Lo Stato - anno II - n. 8 - 20 marzo 1961

nomico, sociale e (Politico conforme a:l pen– siero cristiano; forse 1'urono vinti de,l con– tatto con 1 soldi, gli agi ed ! p!a:cer!, e te– mettero di dover fare troppi sac.riflc!, se proprio avessero dovuto fare il cristiano sul serio; cforse, chissà mal, qualcuno ha ceduto a,lle, sirena dell'a:ltra !PQrte. Certi cristiani cattolici, magari « p,-aticantl » han– no s,a,puto e sanno fare il com!U.Ilista cosl bene da: quando si sono decLsi a fare 11 gran salto, che pare legittimo il dubbio che com'llilist! fossero anche prima, e che tra no! <rappresentasesro l'avanguardia dello esercito nemico; forse ... 22. - E' d!fllc!le trovare una sp!egaz,ione pla:us!b!le del sinistrismo tenace, sistema– tico, prudente ed !m,pudente insieme, di certi uomini; di certi capi. Certo è questo; che si è incominciato a dire: « lotta i<leo– iog!ca? ! Che ,lotta !deolog!ca I Le guerre di religione sono •finite; che abbiamo cL!men– ticato la <pa,ce d,! Westfalla:? ». L'anticollllllnlsmo di Sta:to? Sono corbel– lerie da dirsi queste: lo Stato ohe fa del– !'0,nt!,corn1unLsmo? lo Stato ohe descr!mlna? lo Stato Uliberale? E' ~a coscienza del cit– tadini, che deve vincere il comunismo, non 'lo Stato che lo deve ,combattere. Lo Stato può essere antLfascista, ma non anticomu– nista! Che il comunismo si serV'a della 11- bertà concessagl! dallo Sta:to per minare le basi dello Stato stesso; che li comuni– smo si va,lga del mezzi dello Stato per denJgrare tutti ! giorni hl governo, Je Isti– tuzioni, le J,eggi dello Stato; che le masse operale e contad,!ne non abbiano altre no– tl!Z!e della vita italiana di quelle che ven– gono da Mosca e da Pra,ga, questo sta bene; 11 ·comunismo può 0,rudare contro lo Stato; è lo Stato ·che non può arudare cont<ro !l comunismo! 23. - Chi -avrebbe pensato che proprio cristiani oottoJ.!cl, o che almeno si ,profes– sano tal!, sV1Uotassero cosi la missione e l'opera dello Stato di ogni contenuto mo– rale? Chi avrebbe pensato ohe proprio cr!– st!an! oattolic! aw-ebbero consentito allo Stato di diritto, anr,:! !l dovere, ùi met– tere con tanta <lis!nvoitur,a sul piede di parità la verità e ~•errore, !'011dlne e 11 sov– verslvl6mo? E meno m:ale ohe, non con– sentendo allo Stato di una nazione cri– stiana di :fare dell'anticomunismo d! Stato, si negasse ai comunisti 11 ,dir!tto di cfa:re del com!U.Ilismo di Stato! ma 1110,ai CO'.lllU– nisti si deve riconoscere e <:!amorosamente, magari tia 1n!nlstr! In •cartca, li <llritto di fare il co=n!smo <Il Stato! E che cosa sarebbe ,po! questo anticomunismo di Sta– to! Niente più ·che fare osservare la Costi– tuzione ed a,ppUoore -tutte le w1tre leggi con intelligenza e fermezza al comunisti come a tutti gli altri citta,ct~n!; ed è trop– po J)'retendere questo? 124.- Vero è che quanto debbano I co– munisti allo Stato e che cosa valgano le leggi ;per ~oro, non è Jo Sta:to o 11 •Pa,rua– mento, o Ja volontà del popolo, democra– ticamente e1,pressa a ùefinivlo, 1111a sono ! comunLsti stessi. Se u.n p,-ocesso per ! co– munisti non si ha ùa fare non si fa, nes– suno riesce a farlo; se una condanna non si ha da pronunciare, nessuno avrà li co– mgg!o di pronunciarla; se un funzionarlo se ne deve na,dar-e, se ne andrà; troveranno mllle pretesti <penché se ne vada. « Se vog,J.!o un aiuto dal ministero», cl diceva una volta un giovane s!n<10,co Qom– bardo, « m!oa (Posso chiederlo lo; <leve farlo ch,ledere dal sindaco di X, comunista:; per– ché a me li ministro cattolico dice sempre di no, ma al 1Coonun!sta <!!ce sem(Pre <Il si». Ed a eh! espr!meV'a meraviglia per una concessione piuttosto strana fatta dal Go- LO s·rATO bibliotecaginobianco verno ad una E1m1111ln!strazionecomunista, sapete cosa :rispondeva un'alta autorità? « Mia sa, 11 S!nd·aco in persona è ven,uto a Roma a domandare» ... Avete capito? Come si fa a dire di no ad un s!nùa,co cmnun!sta in ,persona! 