la Fiera Letteraria - XIII - n. 33-34 - 10 agosto 1958

Pag. 6 LA FIEHA LETTERARIA Domenica 10 agosto 1958 Scarso rendimento lln viaggio dal Sud . * * t•accouto tli GILBERTO JIIAZZI · 1·acconto di RAFFAELE CJllll' ARO B. è un~ gross~ ~ittà ca- ta la mia gran passionaccia. - mi sibilò all'orecchio. - queste storie! Nel e mio• ci- Prima di incontrare Gloria i,::uardavano. Poi ripresero la Jeggeva, sicché lo potevo guar- sto perchè non spezzavo U d'amore. Cl sedemmo. TI treno poluogo ~ pr~vmcrn, una In tutto quel silenzio. !anta- Quj non voglio scene. T,i mitero 11011 è mai successo pensavo che le avventure d1 conversazione. intorno al clima darla a mio piacere e provarmi vlaJuUo a Napoli. lo gli ho di- si avvicinava a Roma e noi bella e ricca Ct~tà adagìa~a sticavo: ho un'anima ~i yoe- aspetto fuori Intesi? nulla di simile! _ mi gridò viaggio non fossero che fatti di Catania. Gloria aveva un ad Indovinare sotto la f,!onna mandato prrché proprio a Na- avevamo la gaiezza d1 chi sa tra monte e collina, dove 10 la.ve J ho detto. I m1e1 so- Non avevo capito nulla di costui alzandosi di scatto rrivoH. Dcl resto tutti sono di accento toscano. Mentre !lede- dì tweed le sue an~olosltà dJ poli. lui ha detto: ..Cosl viene che farà all"amore. l due uo– S?n nato e nti è sempre pia- gni erano interrotti soltanto quello che stava per acca- dalia poltrona _ La sto os- quest'opi!11one. ?hl viaggia per vo l'uomo s"interruppe. e mi donna magra. L·uomo attem- al cinema con me... ~~~~ 0 s1 c~C:o~;;; 1:~ t~~f P~~~ ~:,~tf tj;r;7, s;:~e : 0 1~ ~~jt! ~~~::~~iicl~i _::~la m~:O~~;~ ~::.:1e"~~i ; 1 ve\~;~o ~es~~~à~ ~:r;1g~r;;1~.~! ~~emi~d·~!E_:___u~~ !fr":3?ITi~1i~~i~rt~!~~~:ii:l !~;ean~~l~~a~~t;c~avt~~au s: :!~ ~~r::~t~ ~~mt~~a 1 ia r~~t le:"di~~~tr:! 0 :°c~~era:~ 0 c7:;,-_ videro che Gloria ml trattava spera~ze. ,V<;>gliobene a .que- :>3 1modiare di padre Ilario. dosso una gran paura. A co- ,intimò puntando l'indice di racconti salaci su di esse. ~/ 0 ~~n.!1~cR~5:nosi~~ceur: 0 e:~~ ~ 0 s~b~:~~t!g~ 0 .. lt~i~~/~~g~~ se~ Ìioba da pazzi .. cont.lnuò t~i~~e:ne~~ 11 m~ 11 m~er~~i~\~~e~; st a mia citta. La gente e ru- il frate cappuccino. se furite. raggiunsi a mala- verso la porta. Padre Uario. anche il teatro le,!:'.gcrose ne ad informarmi .. disse. ed usci. tratto ... eppurl' abbiamo una Gloria. u suo disappunto era era parso prima abbastanza de, ma ~uon~ e _generosa: Quella pacchia durò per voglia il piazzale accampa- intanto. cercava di medicare diletta. Quanto a me. non ne Gloria si ~uardò In uno spcc- compagna delizi06a•. Gloria sincero. proveniva dal pcnsle- galante. Ml toccò dare del lei Q~tantjo d!ce SI è SI, quando poco tempo, purtr_oppo. Ven- gnato da Rossetti e da pa- con pezze fredde i miei !ivi- avevo mai av~te. e anch'io lt> chietto e si passò Il rosso sulle sorrise, ma riprese subito a ro «ml ha ritenuto adatta a a Gloria, lei capi li motivo e d1c~ no e ?,O, senza tante n!? anc_he per m! 11n_1omento dre Ilavio che già avevano di. Non ebbi la [orza di credevo banah neccssa.rlamen- Jabbr~. o.ra che la vede~o b~- leggere. _Approfittò della bat- lui ... lo capti perchè ml rac- mi rtspose con il .. lei"' reL1cenze. Dio solo sa quello d1 lasoiare quell ufficietto co- intuito il dramma. I parenti replicare. Come avrei potu- te. Ora però che sono mnamo- ne n11 piaceva anche d1 plu. tuta deU uomo per guardare se contò questo con stizza, poi Quando rummo a Roma tirai che mi è costato di lotte e si comodo (d'inverno aveva se ne erano andati L' n _ to . il' . li t rato. e soffro perché Glorla era di una magrezza delicata lo la stessi ancora osservando. aggiunse «questo fatto ml di- giù lo la valigia di Gloria. do- d~ sacrifici il concorso b.ai~ - il tepore di. un nid~) e di gum.eno era 1~, soio. ;-f:_ bu:g~~!f:\fnJ~~eriJ~c~f :U~ ~fa~omi'a h~11~lù 0 ;f~~~,~~.b~;;~~ f!~~~~c a;::\~~dt~~!iiec~!= ~a~:.atli mi trovò che la guar- ~~l~c~.r Fi::;a~l : 0a;;~~:zi~~~~ ~~h:~~~ 1 e"c~~~a;~\/::s~in:~~ d~to dal con1:une d~lia Clttà essere destinato ali accom~ v~sll ,co~ la violenza dl un dramma inteniore? In quel- che queste avventure possono gazze del popolo cui certi me- Presi a guardare IuorL Sta- e fu la prima volta che la tro- l!ntl male. Il r,,nz:on:irio ci sa– d.1 ~. per di~en~te agente pagn~mento e scpolturn dei d1rettiss1mo. !l'istante, mi venne una gran lasciarsi dietro un solco di stlcri moderni permettono la vamo passando In .un bosco vai umana. e anche indifesa. lutò In un modo quanto mal ?nruterJale. RimaS t o orfan~ morti. . . . - Allora seì tu jj vigliac- voglia di gridargli in faccia tristezza. . . . eleganza. e uno stile. Intanto molto fitto e <?Ioria ancora Le sorrisi e ml feci a lei più sbrigativo ... arrivederci. arr,– m tenera età, una sorella d1 Da allora, ebbero 1niz.10,co! E ora piang· er l • con tutta 1a mia forza. «Dot- Ho conosciuto Glorrn in tre- dal traghetto muovevano il donnlcchlava. L uomo attem- vicino. le dissi .. non se la de- vederci,. disse. ml diede la ~r~:eav;haell~~~~~a c~~ ~~~'. ~de{~h:t~:~is:rt~~Yl! ~~ Quelle tel~fonate. 