Fiera Letteraria - Anno X - n. 43 - 23 ottobre 1955

Domenica 23 011obre 1955 LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 CIENTOCCINQU ANT 1 A~ NI[ DOPO FEDERICO SCHILLER L'ESTETA di MARIO PENSA I.I prohlem11 tul quale ,i im• una via auolulamcntc paraUcb pernia la cultura fra lo tcorcic a quella di Kant, con )11 diffe• del iOO ed il principio dcll'SOO ren:r.a ('hc q11cJt11 condurr.i alh è di ima elcmc11l1re urgenu: la Heolutiunione dclri111pcr11h•o de(iniziono dcll'uom o lede~. wtogorico, mentro queH11 di D:i10 che con IA.ilmiz e con lo .hchillu condurni all'idco1le e.te · Sti,r,n. ,md Dr11ng, filo~lico e tico della e anima bella>, Jcnc.-.irio, era gjà nello l"abban· Che eoea 4i:.1e l'uima beUa > dono dcll'antka definizione gre• è dcno nr.l &aggio Cra;fo e di· coerbliam dell'uomo come po- g,iità del li93 in cai ti legge: tere conoecilivo, ttll necees.:irio e Si d1la11u1un'anima bella {jllcl• cere.aro nuo,o ba:>i alla c,ultuni l:i in cui il 1cntimc1110 morale ti i"crmanica. 1:,J mon1ee lcuro di tulle le ec11111• " Le tre Critiche di Kant tono tioni dc.ll 'uo1110, che 1en1.atimo• del 1181, 1788 e 1790 e ad e&ac re 1 mò 1 1Uiclareall'i1111mlt0 uf• 1..orrono paralleli gli ttudi di frtti,·o il governo deJla ,olon1A .:,chillcr intorno al medceimo tcnz.a correr mai ritchio di tro• problem,1, Si inbiano con la tc:.i ,·:u,•i in ronfliuo con le euc dc· tOC.ildamicadel 1780, Rnpporto daioni, Ptt cui in un'anim:11 bella fra la naluro animale e tJucll.a non 10110morali pro1,riamcn1e s11iri1uolcdelCuomo, in cui leg• le singole at:ioni ma 1u110il ca• glan10: e Tuui sii ordinamenti ratiere>, e Appun10 in un'anima dio o~.fOi.·,iamo nel mondo fia:ico bella tciui e ragione, de!iderio e morale 11er la perfezione del• e do, ere tono in armonia e la l'uom o 1 e111bn1110 convergere in ,r :n.iu è, 111rua c:.1>reSeiono in 1111c ,i.ta 1em 1•lic:epro11osi-iione: la f onna •<'n~ibile>. e Il volere è 1:erfe z;ion edell'uomo rh.iede nel- in1luhl,iamenle in ,treno n<'flO l 'cterci1.io delle 111e fone ai fini con la facolti &Cntilint e con d rl piano unheNa!e; e poichè qU<'lla ronoieitiva, e ~r«>be in fra la otitu~ ~la foru e le mohi r-A•i lh3le te prima M.N K-opo pu oui agitre de,·e CMer"Ti do'"eiee.prendere le direni,•e d•I· la 11iù •trell• annoni•, cosi la );t ragion 1mni >. e All"uomo in• 11crfe~ionec<>n~iiilcrA nella mag· falli non è 1,rMeriuo di rompie• ~iore anivitÌI po-.ibile delJe .-ue re aingolo uioni morali, ma di forze e nella loro reciproca iU· c-..ere una 11crsonn monle. Non bordinazione ,. E doJ>Oa,·er ri• le 1.1irtll ma fo c:irtt, è il MIOco– cordato d1e la morale invece am• ntand•mento, e la virtù non è mette la più irriducibile oPJ")On•ahro rhe un duiderio del doi;e• sione tr.1 le facohi del corpo e re,. L'c anima bella> dunque (Juclla dello 5Pirilo, per eui noi non è ahro, pur imicme alla dobbiamo tempre lp1tare contro contaminazione kantiana drllu lo JK"Ìme. condude: < Forac • forte e.,igenx:i morale, la umana mente più freddo ,·edremo bai• inum"lzione., la lra.opo@iziono •I• rare da quetta •J)parente confu• l11 pel'!iOoo dell'11r1i11ae dd· ,ione e di1ordine una grande l'uomo in ii;cnernledi quel me• Lclleno >, de.imo attributo di eommo equi- Que&tep.,role .e.p;nono il cam• lìbrlo e di amtonia in cui Winc• bin.C:f::!il!:,~ib::a~cl':i ~j=~:n d~r.!