondadori, 1955), ma risalente al 1951; p. 225. ( 20 ) Ibidem, p. 226. ( 21 ) Ibidem, p. 236. ( 22 ) Ibidem, p. 235. ( 23 ) Ibidem, p. 233. ( 24 ) Ibidem, p. 242. ( 25 ) Ibidem, p. 226. ( 28 ) Ibidem, p. 227. ( 27 ) Ibidem, p. 240. ( 28 ) I bir]em, p. 235. . ·. Bibloteca Gino Bianco
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