1 qtieJJe 1:'1.~ tore. io sono un. po~·ta. fei ~i~a.T~~~~v~aiv:C~'road~i :~~f~ ~~~:~~da:r;nt!J i~f!~~~ p~~ ~~~~tori~nt~~ ;r~~o ascd~~r;~~ ;aepit~~~ndae\~tt~olcod~~~ee ~~~ mano di sfuggita. sfiorò anche Avevo fatto un po' di scuo- vita. La colpa è tutta mi.'l, l~re ano":Jme avevano ra- no. Ecco .la diUeie~za. >. sono sostituto mi aveva man. partenza. L'uomo tornò e disse Io non riuscivo a togliere lo viaggiano sole ..... SI, ma mi ~~!~~;~ 1 ~ 1 ~~\a .,,.~~~opr:.e verso le e, a quattordici a111.ti, e~o Io so, _ma uno n~sce come =~~~~i;~fm'~ .. d~g\!~\~~~~ !~Z ::::~~e r:;~itin~~lla~wRi~oa~ ~~ì~o~~-r J!rl~~~~:'c,n ~n s~~= ~~~o s\;:a~!t~~anJi.~?a av;i~b,.- !g~i~deop~fcr?~o:iil~~ci~/;~;(i~~ secca,. ribattè lei. .. Non cl Al bar. sedemmo. Gloria ml. entr 3 1? come. appre ndi s.ta 1~ vuole 11 . buon D~o. lo son betcamorto! si li a guardare in silenzio tant'anni che a noi serve pa- ..menomale•. L'uomo sistemò quando si sarebbe sv;gliata. fac~~n~ 1 ~.,. dissi ... non ne vale gua rdava oe,iùl occhi con la una tipogra(rn dove rimasi fatto cosi. Le 1?.rime sepoJ- e · d' d'. l quell'uomo. con gli occhi recchlo in una causa che si alcune cose su!Ja reticella cd il .ru11z1onariost tolse le scar- il controllore veniva verso dolcezz.::idi chi ha bisogno dt per qualche tempo. Quel la- ture avevano g1a provocato N ercru l d. 11 J 1ua cosa. socchfosi· erano le botte del svolgerà fra qualche settimana occupò con !'impcrmcablle il pc. subito mi arrivò un odore di noi. e ci dovc-mmo scansare protezione. voro non mi piaceva. Che in me delle piccole cdsi di ~ 0 ~ :;ie ne Je e. 1 .tempo. piazzale. ·La rnia espressione a Roma !n corte d'assl:-e Ero suo posto. accanto al finestri- dolce. Tornai a guardare Glo- per lasciarlo passare. Tenne gli La mattina successiva pas– so, l'odore dell"inchiostro. le commozione: J.a disperazione a anco _del fioraio. che beota li dovett (a m- salito_ alla stazlone ccntrnle di no. Tutti e due uscirono. Io ria che muo\'cva un poco il occhi bassi. lo le restai molto seg2iammo per la città. piazza urla del padrone, un collerii- del parent.i, Ja giovane età stava sul ,P'azzale! quell'os- passion~ poiché :bba~òc~m- Mes,swa I.! a_vcvoslst1:m~10al,~ ml misi a ~Off!llr~. avevo be- corP? ne_l sonno. le~gcro. D vicino. e adesso ml pareva di- di Spagna era piena di sole e co che non era ma.i conten- del defunto O della defunta sesso ave, a fulnuneamente . . beli e meglio le \'alig1c. Poi. vuto un po d1 ntlo sul tra- !unz1on:1no ml r1Us~1va sgra- versa. ~ Lei fa l'indossatrice .. molte donne erano In taHleur. to le mani sempre sporche tutto quell'iimponente appa~ afferrata l'armatura di pa- provv 1same~~e la voce: d1- quando avevano imbarcato li ghetto cd ora mi prendeva un dcvole. era di quelli che non le dissi. AJI·una andammo In un risto– . i . d' tt . 1 1 ' t ct· d 1 h . d _ ~li-a pressata di una corona. venne conc1hante. quasi pa- treno, ero andato sulla nave. sonno sottile. hanno colore nè forma. che --Come ha ratto ad lndovi- rante d1 Trastevere. e man– I urni. 1 ~o e per 1 avaro ra ~ 1 . 0 ore e e circon a Me la scarkò in testa ri e- temo. ~ueUa ~attl!la ero contento. Quando ml svegliai ero an. sono pieni _di vergogna. e di nare? ... giammo poco tuttl e due. Po1 !~~aoc~~~:!~o~ ~~c~~tt~~;';, :~aJJ t~~e!~:o~~l s;~~enc~~: ~utam«:nte. Cercai. di par:re _ ~uesto e t_m mestier~ ~liz;: 1~ch~~J~1 s~~evde~~~~~~~~ ~~~:e!~~~ dpa efar:c~:a~~i~1p~ ~:ro~la 1~tp~r;!f.' ~~~~;: :~~se~~ .. Non è stato dHficile. per il tornammo in albergo la figlia del principale, che re che si faceva piccolo, pie- l .col1;>1 aJJa 111.eglio. :-on l~ che lei non puo .fare ... Ci e l'aria era pulita. Col sole il sole. tutto ortuscato. non era dico:o. senza scarpe, con le ;~~;~~~f~ ~~~ 1 è s~~~ g;a~!- rl'~~e t;:~it;hLc 1 ~hl~~Ia~ap!:: m.i cUsse sempre di no. Ep- colo. E ogni volta che una bt~ccla. Qucllagge~~IO, ~ 1 v:uo! .altro .... Le do un con- alto era bcUo passeggiare, ~n- lontano dal tramonto. Andai labbra fln!, un vestito di una tania per un défllé ... chè. e lei non mi rispose. In– pure, non sono un ragazzo cassa scendeva sottoterra, H c1:11 avevo prov~to 1 mcredi- siglio. cam~i s~rada: Trave- dare da poppa a prua e sentire alla toilette per lavarmi. In- stoffa marrone simile a quella .. Sl .. disse. aprendo tutto il slstetti. anche con violenza. da buttar via. Là dentro, in rumore del verricello da me blle d~r~zza, nu venne, alla remo, per LI hce,nz,am.ento, s,ull? faccia ll v<?J1to!orte c.~e tanto il. treno. s·cra. fermato dei ,~al.crassi e_ la penna al I viso In.u~ sorriso ... Sa che .lei pcrchè rimanesse ancora ... ;,fo. quel sotterraneo umido e az.ionato si• confondeva con fme infilato al collo come una ~a usale che s adatti alle 'emva_ da ponente. I viag_g1a- alla stazione d1 Sani Eufemia. taschino della giacca. è brav1ss1mo? ... mi disse>con dolrl'zza ... ,wremo nero assai una arte de.Lla quello rauco e sinco ato dei wia ciambella di salvataggio eccez1onali circost:mze del tori n11sembravano allegri, la Quando tornai nello scompar- Orm.'