Fine secolo - 14-15 dicembre 1985

FINE SECOLO* SABATO 14 /·DOMENICA 15 DICEMBRE 2 possibilità· ai suoi critici di andare in esilio. Ma ciò solo "per il momento", perchè in una so– cietà dominata dal partito di Lenin "la minac- cia di espùlsione dal partito equivale, in so– L a relazione di Strada prende l'avvio dal– /'inesisten~a di un paese marxista in cui . sia rispettata la tolleranza politica. A sua volta, questa condizione rinvia. a/l'annoso problema delle "responsabilità" di Marx e delle sue idee nel "marxismo reale". Strada si propo– ne di individuare alcuni meccanismi teorici e al– cune strutture mentali che illuminano /'incompa– tibilità fra tolleranza e marxismo al potere, risa– lendo prima di tutto a Lenin, che trasformò la teoria marxista in una tecnica dell'az.ione nella storia . \....._.,;,,...;;;,.... ____ ,_.----di Vittorio STRADA------------ stanza, alla minaccia di ai.cciata dal ·popolo". E Brjusov giungeva a questa conclusione: -,,«Abbasso gli scrittori senza partito!», escla– ma Lenin. Quindi l'assenza di partito, cioè la libertà di pensiero è già un delitto. Tu devi ap– partenere al partito (al nostro o, almeno, al– l'opposizione ufficiale), altrimenti ti gridiamo: 'abbasso!'. Ma secondo il nostro concetto, la libertà di parola è indissolubilmente legata_ ali~ libertà di giudizio e al rispetto del convmci– mento altrui. Per noi più di ogni altra cosa è cara la libertà di ricerca, anche se essa ci con– ducesse al crollo di tutti -i nostri convincimenti e ideali. Dove non c'è rispetto per l'opinione altrui, dove ad essa si contrappone· con arro– ganza il diritto di 'mentire' senza vol;r ascolta– re, la libertà è una finzione". ...Vorrei rivolgere l'attenzione su un aspetto essenziale del pensiero di Lenin: il suo atteg– giamento verso la letteratura, verso la filoso– fia, verso la cultura ... La Partiticità della cultura Nel 1905 Lenin pubblicò un articolo, intitolato L'organizzazione di partito e la letteratura di partito, che, dopo la presa del potere,_sarebbe diventato la base della partijnost', c10è della "partiticità" della cultura e della le~teratura. L'articolo non è solo importante per il suo va– lore fondativo, ma è anche interessante perchè, al suo apparire; suscitò una chiara e ferma ri– sposta da parte di uno dei maggiori poeti russi del primo Novecento, Valerij Brjusov, il quale, per ironia delle umane vicende, dopo la rivolu– zione bolscevica, aderì senza riserve al nuovo potere, e anzi; si iscrisse al partito comunista. Brjusov era stato, tra i poeti simbolisti, quello più libero da ogni misticismo, ma q~est? ?on basta a spiegare la sua metamorfosi, c10e la sua conversione al comunismo, e si deve tener conto del suo senso catastrofico della storia, del suo amore per l~ grandiosità dej catac~smi politico-sociali e del suo senso della maesta del potere. L'articolo di Lenin è assai significativo sul piano della mentalità e dello stile. Non si tratta infatti di un· articolo "illiberale" e da esso si posso~o estrarre parti che suonano a di– fesa-della libertà letteraria, parti che sono usa– te, cioè citate dagli ideologi sovietici nei perio– di di "disgelo" per evitare un'interpretazione troppo rigida della partijnost'. L'articolo quin– di, come tutta l'opera di Lenin, richiede una particolare intelligenza critica. Ecco ad ese~– _pio,che cosa scrive Le~in: "E' fu?ri di~uss10~ ne che l'attività letterana meno d1 ogru altra e . passibile di u_nJivéllamento meccani~, di un dominio della..maggi<;>ranzasull~ mmoranza. .È' fuori discussione .che in questo campo è ne– ,cessario garantire il lllflSSimospazio all'inizia– tiva personale e alle inclinazioni individuali, il massimo spazio al pensiero e alla fantasia, alla forma e al contenùto ...". Leggendo frasi come queste, ci si può domandare se gli ideologi del marxismo al potere non abbiano falsificato questo articolo di Lenin, trasformandolo nel fondamento del più ferreo dirigismo letterario . e culturale. La risposta di Brjusov Brjusov non nega che il partito soci~Jdemocr~< tico russo, compresa l'ala bolscevica, abbia dato un contributo decisivo a una prima affer– mazione in Russia delle libei;tà democratiche, ma vede anche, per_così dire, l'ambigl)ità della · posizione bolscevica, espressa nell'articolo di Lenin, pe'r cui, da una parte, si lotta contro l'oppressione zarista in nome di principi demo– .cratici capaci di aggregare forze sociali diverse, e dall'altra, si prepara un nuovo do~inio auto~ cratico non migliore di quello zansta. Perche questo? Perchè Lenin, secondo l'analisi di Brjusov, mentre rivendica la libertà dell"atti– vità letteraria", difende una concezione del . partito operaio che è agli antipodi d~ o_gnili– bertà e così facendo, prepara una soc1eta futu– ra che ~iene detta socialista, ma che è il massi– mo dell'autoritarismo e della illìbertà. Lenin, infatti, riconosce sì piena libertà al di fuori del partito -(cosa che, del resto, allora non poteva non fare), ma contemporaneamente nel suo ar– ticolo sostiene che "l'attività letteraria deve di- CXLVI ventare parte dell'attività proletaria generale, 'ingranaggio e rotella' di un unico,grande mec– canismo socialdemocratico, messo in moto