Lo Stato - anno II - n. 2 - 20 gennaio 1961

b LO STATO 9 ...... L'ORA DELLA VERITA Molti si chiedono quanto possa durare il gioco zn cui sembra essersi specializzata la d. c., che consiste nel prendere voti per una politica e nel cercare, poi, di fare esattamente l'opposto di ciò che aveva promesso Ora che è chiaro come e quanto poco il pensiero di Moro e l'azione di Fanfani sot.ldisfino i liberali è bene vedere cosa ne pensano i democristiani. Ma non degli iscritti al partito soltanto intendiamo parlare, bensì di tutti quei cat– tolici che, concedendo il proprio suffragio allo scudo cro– ciato, hanno inteso manifestare fiducia nella D.C. e nel suo programma elettorale di chiusura a sinistra. Sarà disposta l'attuale dirigenza della D.C. a compiere quello che sarebbe un elementare dovere di buon senso de– mocratico, verificando se la condotta del partito nella con– giuntura attuale corrisponda alla volontà ed alle aspira– zioni dei suoi milioni di elettori, oltre che delle poche mi– gliaia di iscritti? E' lecito <luhitarne, a stare ai precerienti ed ai fatti, anzi alle omissioni, posto che finora si è accuratamente omesso il convocare il consiglio nazionale del partito, oltre che le assemblee dei gruppi parlamentar~. Lo spettro del frontismo Molti si chiedono quanto possa durare questo gioco, m cui sembra essersi specializzata la Democrazia Cristiana, che consiste nel prendere voti all'insegna di una politica e nel cercare, poi, di fare esattamente l'opposto, pur di ac– contentare i vicini della sinistra laica ed in particolare i repubblicani lamalfiani. Questi minacciano, se contrariaiti, di evocare lo spettro di un nuovo fronte popolare insieme con comunisti e socialisti, nella pretesa di difendere uno spirito della Resistenza alla quale non hanno certamente contri– buito più o meglio di quanto non abbiano fatto cattolici, liberali ed uomini di altri gruppi di destra. Ebbene, alla ventilata suggestione di una Giunta di centro-sinistra a Milano, i liberali - pur riservandosi ogni maggiore azione - rispondono che nel Comune condur– ranno una ferma opposizione democratica. Ci chiediamo ora se siano da considerare democratici quegli uomini e quei gruppi di centro-sinistra che operano un continuo ricatto nei confronti della D.C. - ove non si pieghi alla loro volontà - cd usano come· arma la minaccia di collusione frontista con i comunisti, con co- 'J loro cioè dai quali proclamano di voler difendere la de– mocrazia. In parole povere, il ragionamento di costoro è questo: << se non paghi me per proteggerti dai gangsters o se non assumi uno di costoro che pare pentito delle sue cattive com– pagnie, noi ci alleiamo ai gangstcrs per rapinarti] » Semplificando i termini del problema, :;i può consta– tare che, mentre una parte dello schieramento parlamen– tare dimostra di conoscere le regole del gioco democratico ed accetta di stare all'opposizione, il centro-sinistra .mi– nacda impuneme11te che, se non va al Governo, si riserva di associarsi all'opposizione di reg11,1ce d1 dare man forte a1 nemici dello Stato. A questo punto si pone il quesito se la convergenza di cosiddetta solida,rietà democratica abbia ragion d'essere e di <lurare, quando è ormai lampante la frode alb demo– crazia che si vuolr perpetrar~ da parte di chi - come lo onorevole La Malfa - costituisce un vero e proprio ca– vallo di Troia nella cittadella demc,cratica ed aspira a far– vene entrai e un altro più grosso e più pericoloso nelle ~pa– glie del P.S.I. Difesa della Democrazia La domanda va girnta al partito liberale ed al partito dei cattolici i cui dirigenti non paiono altrettanto sinceri o per lo meno sembrano proclivi, per motivi di fazione, a sacrificare la democrazia sull'ara del personalismo e dell'opportunismo. Agli uomini del cosidetto centro-sinistra repubblicano, radicale, socialdemocratico e socialista va ricordato che uno dei modi migliori di dimostrare al Paese la propria buona fede democratica e la idoneità a fungere da alternativa di governo consiste proprio nello svolgere una accorta oppo– sizione parlamentare e legalitaria aliena da ricorsi alla piazza ed alla sobillazione delle masse. Correlativamente, ai cattolici va ricordato,. ma soprattut– to a coloro che, in atto, se ne proclamano dirigenti politici, che la democrazia non può essere una cittadella eternamen– te assediata; che la democrazia vive di alternative e di ri-

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