la Fiera Letteraria - XIII - n. 33-34 - 10 agosto 1958

Domenica 10 ago•to 1958 LA FIERA LETTERARJA Sotto la* coperta PerUNu;;o•;;;;~f;~,E~;;;i"T L"ombra immensa. rnde~~n~~o~~,::: .~~c~~~ll~~~:o ~:!,~~~~~o contro la m,a gota e il delle 11ost1 1 e r· v1·ste let rar1·e e cupa. m1 è ~aduta addosso. tento. Non ho bisogno di tu- durezza del vuoto cominciò suo odore di tabacco e su- ayvolge11dom1 tutto. Quag- ce. né d'.altro: l'aria è densa. a tremare e sull'orlo dcllo dorc e serrando le mani sul- * g,ù dove sono non riesco a calda. e tutta buia. Non ho orizzonte apparve un filo di la sua schiena sopra il bat– vcdere, ma la sento. ed è bisogno nemmeno di respi- dtiarore. come un aw1go ver- Lito del cuo-re e delle ve– come se fosse sempre più rare. Anche se non riesco a me che si muovesse appena ne. Però non vorrei che an- m alto. do.ve io non posso muovere. la testa. son certo e a poco a poco si gonflas- cora mi toccasse cosi. vorrei , • E,·11,co F • L(Jl J giun~ere. Sè aJ~ontanata ma chet utùntorno sarà come e se. Il Padre volava slÙ vuo- dirglielo ed anche salutarlo. < 1 "'• .,... e seguita a copi:rm.1 e .sono qui d!vanti. Se filtrasse luce to e lo riemph·a del suo re- e ringraziarlo. Vorrei dir- ogn· qualvolta càpl:e !"oc- viera ligure a sola ria. dal I studtosi abbandonati a ae stes– u,m_µre: ne~ buio. da quakh~ p~rte l'a~ia ne spiro. Il buio fu _riempito ,!llielo. ma non. J><?SSO aprir~ casion~. e càpita sempre più f"ronte-'1)1:1~a Campo di Ma_r- si. mancano i meni per po- ~ ~bisso e profondo~ oscu- ~rebbe rischiarata: 1"\'ece da un volto che s1 faceva la bocca .. e lui intanto m, di frequente. non rl!tlamo tt, dalia Ronda al _SPlvagg10, ter affrontare I~. preuo di ro. ,as~o ~~me una pianura e tutto nero e fermo. sempre più grande e lo pos- ,·iene ,·icmo col viso. sem- dal sollecitare e dall"ln corag- da Pouia d, Mannetti alla,cop~r'.rna. reso p1u a1·0 dalla senza limiti, oppure stretto Se potessi allunga.re la so riconoscere confusamente, prc più \"icino finché mi sta giare arnnché venga pro.se- Diana, dal~a Cronaca bi=anti- hm1tatt>zn stessa degli acq~.d– come la gola d·un pozzo. mano s'illuminerebbe della Non sono più solo e sento sopra e 13 sua bocca e enor- gulla ed intensificala la c om- na a Por.sia ~d art~ Solo a_drent1. Quasi un c~rcolo chiu– Non posso a11ungare le ma- luce che c·e lassù. Il mio la sua oresenza. e mi pare mc e 41 suo flato mi copre pilazionc e la stampa degli enuncfare l titoli .d1 '.ente r1- so: un nodo seor.,011) ~~;ono legato in tu~te le co~o ?<=cupa tutt~ il fo ndo che le Sue_ mani m\ tocchi- tutta la faccia. pesante e ~d~~an~i d~ 11 \i:t;:~ 10f~~te:1: ;;!~~te t~rn;1 00 ;d/ ~~~I/a au~~~ -~nol~~m~;~s~t~i ~r~~i~i ~=~~ . b:a e costretto_a gi_ac~re dell abisso. fo em1: 11c.ed an- no. So. c_h1 è: lo riconosco ca_ldo. come se ~olcsse dar- rie e culturali italionC' del che_ le impersonarono e che, ticolari <tra cui primeggiano mert.e. ma forse nUSCJ_re1a eh~ ~lzando Wl di to toc che- be!"e: e 1I ,·ol~o del padre m1 ancora la ,v1~a. . Novecento. Il giovamento eh~ distLngucndolc. e _affc1;11:1ndole. quelli intorno alla Voce, pur !~c~:1~e~~r~~e ~~:i:= ~~ 1 m~ 0 ~~~~r~i ~~c~=r~~t~'"~~= ~i 11 ~~/;':c:·n~~ 1 =~:~fi ?~~~ fa -;r:Sf;~rJ a~~~~,~~ ifa~.c U~ !~a~: ~~~o~:~~ frv~~fa~~~ :~ro re;l:ro 0 rdosig1: 1 r~caauvae: fa~~! ~~~n~~gat~:c:~~:~~t~~tt~Ìo:f; re la testa. ma• sono certo trci veder ]3 luce. Prima sco. perchè le coperte sono momento fa era fresco e ar- ne dei movimenti e d-cl grup- pungGnle anche il bisogno delle rl\'lstC'; agevolate dalla d1 trovarmi in fondo Q.J- c'era l'ombra verde. le stria- ro,·esciatc. Il vaso di metal- zillo comé un passerotto... pi manlt~stati&i. e susseguiti- che qualch<; editore. assicur~• fac,Uità di smercio. E all'appa- l'a~isso. _ . . ture .e le stelle. nel buio: lo urt~ contro Ja .s"P:°nda del - Quando ho sen~ito l~ !ol:! 