Iniziativa democratica - anno II - n. 2 - 20 gennaio 1952

rag. -x Alla D. C. spetta il compito di classe operaia su posizioni dello Stato liberale sanando spezzare il pericoloso isolamento della antidemocratiche e di superare i limiti la frattura fra classe dirigente e popolo La stampa, i partiti, l'opiniozw pubblica s'è interessata ripetutamente delle prossime elezioni amministrative nel centro-meridione d'llalia in rapporto allo sthieramcnto 1iolitico dei partiti democratici. La notizia. filtrata dal segreto dei la,•ori del Consiglio Nazionale della D.C., - anche se poi smentita - di una ventilata apertura a destra del più irande partito d~ltalia, ha dato la stura acl una serie di commenti, cli illazioni e cli proposte. di cui l'ultima è rappresentata dall"articolo dell'on. Russo-Pcrcz zc 1•('0110111ichtd.·i miglioramento c.lall".1ltn> ..,. pon;;ono a rimord1io dcllr• clas:-;i privilegia• te rinncgRndo il proletariato. e fat·cndoi:,i fautori di un « rcgimt· d'ordine,,; le da~~i :d,- l,icnti puntano decisamente ver:io una intc· f!rali..· rctaurazionc cld privilegio nel h•nla• tivo di canrellarc anche i timidi t'hp1•rimt"'n· ti rinnovatori dc~li ultimi anni. JmuionsetoricadellaO.C. Li ..o. ciali. :,e infir1t· ..aprii infondt•r,· ali.i 1.·ristianità <·ontcmpora,tt:.·a qucll'aninw di con• quistn apostolica neccssarin per ri2"cnrrarc (·ristianamcntc la socicti1. Per far cii, la D.C. d1.·\t' innanzi tutlo l'Ollt· h:itkr,· l.t ml'ntalit?, accornodantt· òi un~i ccr· 1,1 rla%t' politico dirigcnlè. Di fronte ad os~a ...j 1>t>nr l'ultcrn.tt1,a: o dimt.·n!'!ionarc il ~uo impc~n'> oolitiro :ri nuovi ,·ompiti -.torici, colmando d'-·<·ir,.amcnh' l°.lltual,· :-c·ompl•ni,o frn il poblulato idcoloi;!ko t' Ja ,·onc·rcta rt:·aliz1.uzionc, o vcdcrt." fatalmcrlll' nollar._• ncll'in- :-iul Jdornalc « llranralconc >L :,i pone allora il grande eompito .'\toril·o difforcnza gcncrnlc quèi,ta dc01ocraziu. l'OII· • della <1cmoc·raziu italiana: rafforzare l'à<lc• l"i\ltl18la proslrata nel ,·01111H·o111c:-sdoeteriore-. Se Jc prossime consuhnLioni clcttoralj am- l-Ìonc della co~dcnzu popolare nl metodo <ic- Ed in rontrclo nei pro:-.~imi llh:ei. di fronte minis1rativc hanno un. ~ignoficato politi<·o mocratiro. ~tabilirc unH efficiente allca111.d t·on alle ~cdt<.• dcli<· dt!;.ioni amministrati"c che non indifferente, ogni eventuale apparenta- i ceti mcdi, opt•rare un rapporto politi,•1> Jt- pr,•parano e prrlu,fono allf• t:.•lrzioni di•I 53 ruento acquisla il suo nuturalc intcrcSRf• per tiv-0 tra i t'Cti 111t·di ,. al prolt.:tal'iato. il valore che viene ~Tas~urncre sul piano E in CIUCbla azione. ai dt--ntt>t·ratit'i t·ristia• della lott.1 politica nazionale in rapporlo al- ni cd al loro partii,) ..pl'ltano posi7.ioni d".J· lo sviluµpo e al consolidamento della dc· ,·anguardia. moc.razia. Ed un riesaminare prcccdcnli ::-viluppi della politica democratica italiana. JJO· trii cssrre non perfettamente inutile per (..hi, di ca!n nostra o altrove, trova naturale e ~erio proporre soluzioni che non tengano nel '10\'Ulo e necessario ronto lo sviluppo dc] patto ,\tJantico. Alla O. (; .. l'Ollle forz.1 t·apac~ di f·Htalh:• t.arc a<.lch1011i quantitativamente rilc,ani, -.pct· la in primo luO!!O imnarc l'auuale fratturd crcu.ta,i fra 1•la:,sc politil'a dirigente e popolo. nel hcn-.o dit· la •·la~::.t· diri~cnh' .,j muovt.· bcconclo una dial(.'tit·a r dc~li intcrcs-,i propri. di:.1ll'ltirh1.· t·d intcrc~1:1i cli fronte ai quali l'opinion<.