~: .;:C\"~1~~~: Jlrt'.9llppa!lo drll'etemo conflitto a-~ign10~!etico, cioè inerente al– fra r:u:ionc e tensa, con la mor- l'open d'arlr, veni,a cMl 1n~fe• tHicuione di tJUO$IO (Kant), v'è rito Glla persona umana dh·en• una RC"">flda10luzione, basata 1imdo legge n1orale dell'eNrre, e ,ul prcsuppotto di una pr0&la• quel che era un ranone pura· bilita annoni11 fra tulle le J>nrli mente nrliitico divenon•a 1>rin– ddl'univerM>, e quindi anche dpio ~d11gogico operante nel del1'11omo, e con,ittenle nel ri..ta· Rno ddla aocielà per la eo:IIÌIU• l,ilire qucsaa armonia che nel• zH)ne di un nuo,•o umant,imo. J'r-là modcma pare turbata - e E SdtiUer .crisoc wbho mfat– qu<-5111 è l11 soluiionC' t-s1e1ico per 1i, net 1795, j! trallatdlo 1>eda• la quale .,j meucri Sd,illcr. gO(ico I><"' la e.duu:i:ione de.I ge• La definii.ione drll'uomo ri• ne-re um,mo ~«ondo t(Ueé'IO idN· •ullante dalle Ire Critiche unì: le, L'educa:ione "'tt'tica dd· Jl:l~tgio dalla 1'3glon teoretica fuomo in mia serie di lelt<'re al 11IJ11 rniion pr:itiea, d11IconoJCI ducu Rolatcin•Augu.&teuburg. Lo te steuo alla 110/nntàetica, ridu• ,unlo di 11ue.,tolraltato ,i J)uò .rione :1ll1 C06C'icnu tra"Cendcn· lor,,e ricono,cere od bruno dtl• tale che •i allua tutta ncll'atli• l'opereCl11prece.dente d1e di«: vilà pratica del ,•olen,, poich(I il e Quando la gratio e la diii;nitA, JIOICfe ronoer.itho è limitato quella teblcnuta dnUa bdlena d,111 in!om1on1abile barrie"' a1chitet1olliè, o quut• dalla for• drlla cOM In H. All'uomo loti· i.a, "i tro,ano unile nella mede· co. inioomma, Kant .to.tituiri 1ima 1>0r&0rni, l'C!J>rc...,.ionc drlla l'uomo f'tico. bclleu.:i è pcrfeua, cd eu11 fl le· Dh•cr10 in\·tte e.1rà il t":llmmi•gitlinuua nel mondo ,&o, r111en1i• no di Sd1illcr: è 1ià indiC11th-obile e reden1:1 in que llo ff.nJ Ì• eh., C:Jli ti prNCnti ,;ulla .cena bile.N S«ondo que61o idea.le di del dib:attito [nlorno ad un nuo• umana belleua .aono ef figiati i i;ll ,,o uman~•imo ron1e la persona antkhi, <lOmc!i rit"OnO"<'e nelJa Mt'C.."1 df'lfnrthta. dhinu rlgur• di Niobe, ll<'ll"Apol• , L. moll11 di propultione di lo del Belvrdt-re, nel Ct-nio alalo 'JtlCMAprNOna è, quell11ehe gli di \ ilJa l~rii;he~e e ncll:a Mu•:a fanì acrh·cre I majnodi<'rl: In li· di Palni:o Rrirberini >. t.. i11111i• bertir. M:1 non libcr1à 11<'1 aenso raiione clu~ica del brmw ,•iene di rin:,h11 ed annrt•hia, alla ma· ancor più tolloline,at11 da umi nirra d,·llo St11rni 1111(1 Dran1, ci101:lone di Winckelm~ 11n con ~ibbene libtt1A nel l(!.11-0 co,1110-cui Sl'l1ille. -polc111it.za I piè i,11· lo,:ico di Leibniz ed ntctico di ,11111 per Ja tonfu~ione r he que· Wintkelmann, che uri anche ,ti 111 ira gruia e digniti, quPllo filo•orico di Kant, cioè J..e teori., che ,i e,;;1,ongono toma non 1hro d1e 1utode1enni· tt<'lle /.Amtre 111lfcd11,ca.rione non na1.iooe. Sua imma,r:ine è la mi• EOnoMie una più ra,:ionala 1i,te· ~7;~t:~a c;1~r 1 ':i': :!n~::"~;:a•;~ ::::,:!l~licf: 1 • 1 d 1 :0~e i'J;ti;;n\~;: tale re"dpror11 in1crd111entlenza,mcnt11h ~1111..1 ne,c~aria ruui• che ne ri-,ultn il tuno_ dr!l"~ni• i!l<'ll&a di ff't~i e ragione, i~tlnto \'""50, I.i cui CArallcri-t1,rae l,ar- e do,·N •. e MJll'idrale di una monia e la AJi lrne è l'autoli· u mani1A pcrfrlla in cui rntnwn• 11;1Ji.5mo. "'1/unht"No è un pcn- be qur.te facohi ,i concilino in 1-ierodi Dio> e e le lc1,i d<'lla un a wpc riore unilA di cquili• 11:i:tura &0110 le rifre rhe l"EM.cre l,rio. \ li è lii di•tin1.ione 1riadic11 pcn...,1.n~e. co1111!