25 - Piccole cose? No, non sono piccole cose; perché è tutto uno stil-e, tutta una ,prassi; ed è uno stlùe, ed una prasS! che aiuta la nazione ad a,ndare incontro alla catastrocfe. Quando la Presiden20, del Con– siglio o non sappiamo quale altro organo dLsponeva di decine <li miliardi pe<r lo spet– tacolo, avemmo l'ingenuità <Il chiedere che qualche centinala di mlgl!ala di Ure, (ie ·bricc!ole) andassero a,Jle nostre filodro.mma– ti<che di cam.pagna, bella scuola e bello sva:go per tanta umile gente che ancora non aveva né 1'ad,lo né televisione. Non a:vemmo neanche risposta. Ne iParlammo di persone. ad un Ministro: « Manca irr sog– getto a cui dare». Mancava Ja ,buona vo– lontà, perché quando si volle dare, si è sem(Pre trovato so,,oigetto, verbo e predioato! Ed una belle. .prova non l'avremmo avuta anche In questi giorni? Non è un minlst<ro democristiano ohe avrebbe erogato cliec! m;– lioni a ·favore ùl una commedia immorale o a favore <Il un C01111Plesso (11 soggetto!) che prod/uce e varoiresenta opeire Immorali? 26 - E' questo svigorimento, questo sfa– samento generale per cui tutto a.ffoga !n un grigiore che non dascla distinguere più nuJ,Ja. Il bene e 11 male; 11 bello e li brutto; 11 lecito e nuec!to; il noblle e 11 banale; 11 serio e 11 ridicolo tutto è sfumato, svapo– rato in concetti senza confini, in ragiona– menti sensa conc1uslon!, in intuizioni sen– za ,contorni. Nessuna ,condanne, seria; nes– suna ,polemica accalorata; nessun entusia– smo che trascini, nessuna verità che faccia orrore. Si pavla <li coniform.isrno! ma con– formismo a che cosa:? se non c'è più nulla di ,ben definito a cui oonformars!! Si do– vreblbe piuttosto parlare <Il nullismo, di -vuot!smo, di ebetismo. Un sola ,cosa è dhiara e viene periodbcaimente messa ,in luce, nella luce cruda e !neluttablle delle cifre: che il collllllnismo si avanza; che si a:vanza un Tullo ,com(Pressme eh-e farà giustizia di tut– te le debolezze, di tutte le connivenze, di tutti I calcoli, di tutte le !furberie, di tutte le menzogne, .perché sarà 11 vaglio terr!blle ohe ,userà la Provvidenza •per pTovocare la separazione del poco •buon grano che sarà rimasto dalla molta {Pule.. 27 - Senz'altro, noi dobbiamo essere ot– t!m!st!. Ma intendiamoci. C'è un ottmi!– smo -che ci,irel ns!ologico; gente sana, che mangia e. ,crepapelle, ·che d!gerirehbe ! sassi, ohe ride sempre e <Il tutto; che guar– da l'a,vvenlre tra <rutti e cachinn!, non ve– d,e <ragione ,al mondo per doversi ;prendere un grattaca(Po. Evidentemente non è que– sto 11 nostro ottimismo; questo è un fatto che è fuori del OOffilPO morale, ed a,ppe,rtlene al campo deg1! ormoni e delle ghiandole endocrine. 28 - C'è ,un ottimismo più uma,no, me– no animalesco, che non manca <Il certa attratt!rva, e che ,tutta,via na:sconde 'llil se– rio pericolo, e forse non va esente da col– pe,. « Non .bLsogna esagerare, son passate altre burrasche; è una ,vMn,pata ohe pas– serà; Ja Chiesa non teme; non praevale– bunt. La nostra g,ente è buona; c'è ancora !fede, alle. !fine si ravvederanno. Non biso– gne, mal dl®erare ». W - '.rnta:nto si sta comodJ. SI ce,rca d! non urtare, di non aver :fastidi, di non creare d!vlslon!, di non suscitare resistenze. Ogni tanto si guarda M cielo; ogni tanto. a qual!Che catt!Jva notizia, un sospiro; me. in cono1uslone •si la.scia fare, si lascia a.n– dare. Solo si spera che