1 :iòunirn~~~ua~ 1 te~~~ont! ~~~ss:"lc ~~~i:~~c~~ ~~~~t: ~~ 1 ~~for1~cd~ni~~!rc~:tc ~J 1c:~~ Non ~iesco _am~overm1 ~e ora _e tutto ne:o e fc-ri_no.letto: li padre m1 t1':nc v?l· frenata. ì\Iadonna mi-a. m~ non s'immagini. Anche come-comunali. trovi il coraggio <e daginl intorno al periodico. a parlare. Silenzio e_ buio. M1. sen_t~ cosi tranquillo lato da una ,parte. m1 sost1e· scmbra,•b che le ruote m1 strumt'nto di levoro """""'. con- la speranza) di dare r('gola- Tanto che alcuni nuovi tditori. solcato da vampate d1. luce che rmsc1ro certamente. Bn- ne. Percile lo fa? Mi vergo- pnssasscro sul cervello. s!derata. la di!flcol~à d1 pro- re e ordinato inizio _(senza conslji!liandosi con ~ente pra– ve-Tele:?'1a.noi: e luce. e om- sta <:he mi riposi. eh': appe- ,!CT10. Sono grande. lui non Ho pensato subito a_ Na· curarsi e consultare I testi, condan:iarsi .. al fal~1mcnto~ tica. hanno studiato il piano di bra. e _I ar_1:1 s1 fa calda sem- na riesca a muoverm1. e sa- mi ha mai toccato. da tanto do. I\Iadonna santa. saro una spesso m3.ncantl o in~omple• ad un ai;>pos1I?-.collez1?ne di apposite collezioni e già lo pre di pm. Davanti a me rà fatto. E' necessario che tempo. Non so di essere ma- stupida. ma quando quel ra- ti nt"lle stesse blbhotccbe. RoggMgh b1bhogrojic1, sul vengono attuando. se~to U?a grande distanza t:1tto rima!'ga cosi_e non sva- lato. non mi ricordo di nul- gazz~ sta h1~ri io sto sem- ~i;c~Itru! cdu~~i~~'r~' cl~~~ ~~~le di av~~:~ d~\r.~f;?as:; Ma, a} riguardo. è ~iu.sto r:– bu13 e merte e quando po- msca, o s allargln. Non an- la: ma so bene che non par- prc m pen~1ero e tutte le to ricavabile dallo studio del- :ic-gll anni intorno al . 40 ma cordare che a dare 11 via fu trò non so. n~n _so, :·edere dare lontano, ~a qui into~ io con mio padr_e. altro che v_olte ~he sento d'u_na d\sgra- le riviste non può essere ell- rimasta interrot:-a con gli in• Bomp1anl. neU'immed1ato se~ anche una stnscta di luce no a me. <:he 10 senta e sia per dirgli buongiorno e buo- zia ml pare che Sta lui. min.:1to O sostituito senza ri- di,.i d"lle Cronache d'attualità condo D?pogu_erra, con cerh che indichi l'apertura. circondato da tutto. in mo- nasera, e nemmeno quando - Sono già due che ne nunzia.re ad una documenta• (Mucci), al sopraggiungere ~n c.onsi:liati ,e. ben con!.e~ Po_trei .an~he vdlare, cogl! do che appena ~trò m~o\'e- tornai dall"Inghilter~a _do~ vedo in quattro giorni..: z io~c in dispensabile. d~!la _11'.uerra e do. allora no:1 ~~-~\~mi,;e 0 ):~c~ll c:::,t~;:s 1 c;:_ occh1 e:hrns1. oppure apertt ~ la ma~o ~,:o. raggiunto tre mesi lo abbracc1a1 e c1 - Non stanno .attenti: ~ E un -pec~at? .che. spedo!- piu ripresa. . _ quelli del Caffè 0764 _ 1766 ) e ~~v~~o~ T~~~:rm~~ui J 0 Ìi~t!e!J/~~~~rae /~ 1 n!~~f~ ~:c~r;:l~~- ~~onng~~m~aicoc~= ~:~11t~ 11 m·e successo ma, ::~~i gf~ua~d~~~iat~!ult~~l~~ ni~~t~re;1~~iosi;J~dC:rn_e'::( :;~~1\~:;::~!~ ~~ !!; 18 J~). é~: sta nera pace. Coi.ne dal ba:1- 1 1~ appropl!ando del silcn: cosa dirgli e _forse ~ui non - Non è stata colpa sua: !~~~~:i,/ere ll 5 c:~~~l8i;,"lt~;~ ieov:i!S:n c~!~~od:;,\ :i:~~ 01; lombo e dalla Zazo, avrebbero eone sempre avr~1 voluto !a- zio dell atlla !<YrSe potrei sa che cosa dire a mc. Ora guardava da una •parte men- trovino compilatori 6 umcicn- m!g:ari :uello della materia dovuto seguir _!~a ft:li . altti, ~~~ :en~:n;t~t~r~rr~~°:! ~r~r~u~ 3 ga 1 ~ec1a s::~o~.isogno ~ei~~- c~!nr:1r·trotanin m~es~r; ~h~n~rèv~~t~!ta ~~li~ cr:::~~ !~n~rr:~~~~:r 0 Jfrc~~~ca ;~~ !PA:I~~ ~:rc![:. 