la Fiera Letteraria - XV - n. 41 - 9 ottobre 1960

Pa~ 4 LA FIERA LETTERARIA Domenica 9 ottobre 1960 RASSEGNA DI STORIA A CURA di GIORGIO DI GIOVA.NN" I * Salvemini e il ministro della buona e della mala vita E" sorprendente come la p0lemica su Giolitti, a distanza di quasi cinquan– ta anni, non accenni a placarsi. ma. anzi, vada tTo,·ando moth·i sempre più plausibili per alimen– tarsi. Le ragioni di code– sta attualità sembrerebbe– ro da ricercarsi nei bisogni della più recente storio– grafia di ,·eder meglio nel– la composizione politico sociale ammini.stratl\·a del nuovo Stato unitario, nato tra il 1860 e il 1861, i pre– sapposti delle vicende del– )a nostra storia contem– poranea. Così stando le cose. si può spiegare la con,·ergenza de.gli studio– si, di ogni tendenza, sulla figura di Giolitti. come la più adatta a rappresenta:e il momento saliente della evoluzione p0litica, nonché il punto. di rottura della tradizione democratica nel nostro paese. altri di intonazione subal– pina del Burzio, del Galiz· zi (scritto nel '30, ma ap– parso nel '49), del Cajumi. del Soleri; d.1.l Di.scorso su Giolitti di Togliatti (Edi– zioni di Rinascita, 1950) al Giolitti e pi.i Italiani di Gaetano >:alale (Milano, Garzanti, 1949), in en– trambi i quali si spiega un· interpretazione demo· cratica dell'opera del )Ii– nistro; dai Ricordi su Gio– Jini di Croce (in :Yuove pagine sparse: N' a poli, Ric~iardi. 1949) al Mini.– Siro della buona vita di Giovanni Ansaldo ()Iila– no, Longanesi, 1950): tutti questi scritti, si diceva. fossero una rh.·alutal.ione piena ed unanime, sia pu– re sotto angoli \;suali di– ,·ersi e contrapposti, del– l'inesplicabile personaggio. Il coro delle lodi in ono– re di Giolitti spostò. di riflesso, il discorso degli storici su quella che fu defiJ'Uta la palinodia di Sah-emini sulla e canto– nata antigiolittiana >. :-.ta per la verità lo storico di . lolfetta. seppure aveva smussato certe spigolosità di giudizio su Giolitti ( e non fu migliore, ma neanche peggiore di molti politicanti italiani e non italiani, e fu certo miglio– re dei politicanti che gli succedettero, o piuttosto questi furono assai peg– giori >) non aveva. per ciò stesso. oblite rata la valu– tazione e.be , nel 1910. ave– va dato dei sistemi eletto– rali giolittiani. E eos1 in una serie di articoli: F"u l'Italia prefa.sei.sta una de– mocrazia?, apparsi. nel 1952. nel Ponte ritornò sul– l'argomento. ribadendo le sue antiche ragioni morali contro Giolitti e definendo. anzi. questi. per la sua azione di corruttela un preeursore di )lussolini. La storia dei contrastanti giudizi che Sah-emini die– de dello statista piemonte– se è raccolta in un saggio pupblicato recentemente dal Salomone: Ritorno al– l.'ltalia giolittiana: Salve– mini e Giolitti tra la poli– tica e la storia (R(tss. Star. Ri.sorgimento, 1959. fase. H·lll). Dopo un esa– me. in ,.-erità Inolto acuto, delle possibili ragioni che portarono il Sa.h·emini ad addolcire il suo antigiolit– tismo nel prtmo dopoguer– ra: e dell'invertito atteg– giamento assunto dai due antagonisti di fronte ai problemi politico sociali sempre di quel tempo. il Salomone. riferiti i casi inerenti agli scritti sal\'"'e– minianj del ·45 e del '52. dichiara di non pote:- sot– toscri,·ere (e a .. ·rà modo cli spiegarne il perché in un suo libro di imminente pubblicazione) le gravi accuse mosse al Giolitti in ordine alle responsabi– lità della nascita del fa– scismo. Resta. dunque. ancora una \"Olla incrinato, e sempre per causa di Sa1- Yemini, l'ormai compatto fronte degli storici giolit– tiani. La questione rima– ne 3l,)erta: ma dove è pQS– sibile che sia la ragione, e do,-e il torto? ).