Fine secolo - 30 marzo 1985

FINE Sr:COLO * SABATO 30 MARZO 36 ::::·=:·:·/:':\?>/:'}:::~:.::-:-\-;::·'.i'·:··:··_. . ··:· :· Carducci e d'Annunzio ritratti dalla matita di Augusto Majani (il.celebre 'Nasica') nella librena Zanichelli, a Bologna, la Mattina del 31 aprile 1901, prima della 'storica' colazione che fu indetta per festeggiare l'incontro dei due Poeti dal quotidiano 'Il Resto del Carlino' IL LIBRAIO DI DAR_WINE EINSTEIN di Marino SINIBALDI È stato stampato,fuori commercio, il catalogo storico delle "Edizioni Zanichelli, 1859-1939". In 1300 pagine; l'appassionante storia di 80 anni di cultura italiana. Il catalogo storico di un editore presenta sempre qual– che conferma e molte sorprese. Ed è sempre uno stru- . mento di lavoro prezioso per _gli studiosi: soprattutto . quando - è.il caso di Le edizioni Zanichelli, 1859-1939- esso copre, in più di milletrecento pagine, ottant'anni di cultura italiana. Pubblicato, in un'edi?ione fuori commercio ma che si può richiedere all'editore, pèr festeggiare il 125° compleanno della casa edi-trice bo– lognese, questo catalogo è oltre tutto arricchito, -in , molti casi, da brani di documenti che spiegano l'erigi- . ne dei p'.'"incipali "titoli"o ne raccontano le vicende editoriali. La storia della Zanichelli si apre con un atto di corag– gio politico, come Mario Pazzaglia spiega in un suo saggio introduttivo. Nicola Zanichelli possedeva dal 1843 una libreria a Modena (si sarebbe trasferito a Bo– logna nel '66), e ;ne aveva fatto un centro clandestino di propaganda liberale. Nel 1859 Luìgi Carlo Farini– ,"dittatore" dell'ex-ducato dopo l'insurrezione, lo in– vitò a pubblicare i Documenti risguardanti il Governo degli Austro-Estensi dal 1814 al 1859. Si trattava di una dura denuncia del malgoverno degli Estensi (Gladsto– ne l'avrebbe poi ripresa in un suo appassionato di– scorso alla Camera dei Comuni). Il momento era deli– cato e pericoloso, perché dopo Villafranca anche il ritorno degli antichi sovrani era possibile. Ma Nicola Zanichelli non ebbe Elsitazioni, e iniziò così, con qùe– sto titolo, la sua attività di editore. A sfogliare il catalogo, non mancano altri atti di corag– gio politico, come la pubblicazione nel 1876 della dife– sa di Aristide Venturini nel Processo degli Internazio– nalisti alle Assise di Bologna. In quegli anni, peraltro, Zanichelli pubblicava il vecchio mazziniano Aurelio Saffi, ma anche Marco Minghetti, leader tra i più noti· della Destra storica (e gloria bolognese). Nel '18 (una anno prirria che John Reed pubblicasse negli Stati Uni– ti i suoi Dieci giorni) ecco un'altra curiosità: un libro di M. Pervoukhine su / bolsceviki, con prefazione di E.Schmurlo. Un libro· nel quale si guardava alla rivolu– zione del'17 con "freddezza"se non-con comprens_io– ne; stando al fatto che questo venne poi rimproverato aspramente all'autore da un suo amico e co~mpatriota residente in Russia e oppositore del nuovo regime. Fossero i suoi rimbrotti, fosse l'evolversi delfa situa– zione, Pervoukhine ritornò sul tema, nel '20, in toni più critici e prudenti (il nuovo libro s'intitolava La sfinge bolscevica). Una Zanichelli che pubblica cose di politica (Turati e lreves sono presenti, con opere impegnative, nel 1921) è una sorpresa, per chi conosca quella di oggi, , decisamente all'avanguardia, ma, per precisa scelta, nel campo della produzione scientifica e scolastica. Le sorprese, comunque, non finiscono qui. Continuando a scorrere il catalogo, si .passa dalle Leggende di mare di Jack La Bolina, del· 1921 (oggi la Zanichelli predilige la montagna ...), a un "classico" come Il gusto de_ipri- · mitivi di Lionello Venturi. del 1926, a La donna nella società attuale, di Gina Lombroso, del '27·. A partire dal 1920, Raffaele Pettazzoni dir-esse una col– lana di· "Storia delle religioni" che assai fece per svecchiare in Italia questo campo di studi, aprendolo PROPRIETARI Nl le&lA. ZA\I IJCH Ellll i C! In una rarissima fotografia Federigo Enriques e Albert Einstein alle più moderne e avanzate tendenze europee (cui P-ettazzoni --contribuiva- perattro ..in- prtma· persona): -In questa collana, nel ··40, avrebbe visto la luce La reli– gione antica di