0 ~~~ 10 cio~~t 1~~~~ :e~ia ~~'!ic~~l(l/f;f9J~;is; re. star librato nell'ania e Non so chi sia: nessun ri- accorgo e sono stato finora con tanta velocità che lui avverta l'importanza del sus- be trover f!:iusta e pronta col- ~cl:~: ~ 1~ 2 ~· 1929/· a ~ra :cl per<:orrere. gli 9pa~i sospin~ cordo sopravvive ne-Ila .mia incosciente O nel delirio: nemmeno se aveva l'ali po- si_d! bibliog1~fici rele.U"'.i alle locazio:ie anc_he presso gli•scor~t;o." ileproc;;:~mea eera~u't: malto dal.Io slancio del m10 mente; nessun legame m1 se- !orse ero tornato come Qa teva scappare... riviste. _se. i:1 luogo d1rpr~i studiosi privati e che pertan-,mo, originale. e senza concor– esse-re. c_ome n:-1 sogno chiu- para da q~1est'(mmensi!à bambino quan<lo lui pai:ec- - Guarda. gu~rda c~me ~~~:e:1 1 ee li prc°vci~;~rs: 0 ;; le ~pa;~~ 1 ! 0 ~~~~ c~~n\~r\iÙ rcn'.i a di_sturbarlo. Sennoi:i,chè dev~ g~ occh .i, 5<:-a valcavo vuota dove silenzio e buio chie volte mi avrà aiutato sta teso. sc1~br_ad1 legn?. presunzione di averli ..supe- un margine di \'antaggio dal ad intral~rnrne la 1;>ros~cuz1on~ la. rmgh1e:ra e pai:t.iv o. vers<? avvolgono at.torno a me le a questo modo e q~ante voi- - Ma chi e che gli ha rati.,; mentre il solo modo dividere ~ra la lieve percen- e 1 amphanecnto s1 misero d1 gli alberi del giard ino dt loro lente spire. te io glielo .avrò chiesto, ma messo la coperta addosso? ragiont!volc lii c;uperarli rima- tuale e la grossa beneme- mezzo le alterne f~rtune deUa fronte. nerJ lecci di fit.tissi- In principio era il buio e non me ne ri-cordo più: non - E' morto subito? ne quello di assimilarli. rcn1.a. c~lla~_a. 31 e come ~h q~_lla ~- n'!e chiome, pieni d"o:mbra e l~ tenebre copri~ano _l a fac- mi ricordo di qua ndo par- .- E' morto subito:_io rho In c~nseguenza di tale tra- .Ma è più f~cll~ tr?vere_ al· ~:nzi: ro~n~~n:~~~l ~;ima!: d1 sussurro, e dapprima te- cia della terra; il •bwo g.ra- lavamo insieme e d.uj forse visto !are un volo d1 tre o scuraggme, gli indici non ~n cento ed1.ton ~15post1 a deUo che scardina e sca~lna il nevo chiusi gli occhi m-a su- ve, denso ed impenetrabile giocava con me. Vorrei apri- quattro metri e cascare a prosperano _e la loro !lerle è 1naugurare ui:iennesima coll_a- cuore degli editori. Ed è gra– bito li ~palancavo per ben non conteneva alcuna favil- re la bocca e dirgli che non testa in giù._.. ll tabaccaio s·è ~:1:~a ;:1ne m; 1 ~;~~~•~~Ò, ~~ ~~a:t~n~~~atd~:t~at:i ,!' 0 ~::~ z!a del cielo se _di un Co~i– v«:<iere 11,colorat;o e denso la. non e~a trapassato. da al- deve farlo. che deve smet- accorto ~ub1to che era mar- apposite pubblicazioni. di gutrc ed avvizzire nel gil'o hot~re, ad esempio. cosl de~1so mistero che cangi.ava aspet- cun bagliore. Non cera lo tere perchè sono grande. mi lo e J:h ha butt!1to Ja co- quelli del Giornale .storico di poche stagioni, che non nell elabor_a~e_. :--co~ le _prime to e consistenza, nell'attesa spazio ma un vuoto colmo di vergogno che ltù mi tocchi perta addosso ... \'edesse co- della Letteratura ::~licr.a riuscire a recimolarne uno 6- ~rotestc c,v1~1. 1 pr1~clp1 este– trepida. di accogliermi. co- tenebra, e le tenebre erano cosi e mi veda scoperto. e m'è rkiotto... (Dionisotti>. della Cìvilla cot- ducioso di non sperperare tic! e morali dcl pr~o ~tto– s,ì ora desidero tuffarmi nel- lunghe, fit~e e non sapeva- inoltre vuol dire che 1 0 fa - Lasci ~tare! perchè lo tolico (Del c;hiaro). -della te~po e dcn~ro_ e prestigio ~ ~~~t~S\j~~t~o rf:i~~aa~~: ~ omb-ra. '_'Ola re. percorre~e no che esistesse Ja ~uce. e volent!ierj. che magari vor- vuole scoprire? . _ :~i°~an:!