°1ie 11er rendcni dcg.li m, 1)ul•i c-he 01,cmno ne.Ila rntrlhgliulr ali~~~ 1)('n<.anle >: 1,enon a unl..ln11:J'i111pul,odrIla li n~1ro romp1to o dunque di malcria. tbc è quello 1c11~i4Ì\O, <'O~ntmic;H'C .to~ la natura ~i•c: l'impujto drlla forma, du, è che "'tutt o e '.". me .e fuon da quello rnibnnle, e finalm~nle un mt- tolo ; :c.ro, hftc::od, una fona teno in1i)Ul"Oche non e aluo tin1il,. a me>. E N>nlMlll>lareh ,e non la d<'l<'nuina1.ionenc::I· natura ti,:~ifi~ _di\enta~. ~uri MARIO PENSA rhe C!'C,I r, cioe e •11par111one dclii li1,n1it ,, J)Cftnione. bel• lrn.11: e Con1r11111lazio11e dr! hd• lo, del ,·ero, del w~rfouo è im– mNliato J>Of,e.t'"O ◄li qu~te qua· litit. Se pcrttpi11mo u119 stato. vuriamo ln e"l'O,.,Noi tlC"Ì di• ,·enti.tmo 0 l'one110 percepito>. ~---------------------'-----, IN MARGINE A UN SAGGIO L/1111/TATJVO F,EOERICO SCHILLER )(-. Goethe narra levarie vicende che precmletterÒ il .suo sodaliz!~ con Schiller . '* . « ... La lors• dl attrazione che e16rclta1J~ Séhlller era grande Egli #a.peva tri,Ue•ere pre11110 df tté cltlNnque l.'aurlrlnn##P ••• » L';michla sorta fmprovvfsamente tra ·~e Schiller che durante f suol soggfornl a Wei- e Schiller ,uperll O{lnf mia aapdtatluu e mar li era ,tabllfto nelle mie vicinanze. 1 peranza. po, 1 o annoverare que1to 1odali- La. pubblicazione del Don Carlos era po· zio fra le co,e pfù belle che le fortuha co lndlcata·a riacco,tormi o hd. lo cercavo abbia rt,ervato agli anni maturi della mia di ,tornare tutti f tentativi di co,icfllazto 11 e vita. Precfterò, onz:f, che debbo u felice intraprelf da comuni amici, e coal, per un ::;:~'t~C:JJ: !~o/:i~°cfr~~~~ ;~'11e :~~c::: !; ~~~~loer!~f!1t~i,t!!~tt~:"~!~~~1~tr~';g;,c l'uno OCC(Uione di queste fndoginl .et determhtò Il 1uo saggio Grazia e dignità era pure la cfrcosta,u:o che valse ad eUmh1are I ma• co,1 poco adeguato a riconcfliarmi con lui. llnte.n che mi ten,tero per tanto tempo Non ,i poteva. dunque ,certo pensare allo lorttano da Schiller. Al mio ritorno dalla po$$1billtd di un 11ostro sodollzlo. Italia, dot1e avevo cercato di educarmi con Nea,uno potevo negare che fra due on- maggiore prccblone e pureua In tutti f tiJ:)OdJ ,plrftuali cl /orse maggiore di,to,mi rami dell'arte, senza preoccuparmi di che fra I punti estremi di un diametro ter– quonto accadevo 11el frattempo 1t1 Germa- rc.Jtre, dato che tanto l'uno quanto ('altro nia, ml troual di froute od opere lettera. ponono e.nere co111lderoti poli. m a, appun– rte che godevallo una riputazione grattde to per quc3to, è e.Jchuro che c.J.JI c oincidano. e largtimente dli/usti SI trattava, pu,tro,> Che fra questi due tintiPOd l tsls tca,e, tut- 1'0. di. opere che suscitavano i,i me un tovta, u110relazione è chiarito do quanto estremo dlsgiuto. Citerò qui 1olo l'Ardln- 8egue. Ad un certo punto Schiller li tro– ghello df Helme e I Masnadieri di Schiller. sferl a Jena, ma neppure qui lo vidi mal. Helnse m'era odlo,o. perchi tentava di no- Proprio In quel periodo Bot,ch tAugust bllltare e· coonc,tare fmmaglnl ,ensualf e· Johann Bat,ch. profe,aore di botanica alla cerebrali a.Jlrtucrle mediante l'espre.t.rione unlverslt4 dl Jena), a.vevti dato, grazie ad pl.uttca dell'arte, Schiller, perc1tè