.l.1 era notte. L'uomo at- Ora mi appariva in una luce tempo di rivederci. Alberto. . ' P. . . P S . . . 1 . . p 'P l d' impedendomi o.a:n.imovimen- caso, una motivazione gene- cost.a ca~a~rese era ridenti?. «I- timcnto trovai Gloria. l'uomo tempato si svegliò e sl guardò nuova. Sorrise ancora, .. le, è Roma l' 1-'ircnze non sono lon- mia prJma g,JOVlnezza. pre- m.iei smglllOZZl. aro a 1 t d. d'f ( .. 6 rica Vediamo un po' ecco· cum tur1sh facevano !otogrJfie. e un giovane che evidente- intorno Poi olsse al tunzio- di Roma naturalmente,. disse. tane ma stasera ,·ogHo parti– c~ta. Ar:io la luce, il sole, la onore,.~ voi~ mi c.ommuo- fo 1d 1 1 ~·h. nJo~mci . Ja lice~z..iato per scarso ...rencLl~ Andai n~.a sala del rlstoran. mente era salito allora. Il gio- nario ·che gli sembrava di ,..5\. ~!spalli. •è ~tata bra,,a re».' lo ero molto adirato e v:1ta ali ar,!a aperta. Nou so- vevo PJU degh stessi paren- as~ eg I se 18 oni, schiaf- t te. Mang1a1. e tornai sul treno. vane fu cerimonioso, fece per averlo già visto. proprio su anche lei ... Ridemmo e lo le continuai ad insistere. ma lei no un Jncontcntabile, sono ti che formavano una siepe f~ru da far ep~ca, che gra~1- men °· . . Presi le valigie e ml misi a cedermi il sedUe che occupava quella linea quindici giorni poit2ial una mano !!Ulla !!palla fu Irremovibile. In questo mo- un poeta e nessuno lo ha nera, silenziosa e talora in- dmarono su d1 me con r!l- .Infatti ho cambiato me- cercare. un PO~to conveniente. accanto a Gloria credendo che prima. il funzionario disse che Continuammo a chiacchierare. mento scattò per me lnspiega– mai capito, neppure quel!la clifferente jntOrno alla fossa. mo. tambureggia~1te da sin- s~1ere. H? trovato un posto Percorsi tutto il corridoio del fosse ml_o,ma io lo rassicu.rai non era yossibilc, viaggiava su Siccome eravamo del tutto bilmentc la molla deu·amore. stupida di Emma fa quale Da parte mia giù lacrime. foma dal Guglielmo Teli. d1 guardiano allo stadio co- ~agone. m_a nessuno scompar• e s,ed~tt1 al mio posto. vicino quella lmea esattamente ogni noncuranti di quanto accadeva Lo stesso inspiegabilmente ri– ad ogni sua festa, trovav; Era un guaio ~enio. Un gior- Rossetti si mJ.se ero.icamen- munale. Ci sto bene. è la hm~mto mi piacq~e. Atlraverso alla porta con le .spalle alla d_uc mesi. .. Per .amore,. ag- into.rno a noi. come sempre sentii l'odore della sua borsa j~un~n~bU.ment! un _mazzo no Rossetti, a una ~epoltura te in mezzo ,e anche. lui vi- mia vita ..pe:.bacco .. Le ubria- ~e~:trAla mài ~~~on~ :~::I:~~~ J~ ot:~f' n~u %~ò GJ:;i\'d,1; ~~fc:s~.d s 1~c~::;~iJei::;:~. j~\e 1 ;~ ~;;~~~~i. 1 ~hiq;::~~v:egc~!st:~ ~~~r!v~i~t~e~\it~a~~l:~en~~f~~ ~ f1oru sui tast1 neri della ~~r~te la ql:1a1e lO avevo ccvette Ja s_ua ~ose d 1 botte. c~ture di aua e d_iso!e 11.0 ~ Presto ':'idi, seduti in uno Gli a'.ltrl leggevano. allora an- affabile e spiegò che aveva la va nel corridoio ci guardava. mo e di denaro. P linotype. Un poeta è un uo- 1mzrnto la soLl•ta lagna con- Pa,c.lre Ilar.zo, mvece, ebbe 51 con.tano. Eppo~, v1 d1ro scompartimento. un uomo e ch'io presi dalia reticella una fidanzata in un collegio cala- cl studiava senza bontà. Par- . mo sensibile a quel che ho trappuntata di lacrime e sin- un idea santa: corse a dar che mt sono affezionato alla una donna soli. La donna era rivista che avevo comprato sul brese. e ogni due mesi andava lammo delle donne dl Firenze Dee.se di :~rtlr ~le ~o sentito dire: 'e 1a mia innata gulti, tra una badilata e l'al- di piglio disperatamente alla squadra di calcio cittadina: Gloria. Quel poco che riuscivo traghetto. ma non riuscii ad a trovarla. Gloria intanto s'era e di Roma. dclla Sicilia. dei ; 1 :1~~ 0 · et~ 1 e a~e. al vp·,– sensib.ilità, l'eccessiva emo- tra di terra, mi sussurrò: campana dell'fogresso. Cam- questi ragazzi mi danno un a vedere di lei J!l'impressionò and~rc oltr~ il primo periodo. svegliata, e , s'era mc~a ad c~mpagni di s:.amparti.mento. eia: No: ~~u:CnaaP~ 0 ~ 1u~lcarl; tività è stata sempre ~a ro- _ P.iantatla, idiota. bella pana a stormo. Accorse gen- sacco di soddisfazioni. Quan- bene. Ml pa:"e ~10vane e gr~- Il giovane s1 alzò e prese dalla ascoltare ... E un sacrUlc10 che 1\11 disse che I ingegnere era alcunchè del mio sentimento vina della mia '-:ita. fìg~ra ci faj. fa_r_e ... Ti devi ~~( ~~11i b~;!o~eii dor li~ do gi~cnno in città. ~o. la ~:~~~o ~n i;~. !'