~;~ 10 r~~ u\f':{t~r;:~ ~~~mJ~sda:~b~o:r~~~~-to T~1\~ pleta in tre utilissimi tomi (Le 1 ~ean<:Jr1 sempre uguali e non sa;>evano che esistesse- rebbe tenermi fra Je brac- - Non lo vogho scopnre! la Voce di Lirico. e di Lo- fabbrica delle illusioni e a Monnicr. Firenze) :i cura di le mfimte strade. ro le ~enebre. e non sape- eia e stringermi come Ja i\'I'e parso ,di ve<ler muo- cerba cFalqui), troppi d'altra far sl che essa si allarghi e V_i_ttorcBranca. Cosi fossero Ma sono ancora fermo, vano di non sapere. mamma non si vergogna di vere... parte risultano quelli di cui si este-nda all'inflnlto: ma PI~- numerose le ristampe s1: nel buio. Però sto meglio e Venne il Padre in queile tare. e piglia questo prete- _ E' certo che sia morto? ancora manchiamo: dalla CrL- tutti restii. sordi ed ostili. se m1h. Ma chi 1~ pat~ina. chi lassù mi par di scorgere i anie iin:finite, ~-n quei vuoti sto per aiutarmi in un modo _ L'ho \'isto jo! li~o al Leonardo. dal _Convi- si trotta di dar _m_ano_ a_ rag• le sor~cg2~. cht le gdda. chi le contorni d~ri del'la roccia, là_ abissi. e _riempì gli spa_zi d~ s~o, ~he non ~ica il su~ d:" _ L'ha vi-sto Jui! ~ 1 ~~':tti'<l 1 ~f 1, 1 ~~~~~. lJ:l:!• P~f. ~~fgliA e p:ov~~~sf ~~:~og;~: ~~~~~~n~~enF;~~1:zio~c~~gnare dove. st, raµiomba. Forse no~ SU? ~espiro. S t av~no I n_e: 1 5 !der:io e salvi la ~~ 13 digru:- - Vanno con Ja testa per ma Fiera Letteraria al Me.s- cora 50lamente l'Olschki cd Il Più modestamente. ma qua– ho bisogno della luce e m1 ab1ss1 nella lo_ro. 1 .mmens 1 ta. ta d, u?mo. Anch_ 1 0 .v~rre1 aria... .soggero della. domenìca. al- Parenti. E 5e la loro devota si temerariamente, doveva 1ar– trov? b~e dove. sono. m~ e Ja Juce co~mc~? -a trapf:: a~brae<:.1arJo. e !orse c1 s1 ca: _ Chi ha chiamato ram- !'Indi.ce; e molti sono quelli clientela è in gran parte stra- si avanti il poeta Girolamo ~;~,p~~v!ra~!t~ss~e v!~ ~;;~.e:t~e=~e!~~ ~~~!')~ ~;;:~?e s:~~n:tl~~~n~:~~ buJanza? ~~~si~e ea ~~:~~c~ti ininfo~J; ::f:a,st~~~~s~~~ ~~cni~~~ c:i: ;~~tdf :i~:n~~~vlaa c:~;:~:1~~ dere, ci fosse la luce .. Q.ui montagne non ancora ave- ten<lo io ~-a-pelle del suo vi- m~a~.e la prendono co- a fa._scicolipiù rari: dalla RI- monenza italiana. formata di ~~~if;a a~;~;:1b~~J~·a1~:1 :~~ - Lasci stare! .--------------------, quanto Lecce si reputi una pie- DIARIO . A.LL' AICIA APERTA * CHI SCEGLIE ILLIBRO * - Si muove... cola Ate.ne o per lo meno una = ~isr:t='an<:ora vivo? CRONACH~J tt11iL PIACERE ~\n~~~oi~eF~rac~~~edei•a~~:poft~ _ Ma no! L'hanno v.isto Ma un tn~alzars1 di traversle bene, prima cli COJ?rirlo... * :a~%~si~:~;~:nbere si!:!~ = ~o~~taanscl\~~~ve .. ''NO'' ALLA VITA ~1~J1~g~m;:itcL!~~!~~roe :1:0~ - Guardiamo... 190i) e del 900, curati l'uno dal - Oh. Dio! guarda com'è Ballerini. con prefazione di Bo, ridotto! e l'altro - chiediamo scusa per - Muove la bocca... LA BoMBARoA le reiterate lorzose autocita- - No è morto... z1oni - dal sottoscritto. E' .Il iiin~co della campa~a ~~~:~a:~~t:ovfr~~~~u~rfs: 0 ; giunge d1 ,) onta.no; una fila fisco si sono accaniti rovinosa- stato di fatto che l'evoluzione dj case disposte in semicer- )f,,. mente. chio lungo la Jinca dell'oriz- Nel frattempo un'antologia Non •i tratta di ribellarsi ad uno meccanica impone all'uomo moderno, si tratta di rinnovare i nostri costumi, i nostri concetti generali e certe strutture sociali * di GlJGLIELIIO PETROJ~I Se dicessimo ogigi a molte persone che la loro vita privata non è più quella ZO'!la libera e impenetrabile. condizionata d-alla volontà e dalle abitudini proprie all'indi– 'V"..duo e alla famiglia, I più certamente ci rbpondcrebbero inta&tiditi ohe. la lo ro vita s,rivate.ancor oggi che tl mondo este.mo coordina e livella tutto, rimane sue pura e Incontrollata iniziativa. iin realtà è invtte vero, anche se troppi non ci pensano an– C()Ta, che anche nel pià segreto angolo della propria fam)Clio. e :nel più intimo delle prop!"ic pre!erenz-c, og,gi penebrano dal– l'esterno une quantità di elementi fino ad ieri sconosciuti, che condizionano e ,rene– raliuano anche le cose più intime in apparenze sozgette del tutto alla pro,pria !