Fine secolo - 29-30 giugno 1985

FINE SECOLO* SABATO 29 / DOMENICA 30 GIUGNO 14 IL PE'l'RA I tCA Rl'l'ROVATO di Michele FEO -----------------. Uno studioso italiano, Michele Feo, ha trovato in un codice di Gotha il testo,finora ignoto se non per la citazione di due versi, di un carme latino di Petrarca di 142 versi- fequivalente di-un canto della Divina Commedia. In più, 44 versi di un tal Rinaldo Cava/chini da Villafranca, un poeta di éui erano noti in tutto finora 18 versi, e che · non è neanche lui da buttare via. Pubblichiamo qui la relazione con cui Feo ha presentato la sua "scoperta" - per i nostri lettori più attaccati all'attualità, e se no, per i . posteri. . - Poi, un breve colloquio tra un profano e un esperto, sulla· soddisfazione di trarre dal/' oh/io dei secoli un carme di Petrarca, e in genere di cercare e trovare. Inferno dei viventi, «albergo di dolore, madre d'errori» «templo d'eresia» e «putta sfacciata» chiamò Petrarca l'Avignone dei papì: e così doveva effettivamente appari– re agli occhi di un moralista: solo musicale - mirava alla metropoli ricca e cosmopoli– ta. Una lettera di raccomandazione .Nel 1336, mese più mese meno, il Petrarca ricevette dal- Un paroliere d'eccezione - l'Italia una lettera di raccomandazione per uno di questi ·Il che non impediva certo che, smesso l'abito del fustiga- giovani. Le raccomandazioni non sono più nobili perchè tore di costumi, lo stesso poeta partecipasse - almeno fatte nel lontano Trecento fra personaggi di alta levatura. fino a·una cert~ data - della vita brillante, dell'edonismo Ma certo il senso del pudore e quello della dottrina erano raffinato diffuso nella corte. I sonetti d'amore avevano diversi, e la raccomandazione rivolta al poeta umanista fatto di lui contro la sua volontà•un 'paroliere' d'eccezio- fu scritta in versi latini. _Ora questa lettera riemerge dal– ne. La musica e il canto erano una moda della società ele- l'oblio dopo tanti secoli, in una trascrizione fatta nel gante. Tutti suonavano uno strumento ad Avignone, Quattrocento. E, cosa ancor più appetitosa, riemerge ac– messer Francesco il liuto. Madonna Laura cantava con canto ad essa la risposta del Petrarca, che, nemmeno a voce angelica. E un amico carissimo del Petrarc;a, il belga dubitarlo, è parimenti in versi latini, e di quella più che Ludovico di Beringer, più tardi dedicatario delle Familia- . tre volte lunga (!42 versi contro 44). ri sotto lo pseudonimo classicheggiante di Socrate,. era Il m_!lnoscrittoche ci fa il gradito dono si conserva nella autore di un trattarello teorico di musica. Dagli epistolari Forschungsbibliothek di -Gotha, nella RDT, con la se– del Petrarca si indovina un via vai di musici fra Italia e gnatura Chart.B 1047;ma non appartiene alla lunga serie Francia: e del resto ogni giovane talento artistico - e non degli zibaldoni messi insieme dagli studenti tedeschi du-

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