[inistro della mala ,Tita o mini– stro della buona ..-it-e? Tutto lascia credere che il dilemma resterà insoluto ancora per qualche decen– nio: il giudizio storico è inadeguato a esercitare il suo ufficio sinchè un 19e– riodo storico non si è con– chiuso. E si può ragione– \:-Olmente affermare. oggi. che Giolitti e l'Italia gio– littiana non rirnbaJz.ino la loro eco ne1la società at– tuale? E la rinnovata pun- tata polemica di Salvemi– ni. passata che fu l'effica– cia dei paragoni tra ..-ec– cl\io e nuovo regime, non potrebbe essere stata mo– tfrata dalla dolorosa os– servazione che e-erte spe– cifiche insufficienze della vita italiana altro non fos– sero che il retaggio del malcostume di cinquanta anni fa? Certo l'antigiolittismo di Sal\·emini fu la conseguen– za d'una dignità morale offesa. e pe.reiò come tale riluttava e rientrare nel mondo logico della 6lo– riografia. La sua denun– zia {u sacrosanta; perché servì. a raccogliere sotto il vessillo della onestà quanti aspir..n·ano a una convi..-enza politica. fon– data sul rispetto della per– sonalità umana. Ma nella sua denunzia morale Sal– ve.mini trovò anche il suo limite: egli ~ come ha scritto Nino Valeri nella bella Introduzione ai Di– !COrsi eztraparlament.ari di Giolitti (Torino. Einaudi, 1952) - preso dalla pole– mica non colse. allora. nei riguardi dell"azione che fu propria di Giolitti. il pun– to di unione fra quelle particolari forme di cor– ru~one e la generale ispi– razione della sua opera. né avverti che nel furbis- 5imo manipolatore c'era più stoffa di un " ideali– sta", d'un idealista mon– tanaro, silenziosamente ispirato, di quanto non paresse dalla sua osten– tata prosaicita e indiffe– renza per gli ideali >. Tan– to che non sarebbe del tutto arbitrerio supporre che con quella politica di gobbi. così ,·ituperata. al– la fine si ~ian potute sa– nare e raddrizzare non poche gibbosità.. A\. 18 T Jl S 'T Jl D Jl JlEJRJ[ E DJC OGGJC * I • so;:n1 di Utri lo Da circa cinquant'anni, alcune delle più patetiche strade di Parigi se ne stanno. silenziose e deser– te. nei dipinti di Utrillo. Attendono! Sono "'Vicoli e piazzette do,.·e il colore delle case è antico, vario come l'aria; e dove, qua e là. tetti rustici e balconi chiusi si lasciano toccare appena dai rami di alberi senza foglie e senza om· bra. Infelice e solJtario, questo pittore passò gli anni della sua giovinezza a contemplare. a dipinge– re luoghi, strade incan– tate che conducono, dal– l'alba alla notte. verso una vita che affiora appe– na per poi s\·anire nella malinconia del tedio. Chi conosce ~lonunartre, ma soprattutto il borgo del Il pittore Utrlllo alla pianola Tertre, che circonda la ba– silica del e Sacro Cuore > e va a perdersi, attra,.·er– so un intreccio di stradi– ne sghembe verso i1 cupo Glignancourt. può capire quanto .fosse vh-o nell'ar– tista il desiderio di na– scondere, fra i più teneri colori. il suo amore im– menso per una Parigi ci– ..-ethtolamente pro..,inciale. ma piena di un suggesth·o silenzio: fascino che è proprio d'ogni periferia. Utrtllo, infatti. amò. con struggente tenerezza, le ,;e solitarie; quelle ca- ~~ed:~~~ • ~~!:~~e~~~ un cielo gt'igio e lontano. Egli amo le piazze vuo– te appena sbiadite o acce– se da una luce mesta; e se le raccontò come le Crasi di una fiaba, appog– giando, sulle case dai mu– n screpolati e dalle per– siane in attesa di un ,·ol– to umano, i colori ..