§Celtaed al proprio arbitrio. 1n ogni case esiste 11 televisore. la radio, in ogni casa ,penetra u.na ceTt.4 quantità di carta stam– pata il cu.1 g usto ~ stereotipato al massimo. e.J. cinema si va i ndif.terc:nt.-emen te. la scelta dello spettacolo cinematog:raf.ico andle se esiste è ben limiteta. e lo sp ettacolo in sé, sal-vo eccez:ioni prosegut? le. st.e:reotipia della stampa periodica Questi sono gli ele– menti che, se in estensione JX)S50llo consi– derarsi e lo sono davvero. apJ)Ortatori di tma visione più amp:O del mondo e di più vaste conoscenze, in profondità. nell"intimo di ogni !amiglia e cel seçeto di ceni 'llldi– "-.idud portano una coetante e dncontrolle.bile i,rl'luenza che condiziona ogni momento le 'Proprie rprefere-nze. Non si tratta nemmen tanto di dlsoutere Ja qualità delle cose che quc:sti elemenU Inculcano costantemente nel– la nostra mente, benché aoohe i;.u questo molto si è detto e tanto ancora rimane da dire; me si tratta dl fare mente locale su.Ila qualità del !e:Domeno fa ,re: stessa: nel vecchio mondo in cui l oamblamenti erano lenti e tutti o quasi cootillua.vano durature tradizioni • .gli elementi esterni ohe entre- vano nella c86a ad arricchire la canos cenz.a. di une. peniona o di una famiglia er.mo affidati del tutto tilla libera scelte delle fa– miglie e degli individui; ciò che entra oggi nelle tamiglie e nella nostra memoria. non è mai 9ee.lto da noi o dalla nostra fami– glia, ma è stelo scelto da eltri senza che alcuno ci abbia potuto coDIIS"Ult.aa'e su quello che più ci sc~virebbe e dle crederemmo più adatto -al nostro sva:go o alla n06tra cultura, perciò Ja totale libeN. scelta di un tempo è oggi sostituite da que.lkl che altri credono sia oppo,rhma; ed anche la libertà di sottr,arsi a questa s~lta oper..at.ada altri e talmente limitata che. possiamo dire. è quasi inesistente. 11 diti,gismo mod~o che eempre più ingigant~ in 6eno elle demo– crazie ed è fenomeno che n<r.1somi,glie ad aù:tmo di quci.11JXJSSati,nasce da qui ed è da qui che oe<:"Orreràcominciare a studiarlo. Comtmque non si tratta di .ribellarsi ad uno stato di fatto che l'evoluzione mecca– nioo impone all'uomo moderno e da cui nessuno potrà mei sottrarsi, si tratt.a di rin- nov.1re j 1106tri C05tumi. i n06tri con~ttl ge,nerali e certe strutture sociali in modo che, dinnan2i aUa evoh.1,zionedella tecnica. na,:sOQ un ,uomo che abbia in sé strumenti e stati d'animo che lo direndano dal dive. nire une vittima delle stesse cooc eh-e eg>:i crea per un proprio mig]iore benessere. Oggi comunque siamo ibcJl lonteni da que– ste possl,blJ-!tà: pcrJino la scelta del J:bro. che t.utt'ora potrebbe sembrare affidata alla scelta ind1vid\ra'le, in realtà non si sottrae– da influenze ~te rne. almeno nella genera– lità. Basta pcn.i; e.re a tutto ciò che è in<?– vit.a'bilmente nato attorno cl Hbro: feste mon– dane altamente reclamizzate e reclamizzanti. uffici min16t.eriall o 6tatelì. ~gn.3.lazione af– frettata e steTeotipata, guidata dall'esterno che OCC'U'Pa tutto il J)06toche un tempo spet– tM-·ealla gloria&.1critica militante. per ren– dersi conto che enche il più delicato tra :I nutrimenti spirituali ormai ci viene sU'bdO– Jamente sugige-rlto. Noi non conoscf11mo le soluzioni possibili ad un ~.scatto spirituale che Ji.beri a·uomo mode-mo dalle sa,:gczlone d! alcuni grupp· che alimentano e condizionano le sue