~~~~fo ~:re~~ ::d~}d~csli ~~fPi~w, \ s1 ;rcd! 1 e~ ~~~~i~~oari~~ 1 ~g:~1i,. di!ss~1e!! :1~~i°1~:t 0 a::s~~u~·a?t~r ~u:nlt~ La accbmpagnal alla stazio~ . Volevo ~d ogru costo cam- a.b1~uare. Mai VI.Sta_una cosa ri p . p p g. a. u c~ d?meruca, me l'l:e sto a.1 bor- pelli e per gli orecchini come mi chiese scusa, la voce aspra mi metto in treno, la famiglia era riuscito di pagarsi Il ne, e salii con lei sul treno. b~are mestiere e quando. sep- s1.mile, un beccluno. che calo dl peso su di un la~. d1 del _campo, ~ncoUato all.a queUl de.Ile zingare. L·uomo faceva contrasto con il suo di lei Intanto chiede due gior- pranzo. Siccome ml vide impacciato. p1 del concorso per dJven- piange, roba da matti ... - Le. sue cla'!1°i:<>se. e c~lon- rete d1 protezione. con il era attempato. e dall'aspetto corpo adiposo da adolescente nl dJ permesso al collegio. e ..Ah. è gentile l'Ingegnere. ml disse '"'dimm1 che ti di– tare agente cimiteriale, non eggiwige tra sC con una te imprecazioni. rJempuono, cuore in gola e il vestito assai meridionale. Erano male e con la sua espressione gcn- lo trovo la mia fidanzata a dtssl ridendo. spiace che parto. che ml pen- 6;:~a ~~~~dt:ciat 1 t~si~it ~r;;t~~!a f~~e'fs~~~zzgiùc~ir~~ tn~~~~:.C~n~~l~{~~~ ~~;d~ ~;~ 0 ~~·m:~i~n1e n~:c~~~Gr;1~ g~~;~i~I ~ ~as~~~~~- td:si ~~1 :f· !\ c:1~f:sea~~ng:a~rn~~:~~: ~:s! ss~a=izt~:~i~~~ s~~r~~i :~:rcl~è r~!~;gru~ dolr~~~ ~~~:~ ...c~~~- 1 eP~:ss~c~~lal~hj concorso ?On era facile. _i ~ m~. Questo malede~to cuo- accesso al ~imj\er~. r~gazzi in ~amba: ~ se no~ ì'.!ft~~~ m cul ero. e salii ne1- ~~~~s~ s~~s~l!a~~~~~- e.. ~~/o~~ ~~~~~m~i_r1..o.LctPi~~i51:n~i~o~1~ cl~\fo .. cUsse seria ... non ere- tr~~o~agonc era molto affol– con~o:rent1 erano nume~os.~. ie mi ~a sempr~ tr~dito. Una ~pec1e d.i piccolo cor.- vinceranno 11 campi~nato, si Entrai nello scompartb1,;,oto. pensato ad offrirle una siga- capisce ... Preferisco andare In do che sia cosl "· lato. lei riuscl a stento ad af- C eia da aspettar~elo. ,11 _Passo un Po di . tempo. teo vocl3_nte nu accompagno metteranno bene. Ci scom- e dissi ..buon giorno ... Mlllllre retta... Gli dissi che avevo Calabria ogni due mesi che Quando fummo a Napoh le tacciarsi al finestrino. Ci sor- posto era buono, sllpe~dio N.1ente: l!Cggioravo m ma- nell'uUìc10 del direttore. metto. sistemavo le vallgle sulla re- fumato da poco. e lui si rimise sposare uaa ragazza di città ... presi una mano e le dissi -.per- ridemmo senza parlare. poi lei sicuro, lavoro tranqu1llo. niera pemcolosa. - Basta. giovanotto. con GILBERTO l\lAZZI ticella loro tacevano. e mi a leggere. Anche Gloria adesso E guardi che in Calabria non chè non spezza Il viaggio a ml disse ..adesso va... ..Va pensione. Ci fu di mezzo, na- - E' forse un ,parente? -=-i---------------------------------------~- ho nessuno, mio padre e mia Roma per qualche giorno?». bene. ciao -- dissi. Lei si n- turalmcnte, un esame scritto domandò curiosamente, ac- madre sono morti e ml tocca «Che faccio a Roma? .. disse ritò. e lo me ne andai. e orale. Il tema scritto ver- cennando a me. un gioma- u N s andare in albergo... lei. _ .. viene a spasso con mc• Due giorni dopo le scr!,si. teva su dJ un argomento. di- lista nel corso della sepoltu- A TA G I o NE ;Com~ i:nat è cosl prevenu- dissi. e una settimana dopo rice\•ettl clal'llo co~I, d} circostanza: ra di. un importanle ycrso- 1 toGji ~e!~òi~~tta l'audacia dl era ~~s~;t~nin~al~~r: d~i~~ ~~;t~~ ~~~!~~ ~avl~~H aemF~: e La perd1!a d1 ~ma_person.a nagg10 morto ancor giovane. cui era capace ... In città sono O noi per cercare posto. o ill~~Tef~d1i~~:?i~~~ ~i~mde;r ~ ~J~fn1:: ~:i;:~j1•~;:;1i.~b~I~ ~vf; ~~~•:2 J: 1fr~;:r~:.;1 ~k]ffl1ilti: qualche anno prdma, rjempi rendomi con un'occhiata. Si * Non seppi che dirgli. Gloria amore?,. le dissi. lei rispose per conto dell'avvocato. Allora le due pagfae del mio tema, vergognava, poverjno, si ver- , la guardò incredula e gli djsse "'non cominci con l compii• le spedii un espresso. le spie- e il racconto di quel ragaz- gognava di me dav-anti alla n d • FELICE JA N \TICIELL""· «ma lo farà prcchè vorrà be- menti ... ma sor ~l.se e 1!1 1 st rln- gal U mio impedimento e le zetto pallido e magro che, stampa, in nome di tubti gli aCC01t,l0 I, j ~ ne a questa ragazza,._ ., SL an- se la man:, Poi ml :~ss~ che dissi che era molto addolorato. con gli occhi rossi di ipianto, agenti cimiteriali d'Ita1i~. E c~e,. disse lui. • m.a .non è ~g~r!' ~n t~:r:~:;,a : 110 °~ Comunque mi sarei tr~tt~uto trotterellava dietro uno se avesse potuto, son s1cu- Avevamo desiderio di l!'len- so ricordare ancora meglio insieme I gradini futo a che servizio di funzionario nello qu{fta la rff'one tr~ncipa~e ... col quale viveva. che quella a Bari :°lt~to tr~ giorni. «:– sgangherato carro. di te:za "? eh~ con un co~po di ba- ~ercl nelle ~ed.le a sdraio c~n scende.nd' ? giù nel vallone o ei• 1rovammo dav,anLi. chiara ufllcio distrettuale. cuce~:~~ ~mei:t~! ..eec~ .. ~: notte l'avr~bbe aspettata ... Al• ~~;>; 0n~a 0 1r;:_a~R~s ~r:Ji::nta:i~ classe, Jin un mattino gelido dile m testa nu avr!bbe l odore dell uva d:ella loggla salendo t gradini della casa sotto la cava, l oss~tura In Ed ora seduti sulle sedie a me dal venlrc, si toccò la testa ~ora è deciso, si ferma,. dissi blto,. conclusi. « epofammi sa- e nebb.i?s~ di una città d~ ma~dato. a far compagma al ~i~l:st~u~~~ln~ftf 1\ 1 ~~~a s~~~ :~~~/ 0 ~~la :rglrasi::ttasr:ss~f; ~tl~~~ov~~:\lu~~~f~ P~~ ~[a~ 1 ~o?aucle g~{n1_.J~~ ~~ e d!sse ..sono i tempi ... Il ~~ -:S~:·,. disse lei. e mi guar• pere se r_rn cinque giorni ti nord, m,i ~1usc~ b:n:: In fo~ mE to, %, sotto. l f 1 stra stagione e legate alla lct- per la prima volta scorglllldo chè non mi cad'esse addosso o cugino aveva riaperto Il Li- !