-e.cebi e dvi che rendono più an– tico il luogo e piil distante la presenza dell'uomo. A ·voler conoscere per quale misteriosa ragione questo pittore, cosi isolato, cosi fuori da ogni scuola, infelice dalla nascita alla morte, sentl e scelse. quali luoghi ideali del suo iti– -nerano ma etto. i pae– saggi di una Parigi dimes– sa e rustica, occorre ca– .pire fino in fondo rama– rezza che fece di lui un uomo solo. messo ai mar– gini della ..-ita, dimenti– cato come una di quelle sue piazze. ove il calore d'ogni creatura è lontano. perduto o smarrito m fon· di JIARl~O 1~,A~~ZOLLtl ricordavano troppo se stesso: lo avvicinavano al– la sua condizione di de· relitto. E, come ogni ar– tista maledetto. egli scel– se l'idillio: il silenzio 1 Si costrul la sua fa\~la con i muri stonacati, le ali del mulino a ..-ento. i selciati deserti e mac-chiali di si– lenziosa luce. Feoe uscire dalla sua ta .. ·olozz.a le ca– sine rosse e i balconi umi– li e azzurri, o·ve soltanto le ombre dei fiori pote,·a– no chiamarlo. Dipinse estrosi comignoli COI!'e tanti compagni di c..-as10- ne. Fece uscire. dal muto selciato dei ..-icoli di )lont– martre. \"éCchi lampioni, cosi accorati nel ,·ento e nel silenzio. Si vide fer– mo davanti agli usci chiu– si. o.e abita .. -a colei che non lo a\"rebbe mai incon– trato. Si diletto nel de– porre il ,çerde sulle per– siane ch'egli stesso chiu– de,.·a, c<>J fiato straziato, in sul finire d'ogni gior– quasi l'immagi_ne della morte. Questo pittore pas– sò tutta la sua vita a sco– prire le stagioni. ferm~ con i loro colori sugli ort.1 abbandonati, e non dimen– ticò mai la ~ua umile tr1- stezza. E, a misura che d?· pin_ge,·a. si 1ibe.rava dalla paura di ,·eders1 solo. mu– rato nella sua orfa·na con· dizione d'uomo. Per anni e giornate, i suoi quadri. come i q-.iar– tieri di una popolazione innocente e dimessa, gli fecero cornpapia.. Anche quando uscirono dal suo studlo per portare 'nelle case del mondo la grazia di una Parigi perduta. es– si continuarono a stare con lui, accanto al calo– re del suo cuore: ..-icino alle lacrime che mai usci– rono dai suoi occhi. Fu– rono le care ombre di uni Paradiso perduto. o,·e "trillo. ritornato fanciul– lo, anda\·a a passeggiare durante le ore della sua terrena disperazione. no. E si accompagnò, idealmente. a quelle crea– turine evanescenti che toc– cano, appena col passo. la -prima ne,·e im·emalc. Fe- ■ ce dei lunghi sogni sui ■ tetti del Tertre. uscili dal– • • • • • • • • • • la tavolozza tinti dì rosa ■ o e di grigio. Sostò poi nel ■ candore delle piazzette • • PREMIO AMICO: nella. speranza di inol- ■ tr"arsi tn un tempo inno- ■ • • cente e pieno di ,-isi fe- __.. -- lici. \.ide infine l'aria di ■ ~ I ■ Parigi, imprigionata .fra ~ •■ ::e ....... •■ rami nudi e i com1gnoh ~ spenti, come il \"elo d·un~ sposa ch'egli non bacio a ■ mai. •■ ....... C:--:,•■ Nella pittura di Utrillo. ~ là d~e le case attendono come i luoghi di un sog- ••■ ::s: -----•: giorno quasi misterio . le creature ,--anno, si di- leguano in un tempo che è m~ica di passi e d1 Ofl_l- ::s: C:: bre. C"e in essa tutta l'ana ■ ■ di una pace impossibile ■ ■ dirgli che la \"ita può es- ~ Sino al secondo conflitto mondiale i giudizi più si– gnifioo.tivi su 11' uomo di Dronero si dove,.--anc, al Salvemini (fi ministro della mala!Ata; Firenze, La Voce, 1910), al Volpe (L'Italia in. cammino; )li– lano. Treves. 1927) e al Croce (Storia d'Italia dal 1871 al 1915; Bari, Later– za, 1927). Il Volpe rico– nobbe al Giolitti il merito di a.."er avç-iato rasce:sa dei nuo,.·i ceti nell"àmbito del– lo Stato, sebbtne (e più tardi precisò meglio il suo -pensiero nell'Italia moder– na, {I.I: Firenze. Sansoni. 