Fiera Letteraria - Anno IX - n. 42 - 17 ottobre 1954

Pag. 2 f::~·~t.,.~f 1 a~~ rizone~~~f:s~ !~~:'1r~~1~~~r~:~ 11 1:~! : 1 di John Dos Pn~ per la prc- rcsl·ato come COIIRborntore. cts:onc del partlcolnrl cd 11rl• processato, cond,uumto n mor– co:-so a notnzlonl di nuunlttA te e gh1sttzhll0. Come molti litorJca o di cronncn del costu- gtc,vnnt di nllora egli non hn me. 11 lungo.frmnmcnt-O in Sn- l11tcsocoml.mttcre In fnvorc di ,·ola coll'utoplst.lco Istituto di wùdcoloRJn o cont.ro un'nltrn. Vlgilanza. ccc. fncevn supporre nm hn sentito scmpl\cemcntc Il intenzioni francamente umc.rl - b~no di ngire, di nlfermnrc stlche. se stesso cd Jn mlnuscoln ml· Subito dopo però Jn pslcolo• st:.rn In Frnncln pnrtcclpnndo ifa. 11 dmmmn, l'Ima.lisi del nlln gucrrn come nttore e non sentimenti e del pensieri prcn- soltanto come spettntore. Pur– devano il SOPTfl\'Vcntoper ce· h(lppO hn scelto In cnrtn sbn• dcre plu tnrdl ti PoSto nlla sa- giloto. Questo suo errore lo po– tlrn letterrufo e d1 nuovo nl go come tnntl nitri colln \'Ila. cco-renllsmo. On Alme COquet.. Questo secondo porte R.'>SOI dJ. 11 giova.ne che nlrinlzlo scm• \'('?'Sa di lono dnlln prlmn non , ra,•a do,·er essere Il perno del è più scr!lt{I ln terzo personn rcmanro si passavo n Mndnme In un tono d'Jronln lcggcrmen– Hallein, quindi o Tou.ssnlnt te sarcnsUcn, mn è norrntn oon Rose. n Monlque Chnrdou e sob1in em07.10ne dnl pndre di tllntl nitri retlU\ che uno di IO· Antolue lu un luni::o monologo ro r!uscl.sse a convincere pie- immnginnrio rh·olto nl O:zllo namente della proprio cslst.en - dopo In condnnnn n morte . .E,,· Ul. Il ricorso alln lctternturn . .s,..._ è In porte mlgllorc del ro• cl°'" ~ nllustonl od outorl con. manto, In provo delrlngegno ternpornncl. n libri o od nncd• non eomwle di Jncqucs Luu– dotl di ,•ttn lclternrin ,·cntvnno rcnt. ti: oppo spesso a diStruggerc la « Le Pet.lt cannrd » non ò un Illusione. La presenza dell'nu- ronmn,-,0 n sfondo politico, non tort: cooclcnte di quanto stava Intende difendere od nttnccn· scrh·endo. schet7.0SO nl punto re uno tesi. Esso presento sol• di strlzwre l'occhio come qwm- oonto in termini di nnrrntlvn do si racconta una storiella ero Il drnmmn di uno gcnernzlouc se11slbi?cIn quo.si ogni paglnn. set"m·olta e srndlcntn dnl ,,10- Inflnc « Les COrps ·rrnnQull• lento urni:::nno dello guerrn n les » appn.rh •n corne li proto· ~tenere Il quale non ero sta• tipo del romnn:,,o frnncese t.:t. mlnlmnmente prcpnrntn. scr:tto non sotto rlmpu\so lr• Jncques Laurent. essendo frn resistibile d'una visione lnte- qunnU hanno durnmrnte sot– rlore, ma .sotto l'incant.o delle ferto quel periodo è riuscito parole che si susseguono scor- Indi nd affermarsi grazie nd rf', oll come le ncquc d'un ru- unn personnlit.