Lo Stato - anno II - n. 20 - 20 luglio 1961

TEMPO DI ILLUSIONI I RAPPORTI CINA - In una breve nota sul n. 19 della rivista ci siamo occupati dello stato dei rapporti CINA– URSS. Poiché nei ·frattempo non sono cessate le voci circa un preteso deterioramento degli stes– si, riteniamo opportuno riprendere gli argomenti trattati in quella nota, aggiungendo ad essi al– cune considerazioni di carattere più particolare. Nella nota in parola avevamo sostenuto: 1) che eventuali dissonanze nei rapporti fra le due massime potenze del blocco comunista rientrerebbero nella logica naturale .dei rappor– ti fra grandi Stati sovran>i anche se legati da solidi vincoli ideologici e politici. Avevamo ag– giunto a questo proposito, che identica cosa è possibile rilevare in carnpo occidentale nei rap– porti, ad esempio, Inghilterra-Germania Federa– le, Inghilterra-USA, Francia-USA, ecc.; 2) che gli eventuali screzi fra le due gran– di' potenze, interesserebbero, comunque, i meto– di attraverso i quali conseguire un fine comune - il trionfo del comunismo nel rnondo - e ma; la validità e la essenzialità di quel fine; 3) che la intensità degli eventuali dissidi è strettamente legata alla impossibilità che nel blocco comunista - a differenza di quanto av– viene in casi simili nel campo occidentale -- fra i due grandi Stati si frappongono, in veste di mediatrici, altre grandi ,potenze; 4) che tale genere di dissidi cede sempre il passo, nei momenti decisivi, alle superiori ra– gioni di una politica comune anti-occidentale, Aggiungevamo, infine, che sembra del tutto fantasioso, quando non sia in malafede, il ragio– namento di quanti, nel campu « progressista » dell'occidente, cercano di speculare su tali dis– sidi nell'intento di chiedere - avanzando lo spe- bibliotecaginobianco IJRSS cioso argomento di una pretesa tutura « dispo– nibilità » di Krusciov, preoccupato di un ecces– sivo potenziamento dell'alleato cinese - un am– morbidimento sostanziale della politica occiden– tale nei confronti dell'URSS. Ci sembra inutile insistere sulla « normali– tà » di possibili screzi fra due grandi potenze, tanto la cosa rientra in una costante storica che si perde nella notte dei tempi. Per quanto riguarda invece, la natura del presunto contrasto - relativo ai modi attra– verso i quali far trionfare il comunismo nel mondo - ci sembra opportuno aggiungere che lo stesso mostra di riallacciarsi direttamente al– la vecchia. polemica del campo m&rxista che ne– gli anni dal 1925 al 1930 ha schiern.t.o in URSS, in opposte fazioni, i fautori della ,, Ri ·;-oluzione permanente >> teorizzata da Trotzky sin dal 1906 ed i fautori della edificazione del Socialismo in un solo stato, o in un gruppo di stati, guidati da Stalin. La tesi cinese, infatti, sembrerebbe ricalca– re lo schema trotzkysta circa la necessità di ali– mentare sistematicamente in tutto .il mondo la spinta rivoluzionaria delle masse, come premes– sa essenziale alla sopravvivenza degli stati so– cialisti prima, ed al trionfo finale del comuni– smo poi. La tesi Kruscioviana, al contrario, sembre– rebbe rifarsi direttamente alle tesi leniniste e staliniane secondo _le quali le contraddizioni in– site nel sistema capitalistico già di per sè sa– rebbero sufficienti a determinare il crollo dello stesso; contraddizioni che aumenterebbero in misura direttamente proporzionale al rafforza– mento interno degli stati socialisti.

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