1952) l'empirismo dello statista piemontese, sem– pre alla ricerca dei giusto merzzo, e tutto tecnica. tut– to razionalità e buon sen– so> gli apparisse, per al– tro ,.,erso. come la coar– taz!one delle forze del sentimento che presiedono afla dinamica de.i po.><>1i. Quello stesso empirismo che Croce. al contrario, vedeva come lo strumento più valido del liberalism_o giolittiano a trovare il punto medio del progres– so tra i due corni. della ri\'-oluzione e della conser– vazione. Salvemini, infine, a,-e,~a scoperto in Giolitti il responsabile del malco– stume politico e della de– generazione d e l sistema elettorale. 1----------------------------------------------------I do all"crizz:onte strozzato. Pensiamo ch'egli non co– nobbe mai l'amore uma· no: ignorò chi fosse suo padre; e prO\'Ò, chiuso in sé 6tesso, l' orrore òeJla sua presenza fra gli uo– mini. Tale condizioni di– sperata cont.ribul moltis– simo a fargli sentire, sin da gio..-ane, un potente d~iderio - era quasi una mania - di dimenticare, che attrae a sè l'uomo per •■ ::e:-• ............. •■ sere ancora dh-ersa. ma a parto che sia soltanto so- ---1 U giudizio di Salve.mini pesò su Giolitti per qua– rant'anni. e la definizione che ne diede lo storico pugliese, malgrado il pa– rere contrario e più storio– graficamente consapevole del Croce, sembrò che f055e quella che meglio !i attagliasse alla personah– ta detruomo di Stato e più resistesse all'usura del tempa .. La "-erit.à è che al fascismo non sembrò vero, durante il ventennio, di avva1ersi del pamphlet del suo irrid\icibile a...-versario per meglio denigrare . il ,bolscevico dell'Annunzia– ta>, il e vecc.hio boia lab– brone >. simbolo ed es;>res– sione. allo stesso tempo, d'un'Italia inetta e mise– re,,ole. Nel secondo dopoguerra una prefazione del Sah·e– mini alla traduzione del libro dello storico italo– americano William Salo– mone: ltalia.n Democracy in the maki-ng: Th.e poh– rica.l scene in the Giolittian era; 1945 (L'età giolittiana; Torino, De Sih-a. HH.9) mise a rumore H campo degli studiosi _pe.r la s~n– sibile attenuazione che l A. aveva operato del suo ori– ginario parere sul Ministro della mala "t"ita. Il fatto è che al Salvemini. cui era toccata l'ingrata sone di andar esule per colpa del– le leggi liberticide, e dOf)O la trajledia che si era ab– battuta sull'Italia. dovet– tero sembrare rose e fiori le magagne dei cmanieri~ di Giolitti nei confronti di quelle ben altrime_nti brutali de g I i squadrisu fa..sc.isti: e. allo stesso tem· po. una ingi~--tizia e un~ beffa che le accuse _da lui mosse all'Italia giohttiana fossero potate servire alla propaganda del r~gime per denigrare tutt_o il popolo italiano di pnrria dell'av– ,çento. Non che - si badi - con la sua iniziativa il Salve.mini stimolasse al– tri a riprendere in esame }a personalità giolittiana, percbè in effetti a promuo– vere un interesse nuo,.·o per lo statista .co~c?Tre– ,-ano le suggest1on1 1deo– logiche dei vari scrittori; ma è indubitabile. com_u11- que che egli per primo diede l'avvio a un discorso da tempo interrotto, for– nendo s p u n t i che non avrebbero tardato a ge– nerare una nuova e piil che mai \•ivace contrpver– sla. Ora sj può dire che tutti gli scritti su Giolitti, a cominciare da quello citato del Salomone agli LA LEZIONE DELLA "ROSA BIA CA,, TEDESCA * Significato e valore della Resistenza Conclucllamo tn questo numero l'articolo di VA– LERIA LUPO la caJ prima :~.t • ti~ 1: J!