Fine secolo - 18-19 gennaio 1986

Un gioco Encontri occasionali con una pagina, una metafora, un aggettivo. Questo è il gioco che qui vi è proposto, con precedenza, quando càpiti, a testi meno noti o meno diffusi o dimenticati, come accade nella giornata di un editore. FINE SECOLO* SABATO 11 / DOMENICA 19 GENNAIO TizianoSclavi MOSTRI E ra mezzogiòrno quando Ciccio rientrò nelia ca– mera. Gnaghi stava gioèando con un lembo di coperta e ogni tanto alzava la testa e con la boc– ca aperta guardava fuori dai finestroni. Si vedeva solo un muro grigio e un pezzo di cielo plumbeo, e la neve ancora non cadeva. Ciccio stava per mettersi a letto ma vide che Sam si dimenava. Gli domandò: · «Che vuoi?», ma Sam non rispose e si 'girò sullà pancia. Strisciando con le anche e le spalle riuscì a portare la testa sul comodino. Con le labbra prese-il pacchetto . di sigarette. ~<Vuoi una sigaretta?» disse Ciccio. «E dillo, no? Te l'accendo». «Vaffanculo» disse Sam. Tirò fuori una sigaretta e l'appoggiò sull'orlo del comodino, con la punta da accèndere sospesa nel vuo- · to. Poi risucchiò la ·scatola di svedesi. La tenne premu– ta contro il piano di formica con il labbro superiore e con quello inferiore spinse fuori ii cassettin~. Prese un fiammifero e lo posò di fianco. Ribaltò la scatola in modo che presentasse in alto una delle due superfici di · carta vetrata e la spinse col mento contro un tubo di ferro del comodino. Il cassettino rientrò. Riprese il fiammifero e lo sfregò sulla scatola in direzione del tubo. Si accese al primo colpo. Lo portò sotto la siga– retta e ne incendiò la pq_nta.Lasciò andare il fiammi– fero che si spense dopo un po' sul pavimento e afferrò subito la sigaretta cominciando a tirare. Il fuoco. che stava già spegnendosi si riaccese in un angolo, poi pian piàno si estese e divt:;nnevivo. Ogni tanto Sam scuoteva la testa forte per fare an- dar giù la cenere. · Ciccio si coricò sospirando e disse: · «Ma bravo, hai un avvenire>>. Sam non· disse niente. Gnaghi lo guardava con gli occhi a mandorla ancora più a fessura, e chiudeva e~ riapriva la bocca. Ciccio prese la radiolina, l'accese al minimo e se la mise sul cuscino, contro l'orecchio. Dopo un po' si addormentò. ( ... ) Gnaghi si alzò e oltrepassò· i letti di Ciccio e Sam, andando ad incollare il naso al vetro di una delle fine– stre. Poteva vedere solo il muro e a sinistra uno scor– cio di viali. Alle sei i cancelli dell'ospedale furono · aperti ed entrarono i visitatori. Gnaghi corse fuori dalla stanza e Ciccio lo seguì con lo sguardo. Scosse la ·,testa e sbuffò. Intrecciò le mani sotto la nuca e guardò il soffitto. · «Non: so più come sono fatti i ·èolori» disse. «Qui è tutto bia~co~o giàllino». · , · _ Poco dopo Gnaghi rientrò insieme ai suoi genitori. La mamma lo teneva per un braccio, dicendogli: «Stai bene? Cos'hai màngiato oggi? Hai,m~ngiato?» Gnaghi rispondeva a cenni della testa, con brevi mugolìi e sorrisi e qualche parola incomprensibile. «Pollo» riuscì a dire. · Il padre era vestito di scuro, aveva i baffi e capelli pettinati all'indietro. Tra le mani; unite dietro la schie– na, reggeva il cappello. La mamma tirò fuori dalla sua borsa un barattolo avvolto in carta di giornale, dicen:– do: «Ti ho portato la marmellata. di castagne, ma non mangiarla tutta in una volta». Svolse il barattolo e lo posò sul comodino, porgen– . do indietro la carta al marito che la guardò impaccia. to e poi la buttò nel cestino. _Leiapri il coni.odino e guardò tra la roba.' «Devi cambiarti_pitl spesso» disse. Radunò la biancheria spqrca e la infilò nella borsa. · . Gnaghi annuì e· fece poi un lungo discorso dicendo delle cose. · ·. . ... · «Avete bel caldo qµi?» domandò ancora la mamma. «Fuori c'è un freddo>>.,·Glispolverò il colletto della· giacca del pigiama, ·lisciandoglielo con I.amano. «Però_ le previsioni sono buone, sai? Forse domani c'è il. sole». ·· · Gnaghi sorrise con un grugnito. ta mamma gli ac– carezzò una guancia e si voltò verso gli altri che·non la guardavano e disse: «E' contento. Gli piace tanto il sole». . 29 NOTA BIO-BIBLIOGRA:FICA Tiziano Sciavi è nato a Broni (Pavia) nel 1953. Ha pubblicato due romanzi: Film ( Il Formichiere, Milano l97 4). e querre terrestri ( Rusconi, Milano 1978). Il testo che qui presentiamo ·è tratto da · "il be/paese", iz.2, 1985, Camunia editrice. Foto Martinez ·

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