le cose non voglia– no proprio sp!ngers,! agi! estremi, che fini– ranno per ag,glustars!, per ,una 1,pecie di equilibrio fatale. Non si oo né come né quando, ma si è persuasi che tutto vera– mente finirà per li meglio, solo perché a no! dispiacerebbe che non f!nJsse per ll meglio; iPerché sarebbe un gran guaio se non finLsse per 11 meglio. In qualche ,persona di non aurea medio– crità foTse questo ottimismo sarà aocomJ)El– gnato da buona cfede; sarà senza -colpa; ma in tutti e sempre senza colpa non può essere, specialmente i,n no! Sacerdoti. E' troppo insistente l'e.mmon!mento evangel-1- co: vigilate; è troppo •chiaro il programma di lavoro: regnum caelorum vim patitur et violenti rapiunt illud; troppo severo !l rlch!.a•mo: Non veni mittere pacem sed bel– lum; troippo ben •caratter!=ata la nostra missione: mitto vos sicut agnos in medio luporum! - Bonum certannen certavi, cur– sum consummavi; cosi l'Apostolo ha rias– sunto la SUQ giornata; non è stato a guar– dare, non si è !Lmi·tato a sospirare; ha com_ battuto e come ha combattuto! 3Q - Il nostro ottimismo ùeve essere di altra tem:pra. No! a,bb!amo fiducia In no– stro SLgnore Gesù CrLsto, ,perché e! ha <let– to una parola grande: confidite filii ego vici mundum; no! confidiamo nella SUEI vittoria,. Noi anldiamo animosi e santamen– te a-uda-ci ,perché Egli ·cl ha fatto una gxande promessa: Ecce ego vobiscum sum usqu, ad consummationem saeculi. No! non e! lascEremo mal abbattere, perché Eg,li Ja– soiandoc! ci ha dato -un altro Consolatore che non ci avrebbe abbandonato, Cum abie– ro alium Paraclitum dabo vobis. No! guar– diamo senza. tremare l'orizzonte fosco di nubi ed af,firontiarrno sereni l'uragano che si avanza; ma innanzi tutto iilO! non ab– biarrno bLsogno ~ d hiudere gl! occhi dinan– zi alla vastità <le! me.le ed a!1l'immlnenza del pericolo. Sareb be m ancanza di fede. Vogl!amo guardare bene dentro allo svi– luppo delle cose; vogl!aano conoscere 11 mon– do a •cui dobbiamo ,predicare, ! mail che dobbiamo cm,are e guarJre. Se abbiamo sor– riso di certe inchieste non è certo ,per la cosa in sé, molto buona e molto seria; è per la candida freschezza con cui sbuoon fuori ore, in tanto rerum discrimine. 31 - Sop,ratutto noi sa.ppiamo d! essere mandati: Sicut misit me Pater et ego mit– to vos. Se slamo mandati, dobbiamo anda– <re, andare senza <fermare! mai, senza <farci arrestare d•a nessuno. Pochi vengono In Chiesa; gli uomini non si vedono quasi più; non ven,gono a:d avvisare! neanche quando sono rum.maJ.at! gravi.. ... E voi state ad aspettare ohe ver1emano? Non vengono loro dobbiamo andare no!. Come? In no– mine Domini; In no mine Jes u .. Dobbiamo andare e dobbiamo insegne.re. Euntes- do– cete, ed insegnare t utto que llo che Gesù Cristo ha Insegnato. •E dobbiamo insegnare a tutti : a.! grandi ed al p,!ocoli, a! ricchi ed al poveri; El quelli di destra ed a quelli di sLnlstra; a eh! ci ascolta ed a oh! non cl vuol ascoltaTe. E' troppo comodo non inse– gnare al 11lcchl perehé J.1 disprezziamo e U con,sLderiamo già -condannati; non Insegna– re al poveri, perché hanno ragione; non insegnare al s!ndaca,JLstl perché non sembri che cl opponia,mo alile ~oro giuste r1ven<l!– cazioni; non insegnare al pol!t!c! perché la sanno lunga. Bisogna insegnare e biso– gna ;battezzare. E [Poi bisogna irendere te– stimonia,nza dinanzi al •Re ed al Presidenti d!namz! al g!ud!c! ed al tribuna,!!; e poi quando stanchi, ci soffermeremo a guar– dare H Crocefisso dovremmo [l)!)nsare: se tanto è sta:to cfatto sul legno verde che si farà nel secco? E cl preparere11110 a com- III

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