~:- zj settemM'C scorso. Il Se abbiamo. oggi, riporta– to un poco per disteso que– sto mirabile episodio della Resistenz.a tedeS<'a è perché si spr!giona èa esso Q!l mo– nito imperituro. Esso dovrà '\'enir accolto, non solo dagli. uomini liberi del popolo te– desco, ma da tutt:. coloro che. anelando a questa Uber– tà. diverranno consci del suo intrinseco valore personale. e della sua alta ftnalità. che è la giustizia. Solo operando di volta in YOlta. con piena responsabilità personale nel– l'azione mo":'al~.sociale poli– bca. ciò che è &iusto. s1 attua quel fenomeno che chiamia– mo libertà; ed al quale la Resistenza di tutti i popoli deU·occidente ha cosi inequi– vocabilmente mirato. loiatU se guardiamo bene in !en– do. l'episodio su citato ba messq, ìn e,.,idenza. anche se Isolato - e tanto più. forse, quanto meno contaminato dai contingenti interessi dei partiti politici - QUel ca– rattere intr.nsecamente uma– no. e percib uru..-ersale. mo– rale e religioso della Rest– stenza che PJero Ca:..aman– drei aveva cosi bene - .nel suo discorso a Milano. del •5-4- individuato anche nel– la Resistenza italiana. Questa • spontaneità reli– giosa d'insurrezione•· come egli ebbe a dirla. a,.-e,.·a af– fratellato. nell'eroico mo– mento della guerra partigia– na. uomini di diversissime fedi e tendenze politiche: e det"e a.'lcor oggi conunuere ad alimentare quel vivo sen– so di solidarietà s0C1ale. d1 leale partecipadone alla vita collettiva che costitul n lie– vito morale portato dalla Resistenza . alla democrazia italiana, ed alla vita politica ...Intesa - dice ancora Piero Calamandrei - co:ne il do– vere di sacrificarsi al bene comune• ... lA Resistenza - !ODancora parole sue - non e un partuo: non dao-e esse– re un partito. Ma essa pub essere ancora un Incontro. un colloquio. una presa d1 contatto. un dialogo: un a..-– viamento fra avversari po– litici a tntendenl e a rispet– ta!"Si •. Siamo all'o&g:L Le ;,osizionl della Resi– stenza stan.n.o dUilque div~ nendo sempre plti a.-due, e complesse. perché quel tota– litarismo. incarnato nello stato assoluto. e eombatt:Uto ieri nel regimi fascisti di de– stca è alt.resi espre$SO. oggi. nel regime. nello stato e nel partito di estrema sinistra. il quale tende ora a !!rutta– re le forze della Resi!tenza con,.·og.liandole ai dni della propria n,·otuziotle. Quando Piero CalamandreL ,empre in quel vibrante di– scorso di Milano. • Pc.ssato e avoeniTe della Resistenza ... , proclama: « Ovunque è un sacrificio per tl bene degli altri, ovunque è la disposi– zione morale a preferire al tradimento lucroso dl una idea. la morte squallida per quell'idea. lvi è reli&ione .. mette. ancora una volta. in evidenza. &ttnv.eno altri mirabili eplsodl della nostra Resistenza Italiana (perché qui sone i fa tti e le perso!'le che parla.no ) quel carattere .,. d "ituurrezio ne religiosa • che già a\·eva detto eantte– riu.are questo moto sponta– neo di popolo in tutta l"E'u– ropa; ma ancora non ;re– cisa. allorché accenna a qnel .. Dio ignoto •, di ca! già :parlava Pascal. e pel quale soltanto l'uomo sa C:b che pub e deve essere -. anco– ra non precisa quale sia reredltà rell.(losa che incon– sciamente moue le fila della Resbtenza E'aropea. Orbene. Hans e Sophle ci baru:.o for– nito un~te:iore precisano– ne su questo punto. Alla luce del toro esempio meglio si comp:ende come la meravigliosa parola evan– gelica .. non vi e amore più grande di quello di dare la vita per i propri amici•, si attaa sempre e ovunque. là do,.·e d sono uomini capaci di sacrificani pe:- il bene di altri uomi.n!: e meglio s1 comprende allora quale fu il lie..