à di ,mn fono scello. Mille pagine In un coso strnor:dlnorln mnlgrndo l'nspct– simile sono duvvero troppe. Ed to dcllcnto. M'npur essendo in era un peccato. Pen::hè O\'C tutto dlver6o do A»tol11e. Il Jscques Laurcnt n,·esse atten• suo onesto e triste protagonl– truncnte rielaborato Il suo ma- stn. egli ha potuto tradurre ne n06Crltto e lo O\'e5Se ridotto « Le Petlt Co.nord» molto di se d1 quasi una metà, e I.es Corp.s stesso. Forse per questo mgio– Tranqullles » n, 1 rcbbe pat.uto ne Il romlU\7.o ho un suo tono essere un romnnro t.ra I Più pnrtlcolnre. Nell'insieme dell'o– ncte,·olt degli ultimi tre lustri. pera di Jacques LRurent esso si CapltoU eccellenti non monca- Iscrive come Il libro finora più no L'istintiva toga narrnti\'a Impegnativo e raggiunto. dc~~tor~nvi 1~~1~r;:e 1i1i~~~ò GIACOMO ANTONINl Jacques Lnurent orn cl propo– ne « Le Petlt Canord » ( Oro.s– set cdit.., Parl.s) In prima opera d~lln mnturltò 1n questo set- Et tore. Se vi si ritro\'l\ 11 tono lnconfondlblle dello sun voce. se anche questa volto 11 ro- lf-. verba volant := ~~pnr!·in~~m~~1si6~~ IBI.S. - Padana - La mJ- quanto colorlto dal sapiente gllore dell~ poeale da Lei Jnvla– atoco del perlod1. sostenuto te ~ scnz altro Ritorno al Po. dallo stile, dallo bravura dello Ed CCC!(lle I ~ersl, a mio g1ud)– scrlttore più che da un lnte• ~~é ~r!:v':.: •aE~:~c srb:~i rCMe intrlmeeo a clb che rnc- fiori di schiumai - Bl\llavano, 'ifJ1:•~o~~~:n~IFt;.~~n~ ~~:OJ1ù.~1 ~:v:ù:S~ 0~~: allo e 1 elegnnza del procedere munque un gludlz.lo relativo, riescono od Imporre « Le Petlt In scn.,o assoluto posso dirle Ccnard • come un libro mnl• che ha una sensibilità attenta, grado alcuno ,pecche as.snl sl· cui mancti _ ml sembra alme– gnJficatlve. L intento del ro- no per ora _ li conforto' dl una manzlcre questa ,•olta è chiaro vera urgenza di esJ)ttll31one. ~ 1 '}r: 1 ~ac1:ri=°en 1 ra r:e~~; ~t~v~ u~e p~ A~~r! parte dlmostra la maturità del mn e di linguaggio e di metri– suo ingegno, ca, e di lnterrognrsl più a fon• Breve e conciso quanto e Les do per rintracciare nel suo anl– Ccrps Tnwqullles » era lungo mo, se esistono, motivi più uni– e di!fuso, e Le Pctlt Canard > è versali e, anche, più nuovi. rlcco di lmplicaz1onJ tanto do ROD. RUB. - Nola - La ll– a,·er suggerito d1, 1 erse ed er· rlca da Lei dedicata al Suo rate lnterpretazlonl. Jacques paeae e chiuso come la morte - Laurent vi narra la breve e t.rl- d'Inverno> rivela, Insieme ad su, storia dJ Antolne, un glo- alcune rare. buone Immagini vane COD_le tanti altri giunto (tra cul quella citata), aolt.anto all'età adulta, alla coscienza di un segno del sentimento che, se stesso, ad una indipendenza invece dl concretarsi in poesia. nell~ sue deci'1onl al momento al è ooncret.nto, purtroppo, ln del colluso militare e morale molta retorica. Tuttavia non al della Francia nel 1940. Fra li pu dirne del tutto male. Tutto mondo in cui fino allora era sta a vedere che oosa lei ha cresciuto colle sue tradbJonJ. In tatto o che co.sa farà d'altro. altunl set.tori della borghesln MAU. MAL - Roma _ L'lm– ancora ben salde. col suol \'a• maglnc