C. Kerényi nella traduzione di Delio Cantimori. Pettazzonì diresse anche, dal 1925, un'im– portante rivista internazionale, gli "Studi e materiali di storia delle religioni". Ma, sempre in tema di riviste, ecco un'altra sorpresa: nel 1929 la Zanichelli pubblica- va una nuova serie della "Cultura" di De Lollis, che radunò in una sola annata alcuni dei più bei nomi del- I' intellighenzia di allora, da Arnaldo Momigliano a Leone Ginzburg, da Lionello Venturi a Mario Praz, da Benvenuto Terracini al giovanissimo Federicò Chabod e molti altri. Altri filoni, oggi estinti, dell'attività zanichelliana sono più noti. Quello della poesia inn'anzitutto. La Zanichelli fu per decenni la casa editrice di Carducci, ma anche· dì Pascoli, di Severino Ferari, di Panzacchì, di Giovan– ni Marradi, dì Olindo Guerrinì. Ospitò le traduzioni in versi dei classici greci di Ettore Romagnoli (cui fece seguito una lunga e fortunata serie di traduzioni di poeti e prosatori latini). Un vero ·e proprio best-seller di lunga durata furono le Noterei/e di uno dei Mille di Giuseppe Cesare Abba. Ma_lasciando da parte le sorprese, e i rami estinti, ve– niamo alle conferme, alla continuità. Se il n.1 di questo imponente catalogo era, come già sappiamo, un atto di coraggio politico, già ai numeri 2,3 e 4 dello stesso 1859 trovfamo i più lontani antenati di quella presenza nell'editoria scolastica che è &ncor oggi uno dei pila– stri della casa editrice. Vale la pena di citare per este– so i tre titoli: S.Muzzi, Piccola guida allo scrivere lette– re, compilata per uso delle fanciulle; C.Pagliàni, Algebra elementare; Basilio Puoti (sì, proprio lui), nuo– va edizione delle Regole elementari della lingua ita'/ia– na. Le pubblicazioni giuridiche, che riempiono ancor oggi gli scaffali di avvocati e magistrati, nascono nel 1860: Le scienze naturali, altrettanto precoci, si fregia– no già nel '64 di uno dei gioielli di questo catalogo sto– rico: la prima edizione italiana di Sull'origine della specie per selezione naturale di Darwin. Poco meno di sessant'anni· dopo, n·eI ··21; la- Zanich·elli• pubbHctrerà per prima in Italia Sulla teoria speciale e generale del– la relatività di Einstein. Ma la presenza della Zanichel– li in campo scientifico non si nutre soltanto di questi episodi particolarmente "gloriosi". Augusto Murri, Fe– derigo Enriques, Augusto Righi e molti altri scienziati ne onoreranno per decenni il catalogo. Enriques (in– sieme a Rignano e ad altri) dirigerà dal 1907 la "Rivi– sta di scienze" (dal 1910 "Scientia"): una rivista il cui elenco dei collaboratori fa veramente impressione in un tempo in cui si parla tanto di interdisciplinarità (ac– canto a M.Born e ad Einstein troviamo Freud, Alfred Loisy, Pareto, Sombart...). Ancora Enriques dirigerà dal 1921 il "Periodico di matematiche", mentre più tar– di approderanno alla Zanichelli i fisici di via Panisper– na (Fermi, Rasetti, Segrè). Qui, nel campo della biolo– gia e della fisica, la continuità con il presente è praticamente ininterrotta: agli scienziati di un tempo si sono sostituiti i Watson, t Gould, i Wilson, i Tazieff, i Futuyma, gli Hinde. Casa editrice bolognese, radicata in una realtà cittadi– na della quale fa propri gli spiriti laici e progressisti ( i compromessi con la cultura fascista rimarranno, nel ventennio, assai circoscritti), la Zanichelli pubblica storici ed eruditi locali di grande valore come Gozza– dinì, Rubblani, Sorbellì. Ma alla cultura storica italia– na, già a cominciare dal 1872, rende un servizio altis– simo con la pubblicazione delle monumentali raccolte muratoriane. E dentro le mura bolognesi non rimane, comunque, mai rinchiusa. I Darwin e gfi Einstein sono solo la punta dì un iceberg vastissimo, che comprende traduzioni in ogni campo, dalle poesie di Heine alle Lettere pedagogiche di Herbart: un filq diretto, allora e oggi, tra Bologna e l'Europ~. Strumento prezioso dì consultazione per gli studiosi, questo Catalogo merita dunque di essere qualcosa di più: oggetto di studio essò stesso per chi veda, giusta– mente, nell'editoria, uno degli aspetti più interessanti di una generale storia delJa cultura.

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