~mz1on~rlo si tolse la giacca e Quando il treno rlpnrtì da trovo a. Firenze,._ do ,era fa. ve~J•t~. c10 .che :i<_> ro. . ventato a ~vo a turo di tante lettere di cui Orsola distesa. sot!o lo stra- non mi sfuggisse ~iallc mani. retto dello scrittoio con le si slacciò la c!nta. :estò con Napoli decldemmo di rientrare Tornai da Bari puntuale. e nar;a:'o a1 J?-leI es~mmatori del ~1m.i.tero e. Je. c1:mt11:me,nasco.stame.nte io ero ammira: pio~bo in soWogmo con mio per quanto potessi afferrarlo lettere. e sorrideva scherzoso. un goU che lo g?nfla, a e spar- nello scompartimento. Il fun• a~tesl con impazlen~a 18: sua era 1'1mmagme. scrltta della b~ol3_n~ aUuslon! uomche to. E l'aria di quei pomeriggi cugmo. Osse~ a lungo Or- data la sua rob~stez~a. 17-veva Io provavo a leggere. quei ri- f~ 1 f 11~ 1 1 .~ 0 ~ 1 ~nc~~nt~~~a~~~o~ zionario leggeva. e c·era molta risposta. Ma non arnvò mente. mia desolata tristezza. Tutto dei m1e1 compagm non era- pareva, perciò, me.no afosa e sola dalla cima alberata che meno di scssantcmni; nu pa- ghi una sensazione che ml h' h' A . . {>aceIntorno a lui Si mordeva Una selt!maoa dopo andai a andò per J1 meglio. Un mese no valse a correggere questo più sopportabile sotto il fo- copriva per metà la spiaggia reva tanto giovane sotto quel turbava ancora e nonostante c tac? icra;c. ppresi cOSlche un labbro e gli ~i vedeva un Firenze. L'affittacamere mi dopo davo con mia grande nrio disgraziato diretto. M.i gliame dell'uva rossigna attac- su cui si proiettavano piccole ciclo bagnato di salsedine. quel trascorrimento di anni quc~t1 cfa. mfegn~rc. ~ che era dente d'or~ Ci guardò di sfug. disse che Gloria aveva disdet- ioia' J'add°io alla tipografia, dissero persino che in Ame- c~!e. al !~alci di u.n pc~golato ombrature. E. scorgevo, 'im- Sedete qui ~n;hc voi;. O vo- oromai. Chissà se Oi"'Sola mi ~~:loe la~~ra::z onar10 .del_lo gita. ma l'~cchiata fu severa. to la stanza e se n·era andata. :d Emma, a suo padre,. a rica c'cNl w1 cantante, u!l ft:v=chuo ~~t~r~c~. c~rtl;~~: ~~~n~~~~al~~~~?;v!ie~~e~::~ ~~~~ec~r:~ta~~ù.p~o f~:r?::; ~~1fon:pi:n~ola dall'a.lto del un ufficio t~cnlco~ i1~\~ri!'~g~~ era chiaro che non ci appro- Non sapeva dove ~osse. . tutti, Entravo neJl'orgamco certo Johnny Ray se J?en n- alla decrepitezza di certe don- unò .scoglio per distendere ~cenata - di:ise l'uomo guar- ginestre che: i:futoa dietro d\c tanto smetteva di leggere, ior- v~~a: ~lori~ ed 1 f. sedelmmo Cloro sono passati due mesi. e del comune di B. quale cardo, che, durante l'esecu- ne, e forse più antico delle panni prima di rinchiudersi. in dandomi con quegli occhi fissi. strarmi quando ~ 0 ~ 0 : 0e;por: rideva e diceva qualche ~aro- I~fmt mf ~~- a~c~~ aid~f to a N aria.ton ~~ ha. riù scrltt~. agente cimiteriale di secon- 4~e ev~~~n ~ò ectn~~n; ~;~~rp~c~~\i~a~i8)1c?t~ii~~~ ~::for~on tn'i:cc~:~~to, p~co~!= ~igÙ~ ::ci:ì~~~·Ioal rnf s1~e~t lavo. . . ~~- ~l~er':~r::vapo~~~p~:~::: gli' occhi. Le: mi ~rrriJe~•a~e; ~i: ;f'nsfr: lei. g,orno che IO da_:l~S::ferisci fare il bec- ea f:tto ia sua fo;tu!~. Bea- cati sotto 11 sole. mente dall'ubriachezza. e quel- dicendo che non pensavo a~- mi E f~~~llc ore di Jipens~mento che a lei nien.te impo_rtava di ~~;~ ;ri :~~~~e Ptv g~az1oi5~ RAFFAELE CRIVARO chino? T~tti i. gus.ti son gu- to luL. Io, al contrario. ho St ~vf.mo se~uti 1~osl a~l'o~= ~a ~~cn:c~~ 1i~pe~~vah~!~~cfo 0 J~a~ ;:\to~ J~· si;°teN~~u~l~~r~è anco:a ~::.~ i~~~~~e dca1\~~~ ~;· :m~i~eLl'i::~t:~n~~s;;: 1;r~i to dirle q_ualc~sa: m:~~/~i~- sti, affan tuoi. Flrma qua. perso .11 Po~to. . poggia i alla r fgh ~- un vedendolo dall'alto: un'ondata non state zitto? - dissi un seguire un mte-sa amorosa. Or- tre concorsi che nvc,•a fatto v.ane funz1onar10 era m~so~a.• IV , , - mi djsse asciutto il p1dre In Vita InJa non potrò mal b~a tsmrlssa del e ti°g de da eU lo sommergeva. Ed io avevo poco irritato e me ne pentii. sola occupò. c~n le sua imma- quarantotto anni e di non avere bi~e. col non.guardarci mai nu- Premio lnlernauonale di Emma Jiquidandomj J'ul- dimenticare quel rmatlino del ri:r~v~~ 0 ir::f:raanpe~ C:~ve: tanta paura per Orsola. - Scusate - rispose l'uomo ~!n~ ,q~elle giornate inerti e figli. « Pensi che non trovo il sciva ad Imporci il Silenzio. d" , d'I tima settimana di paga. Non dieci giugno. S! dava sepol- gliarci da un intontimento e Ma cosa fa sempre qui _ f~ando la sigaretta C ~V- c~s: 1~:~ i~ !