un ta- una h1credlbllc solerziti,. UIL gra11dc impul– lento vigoroso ma Immaturo tiveva rove- .JO cut ~na società elle mte11deva promuo• scitito soprti tutta. la nazione, per cosi dtre .vere uh atudl della storia !1aturale medfa,1. tn fiumi straripanti di parole, prOJJrlo quei te cccellentf collezioni e 1mporta,1t1 appa– parodo,ai etici e taotrall da cui avevo cer• recchf. Io prendevo dt .JOllto porte olle catodi liberarmi comp!etamente lo 1te,so. =~::::~; 1 ~e;, 1 :~~~~ :~'!!t!C::~~t~~~:~ 1 i~~ )(-. DIFESO DAL CROCE ma sopratutto, ilanoi stessi Una «bella meule», uu'«auima onesta», «un inge• gno' di letterato», o 11nchedell'autentica poesia? )(-. di GUIDO DE\"F.SCO\"I li 5Bgglo del Croct, sullo Schiller ha Il volto levato al Schiller è del 1923: pili di tren• Cielo. sono eguali di statura, e t'annt sono passat.l e si potreb- II simbolo è chiaro. Che plil, be anche rivedere Il giudizio. nel 1848, fu lo Schiller ad es– Ma non .sembra che neppure ser le,·ato alle stelle come U nella rioorrenza del centocin- r.uuslmo poeta tede300. Ma I quantestmo annh-ersarlo deUa romantici avevano già comin• opinioni dato a sgretolarne la fama un mu• (quella Carolina Schlegel che aveva scritto tn una Jet.tera di ~r quasi cascata· dalla se~– Romo., un oollgresso di germa• gioia sotto l a i.avola, per le r,– ntstt, ma non st è sentita sate mat.te che avevon fatt-0 neanche una voce che si levas- legge ndo la Canzone de.Ilacam• se ad Impostare l'ariomento. ponof) E poi ,•ennero gli .sctit.– Dt libri nuo,·I sullo Sch111<'r, tort della «Gio\·ane Oermnnla1, in quesU ultimi cinque anni, a tacciare il nostro un « arlsto-– t.ranne una ristampa del due crat.ioo » peggiore del Goethe volumi del Buchwald (la prl• en, e « pape Teli• un « rm. ma edizione ~ del '37> e un li· steo • dell6 p!O beU'acqua, poi• brlcclno N!Oente di Benno ,•on eh~ aveva uodso per motlvt Wlese, che condensa un•opera pe.nonal! e non per amore del p!O antdca, nessuno di CUI me- popolo, e quindi queU'Ot.to Lud• rlU !or parola. • E sl che nel wlg che misurava ogni trage– centenario della morte, nel dia o dramma che tosse sul 1905, l'entusiasmo aveva tocoQ. canoni shakespearlar1i e non to ,·erticl sublimi tanto che. voleva saperne di opere classi– a manifestarlo clllmorosamen- che; e poi ancoro. I natuml.l· te furono accesi Innumerevoli sU, che consideravano li nostro fuochi sulle -alture della Qer. un sorpassato, nemico aoerrl.– mani& e plantatt, a ricordo, t mo, come egli era, di ogni su- 56Cri Ugll tn più dJ una città pino adeguamento alla natura tedesca. e alla realtà quotddlana. Oli ~ che anche allora ognu. E infine il Nietzsc he., che co – no voleva accaparrarsi il suo nlò quell6 ingenerosa deflniz.lc > Schiller, e non solo t qulet.1 ne del «MoraUrompc ten, trom– borghesl ben pensanti, per cui beLtJere della morale e. prote– egll <'ffi stat-0 un semidio, ma stando contro 11 binomio «Goe– gli sleMl operai soctalbtl. che the e Schiller• diceva che 1 te- Non rimproveravo glo a oue1tf due ,crft. una volta Schiller ed ll ca.sovolle che noi tort d'Ingegno ciò che avevano' tentato e due uscL.J'.rtmo intfeme Attacammo cosL creato ,Pofchè l'uomo non PUÒ rinunciare dfscorao. A quanto pa;ve, egli ovcv4 par• i\tAEKTE~·de VOS: Nettuno (Most;3 dl Amsterdam) :: ~!lr!u!:~t~~~t~ 1 t1!;°:~:t1ui!:~!