Fine secolo - 20-21 luglio 1985

FINE SECOLO* SABATO 20 / DOMENICA 21 LUGLIO - O COSTEl_,T,0, SECONDO BONO ...____________________________ di Nick LUCKY ---------------------------- I I concerto di sabato scorso è stato una brillante trovata umanitaria, una grande festa dei giovani, un'occasione di fratel– lànza internazionale, un trionfo della telemati– ca. infine una òelusione per l'assenza degli ita– liani. Questi i punti su cui si è avvitata la fanta– sia dei giornalisti italiani questa settimana, e a preferenza sull'ultimo, del quale l'unica cosa giusta, e controcorrente, l'ha scritta Beppe Vi– dctti. Ma del concerto dal punto di vista dei fan di tutto il mondo, delle canzoni, delle ro– ckstar e delle piccole cose su cui tutti i giovani rockcttaà, discofolli, canzonettisti e altri tipi di musicofili italiani, e presumo di tutto il mon– do. si scambiano impressioni, gioie e delusioni (poche), non si è letto granchè. Ordunque, il vero campione della giornata, an– che perchè non è ancora avvantaggiato dalla divinità raggiuntacome Mick Jagger o Bob Dylan, è stato Elvis Costello. Messo in diffi– coltà già dai nostri tre d.j. di Stere<'uno (i veri dominatori della trasmissione, come vedremo) èhe lu hanno accusato di cambiare spesso ge– nere musicale (!) e di vestirsi da mormone, ha dato vita a una performance eccezionale, ha esaltato il pubblico londinese senza muovere che le dita sulla chitarra e ha tirato fuori dal cappello un bellissimo pezzo mai dimenticato dei Beatles giusto per l'occasione. Beatles che dal canto loro hanno deluso le cordialmente il– lusorie speranze del mondo intero: grande è stato comunque Paul McCartney (nonostante Pete Townshend che gli spostava il braccio da dietro), e per molti anche Julian Lennon (su al– cuni quotidiani italiani sono riusciti anche a vederlo) a non venire. Aveva in programma una collaborazione con Phil Collins che non si è certo fatto problemi: dopo il suo bello show con Sting (non tanto inedito in realtà: Sting ha cantato le stesse canzoni del «Secret Policeman Concert» di quattro anni fa e «Long long way to go» è già incisa dai due sull'ultimo disco di Collins) s'è catapultato davanti a nuove teleca– mere («I was in England this afternoon. It's funny the wotld») per ricostruire il rock dalle ceneri dei Led Zeppelin e supportare un Eric Clapton straordinariamente in forma aiutato all'altra batteria da un Tony Thompson igno– rato dai d.j. nostrani i quali, per dirle tutte in una volta e non pensarci più, hanno: dato il benvenuto a Midge Ure «nuovo» (dal 1979) cantante degli Ultravox; dato per concluso un pezzo dei Boomtown Rats su una pausa impe- - dcndo così l'ascolto della fine; rimpianto Adam Ant biondo (non Io è mai stato); scam– biato Bo Diddley con i Tears For Fears (si può capire ...); dimenticato il. curriculum di Kiki Dcc; cercato di spiegare che un filmato regi– strato di notte di Kool and Tue Gang era in di– retta e che il buio era creato dalle avanzate tec– nologie americane, senza peraltro riconoscere Kool and Tue Gang; perso le foto di Madonna e di Bette Midler, riconosciute entrambe alla loro terza apparizione; ignorato la presenza di metà dei Big Country sul palco di Wembley, come quella di Timothy Hutton e Jeff Bridges su quello di Filadelfia; mancato di identificare la Little River Band e altre amenità oltre ad aver sbagliato o non citato la grande maggio– ranza dei titoli dei pezzi, confuso Wembley, Filadelfia e le registrazioni e averci fatto perde– re tutte le presentazioni, i saluti, le interviste (tutte le cose attese dagli appassionati) con le loro chiacchiere (quello ·che doveva tradurre dall'inglese non sapeva l'italiano). Basta così. Per fortun~ nel frattempo apprezzavamo gli Style Council, gli Ultravox e i Boomtown Rats · di Bob Geldof, genio della festa del quale ri– cordiam.o una dichiarazione del 1981: «Io non ho mai detto di voler diventare una star. Solo che voglio essere famoso!». Adam Ant e gli lnxs ci consentivano di andare in bagno e gli In alto. Elvis Costello. Qui accauto Bono degli u;z. Ultimi i d.j. di Stereouno. Le pagelle ragionate ael concerto di, Wembley– Filadelfia, dal