Lo Stato - anno II - n. 2 - 20 gennaio 1961

LO STATO tanga e poi a recuperare attraverso Ka– sawubu e Mobutu gran parte delle posi– zioni precedenti. Nel contempo la diplo. mazia di Bruxelles riusciva ad ottenere ?appoggio degli Stati Uniti all'ONU che davano aperto riconoscimento alt'opera meritoria compiuta dal Belgio nel Con– go, sia intervenendo per porre fine ai massacri, sia tentando di salvare il sal– vabile. Rafforzatosi così il Governo Ey– skens, fu possibile riprendere il vecchio piano di sviluppo, aggiornarlo e comin– ciare a darvi attuazione con una legge d'austerità nelia metropoli, che altro non è che il reperimento di nuovi fo,ndi per massicci investi~enti, soprattutto nel Katanga. Contemporaneamente, provve– dere il Governo Kasawubu-Mobutu di mezzi per affrontare la situazione socia– le nel paese mediante un vasto program– ma di opere pubbliche. Contro questo secondo piano, la Se– conda Internazionale Socialista ha sca– tenato la sinistra belga con un obiet– tivo preciso; il potere, e con un obiet– tivo di ricambio; recare tale danno alia economia da privare dei mezzi finan– ziari immediati il Governo Eyskens. Il primo obiettivo è fallito grazie alla fer– mezza con cui lo Stato ha difeso le istituzioni; il secondo obiettivo, invece, è stato pienamente raggiunto. Il Gover- . ·no contava con la legge d'austerità di. risparmiare appena una decina di mi– liardi di franchi l'anno e di aumentare ;; gettito fiscale di altri quattro. Con lo sciopero che ormai dura da circa un mese si sono persi non meno di 150 mi– liardi di franchi belgi, pari al frutto di dieci anni della legge d'austerità. Per cr,ncludere, va ricordato ciò che ha det– to un esponente del partito comunista belga: « La legge d'austerità andava combattuta perché la sua origine e i suoi effetti sono collegati· alla NATO, a;/a CECA e al Mercato Comune». Vibrato il colpo al settore Belgio– Congo, la Seconda Internazionale So– cialista è ora all'opera per vibrarlo al settore Francia-Algeria. La manovra è a tenaglia; alla Conferenza di Casa– bianca si è messo a punto i; piano per una « Corea mediterranea » se non sarà subito concessa l'indipendenza; a Pa– rigi, i socialisti di Mollet tentano la cattura del generale De Gaulle, offren– dosi come surrogato politico del/'Armata e della Destra. Ma nel contempo sono un pesante compagno di viaggio de: Regime, poiché la loro adesione alla po– litica gollista ha per implicita contro– parte l'abbandono dell'Algeria, e soprat– tutto abbandono nelle mani del Fronte di Liberazione Nazionale, cioé di un or– ganismo emissario della Seconda In– ternazionale Socialista. Ecco perché tut– ta la sinistra francese, i Comunisti in maniera dissimulata, i Socialisti e i Ra– dicali in forma perentoria, chiede l'im– mediata apertura di trattative con i ;i. belli. E' vero ci sono anche i democri– stiani, ma a parte la loro moderazione e la loro prudenza, sono costretti al lin– guaggio deìl'Algeria algerina per con– correnza elettorale e per non farsi sca– valcare specie sul piano sindacale. Ma il referendum dell'B gennaio, per i suoi risultati, ha radicalmente modifi– cato i piani di De Gaulle. Appena il quattro per cento dell'elettorato francese • e aìgerino fa da bilanci-O tra i contrari e i favorevoli al Generale. Maggioranza esigua, se si pensa che nel 1958 i suffra– gi raggiunsero circa l'B per cento. Lun– gi dal!'essersi rafforzata, la posizione del Generale è ora aggravata dalla necessità di indurre il Fronte di Libe– razione l'! azionale a giocare una carta che non sia di rottura aperta e completa. Forse Farhat Abbas, personalmente sa– rebe anche disposto, ma i; Governo pro~sorio algerino non è sotto il suo E il '' CNEL Non è facile redigere una sia pur b1·eve nota di politica economica met– tendosi a considerare gli avvenimenti che si sono verificati nelle ultime set– timane. 1; panorama è sconcertante per la profonda contraddittorietà delle inizia– tive. Molto probabilmente il giuoco po– litico ha prevalso in tutte: ciò sarebbe bib11otecag noo1anco un aspetto di scarsissima serietà, ma che varrebbe come spiegazione accet– tabile. Se cosi non fosse dovremmo dedurre che stiamo per imbarcarci in pericolosi esperimenti. Quando ci si propone di disegnare e di attuare una linea di politica eco– nomica, il meno che si possa fare è la 7 controllo, bensl sotto il controllo sociali– sta e comunista. Mosca e Londra sanno troppo bene, invece, che far rispondere « no » a Qe Gaulle, significa risospin– gerlo verso l'Armata e· verso la Destra e, in definitiva, verso la « Corea Mediter– ranea». Poi, a conflitto internazionff– lizzato lavorare ai Consiglio di Sicurez– za delle Nazioni Unite con gli stessi in. tenti perseguiti nel Congo, nel Laos e a suo tempo in Indocina. In fondo, quella che Londra e Mosca vogliono procurare a De Gaulle è una Dien-Bien– Phu algerina. Dopo di che l'Europa sa– rà completamente scalzata da;/'Africa, perché persa l'Algeria saranno perse le dodici repubbliche di ispirazione fran-. cese e sarà riperso il Congo. Saragat ha scritto, domenica 8 gennaio, stesso gior– no del referendum francese: « ... la vera sostanziale alternativa al Comunismo è rappresentata dal Socialismo democrati. co... Potrà sembrare assurdo a qualcuno che un problema come quel;o delle Giunte difficili venga legato con quello generale della lotta che il Socialismo de– mocratico conduce in tutti i paesi del mondo ... La lotta, generale che conducia– mo nel mondo è la risu;tante di tante lotte locali e particolari su problemi lo– cali e particolari... La recente riunione di Salisburgo, in cui i rappresentanti della Socialdemocrazia europea hanno potuto fraternamente comunicare le lo– ro rispettive esperienze, ha sottolineato qz,esta ur,ità di spiriti e di propositi sui– lo sfondo della grave minaccia che la <<Reazione» e il Comunismo fanno pe– sare su tutti i Continenti». E Nenni in pari data: « ... è certamente questa (la lotta per privare il Belgio del Congo -· n.d.r.) la ragione, per cui la lotta dei lavoratori belgi va considerata come un .fatto europeo e non soltanto interno ... Si tratta in ogni caso di una lotta che ne prefigura deìle altre e non so/amen- • " te nel Belgio ». ? '' • scelta preventiva del sistema in seno at' quale si intende operare. Ora non ci pare c~e almeno questa prima esi– genza sia stata soddisfatta e poiché no– nostante la comprensibile aspirazione di trovare una via nuova nessuno è rius~i~ to fin qui ad indicarla in concreto, poi. ché non c'è assoluta,.;,ente nulla di se– rio e di positivo che lasci supporre si

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=