da tutta l'avanguardià cosciente di tutta la classe operaia", e questo costituiva lo spirito del suo intervento, lo spirito della "partiticità", per cui egli poteva esclamare "Abbasso i lettera1i sen: za partito!" e chiamare sarcasticamente questi letterati "superuomini". E, in effetti, di fronte a quel "superuomo" collettivo che era il parti– to e, in particolare, la sua espressione suprema, Lenin, il singolo letterato fuori del partito non poteva che essere ogget~ di derisione e di con– danna. Lenin, quindi, a}; letterato, cioè all'in– tellettuale, indipendenttj o senza partito, che egli dichiaravà ,àsservif~- al 'sacco di denaro', cioè alla borghesia,. ·oJponeva l'ìntellettuale apertamente legato al proletariato, cioè al par– tito in quanto sua avangmirdia. Al che Brjusov reagiva dicendo che fa prerogativa del secondo tipo di letterato, quello comunista, si poteva ravvisare "soltanto in un più aperto riconosci- LXXVII Tamburro 4/fricano _,) Zucca,..., Credo che Brjusov abbia svolto magistralmen– te, ottant'anni fa, il tema della mia relazione e abbia previsto tutti gli sviluppi del marxismo alpotere /.../ Un ulteriore approfondimento fu reso possibi– le da un nuovo intervento di Lenin: Materiali– smo e empiriocriti~ismo (1909) . ... Qui mi limiterò a due citazioni, di Aleksandr Bogdanov e di Maksim Gor'kij. Bogdanov, che era stato per alcuni anni il più stretto colla– boratore di Lenin, a concl~ione del suo pam– phlet Fede e scienza, scritto in risposta a Mate– rialismo e empiriocriticismo, elenca le principali contraddizioni intellettuali del libro di Lenin, tra cui le seguenti: "Da un lato, continue accu– se di 'scorretteu.a polemica' rivolte agli avver- · - sari, e dall'altro, un lessico di µisulti inconsue– mento della sua schiavitù, ·non in una più gran- to persino per il costume del nostro Paese. de libertà. La letteratur~ contemporanea, se- 'tutti gli oppositori vi sono definiti 'filosofi condo Lenin, è al servizio del 'sac_co di·dena- reazionari', ma nel libro dominano la tendenm ro'; la letteratura di partito sarà una 'rotella e più stagnante e l'odio più rabbioso per tutte le un ingranaggio' della causa proletaria. Ma se ' innovazioni' senza distinzione. noi riconosciamo che la causa proletaria è una Da un lato, un aspro tono antireligioso, l'accu- . giusta cal!sa e il sacco di denaro è qualcosa di sa alla parte avversa di tendere all'oscuranti– vergognoso, forse che questo muterà il grado smo clericale' e, dall'altro, un pensiero profon– di dipendenza? Lo schiavo del saggio Platone damente religioso, con il culto dell'«assolu– era pur sempre uno schiavo, non un uomo Ii- to»". bero''. Vale la pena di considerare queste contraddi- Nel momento in cui la società russa si libera zioni, che si aggiungono a quelle sopra rileva- . della censu̼, Lenin, dice Brjusov, introduce la te, e che costituiscono una struttura costante censura nelisuo partito, assumendo una posi- del marxismo rivoluzionario. Materialismo e . zione analogà_. ~ gueila del Califfo Omar, se- empi_riocriticismo, infatti, ha una particolarissi– condo cui ijlibìi che-odicono le stesse cose del ma caratteristica formale, che manifesta il suo. Corano son1, inutilCè gli altri sono dannosi. specifico contenuto: l'argomentazione svolta Come si puo· proclamare libero un simile parti- da Lenin non è di carattere teoretico, ma, per to? E'vero, prosegue Brjusov, che "per il nio- così dire, di carattere giuridico,: non vi si tratta mento ·a chi non è d'accordo con questa tiran- di una libera ricerca filosofica, ma di un'incri– iùa si lascia la possibilità di passare in altri rninazione dell'avversario, in quanto le·sue tesi partiti", così come anche l'autocrazia lascia la si allontanerebbero.dalla "verità" di alcuni te- ·• X d-t=f m_-....._..--._ .. -....... Tram.ha del.Madure' sti considerati intangibili (quelli di Marx e di Engels) e in quanto le tesi dell'avversario avrebbero un carattere politico "reazionario". Oggi, decenni di marxismo rivoluzionario ci hanno, per così dire, abituati a questo tipo di argomentazione, ma all'inizio del Novecento si trattava di una-novità anche per la Russia. Le contraddizioni implicite in questo modo di ra– gionare vengono riassunte ~ Bogdanov nella contraddizione generale tra un ateismo mili– tante e una mentalità che Bogdanov definisce "profondamente religiosa", ma che, va preci– sato, ricorda una religiosità arcaica, dogmatica e inquisitoriale ed è lontana da una libera reli– giosità rispettosa delle idee altrui. Anche Bo– gdanov, come Brjusov, descriveva 11Damoda– lità di comportamento politico-intellettuale che solo dopo la presa del potere doveva di– ventare dominante. Si trattava di una menta– lità che Maksim Gor'kij, nel 1909, in una lette– ra privata, esprimendo la sua critica di Mate– rialismo e empiriocriticismo, così caratterizzava : "Tutta questa gente che grida urbi et orbi: 'sono un marxista', 'sono un proletario' e subi– to dopo mette i piedi in faccia al prossimo, mi è odiosa quanto tutti i lor signori (...) La pole- · mica di Lenin sulla verità non ha per scopo il trionfo di questa; ma solo quello di dimostra-

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