idc-e e la sua vita privata, ma l'innato ottimismo che sempre a,vemmo per il genere umano ci !a ered;?re che un tiOTno esisterà une e-enera,zfone clic domerà il mostro della tec– nica e de] dirig!smo e potrà US'..drui-rnesen– za esserne in ba.Ha: oggi comunque. anche 6e non sappiamo ancora c-0me difende.rei, è certo essenziale che noi costn.iiamo la no– stra consapevolezza della situazione in cui slamo giunti senza accorgeroene; aa con– sapovelezza delle :nostra J)06i:zloncdi fronte aUa macchina del progresso, se non è una .so1uzione, :rappresenta certo la condizione essenziale afflnch'è qualche lontana genera– zione trovi la saluzlone, ed intanto anche perché qualche singolo più riflessivo. più doteto dì volontà propria e di cultura auto– noma: ir.imanga come campione dt wia li– bertà 6J)tritualc sempre più Incerta. G UGLIELì\lO PETRONI :~~~i ~ji~~o~v~~p;~~:;,ti~:: di A Lfi'O. I SO G A '1 1 7'0 ~l~~f /~~~ 0 pr!r!~f::'n~ ~\ 2~: ~n!~r!i ò~:to:~jlic~ia:i~ L 0 0rganinazione mondiale della Sanità ha curato t~i~dt ~f p;r::n:e:e~~~- l':: 1 \~~= tociclette. L'aria aP,J)ar~ of- ::u:eta:ic~ri~~l;io m;~~~olrrinsu~~i%:u~~~:ili~!~sL tato dal successo di curiosità. fuscata, ed anche rumofli e Non mancano le sorprese per tutti coloro che sono abi- ~= ~f~~.\~t~r: 1 :~fla~~ d~~~1~= ~rJii j::Et~~~~i:!l: ;1tta .~~:t~~:~~~:1~;1sie~~~- if~; r.7:~~ li~l~~~f:~\?;~;; fuorché due, quelle delle v~ :r~~oa ~1~v;~e~ 1 t{a~:;e~~~ie~ esJ~i~~\~ 1 ;f~ f 0 a;; (Ferrata). di Solario. CMacril. dove. il Giappone che detiene il primato Qssoluto? Pochi. cer- del Leona rd o e di Locerba PJiima finestra: Ja mano tamente. E. al contrario. avreste mai messo agli ultimi (Anceschi). della Ronda (F. del vecchio. del pensionato, posti l'Italia, la Spagna, l'Irlanda del Sud (fanalino di Ulivi), dei periodici dell'Erme- apre l'armadietto laccato coda. addirittura), paesi poveri. caldi, agitati. quant'al- ~~~! 1 "~~;:dC':~. Squarotti). E della cucina. Tutte Je matti- tri mai? ne alle 7.30 H vecchio jn ca- Gli uomini si danno volontariamente la morte più Ma per un'altra Collana dì miciola. con Je maniche Tim- 1~~c1~f~:efur~~~~ndo~fo d~1~t;o!e~n~~~ E?i:~:_:i~ ~:::'oE~e;,cl e.l~?or~\tan~~l:~~i~ boccate SUgli avambracci, tata dal '54 al '56 il numero dei vecchi suicidi cui la ugualmente in preparazione lava il pavimento. guerra ha spesso tolto i rlspann1 accumulati con una quelle di Solaria CE. Siciliano. Seconda finestra: una don- lunga vita di lavoro e la possibilità stessa di esistere. con prefazione di A. Carocci) na emerge da'lla penombra, (In Italia, a memoria di cronache lette in questi ultimi e drl Politecnico (M. Forti e s. in soltana di satin grigio, tempi. :la notizia non ci sorprende). Tra questi. i vecchi S. Pantasso). lucido, ben tesa sulla panci.a che hanno paSS3 t o i sett.a.nta sono seguiti spesso. nel- Augurabilmente corredate di e chiude le persiane iiran- ;i~~~~i ;~:s~~r~: ~t"~ r;~~ d1h~~i~o.trfr~~!~~ ~:i:~I ;lr~/i~~~~f[:f!~•to~o~re~ dole a séfl degli anni che spesso corre tra i due coniugi di una se non a rimettere in esame. diTf:tzt~. ~:tr~~aunco~~!~ copf 8 te~~cd:occhio la media_ d1cia.neue suicidi per ogni attra\'erso le rh•iSle. movl- bianca, una toilette, una se- centomila abitanti della terra son tanti. Ognuno di loro menti e gmppl cbe, quantun- dia. ha detto •no• alla vita. ognuno di loro ha Wla storia ~~l~l no;u;ra~~:~~ti :lg~~ric!