~;',!:~: ~~~:~~,o~I~t!i~,:~::r,: 1 !:d~i~. ~~~~~~o~~ ne facevano pure un loro cam- de.~hl, in cuor loro. Intendeva. mente e inipreparato, per dlve11lre voi sc 11 i• ta. intelllgenza ed.acume egli osservò~tut- ~o:; ~~ 1 .z.':'in 1~!~~Ge~~~3fB ~ 1 i_ •~h~~o est?o~~~:de!~~ pre più co11.topevole,man mano che ava,i. ta.ula tcd era una cosa elle mf faceva molto nazista quella esaltazione arq. « Schiller? E chl C0008Ce mal za nel sapere. Questo è il motivo per cul piacere}, che un procedimento cosi mhtu.- fidale de.I volkha/ter Dlchter, C05tUl?I. A far giusti.zia di si dl,t,ondono aulla terra tonte COie eccf'l- zioso di ,tudlore la 11 atura non fncorag. ,·ale G dire del figlio genuino questa dlffamaz.lone a'incarica- ~t~d: ~:~;~,:~:. 'i'i°~t~!~.c=:r:,r:ie uclò ~:v:m~;~a:~I p~~f~~!t~Ji~t~r.v~.s:e ,.:,:~~ ~ld:t~ :!fiit:: 1 d1at~~~\~~: ~~~ E~uB~~:. ~e~~ provocava fn patria e gli applausi generali che que,to .sllfema riusclvti /orse ostico a- che svani ben presto, pcrch~ finiva addlrltluJ'Cl tragica quc- che venlvo110 tributati a queste bluarre gli ste.ssf fnfzfati, e osservai elle doveva ~~w: e~~~~n~ra ~~:;:ie~~~ T;" ~~~p~: 1 ~:·J°}i1~~i;i creazioni tonto da parte dl rozzf 1tudentl certt11nc,1te esl,terc un altro sl,tcma di con• poeta, Irriducibile agli Ideali del malfamato le avrebbe pc> !;:!~t~a::~t:01:h~O~~m~:::fd~e:-:e~o':!~ :~~~ri:::a:ri,~:.tu;~ s~:::r~::::::ra.'nln~:e~ ~~:i: ~~~tda:!~tt:"àe?l~ ~: ~\~~~~~~~ :,~al~~n~ pitta.mente naufragau tutte le mie fatiche. come un tutto v,vo cd opera,Ltc che 11sfor- ~~•ben• ~":o~ 1':o~eiJ~~ ~~~,~~~· d~~ 1ga ~n d~~ant~ cosi, le opere olle q\Lali avevo educa~o Il zi di rlflulre nelle dfcerse porti. Egli vo- rere o.I ripari e proibire sulle allo stile. E su questo punto mio spirito nel mOdl ti me congenloh ml leva deUe 1plegazfon1 sopra quanto avevo scene. la ra.ppresent.az.iOne del vorremmo si poteMe lns:!stere sembravano me,se In duparte e ormai lnef• detto, pur non dtuimulando I auot ctubbl. suo ouglldmo Tell e. Jo. Jettu• di più, perchè cl sembra che /lC::itivo, pertanto, di Incontrarmi con (Continua a pagina 6) raM~e.l \'=:::,~a 1re~u=lede1 ~~~ :~~~ 1~:et.aunib=~ L---------------- .. - ..... - -..,-.. -.. -_ -.-.. -.. -.. -_-_ .-.. - .. -_ -~-.... --' ;er:io~ \ua~o:1Tit~::o~ =~:. 10e ~r;;: ~~r;;~r~af~ tutto compreso da « austero anche, e 50')rattut,to, come sent.tmcnto etico•. ed (: pronto esempio d'arte. E pure le opc– anti ad accoglierlo nella storia re storiche 6l potrebbero ri• d<'lla mosona, ma dalkL storia prendere in esame per qu<'Sto della poesia, propriamente det- a.,pet.t-o: si provi a rileggere Il ta, • tout. court i, lo esclude. ritratto stupendo che 10 Schll• PoicM, e non sarà mal pre- ler dà del Walle.nsteln, dopo le gtata abbast.anz.a la dlstln:z:IOnesua deposl.z.lonee Il conrino ad che ha portato la critico lta- Egei-, nella « Storia della guer– Uana su posiz.lonl d'avanguar- ro del trent"annl • e Si rimar• dia, Il giudicare e pregiare un rà forse colp!U della fennezza poeta «per mezzo di con.sidera- del di.segno, dalla potenz.a del• z.tont estranee alla poesia •• che ie. Immagini, dalla concisione possono, semma.l, rientrare solo di quei periodi martellati, sic– nella .stono. della cultura, è un eh~ st stenta n trovarne l'egua.