· popolari• rr~t.1 indifferente e put-• ~i vedri1 se lu D. C. è in grado di corris.pondcrc a 4ucstc aspPltazioni. Si vedrà se t;:,sa prcfcriri1 continuare a c·onsiderarsi un dan elettorale oppure se Ja dccisn volontà dei :,uoi iscritti •·on l'adesione di tutti i ,·attolici democratici rompendo le cristallizzazioni riuscirà A creare una ,·rra forza popolare capa<'c di man• tenere alla base un suo equilibrio dcmorrati• co al1"infuori di cquivod1c alleanze. S. Pelmftessa Lo l->Volgimento convulso della lotta po· Ji1ica italiana c'impone quindi una disamina "'('rcnn clcHa :,Ìluazionc che, correndo a dtro• :-o gli ,mni passati, definisca la cornir1• Jd nostro im1>cgno politico. siva. E" hlalo il l'.irtilo a ::-muovere il popolo /...------------------- cd a orit.•nLarlo: ora. permJ1wntemcnte. il po- -, polo ~j \ olgc al Partito per rcndcn ..i. conto Pos.;,iamo ùiRtinguerc e rias:,umcrc l"cvoluzio11c dcmoc·ratic·a nel ns. Paese in tre fasi: I. Periodo immediameutc susseguente lr, libera:ioue. Gli cnlusiasmi popolari per la democrazia sono unanimi o qua..,i. Ai miti nazionalistici cd imperiali, travolti e cancellati dalla disfatta militare, si sostjtuìscc il mito dcli.i libertà, reso ancora più attuale cd auraenlc cla1l'espcricnza resistenziale. Anche i comunisti avvertono la necessità di nasconclcni dietro il riparo del « fronte demo• •·ratico ,,. mt..ntrc le de~trc costituzioualmcn• le antidemotratichc si tengono prudcntcmcnrc in disparte. dc;:i:li :tllcf:giamenli dei ~uoi uomini rapprc· scntalivi. Dt·r t·onos,•crt.• in qual modo !;'li ch·tti corri~pondano alle c::iigcnzt.' cs1>rc."1::ic. Da qui il ,·ompito cl1--1l.1 D. C.: stimolare. t·oordinarc è conlroll.irc l'azione dce;li uomini che ha collocato a po,Hi <li respomsahilitj politir;1 o amministra1iva o d1c, ,·omunque. attrnvcrso il Partito. a 1aJi po~ti ..o.no 1wr• venu1i. -\Hu O.l.. :-.p1..•.1t 1 il ,·ompito Ji ~lh!✓..tarc iJ pcricoloS40 isolamento ddla cla~,c oprrai~1 .. u po-.i;.ioni antidcmorrati,·ht!. pro\ ocato dai 1·0- )11u11i.!<>ti t' fa\'orito clall'imhcllt.· e 1i111oro-.apo· litic,1 della dcn:ol·razia. Ed alle t L.,~~i 11tt·di1· clo\•rc1110 rivolgcrt'i per 1·0111bJttt-n• ogni prt.·· 2. Periu<lo di prevalente inizi<itiva so• vcnzioru· anliopt..'rnia rhiarcndo l' -.o.:;tcncndo ciale che tende a spostare il problema della rauto1>romozionc delle cla:,:,i I.,., oratri<"i alla liberti1 politica. mcccaaicamentc intesa, sul maggiorità :sociale. Dohbiamo dctt•rminarc il terreno della necessaria proporzionalità di dialogo fra ceti mcdi e cht{iSe In\ oralric-c Jlt'r giustizi.t 1:1ociale e di benessere economico. Le t>upcrarc i limiti dello Stato liberale borghc· avanguardir· politiche dei cattolici italiani se. per porci contro le clttd:,i privìlt!giatc mocollaborano su questa linea rompendo con nopolizzalrici dcJ?li strumènti di produzionè. ..:oraggio e decisione le mentalità ritardatri- per rompere il <·omplPti~o prol,-.zioni-.U,·o ,. ri e tcmporcg~iatrici di casa propria. paternalistico della :::iocic1:1 rontcmporanca. ~la tutto ciò sarà rci;o po ..:-ihilc ::iolo '-le la 3. Periodo della rottura ciel fronte r od- 1w,11,; ahbouanu.nti Annuale L. 1000 Semestrale » Trimestrale » /11viait • l"irnpudo /"abbonamento al postale 1-11760. 500 300 ddC. C. --~ : ..