Fine secolo - 9 marzo 1985

FINE SECOLO* SABATO 9 MARZO 1985 I DUE FILM PARALLELI DI CUI SI PARLA I due film di Thomas Harlan e Robert' Kra– mer, «Wundkanal» e «Unser nazi», erano già stati presentati a Venezia lo scorso· autunno; non rappresentavano dunque per il festival di Berlino una novità asso.Iuta. Eppure è a Berli– no che questi due film hanno aperto un caso, e ciò non può sorprendere, se si pensa che tratta– no di una materia intimamente tedesca. I due film sono interconnessi, il secondo mostra i procedimenti del primo, le sue parti staccate-, senza rinunciare ad una dinamica e ad un'in– tenzione proprie., «Wundkanal» è un termine della medicina le– gale, che designa la traccia lasciata da un proiettile nel corpo, per esempio la traccia di un proiettile esploso a 30 centimetri di distanza dalla nuca, con un angolo di 45° dal basso ver– so l'alto (la traiettoria di Stammheim). Questo termine è l!Sato nel film anche come metafora, per indicare le parti rimosse e cancellate della memoria, la traiettoria della dimenticanza, le cicatrici della coscienza. Tutto il film è un gio– co di rimandi espliciti o sotterranei fra la tra– gedia di Stammheim e quella, ben più vasta, dei crimini nazisti. I richiami espliciti sono ag– ghiaccianti, ma tutto sommato secondari: come il nome di Paul Werner, l'ideatore delle camere a gas e poi l'architetto del carcere di massima sicur~zza di Stammheim, sottosegre~ tario agli interni del governo del Baden-Wuer– ttenberg. Il film non è un documentario, anche se è intessuto di prove documentali. Il film è un incubo pieno di verità. Dall'incubo noll escono gli spettatori, nè i giovani terroristi sen– za volto che hanno sequestrato un vecchio cri!.. minale nazista e lo sottopongono ad interroga- , torio (tutta qui è là «trama»). Dal tunnel alla fine esce_ soltanto lui, il «mostro» della dimen– ticanza sopravvissuto a·sè stesso. Certo, la sensazionalità del film è legata ai suoi continui sconfinamenti, a cominciare dall'iden– tità reale del protagonista, attore di uno dei primi grandi massacri di ebrei durante la guer– ra, ma anche def primo assassinio mascherato da suicidio di un gruppo di generali francesi prigionieri di guerra. Ma la forza del film è tut– ta intrinseca alle immagini, ai suoni, al movi– mento a spirale, lento e senza tagli, dell'occhio della cinepresa, all'in_ternodi un unico ambien– te, una cella di vetro ottagonale piena di video e di specchi, il luogo metaforico della perdita della memoria, con effetti «subaçquei» di dif– fusione della luce e di spazialità; da incubo ap– punto; e a una concentrazione spasmodica sul corpo-del protagonista, i suoi gesti, i suoi mo– vimenti, alla ricerca di una J<interiorità» che sempre di nuovo sfugge. Il secondo film, «ùnser nazi» (il nostro nazi) svela i segreti del primo, in particolàre-attra– verso il rapporto tra· il regista- suggeritore-te– rapeuta-persecutore Harlan e il reale, ottuso, vecchio boia nazista, la cui mostruosità è tutta nella sua inamissibile normalità. Attraverso un trattamento inusuale e poco ortodosso, che glj ha attirato molte critiche, il regista riesce a tra– sformare questo personaggio in un grande at– tore involontario, inconsapevole. Harlan co- . nosce il suo uomo a perfezione, conosce «meglio di lui» la sua memoria ed i suoi vuoti di memoria,· non cerca dunque una deposizio– ne, 'tanto meno una confessione. Lo sottopone invece ad una serie di piccoli shòk emotivi, per suscitare e mettere a nudo delle reazioni, dei corto circuiti che utilizza poi per costruire, per montare il suò film. Ma proprio così riesce an– che a mostrare il personaggio al ili là della sua verità quotidiana. Come quando, «per esigen– ze di copione», l'interrogato si trasforma in in– terrogante, e rivolge lui ora le domande, e l'an– tico mestiere si risveglia in lui, la sua bravura è autentica. E il vecchio Filbert torna per un momento giovane. IL·NO.STRO BOIA ,. NOR ALE / I'- . • di Anna DEVOTO e Clemente MANENTI .. ··•::::;•·::\{::;};:;:;;;;;:,::: . .