~~J~laallato~~~d~i~= tempo pe: por~are a passeggio Ad un certo J_)U.Oto se.rissi I poesia e { i g'i rtispe>S.i Lo salutai fred- tura ad una giovane sposa. piuttosto da quel sogno Guar- mi chiese l'operalo che stava v1andosl ad entrare nella v1lla di aga li bit d' i mia mogJie,. disse a Gloria al- sulla scatola dei fiammiferi flnaTaor 'na damente. · 11 piccolo gruppo dei dolen- davo mlo cugino che non Il alla cava cos~ruendo una per buttarsi sulla branda. vin~iali~zoG~aard~i3 miuo mc/~~ zando la voce: Invece U !un- .. vorrei che quest'uon;io ~ndas- « - ffll » Addio beccamorto' - ti si era già riunito intorno smetteva di rivoltare tra le Villo e sorvegliava. Si avvi- Anche se c'eravamo cono- con l'impulso di dome.ndffr li zlonario si dichiarò contento se a prend~re un J?O d_arla .., Sotto li -:-- . ' . •· _ ali f 'd I men! quelle lettere e rileggere cinav3 all'improvviso. _ Non sciuti ormai to non volevo che s r alm g. del suo lavoro. e parlò anche e lo mostrai a _Gloria. le, disse . g_ auspici della Regione m-i ~ndaron? 111 c?ro J ra_ ~ ~ umi. 8 ~ n\i~ra. ~ parole che potevano rievocare sof!rite di capogiri? - disse. quel!'uomo si immischiasse. Ero r::a e~~e~:star~ u~~t~or~r_n;ta, dl .certe fe~te alle qua!J par- toi;te "'ha rag!o~e '"· Do~o un ~ci!la::r cu~~.~~fe T~~= gazz.i della tipografia. facen pr1mo ip1ano Jl ar o, . una lontana estate oppure un Mah no' rispooi un poco con- persino pauroso che l'aria mi per e . h qi ts tto tec1pava. c1 si trovava bene po agitò nell aria un p1ccolo cln'.e del Turismo di catti I do le corna. Rimasi un .atti~ uomo bru.µo , fort.e ~ tarc~a- tempo di pioggia. allorchè sta- trari~to. · Beh, io stasera non strappasse il segreto; non sep- giusto ap~~etiv~epc~ d~~ft~rn~~ per~hè gli_uo~ìni erano Qua~! lapis. io strap~ai un pezzo d1 è bandito per n 195811eone:;~ mo interdetto sulla soglia d1 to, dalle oaratter1st1che spie- vamo spesso chiusi nelle ca- so proprio dove andare - pc mai mio cugino né sospet- mi ero P . t d U al• tuttt funzionari del suo mlm- carta da un giornale e ghelo al Premio Intemazionale di quel cantinone rumoroso, catamente meridionali, ve- merette a fissare dai vetri del disse - Vogliamo vederci? - tò una tale cosa. Laggiù par- sità e dclt fcc3J O e a fui stero. dl~di. lei ci scrisse •n~n vor- PoC!'ria edita • Etnn•Taormfn.a., ~uardando insistentemente stito di nero. Il nostro Javo- balcone il portico o la nebbia E dove? - domandai stufo lammo del denaro che era rispondeva adreOr~~Ì! c~::U! Il treno si fermò a Battipa- re.1 che pensasse male d1 me s~ ~ireL. ;-~-~- ~ro concor– Emma Ella si era voltata ro era cominciato, preciso e dl pianura ed eravemo quasi ormai di quei giorni che pas- 1nsumc.iente a prolungare fa tieota dietro un'illusi~n~ n- glia. Siccore a Gloria prima ~f.1 !ermo. a Ror_na... Io le t?ls! poeti den.:u;:,pa d~ll~Asiuttld f ·. 'd metodico quel.lo di tutti 'Ì timorosi di dimenticare ogni savano di insopportnbile so- villeggia.tura. E l'ultima sera P i . · non ei::a piaciuto U caffè che i mano 11.foghctto e et scrissi gli Stati Uniti d·Amerlcaa, no:;: verso ~ 1 me e sirn e~a. . giorni D:un tratto dalla pie- particolare di quello sguardo litudine. - Giù al ber - spie- m1o cugmo mi ~rlò di Orsola quefl · df qur~a lo~g~a ~ da vendevano nel tre.no, aprii il sotto « tutt altro ... Lei lesse ed chè dell'Argentina e del Bra.sue ca;;;gnef~~r a::n7e e~~ cola ~~ila dei pa;enti della ~~~tih: ~~:~~ di fn°c~~~~:~= =òc~ie.Mn"oniomr 0 :a ~ ~!~;~~ f•a!~~:rzm:s~. m_: ~n~e~!~tocbt1 mi~ ec~~l~ze anch~ ~as;;:en~ ~~~ st ~~~~dae e c~f~t1· ra\itr~ an~ui.1ovane runzionarlo sl al- f~::,ea~~Ja~esf:b:~~: 0 g~n 3;~i teriale, prego! - replicai poverma ~he Jentament4: sibili riflessi. E ru la prima - Ma saprete bere - rlbattè, diverte? - dissi celando un dof" 10 sono _torn~to altre vidl un po'. Riuscii ad offrirle zò pc• pre!ldere dalla reticella t956·l958. La presentazione delle con forza scandendo fo sil- scendeva nella tomba, par~ volta ,che io mi sentii gelosa- io sorrisi e accettai. Poi J'uo- c~to risentimento. - :ru sai vé 1~. I~ se~za ~iù ricordarmi il caffè. mi ringraziò e mi sor- un altro ~1ornale, e ci guardò or;: /chf 5 debrno .esacre In– ia be _ Comunque buona un coro straziante e a!tiss1- mente vinto dall'intraprenden- mo mi invitò a visitare la vii- d1 dov'è - domandò poi con ~tagi; e r~ 1~ nt ~:!a nostra rise. Tuttavia non fu disposta male. Evidentemente lo in!a- v.a laJn ~P ~ ~IlEnte Pl"O– fort~na ragazzi 1,e'mie ul- mo dj lamenti, di grida, di za di mio cugino e sorpreso da la con una magnifica stanza l'intenzione di deviare quel mio iuginoo fn ° t 1 :rmen~ ad iniziare una conversazione. st_idlvamo. Dissi a Gloria «an- :,~~~a e 1pcrp . !)nsmo di_ Ca- time parole ti;~mo c perte in~oca?-1o~i. C~rH~o d~ qu~ ft,~~~t~uale~!~eia a~i 6:S~\ra~ :c~!!!oi;:1~o~i a~:!~ròsltt~~~ ~:pooslde~u~ol~°ai,~do-ch~o e;; con sua ~~~1f!.nep~r, :ive~~re ~~e~;a~~i:u;v~is!~ ~~s~::J~ ~~~,.