-ito che - indipecde.n– temente da qualsiasi profes– sione di fede confessionale - operò. a loro stessa insa– puta. in molti eroici uomini della Resistenza Europea. Alcuni valori Ce prl.-na di tutto quello della persona umana> di quel cristia.nes..i– IJ'I.O lako ehe aveva dato al– l'Europa J™?dioe,.·ale la sua UDità spirituale ebbero qui una sJ)ee:e di loro autoaoma e tardiva riviviscenza. face"R– do lampelj:iare una speran- ~eb"~~:li s~~~~~e~ e nel sog1:o degli uomin, ;,iù c-onsapev-o!i ed av .. ·eduti. Hans e Soptne l' a\·evano mirabil~ote prese.a to. Essi non S'Onomorti per un nuo– ,·o nationallsmo tedesco: ma per una Germania rinnova– ta nel nuovo complesso eu– ropeo. So no m orti pe.r far sorgere (so.no loro p..rolel: • ra nuo ea E uropa 1piri– tuafe:•. Con costoro, quel ntore e onore ddl"uOmo. suscitati dal moto della Resistenza. che servirono ad illustrare, in .,ù:s Ju.stes .. di AJbert Ca– mus. la contraddizione inso– lubile !n cui si dibatte la rivoluzlone nichilista. furo– no proposti in~ come una 5pecie di nuO'\'a milizia c.'"'i– st-.azta in quanto furono sen– ~ti non soltanto pià come p:otesta :i...-oluz:ionaria; ma come una rinnovata afferma– zione - att:raçerso rin.sur– rezione - di quei perenni e cosuutti\'i ,;alori U..."nani che sono l'autentico retaggio del– la nost:ni ch'iltà occidentale. Questi giovani avevano in– fine individuato in Hitler non sOlbnto un tentibile dit- Giornatedi luglio (centlnua da pag. 3) a Capodann-;,- quando ha bevuto champagne. Certe volte sembra anche a me di volerle bene. Ma chissà? Era bello a Capodanno. Anche i suoi soldati gli vo– levano bene e gli a\"e".--ano portato un a bete. Marica era molto carina \"'estita d'azzurro e aveva riempito l'albero di fili d'argento e di palline az– zurre come lei. A mezzanotte s'era sbor· niata come un marinaio. E non avevano anCOt"a mangiato il doloe. Decise– ro di spostare l'orologio di un quarto d'ora e di farsi un Capodanno privato a mezzanotte e un quarto. Quando fu il loro CaJ)O– danno cominciò una spara– toria tremenda: le navi in porto suonavano le sire– ne; sparavano i cannoni e mitragliatrici. Corsero sulla terrazza ed egli la spinse sotto il pa– rapetto. Monte Mariano. ài fron– te. era pieno dei lampi delle moscbettate. e Dev'essere per la fe– sta•· e Chissà?>. Mauri telefonò al Co– mando. L'ufficiale di ser- ..-u10 gli disse: e Non so, ma non ti muovere. Se oc– corre li chiamo •. E Marica aveva gli oc– chi lucidi. Sembrava con– tenta come se avesse or– ganiz:zato lei la rivoluzio– ne. Disse: e Paura? No? Allora baciami >. Infatti era: per festeg– giare: soldati e marinai pensavano alle famiglie lontane, con rabbia. Nes– suno fu colpito.. Solo al1a fine, era quasi l'una e c'era il coprifuoco, una sentinel– la vide un'ombra e gridò-: • Chi va là? Alto Jà_ Pa– rola d'ordine >. Cosi uccise una vecchietta sorda e p.=a che di tutta la lesta aveva percepite solo le cannonate. ).farica il giorno dopo rideva dell'errore. Diceva: e Ra a ... -uto paura Ja tua sentinella>. e E' la conse– gna - le dovette dire Mauri - ha fatto il suo dovere•· e Bene, non è un gran danno- ,. - disse Marica, e ammiccava. Diliicile capire bene Ma– rica Skatic. Difficile,_ suonò il campanello e hfauri corse ad aprire. Era lei E.'20 DE BERNART tatore ;,otitico, ma quell'An- tale verbo poilUco dantesco. d1 dimenticarsi. E, quan– tìctiSto che nppresenta. da Che confermano. del resto. do s'accorse che ii mondo :~;; ~ c:~: ;~~~ ;!: ~~ti~ro:t 3 ~::1ar!