Fine secolo - 8-9 febbraio 1986

FINE SECOLO* SABATO 8 / DOMENICA 9 FEBBRAIO Chi è . /J_Autore? N on è bella la _vita dei pastori in Aspromonte, d'inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque. 1 pastori stanno nelle case costruite di frasche e di fan– go, e dormono con gli animali. Vanno in giro coi lun– ghi cappucci attaccati a una mantelletta triangolare che protegge le spalle, come si vede talvolta raffigura– to qualche dio greco pellegrino e invernale. I torrenti hanno una voce assordante. Sugli spiazzi le caldaie fu– mano al fuoco, le grandi caldaie nere sulla bianca neve, le grandi caldaie dove si coagula il latte tra il sie– ro verdastro rinforzato d'erbe selvatiche. Tutti intor-. no coi neri cappucci, coi vestiti di lana nera, animano i monti cupi e gli alberi stecchiti, mentre la quercia verde gonfia le ghiande pei porci neri. Intorno alla cal– daia, ficcano i lunghi cucèhiai di legno inciso, e butta– no dentro grandi fette di pane. Le tirano su dal siero, fumanti, screziate di bianco purissimo come è il latte sul pane. I pastori cavano fuori i coltelluzzi e lavorano il legno, incidono di cuori fioriti le stecche da busto delle loro promesse spose, cavano dal legno d'ulivo la figurina da mettere sulla conocchia, e con lo spiedo arro_ventato fanno buchi al pifferò di canna. Stanno accucciati alle soglie delle tane,' davanti al bagliore della terra, e aspettano il giorno della discesa al piano, quando appenderanno la giacca e la fiasca all'albero dolce della pianura. Allora la luna nuova avrà spazza– ta la pioggia, ed essi scenderanno in paese dove stan– no le case di muro, grevi delle chiacchiere e dei sospiri delle donne. Il paese è caldo e denso più di una man~ dra. Nelle giornate chiare i buoi salgono pel sentiero scosceso come per un presepe, e, ben modellati e bian- chi come sono, sembrano più grandi degli alberi, ani– mali preistorici. Arriva di quando in quando la nuova çbe un bue è precipitato nei bui:roni, e il paese, come una muta di cani, aspetta l'animale squartato, appeso in piazza al palo del macellaio, tra i cani che ne fiuta– no il sangue e le donne che comperano a poco prezzo. Né le pecore né i buoi né i porci neri appartengono al pastore. Sono del pigro signore che aspetta il giorno del mercato, e il mercante baffuto che viene dalla ma– rina. Nella solitudine ventosa della montagna il pasto– re fuma la crosta della pipa, guarda saltare il figlio come un capriolo, ode i canti spersi dei più giovani, intramezzati dal rumore dell'acqua nei crepacci, che borbotta come le comari che vanno a far legna. Qual– cuno, seduto su un poggio, come su un mondo, dà fia– to alla zampogna; e tutti pensano alle donne, al vino, alla casa di muro. Pensano alla domenica nel paese, quando si empiono i vicoli coi lor grossi sospiri, e ri– spondono a loro, soffiando, i muli nelle stalle e i porci nei covili, e i bambini strillano all'improvviso come passerotti, e i vecchi che non si possono più muovere fissano l'ultimo filo di luce, e le vecchie rinfrescano al– l'aria il ventre gonfio e affaticato, e le spose sono co– lombe tranquille. Pensano alla visita che faranno alla casa di qualche signore borghese, dove vedranno la bottiglia del vino splendere tra le mani avare del pa– drone di casa, e il vino calare nel bicchiere che vuote- . ranno tutto d'un fiato, buttando poi con violenza le ultime gocciole in terra. Quel vino se lo ricordano nel– le giornate della montagna come un fuoco dissetante, poveri ed eterni poppanti di mandra. Un altro gioco Facciamo conto di capitare 27 in una soffitta dove ritroviamo una·cassa di vecchi libri. Di chi sarà questa o quella pagina che non avevamo mai letto o che ritroviamo c.omeun compagno di scuola? Un altro gìoco, altri incontri che si alterneranno alla serie di "Pagine scelte". Per aiutarvi nella individuazione, vi diremo che la scelta dei pezzi parte dal 1919, cioè da "La Ronda", omaggio dovuto agli avi, se tali sono. Qualche indicazione per agevolare . la ricerca dell'autore. V.B. L'autore di questo testo è nato a Reggio Calabria nel 1895, e morto a Roma nel 1956. Tra il 1930 e il 1935 viaggiò all'estero come inviato speciale di grandi quotidiani. La foto quiaccanto,come quellapubblicata la séttimana · scorsa, è tratta dal libro fotograficodi FrancoPinna, "Viaggionelleterredel silenzio".

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