~ l~i p~enJ:tesib~t:.o· di a.post~ ~;58. ~n comsci::1o~e 3! dal rumore s1b1lante d~a ~o po cti pre!ica era JJ ma Ora stavano nel tiretto della la branda. - E da quanto della nostra zona vesuviana. la !amlgha. m quel! occasione dino ,., poi tacque A me a- Nel corridoio restammo po- c~mpotta di due membri stra- rotativ-a. che si era messa an ri.to che. 51 disperava, sma- scrivania, ammucchiate alla state qui? - chiesi. - Da - Ah - dissi e un tratto - per salutarci, ml tomò a men- re'va impossibile · non po1:. co, io le proposi di andare a nierl: w. H. Aude~ e Allen Tate moto. Feci di corsa de scale: mava chiama.ndo ed alta vo- rinfusa tra altre carte inutili cinque mesi - rispose ac- ho pagato la tassa all'agente te og~ cosa. Per n:ic fu come parlare con quella donna. nC:. .sederci in uno scompartimen- e da! S:Cguentlscrittori e critici la piccola strada piena di ce fa sp0sa diletta e, con fu- e mi spiaceva che non le rior- cendendo in un angolo, tra comunale. - TI rinfrancherò sco~nre qu~lcosa dt ,immutato, nostante la ritenessi ormai di to vuoto e lei accettò. Nello ~allanl. Franceseo Flora (.prc– Juce non mi. era mai sem- rore siculo, :imprecava con- dine.sse. Noi conoscemmo Or- due pietre, dei rami secchi e l soldi pagando i biglietti del ~~! 1 f.~;f e e era nma st0 in una freddezza e<:cessiva. scompartimento non c'era nes- ·t~nt~!della giuria) deJl•Umver- brata tanto beJJa ~om_e i~ tro ~•avverso destino inull:1- ~~\~ ~i u~ i:;;s\dc;;~~e eesoJi ponendovi sopr_a ~n ~~tolo. ~~e;':do-v!~~oi~!\a?- _Ed~~:~~ Egli o:·iosamentc rovistò nel Dopo Salerno ~ntr? il co~- ~~~P!':~::a l!iJ:it~~ :e ~o ~~nel c~~li:"a. l~~~~oo B;~; que'.l:1'asso1ato pomengg10 d1 men::. tr3:tt~ut~d~iia~~e meraviglios: marina, quando vot!~o~~~t~~~ll?ulor!:~ ~~s::t~ dai sbrigativamente esitando. tiretto tra quelle missive e ~1;?~f.recil~vf;a g!à visto i bi-: risorante. Sedemmo uno goac~ Messaggero. Vl~tore Branca del– lugl10. . . . esor z,1_on1 ~ e. : si evade da questi paesi dove tasse ualcosa e che mi vedes- - E' ipartite - rispose anno- sogghlgne.ndo un poco davanti I u l no! e non ce .h canto all'altro. Le dissi parole 1-Unlversllà d1 Padova. Lino Io non conosco -altra c1m1- No~ nu er~ mai capltato d! lo ci vivo tuttora. ed in quella se sp~sso Cosl scesi e andai dandosi la cravatta davanti f sua moglie. - TI \'a che ~~~~fd~;3~tanto d1~s7 a,èGlt°ria gentili, e [ui affettuoso. Anche ~u-~~•· Giacomo Debenedetti te-d, ma credo che quello asSJs~ere a u_na scena co s i evasione Jo godevo uno stato a riposa~ vicino alla grotta all'armadio. _ Io ho apRron- u1 sl ram~~la d~ una flam~ po signori« P;r ~ e em- lei fu affettuosa, e molto spon- e, Untver.Jlt.à di Roma. Luca della oì-ttà di B. sia uno dei straziante. Ml mordevo ~ di smarrimento. aspettando di vedere Orsola tate la va1igle _ dissi 'evi- ma? . - d1ss1 . sb1rc~ando ~a chiederle d~~e· !oss~a . potei tanea. DI Schiena del Telegiornale. più belli d'Italia. Pensate a sangue Je J3:bbra c~rcando di Ma io ml sentii escluso dallo sola e anche l'uomo col quale tand~ un tono che poteva ~og~~ d~lla fiSiono~ta no rdi - ..,a Firenze .. mi rispo~~re~~ .Mentre le baciavo una mano. !;(r~e!alqul critico letterario un giardino un immenso ostacolare m ogru modo la sguardo di Orsola e dalla. sua con amicizia avrei potuto al- tra?1rmi e, afTacclandoml sul lo· bact \t?r reaz!one ro;se tervcnne l'ingegnere .. liel'ho s1 !ecc pensierosa e disse .. so• GI 11 ~- di Roma. Lorenzo giardino cir~ondato da un mia :-ommozione c~e, 1m- passio~e di creatura s-:-agata: Icggerire )'uggia di quegli ul- ripieno del tcrrazz_o calcinoso, mi intr~~fivt i~tanrr;~oc~~g1 J~ già detto, signorina. 'te ~onvie- no un po· imbarazzata. per !'in- Gizz~tta cr d:'f° P~~:;-ra:;o To~ta anfiteatro di verdi montagne provv.isamente, sfoCIO ~me sirnpat:fcisslma per quei suo1 limi glorn1 che restavano. Spe- guardai, ~I. guardai dalla par- sue ilarità. _ Su andiamo _ ne spezzare 11 viaggio a g~gnere ... è stato cosi g~ntlle: Lavagnine dell'Università 1 no~ che gli fan da corona. E' un u~ _fiu~e ch:e ~mpe gli ar- f:~:n::ir vretuo"J~~n~~~l~!ta~e:; ~avfnge~l~fc~i~~s~~o~a :~~~ te dove 10 avev? vi.sto tante disse a un tratto infast1dlta. Roma... 1~ 1 :f~ 0 /~~~~~a~~. m1 [~~1 lenno. A. Piccone Stella \ 1~~– luogo dove si ctimentìca la gm-1. R1maSJ ~ fer~o, con l'immagine pdi quel tempo uni- d~tro ucll'impuliSo di ar- volte Orsola e la quello sco- - Ancor;1 un'~ltra ~ rispo- «Certo. arriverei a Firenze nel suo stesso alber ~ ..anda,a tore del Telegiornale. Mario morte; e se vi dicessi che l'asta d~l verncelùo m ma~ to alla biondezza dei suol ca- lare e ~piegare cose chl la gli~ pareva clrconda,to da !re- se. - Poi voglio bi:uc1arle. - alle tre d1 notte ... r~spose Glo- « uan . g . . . . Praz deu·unlvc.rsità di Roma, il sito è ,ameno voi sorride- no, con i2lpetto squassato dai pelli e simili allo vaga im- avrebbero indotta e d'esistere nehche ondate. - L anno ven- L~scla star~ - dwl racco- ria, «e non abito m centro ... che Q r fo. sc~dtamo gh d1c1 on. prof. Dom<!nlcoMagrl Gfu. reste. Persino ~elle giorna- singhiozzi e il viso sfigura- pronta dei suoi s~tim.ent.i. dagli incontri. turo torner? q~i - dissi tr~ g~1:!o t quJ'1 fogll: . .scesero la Ma ancora ~ono indecisa... un·atrifc:. er~~c~ ~~r~fonare ad seppe Ravegnani. critico. lette. te u iose di pioggia il cimi- to dalle lagrime. L1 gruppo Osservavo mio cugmo tnv1- Più tardi l'uomo scese e. me e non n~sc1~0 a staccarmi fu qu!1k> irl corlllei e. fors~ Un Inserviente avverti che il ospita ... e che io tti;:cc:ltc ti rarlo di EJJQca. Leonida Repacl, tero g~i B. è sempre un bel dei parenti troncò di co~p~ di~ndolo_ per l'accorte~za con come avevo preveduto. venne pi~ e ~uos1 desideravo c~e mio cugino s:~~f~ ~u~~co~~'. pranz~ era pronto. L'i1;1gegne-: gno a1 bar per teleronar~~h~i ~~::;.to .Spagnolettl dell'Uni– giardino ride!1te,. pulito, o~ le famen~zioni come comst1 ~~1 adeg~'!1:i~~:Y~o~~~~t~~ a c~rcarmi:. s'accostò e n;~ :;:ev~u~~e s:p~:ol~~anto 10 Credo che Orsola da quelle. ~eani!~tò~ ~~~~a ..~qI~as~lì q~~:~ ca_,?ito?.. . .. Tccchl d~111·uRn~~~1tf~~v~;~1ra~ i::;:~r;, ~ari:r::~ac~~ :r~o= d~;e~~~~=~d~~e~\r!~ st ~e:~i ~ ii!;.~a j~f1:~~~rtt~i1°~~. :: ~{::i[~;r~~~a;?o ~~~:r~onedi L'ind~m~I prima i~ auto- ~~ù~aroan;~ r~~nme~t~i 1 Jtc1:fs: ~~g~iasia:~bt~ 1 ~t:~bi~isf~ 1 !~:~ ~iv1!is~ 1 f} 1 fJC~~a~~~~~ ~!~1 1 ;!1~~~~ 1 ! 11 ~~: 1 n1::iit~oh~ °sa~~~~~ sa lieve sui marmi e sulle un s1Jenz10 1mp.ressionante. avesse più creduto alle parole . . . bus •POl m treno a.rrtva~mo di ?~ni ~ma parola o di giare in un ristorante di Ro- Ri O co~tento. indicati succeSBivamente. Fanno . una splendente Tut.ti gli sguardi si volsero che cercavo di dire con una Vemte, qui a star solo 1m- a casa e, tra le nostre vie di ogn1 mfless1one con cui poteva ma alle undici e mezzo L entrò_ la coppia deUo parte inoltre della commtss!o croci coi;~ 0 a me, pieni di stupore. Dal- cadenza come quella delle on- pazzi te - disse.- e ml st uPil provincia, quel ritorno ml allu~ere alla mia ìncap.i:cità convinsi, ed uscii dopo d.i lu~ ~~;ga~i;nent?, io ml .alza! Il Presidente dell'EPT di ca::~ can~~ servi;io andava be- !l'altra par~e della fos~ ve- de allargate su.Ila sabbi.a. . f: 0 a:~~{ b~!~ 1 t°ot~:1ein~~~ ~et~~a add~o un senso di : 0 ~:n~7o~~i] Io annus~1 lo per andare alla toilette. scgul. ~el ~~~'i=i~o~o G~~t~i: 1~ n:a, il Pr_es!dente dell•Assocla– ne: si era in sette, più il ca- devo dl . viso cong~sti_onato Erano. trascorsi moltt anni; vosfrmL Entrando al primo p1grma e d1 nau~a; quella gne del ~rgo~at~gl~! g1~ali- Mentre. stavo tornan?o nel~o "potevamo restare. c·erat~o filone t~l ~t.na della Stampa e 0 un gran brav'uomo. Si del marito eh.e .1:1'll t:i_ssav.a ed ora 10 ~ mio c~glno pas- tavolo .sedemmo, cl facemmo n?usea che sent? msopp~rta- seppure dimenticate Il. h~nn~ scompart1~ento. trovai Gloria quattro iposti liberi... ma~te d~ar;;~::retarlo pe~- Ph: R 5 tti In quan- con occhi terribili, udivo 11 savemo le giornate l.1l un dor- sentire della birra e l'uomo b1lmente da tanti anni v1ven- la miracolosità di sollevarli col nel cor:ld010 che fumava. Pcn- Nel nostro scompartimento sarà to • D Premio e J:f~Ya tto~~ elo. si vedeva suo respiro affannoso di be- ~veglia e .sd.raiatl s~a loggia bevve. - Non giochiamo? ~ do. qua~giù t.ra I~ mie c?lline v~nto, e gi.!ardai quel ritratto sai subilo c~e ques~a era una rit:0vammo l'ingeg~ere, che b·crgoa~~l~lor a!1 G•aandc Al– t~ ire tt· 'un 0 , di me- stia felUta. Un toro. Un to- guardando d1 tanto 1l1 tanlo disse _ No! _ risposi -. E' e 1 m1.ei_olivi msec.chih dal ~t Orsola h sullo scaffale dei ~~ 0 ~.a oc~a s ion_e. Mi fermai, e ch1a~chler.ava con. 11 giovane notte del 24 ottobre ~9 ;:1n~a.a 1~ d. 1 ra~~- J3nte. 1 p ttazione TO forjto nell'arena. Barcol- un cielo Intriso d'azzurro che nutile giocare Io so che perdo vento. Mio cugino non pensò libri. che avevo la sensazione m O :a ~ 1 s~rnse I molto 1?rfa- funzionario. Tutti e due ci le \ma grande serata di ~ ,n ~ a u i ~~gisf~cee avev~ lando sui mucchi_ di terra m1 r~pi~a e, ml Immergeva al giuoco. c~sl mi .stor.dii di neppure che lo scartoc~iassi d~ vedere sot~o altra, me non ~ni:i chec ~a~ ;!~rav:~~· :~ 0a~~aron?. e in tut~I e du~ prcsl'ntt la giuria. i gio•nal~~: enev? . d d' rmi smossa si avvicino a me. nella md1menticablle espresst6- aria e guardai una coppia che tra quelle letl'ere nel tiretto divel\Sa semb1anaz. ..sa che ml ha detto .f • ! ~na;1a .supenore nei le Maggiori Autorità del luogo tutto 1 il temchPo,.di e icasta _ Fa presto disgraziato ne del volto di Orsola. lo pos- ballava. A tarda ore. risalimmo della scrivania, appena riprese FELICE JANNICIELLO trollore'• disse «Mi b~ e~~- :~~n. 1 dii 1:1°t1: ~osl 1 POVera- e i Rappresentanl..i della Re- alla ettura e sempre - 1 • • - unp cc1a I ll1 iaccende f:lone.

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