\\;< •.. , ~~' :v.. •, Già presentato a. Venezia, il doppio film di Thoman Harlan e Robert Kramer, «Wundkanal» e «Unser nazi» è arrivato al suo pubblico naturale, a.Berlino, nel quarantesimo anniversario della·, capitolazione nazista. Con gli effetti di un coltello nella piaga; e non solo nella vecchia-piaga. Alfred Filbert, il «nostro ,nazi», 80 anni, autore di uccisioni di massa ~ di assassinii selezionati, abita con la signora a Berlino,fra mobili Biedermeier e quadri degli anni di prigione. / Lì siamo andati a trovarlo, e a registrare la sua mostruosa, inammissihilè' nor,nalità. Berlino Ovest, 21 febbraio. Sono le tre del po– meriggio, l'appuntamento con il signor Filbert · é per le quattro. N_ellametropolitana sfoglio il giornale che ho nella borsa da stamattina. E' il ventesimo anniversario dell'assassinìo di Mal– com X. In Francia si calcola che le rivelazioni del giornale Libération sull'attività. di tortura– tore di Le Pen in Algeria non scalfiranno il suo seguito elettorale, al contrario. In Turchia 22 oppositori c-µrdi sono stati condannati a mor- . te, per altri 26 la pena capitale é stata commu– tata nell'ergastolo in considerazione .della gio– vane età. In California é morto ottantenne Clarence ''Ducky" Nesh, la voce dello zio Pa– perino. Le Germanie si preparano a festeggiare il compleanno di Georg Friedrich Handel, mentre ·a Berlino Ùn Co¼::er Spaniel rimasto in- 1 trappolato nella terra di nessuno abbaia da due notti di là dal muro. A Berlino Ovest un giovane é entrato con una maschera da scim– mione nel negozio di un gioielliere. e pistola spianata si é fatto consegnare i soldi («no, gra– zie, niente preziosi»). All'uscita si é fermato, ha fatto dietro-front, ha posato i soldi e la pi– stola sulla vetrinetta. ha tno.rmorato «scusi non é il mio mestiere» ed é stato di nuovo i,n- ghiottito dal d1.rne:va\e. / · ' Nell'elenco del telefono c'é il nome della mo– glie, sul campanello invece c'é il-suo, Dr. Fil– bert. Ci apre lui, con un gran papillon che gli esce fuori dal bavero; alle sue spalle la signora Filbert ·occhieggia s0spettosa. 1 Entrambi si sono agghindati come per una prima dell'Ope– ra. Il Dr. Filbert ha ottant'anni, come "Ducky" Nash. E' alto, asciutto, curato, ben portante. E' un bel vecchio, con la fronte alta, gli occhi acquosi e ~biaditi, l'iride cerchiata dalla cata– ratta incipiente, il viso affilato e segnato intor– no allo zigomo e sul labbro superiore da una leggera cicatrice a Y.Non é una: cicatrice di guerra, il Dr.Filbert non ha subito alcuna feri– ta durante la guerra. E' il segno antico di ap– partenenza ad una Burschenschaft studentesca durante gli anni della goliardia. Significa viri– lità e patriottismo, l'aveva anche Adenauer. Il Dr. Filbert é un criminale di guerra. Filbert, Alfred. Nato a Darmstadt nel 1905. Iscritto alla NSDAP dal 1932, dal 1933 mem– bro delle SS. Nel 1935 vicecapo dell'Ufficio Centrale di Sicurezza del Reich e fondatore dei

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