~~ Quarta finestra: la tavola che potrebbe raccontare. Contrapporre il numero di tutti qualcosa neUo s,•olgimcnto lct- attorno a cui tutte Je sere coloro che chiedevano soltanto di vivere o, almeno. di terario e culturale del nostro si siedono le tre anziane ~~er~Jf ;;;~~r1t 1 J~n~r;eJ~s~~~~~ 0 ·~r c~;ciJ~~ti~~~t~ No,•ecento? Molte son già re- professoresse, per cenare a caso, nel flore degli anni. sigui.flca rendere ancora più gistrate nelk storie, dalla pit- mezz'ora di distanza l'una inconsolabili le contraddizioni in cui l'uomo che vince, torcsca Ventura delle riviste, dalraltra. che scampa o che non si arrende semhra affermare la affrescata dallo Hermet (1941), Quint.a. sesta. settima. ot- prestigiosa e veemente sostanza dei suoi beni. Anche i alle severe Cronache di Filo· tava. finestra, finestra. fine- suicidi amavano la vHa; ma, !orse più degli allri vollero sofia italiana dal '900 al '43. stra. finestra... ~en!~~~e .;:!;:n:i• f:::r~ren!u~ .ss~~~~de:~0 r:c~~;::~~ r:1:::1~~ ~~r~~ C~!5;'~:si:1; La campana ha smesso di O videro intorno a sé il vuoto, Ja solitudine. il disguido parola anche nelle storie lette- suonarc. le nubi sono grdge, e non ebbero più l"animo di ricominciare. raric stesse del Novecento. le case punteggiate di gial- Dai giovani innnmorati giapponesi che hanno spiccato Ciò non toglie che siano do- lo per le Juci che si sono un salt-0 nella morte, quasi a cuor leggero, sperando di vuti trascorrere una dozzina e accese: un v-apore d'ombra rimanere sempre al brnccio per W1a passeggiata senza più d'anni prima che alle an- sempre più fitto ha coperto fine nei giardini del cielo. al due vecchi che anni !a a tologie di Vrilica sociale (1891- il quartiere. Milano'stsi t!eccr~ trovare seduti a due poltrone con' la !~~;~_f 9 gJ,~i:o~~~;~n!,~~baer~~ I due alti muri traforati ~nsf~ 0 da~~'~ ~l Ìo: 3 ~t~~u:~~ofar~.ir~e:~:~trt a~ 1 ~~= Pischel e l'altra de.I Valer!, si dalle innumerevoli finestre rende ancora più misteriosa l\ora Ln cui essi uscirono sia aggiunta quclJa dell'Unith formano i -due lati della stra- da sé. calm.i. a chiudere la porta davanti al nuovo di Salvemini.a cura del F\noc- da: a poco a poco l'ombra giorno. Di loro è rimasto il numero in una fredda stati- chiaro (Pozza, Venezia, 19~). li copre e Ji !a svanire. li stica che Jascia tante domande per tante risposte che dà. Prova palese che per reviste corpo è disteso in mezzo al- O cari, povert morti, perché? del genere le difficoltà edito- la strada e cresce, cresce fi· un ~~~och:C.C~!~ci~a ~!~b_:_rdJ\;~ 11: 0 1 1 1~tn~fe~ ~~~~s~~~ n;::~~~l,d~l ~~i:~:~~ 'lO a poter toccare i due ar- contro i reticolati del nemico. Potrebbe essere un piccolo mentre proprio II loro riesamt 'i?ini oscuri: ma non puè bastimento da guerra a due alberi. Potrebbe essere uno e ri\'alutamento risultano oggi muo,·crsi e deve restare im- dei ret::istr:i dell'organo. No. no. L·u1t1ma definWone va maggiormente necessari per la mobile, ancora per poco. !or- al caso nostro e alla pace che il comandante tamogli.no revisione culturale in atto. <.e. Sì. crede di riuscire a G. B. Bertolotto s'è al.flnc guadagnato con cen t otré anni Eppure, anche dai soli ae- rarlo. Potendo respirare am- di vita. Se parUamo di ..bombarda ... intendiamo mo- cennl che siamo venuta appun- piamentc, mandare tanta Slrarvi un piccolo basùmento mercantile con un solo tando. risulta chiaro che so- buia aria nei polmoni sì da ~~;t~o aqu~~~ulii ~/~~ba~~~ 0 :ielaB~;~! ~ prattutto dalla fiduciosa intra- gonfiarli e gonfiare il pct· più vecchio comandante del mondo, s·Imbarcò pe~ la g;;t~c;t\g11~ 1 cd~~:~\,:S~ta~~ to. Laggiù è rimasta come prima volta a nove anni come mo:tz0, ncJ 1862. 