-; . , , , I Il· l,i ' t,. .... ... fl• li• ~~ ...... ... .., ....... - A lcun1'g1ornali'.1taltan1, che non possono es-j sere lonlanamente sospettai, di ant,-capita-1 lismo, fanno interessanti scoperte, in margineJ al funzionamenlo del capitalismo ilaliano. j L'occasione è dato degli ancor vivi stra-, scichi del viaggio degli industriali italiani in , America. Quello che ha 'colpito· quesil g,ornal, è che in Italia esista un capitalismo che il peso degli impianti non modernizzali venga girolo al consumatore 'attraverso siluaz,on,. di monopolio, che la politica de, salari de, noslri industriali sembri fatta su misura pe, impedire il mercato, che il rischio veng sempre accollato allo Stato, tenulo però lon_ lana dall'intervenire, per dei principi liberal, ,n una sitazione che liberale non è e non mai slala. Un giornale particolarmenle dedit alle cronache mondane si meraviglia del ton d1 vita degli industriali italiani, paragonai a quello degl, altri paesi. Per noi la meraviglia è un'altra: siamo g,un al punto che si smercia come studi e pr grammo d. c. pagine che s1dicono compilar nell" ufficio studi d1 un grosso monopoh italiano. LA « QUATTRO GIORNI> SENIORES DI A. C. Verso la tua fa01iglia Le, XVII « Campctgna » della gioventù '>tnschile di Azione Cattolica, di particolare importanza, anche in relazione ai recenti d;scorsi del Santo Padre, ha come tema • Verso la tt1a famiglia.•· La misura con la quale La CIAC troverà da questo tema nel corso della campagna motivi per aprirsi di fronte ai problemi della società tutta intera senza lasciarsi rinchiudere in uno stretto intimismo, segnerà il gmdo di sensibilità dei giovani ·cattolici per una sintesi tra valori spirituali e trascendenti e valori naturali ed u1nani. Di questa sensibilità invero i seniores della GIAC hanno dato 1.argamente prova nella « Quattro giorni » di lancio dell.a campagna conclusasi il 7 Gennaio alla « Domus Pacis ». Il problema della famiglia è stc,to visto dai giovani non più sotco l"aspetto puramente tradizionale - anche se fondamentale - che lo limita al campo detla purezza. Essi hanno invece intelLigentemente individuati i mali che oggi travagliano ed indebo,iscono !a famiglia più nelle loro· cause che nei lOTo effetti. E li hanno ravvisato sopratr,,.tto nella crescente incapacitd della famiglia tradizionale di sviluppare una funzione attiva in ordine ai rapporti con I.a società tutta intera. L-a Famiglia. tende o chiudersi in sé stessa e a aiuentare oorgnese. Es·sa na perduto il senso missionario nella società, che significa il massimo di apertura e di discussione di fronte ai problemi che urgono dall'esterno, per abitu11rsi a risolverfamigliare in una gara cti. collaborazioue e di inserimento attivo nella vita 90Cfale. Solo in questa azione la comumtd fami,- gliare trova continuamente il ,uo motti,• di ttnità e non corre il pericolo di frazionarsi anche spiritualmente. L'errore della famiglia è stato Jlnora quello di difendersi su! piano della mora- 'le sessuale, e di vedere il suo ideale nell'attribuire ai suoi componenti una posizione ed un tenore di vita puramente econQmico. La famiglia deve tendere a cur<,re una personalitd del giovane a servizio della società e quindi prepararlo ai problemi sociali ed alla gloria di Dio. Così anche l'amore per l'attività professionale deve essere ispirato non in relazione al guadaqno, ma in relazione alla funzione che la nrofessione esercita per i! bene del prossimo. Su questi argomenti hanno discusso i giovani cattolici approfondendo Le due relazioni di Don Arturo Paoli e quella di don Paolo Liageri. Sulla quarta relaziono - tenuta dctll'on. Colini Lombardi - illustrativa dell'azione di governo a favore