– errore. le in tutta la pl'05a tedesca Jet~~~• ~~n\~/",:0~ 0 ~a': ~Te;"~t~:: 11 ~<'la~d~: sere. si, «una bella mente•• ma è un'altra cosa. • un'anima one.sta •• « un tnge- Del resto U giudlz1o del Cro– gno di ~u.erato a, ma, cpoet.a1, oe non ha Impedito a crltici no. E la popolarità dello serlt. anche più recenti di esprimere, tore (veramente oggi anche. tenuto Il deb~to conto dei glu• quesla è venuta a manoere) sLl rlHevl, un parere diverso nulla ha a che vedere con l 'Jlnn to per rimanere tm i no– valort genuini dell'arte che è, st.rl, l'Altero, out-Ore di due per sua natura. « aristocratica aure i volumetM. di acelta e tra– e antlutJJitarla ». duzlone delle opere, uscit.1 nel do~~~r:i ~~~~ntl~~~ }~•re aff~~~/hec:atte ::n~ hbemrci da un certo stnllmen- Schlller \-:ivono tuUora di una to di tnsoddl.sfazione rile~n- vlta potente, che Il senso de.J do U 5UOsanto, che cl appa.. teatro In moltissime aoene è re lroppo .sbrigativo_ e lncom- ben chiaro e reale, e che nel– pleto e, per oertl nspetLI, ln• le ultime tragedie, Incluso Il g"iusto. frammento stesso del « Deme- Allo Schiller. morto troppo t.rlo •• Il sangue scorre, la pas. presto, ha nociuto soprattut.to , slone. ribolll!ce, la senten.t!osl- =al\~ova:rz~lh~ ~~~~ ~ !~t.~-Og~~~t~~~~I 5 ~:n~~ ~n~n!~i'i~•b~~~htf~e.~~~~: ~~=-liS5C~~a~~~ ~~I~~ già nt-lle lnte:nzionl di chi com• nel racconto «Orti grat't'•, era miS<'quel gruppo statuario di passato con anni e bagagli nel Weimar, che. é un brutto mo- campo goetMeno, av,..,a tenu– numento rMfigurante I due GUIDO DEVESCO\ll Dloscuri l'uno eccanto all'alt-ro, Sono que,,q,. 1.. id~ C5prc•~ nrlle l.ctl,.rf' filo,ofide e nella Teosofia di Giulio (1186-89) e ,ono la impo,.tuionc cldl"C!telÌ· ca di S rhlllcr .. '\on 1i tr:1111 che di urm tr.il "po~i:i:ione 11-11 11iano Ji-antci• <tico . 111u:111hli('() della fo.. mot.a formula clawica. riesumat:1 <b. \\'il)('kelnumn, dclb mojesJaJ ,mris d. re<111l~• dec::ora: n1a a1:i– pun10 qu~:i tr1•1•u~iUone è il 11110di ri,"Ohnionaria imp0t1an• u, per Ni mentre il cl1186icien10 di \t inckelm1mn è una troria d~u·an~, il da»icismq di Sd1il• JtT 1i aunuuci11()Onteuna teoria dcll'arti.sta e quindi <'0111e unu nuon de.finit.ion!'Idell'uomo to• tal~. l)a qu~o momento noi k1ppiamo che l'oprra d'.:.rtc, co• nito la natura, è un e •imbolo > drU'E.t--c~ pen1,,ntc eh" in e...a •i n1aniff"-IJe rhr JW-r<'i0 i suoi atmlmti ~no riferibili :ri quc~10, d1e in re:thii è la ro.a chr d in• <'iò che ht naluroa d Ml..ep;na t~r(''""a è: e Sii libero come me>, e qurl d,e nella naun,• è l'o_rp· rTi-mo> nella , i1u dello &p1ruo umano è la le,Je morale che è ltbf.'rtir. la quale •Ì manHe,;;ta in o,ni N'l":ll.Ì<'ftt•. Indi la d~ffflisio• nf.' del Bello come e F«ihf'il in df.'r Er-,.-bt-in11n1: > doè e libertà ri,·clata >. Come ,i vc11t, ci 1ro• , iomo di frontf.'alla 1raKe11denla• )iu:azione del bello e quindi 611 MICHELANGELO: Arelerl (Mostra e Tnon!o del Manierismo», Amsterdam> la destra nella destra, e. lo (Continua. a pagina 6) ·iblioteca Biar .l La vita· del Poeta * Rimase sempre il pocla e scrittore po• vero, ma non ribelle, benché la sua penna, rimasta sempre nobile ~ pura! rappresentasse appunto i gra~d1 1deah del Settcccnt0: libertà, uguaglianza, fra. ternità, e ascesa degli uomini verso l'alto * Nelle origini di Federico Schiller ,1 notano le partf– colorltd e le virtù df quel Terzo Stato l~aILtta. co1n– batuvo e tendente all'alto, di cui egli trans/use le Idee Il carattere e per cosi dfrc, il sa11guc ht tutta la sua. 