punto di vista, non molto frequentato dai commentatori , correnti, della musica. Gran musica, quella sera. Con qualche lapsus. Spandau Ballet erano appena poco meglio dei tragici Duran Duran della nottata. Delle per– formance degli altri paesi è ·dispiaciuta solo quella giapponese ed era invece.da tenere d'oc– chio quella della Germania. Lo spettacolo di Wembley ha cominciato a crescere verso le 4: · gli ottimi Nick Kershaw, Sade (la cui musica non è propriamente da stadio) e B.B.'King (ta– gliato sul più bello) hanno fatto da preludio a Sting e Phil Collins, a un trascinante e rivolu– zionario Howard Jones al piano (con l'unico suo pezzo che potesse essere suonato col solo piano), al solito eccellente Brian Fen;y e agli inediti e perfetti Paul Young e Allison Moyet (la cui mole continua a essere soggetto di at– tenzione per i giornalisti e i d.j. più addentro; o più addietro). E prima di passare la palla a Filadelfia,. lo stu– pefacente show degli U2, con Bono che esalta– va il popolo con medley di <<Bad»,«Walk on . the wild side» e «Goodbye Ruby tuesday». Ec– celso! Poi i Beach Boys. Carucci! Nel frattem– po era cominciato infatti Io show americano di cui ci siamo persi Joan Baez e altri e che ha fat– to vedere le cose migliori solo a tarda notte con i Cars, Neil Young (la ruggine dorme an– cora), il «filoreaganiano» Nei! Young che ha modificato un verso di «Nothing is perfect» per citare gli ostaggi di Beirut, e tutto quello, che è avvenuto dopo l'arrivo di Phil Collins (Duran Duran esclusi). Patti Labelle, «la mi– glior voce nera d'America», era scatenata, bra– vissimi Hall e Oates; di Jagger, Turner, Dylan e soci si sa tutto fino alla interminabile «We are the world». Che, diciamoci la verità, non c'è paragone con l'analoga inglese. Eseguita alla grande a Wembley alle 22.30 con ruoli ine– diti, microfoni che·vagavano raccogliendo pa– role un po' da tutti, cori inimmaginabili per la varietà. Era la conclusione del momento mi– gliore dello spettacolo. Sting aveva aiutato a essere grandi anche i Dire Straits (con un di– vertente «I want my MTV» sul riff della cele– bre «Don't stand so dose tome») che conclu– devano «Sultans of swing» alla grande. I Queen scatenavano l'apocalisse con un'esibi– zione delie loro coronata dalle irrestibili «We will rock you» ·e «We are the champions». Freddie Mercury è incredibile («animale da palcoscenico>>, lo definirebbe la variegata lette– ratura giornalistica italiana). Di Bowie non c'è più niente da dire, con Jagger poi ... Aveva Thomas Dolby al piano e la cosa è stata piut– tosto trascurata anche dalla BBC. A proposi– to: «Live aid from London / on BBC TV / and Radio one» il simpatico jingle della Tv inglese. Dello show di Elton John la cosa più stupefa– cente era fa compàrsa dei Wham in un look per lo meno atipico per loro, i Wham brutti. Gli Who sono tali e quali e quindi irresistibili. Per arrivare a «Let it be», dove si dimostra che McCartney è un genio. Assenti ingiustificati "(perchè dati come presenti) sono stati Julian Lennon, Rod Stewart e Tears For F'ears. Per Stewart dispiace un po', anche lui on stage è piuttosto vivace. I metallari americani del po– meriggio per fortuna non li hanno trasmessi. Madonna, la donna d1cui tutta l'America par– la, come· l'ha presentata Bette Midler, non ha esaltato più di tanto pur dando vita a uno show movimentato e trascinando in giro per il palco la spaventata cantante dei Thompson Twins. Piuttosto celebrati sono stati i Beatles, nonostante l'assenza, e in particolare quello di loro che più difficilmente sarebbe potuto veni– re. Costello con «AH you need is love», i Thompson Twins con «RevolutiotÌ.» («We all want to feed the world»), quella band d'ecce– zione con «Let it be», «Jealous guy» è ormai nel repertorio live di Brian Ferry e Patti Label– le ha finito con «Imagine». Chissà se è piaciuto agli africani. Chissà se l'hanno visto. Chissà se per loro «springtime is coming» come ha cantato Bono. Come voleva– no Costello e i Beatles, l'amore l'hanno avuto, chissà che non abbiano anche da mangiare. •

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