della famiglia, i giovani della GIAC hanno coraggiosamente sviluppato I.a loTo vivacità critica. Molti dei giovani partecipanti hanno rilevato come i provvedimenti presi per tutelare la famiglia sono ancora insufficrenr, ea Il.anno esciustvnme-nte tenuto presente il vecchio schema della famiglia e non ne hanno favorito la evoluzione. U. C. saprù gu11dagnar'-i la ro31a11h! è co:-1·icn• le fiducia dcl1c classi medie t:011 una politica di autorità dello $tato d,·mot·raticv. di mora· lizzazionc della \•ita puhhli,·a. di di~ni1ù n:i• zionalt!, se sapri1 opcrart: una radirale. iJrdipolare che il metodo comunista della violcn• za e deUa pratica agitatoria inevitabilmente provoca. L'opinione pubblica attraversa una crisi d1 oricntamento: prevale la gencr1c1ta delle importazioni e le preferenze si polarizzano indistintamente attorno al ùilcmma si O nata e sistematira tra,.for111rll·ion1..d• ei rappor- / li, con la collaborazione di tutti i suoi membri, non solo ai :fini puramente egoi- ..._ ______________ ,.,•--~ stici di gru~po, ma_ peT poTtare ii gruppo Lo stesso problema de! sai.aria famigliare deve essere posto e risolto insieme e non prima della risoluzione del problema del raggiungimento del sai.aria individuale stifficientemente remunerativo. no al <·omunismo. La sinistra perde la calma e si sco1ue come forza rivoluzionaria cd .1ntÌ· nazionale, la destra - fin qui timorosa e quasi rispcnosa - esce dal guscio e sfaccjatamcnte rivendica tradizioni e nostalgie. Siamo ali~• :,itu,rnione attuale: la classe operaia. nella sua maggioranza, perde ogni fiduda nclJo Stato democratico come mezzo di rinnovamento sociale e vede la via della redenzione nella vio)cnta riscossa rivoluzionuria: i ceti mcdi, per qud1a repentina osservatorio mutevolezza clic si è rilevata come una <"O· stante del loro aucggiamcnto politico. mentre cla un lato protestano le loro istan• Crisi europee lnse~nanInti (coatiaunion• del.le 3· p•giD.11) Ministero delta P. I., se non siamo male informati. D'altra parte, per quanto si riferisce alla posizione economica, l'attuale o,·dinamento gerarchico non sembra consentire distinzioni più che nominali, per lo meno tra appartenenti allo stesso Gruppo. ed in qualunque altro ordinamento resta sempre il limite di un raffronto comparativo tra posizioni giuridiche ed economiche, sia pur corrispondenti a diverse ma comparabili funzioni, ma tutte relative a dipendenti statali, e implicanti in modi e con caratteri diversi, notevoli Tesponsabilità. ed esigenti indipendenza e dignità. Si sarebbe imprecisi però se non si dicesse che anche alcune norme ottenute in questi ultimi anni, con l'azione sindacale, inorganiche e frammentarie quanto si voglia, consentono almeno un rudimentale autogoverno didctLtico, un più r.ieno autogoverno disciplinare della Scuola. Si tratta di coordinare, perfezionare norme e sopratutto di creare un costume nel quale trovino radice concrete disposizioni innovatrici piuttosto che nuove architetture illusorie e inoperanti. Sono state indicate le esigenze ptu urgenti e di fondo de! personale della scuoe NATO Non deve destare meraviglio ,I fotto che, mentre proclamano lo loro adesione cl petto otlont1co gruppi poii tici finora titubanti, scoppiano crisi di governo m Francio e in Belgio d1 cui è impossibile trascurare le motivazioni atlantiche, almeno parziali. La veritò è che .I NATO non si esaurisce in uno scelta generico di politico estero, con contorno d, assistenza americano e d1 