'opera.: senso cristiano ancor vivo, anche .Je f figli di artigiani, di piccoli profc11lonlstl, di modesti. POI· sidc 11 t1, dlve11Eva110 liberi pe11satorl o teisti; vlrtu clic arrlegglava110 le antiche repubbliche e .Ji Ispiravano, come tutto Il Settecento. alle Vile di Plutarco e ad UIL certo stolclsJno di tfpo rornario e cr,t,tlano: .te1n– pllcltd di co1tuml, contro lo leggiadra corruttela della aristocrazia, mo vivo fervore df sentimenti, quale spira dalla Cabala e amore di SchiUcr e anche d<1l Wcrther di Goethe. DI questo Terzo Stato tn ascesa Federico Sclliller fu Il nobile figlio. La piccola borghesia del tcmPo amavo I 11omf biblici e plurimi. Abbondo110 I Crlstororo. f GoLt.lleb. f Knspnr. 1 110,n.JdJ santi e pro/etf. Il padre di Schiller. Jolla,in Kaspar ,era un chirurgo 1111Utare di umlll origini, lti madre ,11glia di artfglonl, l'lndfme11tlcablle Elk11bet1L Dorotllea. Kodwef.s. dorma modesta e devota. che per prima esercitò una benefica influenza .tul figlio. Il piccolo Schiller er o precocem ente religioso, e amava predicare In tono ,entcnz:fo.Jo , cfò che del resto si ri– trova più tardi ne lla ,ua art e. La .JOrella di Schiller cl r(lcconta che egli saliva sopra 1t11a sedia o 1,rcdicaw oi suol coetanei e a,1cllc ol grandi, facendo gesti d.l corruccio se questi sorridevano. La madre gli doveva legare l11ton10 uri grembiule di cucina che figurasse come cappa. '*' Il auo primo nUJ08tro /H, il paatore llfo&cr, che Schil- ler poi idealizzò nel Rliubcr. li ,eme rellgfo10 era git. !~~1~p~; 14 1,:'°}~':t:Cer pt:ft'::r~c, v':.:~~~i uf!:!,n1~!:rz~~!~ ra11e• e ,t può dire di Schiller ciò che Mazzini df.,,e di ,è ci1c cioè non sf piegavo e se 110,i al Dio che ditta déntro >. Un vivace se1110 di ammirazione per Il rito ed. fl fasto cattolico spira tuttavia nello Maria Stuarda, 11elfanu,so squarcio di Mortimer che de,crlve le chic• se di Roma. E U cuore di Schiller rimase sempre pro– fondamente crbtia110, lontano da ognf dureu:a pro• testante. Dal 1168 al ><t3 CchUlcr frequentò il Ghuwsio di Ludwlgsburg. dove il padre aveva preso .Jtpbllc dimora, e fl ragazzo laacfò la natia. Marbach. piccola cfttadl11a. del WUrtonborg, dove era nato il 10 novombro del 1759. Jl Duca Carlo Eugenio 11e 11ot6 l'Ingegno e I rapidi progreHI e lo fece e,itrare nel '16 all'Accademia mili– tare di Karl&ruhc, chiamata poi Hohe K.nrlsschule, do-– ve Schiller 1'inscriuc prima agli studi di gfurf,pru.-. det1.:a, poi a quelli di mcdicii:ia, pcrcht, co!11_c ebbe a df... re 7,iù tardi lln. amico di Sclullcr, la <medicina !Otnbm– va più vicina alla poesia c11e 110,1 l'arida giurispruden– za>. Ll Schiller si apprestò a diventare chirurgo tnl• Utarc come .tuo padre, con molte letture e lo Sturm. und Drnng ht più. * c~s·cro Iti vita e lo dl.sciplh1a di queste Accademie , nol Settecento ben 3j 7mò i111ma9inarc; del rc3to, q11al– che 011110· /o, fu fotto un film sulla glovf11eua. dt Scllll• lcr, molto decoroso e vivo, dove lo si vedeva In cal:ont cortf 1ettecentcsc1li, codino lungo aulla schiena, e ca• -wlicfa col Jllbot aperto .Jlll petto, alla werther, poetare la sera nella camerata, e allo fioca lucerna> dopo le ~~ 1 1a~ :~fr~!~r~ 1 i°~a:i~~ ~ia;,!