11 ve- sperar d'ottenere quel contri- la traccia delle case sull'o- llero si cb.lamava ...Norma•. Sarebbe disceso cinquanta buto ...scientifico• cosl neocs- rizzonte, e del.la bassa cer- anni dopo, nel 1913, a Follonica. dopo l'ultimo viaggio sario per l'approfondimento ef- chia di n ub i: u na striscia do un brigantino: il ... sant'Antonio•. · fettivo, circostanziato, dei vari appena percettiblle. d 1 un gri- ALFONSO GATTO problemi connessi con la storia gio sfumato di giallo. (Continua. a. pa.g. 7 > letteraria. l\lARIO PICCHI ENRICO FALQUI Pag. 3 QUATTRO POESI diGiovanni Necc Pri1nave1•a Dai foschi meati dcll'infere zolle. al primo pulsar dell'aprite, eruppe il ciliegio con impeto folle; e s'erse beffardo su gialle e vermighe oo:olle di fiori incantati. 1'.la. volto lo sguardo ai cieli sereni. anch'esso stupi ai vaghi richiami di superi geni. e tutto flui nei teneri rami. Un attimo. illmo. ristette: e al ciel si protese col trepido anelito di mille bianchissime aleite. Rinascita del mito Lenta sul lido la femmina giace. e le molli volute del suo corpo ondeggiano agli aneliti dell'aria. Occhi ceruli mandano. ridendo. bagliori astrali. ma l'oscuro grembo s·inabissa nell'ombra.. E' ri<:engiunta. la donna. alla gran mole della terra. La guardo, e sento m me fluire "i ~li. Ho rocchio d'un antico egizio. 1"occhlo incantato d"un greco. E freme il lido, e il verde smeraldino delle palme. al tulgor di quel corpo, si discioglie in un lume perlaceo che s'effonde sulla marina. L'acqua appena pullula di gemmei fruscii. Ed ecco un'onda gorgoglia e s'apre. Un volto !emminile emerge lento. Un lieve balzo. e tutto spicca sull'acqua il maestoso corpo d'una dea. Le sue nude forme vibrano come a un ritmo di danza: il piede posa su una conchiglia che trasvola via. Gocciole d'oro stillano le chiome sugli omeri purissimi e sui seni: gocciole d'oro piovono sull'alvo che adombra stirpi e stirpi nasciture. Nelle nivee membra della dea è fuso il sole. ~el suo grembo azzurro belugina la notte degli abissi. All'occhio sfuma la nebbia d'un sogno: fantasmi si dissolvono nel tremulo e sereno splendore del meriggio. Lenta sul lido la femmina gface. e le molli volute del suo corpo ondee-~iano agli aneliti dell'aria. Paes«gflio littt«Ho Sotto lo spasimo del ,elo rabbrividisce il cielo. e sopra la mano stanca regge l'immensa volta bianca. Ad ogni tremito uno sfarfallio lento di fiocchi s,·aria sullo sfondo cinereo dell'aria. E bianco ricade sul bianco. Non altro moto di giorni. mesi ed anni: e quando cessa lo sfruscio dei piccoli gelidi vanni. appa!"e un mondo orrido e vuoto. Orrido e vuoto mondo. fis..c:o vitreo scintillio .:::enza palpiti mai e senta voci. Solo qua e là dal bianco sfondo lf',•ano i bracci lividi alte. <:.qUatlide croci. .llot1tP1tto JJffHirn i11 1111« IJ1•ttgl1,iera albn1teNe Supino in questa landa solitaria. e renna è il sole sull'etere sommo. L'aria mi pepde statica sul capo. Narici aperte bevono selvaggi aromi. orecchi ascoltano ferine voci innocenti. Un occhio cristallino. centuplice riflette la ver-satne apparenza dell'alacre brughiera. Striscio serpigno tra le erbe e le trHche. sui m~ntast:ì m'acquatto. La testuggine erge ll capmo. e accostasi curiosa. Occhi trasecolati fissi in occhi abbrividenti: un attimo. e si dicono blande parole. Strido di falchetto che piomba dalla azzurrità solare· è la _mia ,·oce. Lampo di f\Jggent~ ala: 10 che volo e fohtoro il sereno. Spunto fil d'erba. calice fiorisco· cresco. cestisco. lento mi dissecc~. Qui da millennì; e circolo molteplice nel fluido vitale. lin!a. sangue. molecola. non più gio,·anni necco. GIOVANNI NECCO ,l'ota ·infonnati·vn . Gio_vanni Ne.eco ha pubbticato i ,egg. volumi di li.– nclte . ., ~ canti del finn.amento ... Pa.gn.ini. Pistoia, 1920· ., RaJ?SOdte a.:::ro.rre .., La Co.sta Azzurra. Sanremo. 1922: (ì~~::,e ~ 1 J :_eti. 93 r,enezia., 1931; ., L'invisibile Dea.: Ha collaborato con tirìeht, fra. l'a.ltro, a: ., La. Fiera.

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