commesse per le industrie: al contrario esso rappresento uno pietre di paragone per tutte te democrazie europee, imponendo lo soluzione di problemi economici e politici che i gruppi dirigenti avevano sempre preferito di eludere. Dove lo topografia porlamente è più occi - dentato o meno consistente /o figuro del leader della maggioranza, la crisi delle impostazioni governative s1 la, è stato affermato un criterio possibili- trasformo immediatamente in stico di gradualità. Naturalmente le solu- crisi di go,erno: ma ciò non zioni non sono possibili se non nel quadro tog 1'e ere i prob'emi esidi ·una politica organica e coerente fina- ,tenti nei paesi o Gob;netZizzata ad una democrazia personalista e ' ·o instabile non siano da ricomunitaria. la quale può avere un avviv ,o'vere, fo-se con maggiore sicuro anche con quella qualsiasi disponi-I rq~nza,. onere nei paesi in bi!ità d: mezz: che la conqntntura odi •rnc "" il t·po d magg·o-anza consente, purchè ci sia un piano preciso, oor'.omcnto-~ non è neoou"'e con i suoi tempi e le sue direzioni. discussione. A questa constotoz1one non è possibile sottrarsi, quando su un giornale come « 24 Ore » si possono leggere affermazioni d, questo tipo: « I governi europei dovrebbero concordare, per la prossima riunione del NATO a Lisbona, una linea d'azione mirante ad ottenere dogi, Stati Uniti l'assolu, ta priori tò del riarmo continentale, anche su quello americano » (Eugen,o Scalfar, il I 5 Gennaio 1952). Evidentemente gli industriali italiani non hanno trotto gran profitto dal processo d1 New York e ,I problema della pro:lu t tivi tò non si riduce per essi che a uno slogan adotto o legittirnore I licenziamenti degli ope"'Ò1. E' proprio nel rapporto produttività, riarmo spese statoli che c;i concentrun-:, 1 nodi delle question, fonaamentoli: è nèl posso;, gio dal capitalismo statico " quello dinamico che si misuro la capacitò d I una· dcmo:razia di essere prese,,t-J nel NATO. Se lo crisi frar. cese e quella belga ric,1nd, rranno tempestivomer,te tut ► i i responsabili a meditare su prob!emi di soluz1ci-.e ormai indifferibile, es::.c c•1ronno eserci toto lo bene' i co funzione d1 un ovvert•- mento cL,e non è possibile frantintendere Costume Numerosi orgoni tecnici governativi chiedono la collaborozionc di persone estranee all'amministrazione d::::llo Stato persone in gran parte provenienti dal mondo bancario industriale, le quali mP.ttono o profitto dello Stato la loro preparaxionc economico e lo loro vissuta csperienxo. E' certamente un'ottima cosa che uomini dell'industrio privata, intelligenti e dinamici, facciano pratico e conoscenza dell'ingranaggio ampio dello Stato. La collettività ne sarà avvantaggiato quando un giorno esso potrà beneficare di una classe dirigente ferrata ben esperto così nella vita pubblica come nello privato. L'osino casco, però, quando qualche collaboratore di questi organi •tecnici dimentico lo suo posizione di servitore ddlo Stato per assumere apertamente atteggiamenti int<-rc:.soti, di porte cconom;:~. E' il coso del dr. Franco Mettei, animatore dell'ufficio studi della Edison, e con temporaneamente colfoboratorc tecnico presso la segreteria Cl R. Questo zelante giovane di brillante e operoso ingegno è andato assai di recente in Americo, a New York, al convegno degli industriali occidentali, nello <feste di inviato stroord1noriu di « 24 ORE». Natu,almente, come inviato s!"rool'Jihorii> ha scritto ~egli orticoli e, lasciandosi forse trasportare