~lr:~~ lo chiama .. ·a alla vita, nel cor:e lottare sl con le armi. no lo spiegarsi • di tutte le suo cuore si era già fatto ma altresl con lo Spirito. !orze umane., ma seri.vendo il silenzio. Allora colmò i ., L'uomo è indubbiamente Queste parole 1nequ1,.·ocabili: suoi giorni di alcool e di li bero - essi seppero scn- -Ogni uomo ha diritto a tristezza perchhé potesse .. -e.re- ; ma se.:ua il vero Dio pretendere di \'ivere in uno illudersi di uscire fuori è indi feso contro il male-•. Stato funzionale ed equo. del tempa e trasmettere ; ~~~aa~~n~~tu•a~e::t~ Zo~SS:c~n !! d~r:,r::! la sua straziante solitudi- la dittatura del Malvagio._._ nit:à. Se<:ondo Ja \-Olontà d1 ne, bisognosa di una c om– Per quest,:, eMi si rivolsero Dio }"uomo d~e raggiunge- pagna. in quei luog.iù che all'uomo che stava loro di re. vivendo e agendo I.a pie- ormai si apriva no al suo L9Qntecon queste sintomati- na Ubertà. autonomamente e spirito come le ..-ie di 'un che parole: • Chiedo a •te, attivamente. nell'ambito del- Paradiso senza fasti e le– che sei cristiano. se nell'am- la comunità statale. il suo tizia. muto e accessibile, :~i:se~.i~~ta u!~F be~ra S\l~ r~ n., 11 ::;~ 1 : "qu~:,~ ehabt:: vicino ai suoi occhi per- pnuni vi possa eS!ere esita- gnerabbe pienamente com- duti nel pauroso oblio Zione o gìuoco di compro- J)r-e.::idulo. r,rtU:indudo da- que la ~ Parigi che :ne5si. un rimandare la de- gli schemi aristoc.'"atici dello nacque la sua Parigi che c:sione nella speranza che stato medioevale, del secolo si può immaginare abita· alt; prenda le armi J>eT di- in cui vi!se. ed applicando ta da bambini e da g10- i!n~~~~ 13 D~!r:a,~il °:,~ai~ ~~:_zione alle nostre de- ,·anette nascosti o da gio di lottare? Dobbiamo at- VALERIA LUPO ubriachi pieni di freddo tae<:are il male là dov'è piti e di ricordi. potente, e lo è nella potenza .-----------I ·on potendo colmare il di Hitler•. n male congiunto R1·1ormare suo bisogno di tenereua a:Ja potenza: ecco la cala- tra le creature incontrate mità del nostro secolo. Que- nel mondo, Utrillo creò sti ragau.i sapevano che la • 1F t • l delle creature fatte di co· ~~t;:~~sre~a:~co~~al~ I es IV a lori. di macchie. di nubi. lita.rmente. ma ch"era prima nella speranza che qual- di tutto necessario scontlg- d I T t cuna lo chiamasse. una gerla spiritualmente: ch"era e ea f O sera, a raccontare la sua ossia dall'interno che biso- pena di ,.-h·o. E a ogni ~~~ riQtdi~el~or!pi~~ (continua~ pag. I) ~i!e~~~-e 0 ~a~~~: e~n illuminata cbla.roveggenza? ma..."l'i:!estazione :Oter:nazio- depose, silenzioso e ton- Qui il principio della Ri- nale limitata nel tempo. E tano, la sua terribile ma- st~~acoAf~rt il~~- ~::: : ::~apa~~ 1 ~e:1~ lioconia. Pare che in ogni pllftcato nella Resl6tenza re potrà incommcia..-e esat- albero, spoglio e intirizzito !~~:~.:~ in ::aell~tle~!~ tamente dallo studio di tma ~~!ss~ra:o~~=;. e~le;i~ s..nZ:one religiosa in qua: :i.to ;~~~-• ~ueova ~~ ogni persiana chiusa cre– ~~!:~u-e~~ P~~~~ = da accanto agli spettacoli dette di udire qualcuna resi.stenta al male incarnato ,·e."'1 e prop:-i anche e re- che gli parlava con \"OCe negli stati totalitari. e nel cita:>, rapp.-esent.a:~oni an- antica, identica a quella partiti che li sostengono, co- tologiche, con..-e,gni di stu· che egli portava sepolta me manifestazione dell'Anti- di o, mos tre di scenografia nel suo cuore. ormai solo c..4sto: quale fatto storico, 0 most.re che sin:et!camen- e smarrilo. Allora si co– ossia. contrario al C."isto e te doc:um entino la vita e la strnì, casa per casa, le alla millenaria tnd!zione storia m impo:tanti isUtu- strade come le a,·eva so– de!l"Europa criStlana. zioni eatrali italiane e gnate neUa sua adolescen- e =eiofue~':n ~~~~ stranfere (l'c OJd Vie>, ad z;a: come le desidera,-a eluse: comprendiamolo cb:a• ~~!