Fiera Letteraria - Anno X - n. 29 - 17 luglio 1955

Dom~nica 17luglio 1955 QUASli\10DO INIZIATORE DELLA POESIA MERIDIONALE * Le sue terre d'uomo * La sua pietà, che gli aveva fatto accet– tare terre disadorne, restie a ogni com– positi-0ne unitaria e alla. collocazione in essa dei gesti, accetta l'fnfelice tunnel della guerra e dei morti, della viltà, della neve e della paura • E si ripro– spetta, come non. più da chissà quanti anni, il corpo calpestato della 1ta%ione * di VITJ'OHIO BOBINI LA FJERA LETTERARJA .. ------------- ---- . -- Salntorc Quasimodo ntl 1uo aludlo milanese COERENZA E CONTINUITA' DI UN'OPERA LETTERARIA Pag. 5 UNAVISIONE DELL'UOMOPIO' CLASSLCA * ESIGENZA INSVILUPPO iU 'f'(UUIASO GIGLIO U~ GIUDIZIO Quasi111odo di GOFFREDO BELLONCI Dei clmlterl martnl di Boeckltn, l'ultima cosa. che mt abbi& fatto Impressione è la trovata: perchè es.sere morti è sempre un risultato cos\ Imponente che essere poi sepolti su un'Isola o In terroterma è solamente un dettaglio senza Importanza. Ma ricordo che gU amJcl fiorentini <quali amici?, non saprei farne i nomi, ma noo Imperla, anzi è meglio), all'Idea che l'Isola. dei Mortl non fOMe che Il loro Cimitero deglt Inglesi cir– condato dal mare, erano deliziati ·da quella sorta. di collaoc, e con quel mare Jmmnglnarlo si godevano 11 paesaggio, trovandolo suggestivo, Il ratto è che per l toscani Il loro paesaggio, troppo bello, ha cessato da un pc1.zodi esser natt1ra e di susclt·are emozioni ordgl• nati. Benchè cl lncut.a abbnstanza rispetto da non poterlo considerare una cartolina, è Innegabile un senso di cosa già guardata e scelta, già. elaborata in ogni tratto. che Impedisce al nostri occhi d1 perdercisi per trovarlo: perché è tutto trovato. Da ciò li bisogno dl stupefacenti, tipo Boecklln. CC'è un barocco poetico t.oscano, per saturazione, ben diverso dal barocco merL dlonale, In pieno accordo col nostro paesaggio e archi– tettura). POMlamo capire Ja dlfflclle situazione del poeti: nel rapporto fra 'stgnl1!.catoe signiftcante, ques– L'ulttmo, torte di nlcunl secoli di elaborazione poeUca e tl.gurat.lva, divora 11 primo. E un poeta dirà Invano: e colle>, pensando di determinare un colle concreto: l'tdeallzzazlone pittorica per es. del Quattrocento cl porterà a un'Immagine di colle che è, ma soprattutto non è quello che egli vuole Indicare. Questa forzala astrattone a tatto sl che. esclusi dal mondo delle cose, l poett ermetici abbiano dovuto cantare, o piuttosto lamentare la propria esclusione, restando a mezza strada dal misticismo quod non erat in voti,. Le loro scene d'amore, privale d'un concreto sostegno di spa– zio <e quindi, di tempo) son rimaste In un limbo che non è nè In cielo nè In terra: ombre di gest.l In rarefatte atmosfere, di cul son padronissimi i critici d'Indagare l'Improbabile ubicazione spirituale, ciò non toglie Il sospetto che questa. poesia nè concreta nè aatratta non sia nè carne nè pesce. (SI noti a titolo dl curiosità. come la. topografia, ln alcune delle poesie a cui alludiamo, faceta la sua apparizione, come un rimorso, solamente nel titoli). I ''·Due tempi,,del E' ln questo tempo che Quaslmodo fece come Cri– stoforo Colombo: cercando l'Eden approdò alle sue terre. d'uomo; e queat.a volta, invece di restare pura– mente acenowratlche di quella Lal mistica involontaria (per cui non mancava però mal un critico pronto a scomodare San Juan de la Cruz). le sue parole rag– giunsero paesi e oggetll reali, che erano d'un territorio vergine nella geografia Urica ltallann: Il Mezzogiorno, anzi 11 Sud. (Vergine o quasi, perchè c'erano già stati l tJm.idl, inconsci pa.ssl di aneto.: ma contro l'opinione del più, Napoli e Il Reame non sono la stessa oosa). Quuimodo ha dunque riscattato alla poesia di una nazione luminosa e sensibile (non già nordica e a.strat– ta) un territorio che rappresenta più. d1 un terzo della sua supenflcle. Non potremmo meglio esprimer,gU la nostra gratitudine che riconoscendolo l'iniziator e della poesia meridionale. E dicendo meridionale, è chla.ro che non soffre alcuna limitazione 11 valore della sua poesia, polehè dall'acquisto d'un paesaggio rimasto finora lnesplorat.-0 e al di fuori degli schemi della poesia Italiana, questa ne ha ottenuto nuovo sangue e luce: e una nuova libertà. di gioco con cui nulla tmpedlac:e d'ora In poi che si rlnftronllno e tornino a inventarsi a.nche I campi più arati dal poeti. E' per questa considerazione che, se dovessi puntare Il dito sull'Indice di Ed é 1ubfto ,era, pur partendo con Solml da Vento a Tbtdarl, Invece di procedere verso L'. A.nap o, Jntonnfa, Sardegna, ripiegherei da quel punto ti.no a La .strada df .A.g,rlqentum e Cavalli df luna e vulcani: Nel tempo deUe fran~. le foglie, le oru aualoono l'aria blioteca \..:Jlno 1:i1a ) « DI TE AMORE M'ATTRISTA / MIA TERRA, SE OSCURI PROFUMI / PERDE LA SERA D' ARANCI» *· diun siciliano comee Terra diversa, qualche volta contraria alle sue immagini convenzionali: un par– lare sommesso, che nella parola -incorpora le cose, le luci e gli aromi delle cose

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