~;f,· l~~1J:";~c /~:~:/'~~ quc.tto J)O(tare segreto In camerata 11acqucro I RAuber. J piccoli re e duelli degli innumerevoli stotcrclll del· la Germa11la del tempo. non erano tiranni, be11ché Schiller avcue me110 l'orgogllo,o motto In lyrnnnos alla tllta prima o,:,era drcrmmatica. Erano c,nzi brcr1,i uomh1I. proteggevano le arti e le scle,ize, cd. erano me– cenati. Lasciav0110 una certa libertà d'esprc11fo11e, tant'é vero che l'lllumlnl.tmo nacque nel Settcco11to, cut cui estiHi ne /11ro110 7)(1rto co loro< cli37>oti3mo U– lumh1ato >. /tfa 11011si poteva a:11crtame11te mcttersJ contro I regnanti, esaltare Il e 11oblledelitto> e 11egare Dio. I Rliubcr. 11critti a diciotto anni in ml impeto di rlbellfonc plutorchea, furono rappresentati a Monnllclm ;:'~t!1!!~,:t~a.:t~.11~~~ d,0J~«~~3;:,• gg~r~!o a8(~j!~~,~~~ to· 111<1il D1tcc1,C arlo Euge nio 110 scoprt ug1wlmonto 1·1de11Utà, dato fl clamoro.so succeHo, e proibi a Schil– ler di .tcrtvcre anc ora, se 110 ,~ su argomenti df medicina. Schillor al/ore, fuggl da Stoccarda a Ma,inlwim con l'amico A11drea Strclclier, dOPO un patetico addio alla madre e alla ,orella Chrl.,tophine, rl1oluto a darai alle arti. alla poesia, al teatro - non aveva Il Tlmme pro. fetoto che il giovane autore dcf Masnadieri sarebbe .tta. to lo Shake.,pcore tedesco? La vita di Schiller 110~fu lunga: quarantasei anni appena. Ricco tuttavia di tappe, di alti e b431f, dJ av– venlme11tl interiori sullo sfondo idillico-Jllo,o/lco del Settecento tede,co, blsog11abruciare un pò quc.ste tappe per non dilungarsi, o meglio, coglierne il 11occiolo e fl carattere. trala,cia11do dettagli che tutti ,a,1110. Sf può dividere la tuo vita ht vari periodi: il tentativo df vi– vere di teatro e di poe,ia dopo la .tua rottura cOI Duca, e gli ~,1111 h1 cui fu poeta del teatro di Afa,rnhehn; gli am1f sereni ilL casa Wolzogen a.Bauerbach. co1i gli alutl da Frau von Kalb e daf quattro amici ammiratori /rti cui cm il padre del -poeta KtJrncr e elle gli diedero an• che 11obllme11tede11aro: Il periodo dell'lnseg11ame11to della 11toriaa JCHa, chiamatovi dal Goethe, durato circa sei 011111, in cut nacquero appu1tto le due grandi opere storiche sullo Guerra del Trenl'annl e lo Storia del Paesi Bassi. E Infine ('ultimo qulque1111lo a Weimar, do· ve per Schiller rifiori la POCSiaacca11to a Goethe e dove videro la luce le Ballate 11ella11otagara con lui. Ld Scltlller vide rappresentare, dal '98 al 1804 ,ul tea– tro di Weimar, t1tlti i 81101 drammi, U Campo di Wallc-n• stcln. I Plccolomlnl, la Morte di Vallenst.eln, la Maria Stuarda, la Vergine d'Orleans, la. Sposa di Mes.,lna e Il Oua:Uclmo Teli. mentre veniva rlpre.Jo. anche il tra– vagliato Don Carlos. figlio dei 11,coianni poucri cd er– rontf prima def J)Ortf relativamente tranquilli df Jena e di Weimar. U11 uomo di lettere nel '700 elle fosse oovero. 110n avevo che poche u.Jclte: l11seg11are11ellc case aristo– cratiche, acc,:ttare la prottzlo11e del prh1clpJ e legarsi ad u11a dama ricca, lllu&tre e E11tellettuale, che /o...,c a11cheprotettrice, come fecero quasi tutti glJ scrittori e /ilosoff del Settecento elle venissero ap1nrnto dal Ter– zo Stato. Que11te llonnc-s t1cncrotJe, q1teste libero pcn8<t· tricf hanno Il foro merito 11ella storia; lo ebbe Frau voti Kalb col gloua11cScf111ler,cl1e 110n wtct:0 vivere nè LILIANA ~CALEllO (Continua n paRina 4.)

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