~a ri!o:ma è ce:-- }!~~~z.!;1~lizra i a:ea;~ ~== .. il ~:\~~~o :d::. tamente necessa:"ia ed u:-- amore impossibile. In finirlo Luit]. SaJvatorelli. si gente, anche al fine di aòe- quelle rie di fiaba, dove profila oggi inequivoeabil- guare i prog rammi ai ma- si sente che nessuno pa.s– mente in quel .. imperialismo zi econ< >m.id In una giusta serà mai più. va e ritor– corounlsta krusce'\'iano • a conskiera zione della ftm- na, sempre sola e immo– cui ubbidiscono non solo i zzone teatrale di Venezia e bile, la sua povera anima. =ti.c:1:u;J~~ ~~enfaJ: ':a~~~ =- su.un piano E non si sa se è un'anima paesi occfdentalL Degli ultimi sp ettaco:i di fanciullo o di angelo, L"autentca contro-rt,;otu- del Festh-a inte.."P"Daz:0Da:e di vecchio battuto dal do- ~~ ~:Stri~re~~ del Teat:o di prosa dare- ~ree ~~~/ 1 ~i~/i isa~~~~ nelle ultime p.1gloe de :~~~~aa ~~~= giorni in un mondo di pa– d~!i~: c!'!~~~i) mu~ ritenuto opportuno non la- ce. Dove senti ch"è pas.sa – vendosi dalle file della Resi- sciz ..rascor:rere senza tm lo il \lento e l'invern o, su – ste:lza contro lo stato totali- commento la coraggiosa di- bito dopo a,.,.·erti che è tazio Csia di destra come di chiarazione del :\l.inis'"...:'O passato Utrillo col suo s'..nJstra) quale manllestazlo- del Turismo e àello S pet- pennello. Lo intinge nella ne - sul pia no storico - del tacolo. E:ss:a trove.~ sx: :u.ra - sua amarezza, non per male mor.ùe e metafisico; e mente consenzienti con ve- piangere. non per dispe– si co mpirà. c e lo augurla.mo. ro entus:asmo tutti coloro rarsi, ma solo per atten– :fe. '1ia:c;6~;bi~U:~d- i quali pensano che una :i- dere un'ora di vetthia !e– ditano. Sognando. nei loro nasota del teatro italiano tizia, di festa bre\-e: po– inwiti~ manifestnl. df uno ha tma indispensabile rre- ter raccogliere quel sen– Stato ~ il cui fondamento è messa nel!a difesa effetti- · so di calma e di ritrovata la giustizia, e la legge supre- va òelle sue :s'..ituzioni tra- felicità proprio di certi ma il bene di tutti• essi si dizkmali. vicoli cittadini. aT'Vici.nalloall'autentico e vi- GIOVM.~ CALENDOU I rumori di Parigi gli l gn~ la ragione per cui : --, - : l"artista non si stacc.'ierà ■ - C:, ■ r;:;~:;i~ ~iq~=~;~ : ~ • ....... :z: ·. re e a morire ad ogni ._ .ti spegnersi di giornata. Montmartre do..-rà accom- •■ ....... - •■ pagnere il. --t>itto,e- nel dc- _.,,,,- I • I Urio dell"alcool e nella lon– tananta dell'oblio. Lo ac- ■ compagnerà; ma egli sarà ■ solo come i suoi alberelli e i suoi lampioni canuti ■ di neve. Per tutta la vita, ■ ~it~~!,°n~~~~e.a~~e}fin~l~ ■ \·anno verso Glignancourt. ■ itr\"J~t! fi~~;i~: trt ■ SAGGI SUL TEATRO DI • • • • • NIGOLA c·HIAROMONTE • • smorti. ciechi e colmi di ste e quei ,·icoli quasi ■ Bo M p IAN I ■ buio. dove il s.iono delle •■ •■ feste pare già perduto per sempre e, sull'umido dei ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ muri dimenticati. appare Olivetti Lettera 22 MUSICA PER PAROLE un disco mlcrcsolco 33 giri ad alta fede.lii. offre da oggi parole • ritmi di un nuovo e originale COr-$0 di dattllografla. IN POCO TEMPO E A TEMPO 01 MUStCA chlunque potrà Imparar-e a 3Crive.re ph) r-apklo e ph) esatto sulla portatile OLIVETTI LETTERA 22 Il dl.SCO. COI\ Il suo album– custoòta che è anche...,, com plelo fflWIUllledalhlogralico è d1spot\lb1le ovul'IQue sJa "" ~it.i la Ohvetulettera 22.

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