dal suo ardore di ~tudioso rdi pratico dei problern, economici, con involontaria 19noronxo dei suoi espliciti obblighi di imporziaJità quah colloboratore tecnico del Cl R, è assurto al ruolo di difensore degli industriali italiani, criticati persino dogli stessti industriali americani! Chi ha pregoto il sig. • Mettei di essere ad un tempo collaboratore "tecnico del Cl R e difensore dell'industria privato italiana? Nessuna contesto al dr. Franco Mottei il diritto di impiegare le sue molteplici e versatili energie nelle ardue ricerche dell'alta politica economica oppure negli sforxi dialettici di giornalista -difensore dei suoi padroni; noi, invece, gli contendiamo il diritto di prendere posixione in difesa degli industriali privati italiani e dei loro specifici atteggiamenti, quando è contemporaneamente esperto tecnico del Cl R. Lo dignità dello Stato e, dei suoi argani, quale deve manifestarsi dello loro rigido imparzialità, è affare troppo nobile e gronde che forse il dr. Mottei - o giudicare del suo comportamente giornalistico - non è ancoro riuscito od afferrare. Se egli desiderava scrivere quale rampollo prediletto del monopolio italiano, abbia lo sensibilità morale di rassegnare prima le dimissioni da esperto tecnico del Cl R e poi si scapricci pure, a suo piacimento, come inviato straordinario di grondi quotidiani per avvenimenti d'eccezione. Se qualcuno lo ha autorixzato o svolgere contemporaneamente il duplice ruolo di difenoore di parte e di collaboratore del CIR, lo si dico. Altrimenti, onestà politico e correttezza di costume, invitano il dr. Franco Mattei o a scegliere fra l'imporxiolitò statale di collaborazione del Cl R e il giornalismo straordinario, optando per t'una o per l'altra delle due posi%ioni. Università 'J nel-mezz:ogiornol, °".. L'UNUl{I (Unione Nozionale Universitaria Rappresentativo I toliana) ho tenuto o Napoli un convegno di studio sulle condizioni delle Università del Sud Italia. 11 convegno è stata lo primo manifestazione degli universitari italiani, che uscisse dogli interessi puramente locali e sezionali (tasse e sessioni d'esomi) per affrontare un problema di più vasto respiro ed impegno. Con questo convegno l'UNURI dimostra di aver preso coscienza del lo necess1tò d, uscire dall'apatia e dal disinteresse dei giovani studenti per , problemi soe ali, e dalla necessitò d, formare una giovane generazione di intellettuali a contetto con lo società italiana e capace di avere idee nuove oer il suo rinnovamento. Certo che molto strada bisogna percorrere ancoro. I nfotti, mentre l'impastazione ·del presidente Stanzoni, accurato e colta, vedevo il problema delle Università del Sud come problema strumentale del più vasto problema del Mezzogiorno, d'altro canto, i rappresentanti delle sed, hanno preferito insistere su uno impostazione sezionale del problema, tendente più od esprimere richieste d1 sussidi particola- :-1 (come del resto in ogni altro settore del problema meridionale) che ad offront,:,re il problema generate. Si trotta invece di fare delle Università lo ,fobbrica della cultura, delle ,dee nuove, della inventivo alacre, delle soluzioni moderne, del coraggio e delta intraprendenza, lo tat>0rica, l•n detrnitiva, di uno classe• dirigente moderna e coraggioso. Perchè questo giornele abbio ~p-e'°ndente è necesserio che si abbonino un numero di leltori pari a quenli 1:>.9gi ricevono il giornale. mli lei si è abbonalo?

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