tlnale della lirica. La lori morall ereditati dal pas- Veglfa è !orse l'unica cosa vl– sato e quello in cui si è r,tro· va del ventun veni, suddlvial vato dopo la disfatta del Olu- In due oomponlmentl, da Jet ano 1&40,vi è stata una trat.tu- inviati al Giornale. Il resto mi ra. Ad essa, allo choc violento sembra piuttosto trito. Per un riSaltlto al momento del duro giudizio meno frammentario rlsveauo tro,•ando n vituperato avrei bisogno di qualche 00$8 nemico padrone della sltunzto- di più. ne. arbitro assoluto del destini l\.UDA _ Roma _ Alloro per della Francia si de\'e lo sviluP• u.sare le sue stesae parolè Je po successivo della sua Unea dò una e risposta brutale -.,'ma di condotta. tengo nnehe oonto della sua Antolne alla fine dell'estate giovane età. Ha ancora qual• cit"J 1939 al trovo colla madre che anno per non disperare. 1n una sta.zloncina balneare ERM, OLIV. - Delle sue set.– della Bret.agnn. Mentre Il pa- te llrlehe ho creduto di ravvlsa- :ie~~chlu'irt~~e soJito rfiei~. :if:. ~~t:r"~t~~ m~~~ Antolne rimane colla madre esile è U auo motivo, ancora lontano do. Pruigl per finire gli troppo presenti In quasi ogni studi 1n uno del licei organizza- componimento gli echi delle t1 allora prO\'Visorlamente ln varie (eppure non del tutto provincia per raccogliere qun.n- aufflctcntl) letture: ma la sen– t.l spavent-atl dalla minaccia slbllltà è delicata. e clb ml au– del bombardamenti sJ erano al- torll!lta a sperare nel suol passi Jontanat.l da Parigi. Ivi sboc- avanti. E' un po' (consenta. la eia "erso l'autunno 11 suo umo- !fflmaglne> un rimandarla e.gli re per Sophle una leggl.ndra e.sa.mldi settembre. compagna dl classe. OurlUlte orus. PANT. - Le compost– l'ln"erno e la primavera l'amo- zlonl che mJ ha. mandRto reggtare con Sophle ed Il pro- (un'altra volta, per favore, scrt– poslto dJ arruolarsi volontario va con maggior chiarezuu de– per d.lfendere la patria non ap- nunclano l'hnmaturttà che ra. pena ottenuta la licenza lioeale talment~ s·accom1>3gna nl suol lo S06tengono altemath•amentc glovRnl annl. Cl troviamo Rn– decldendone l'atteggiamento In cora davRnU a semplici. Rppun– ognl ocCMIOne. U, che hRnno prevalentemente Sopraggiunge poi Il crollo tm- U carattere di uno sfogo aenU– proV\•lso e totale. Antoine si mentale: Innocuo, ma noo,poe– trova per una serie di coincl- tlco. dt"nz.e più o meno prO\'OCete NI. d'END. - Nello composi– solo con Sophle durante re.so- ztone che reca li titolo Quando do della popolazione sulle st.ra - al nota qualche buon fermento de di Francia. Dopo un viaggio d'Immagini (e quando l'anfora alquanto accidentato i due gto- sarà portata da mRnl di donn(' van! giungono In un borgo del- lungo U lido>>, ma sia In casa ~t~J?Ofa1~·~~~t:1 d~:~~ ~e ~ri!lc ~:1bm 1 ~ c•~c\ 1 ~t~ canda a tra.scorrere la notte grezza e di uno preoccupante assieme. Fino allora I loro rap- lmmRturità espressiva. L'lnlzto porU sono stati di un'ingenua e di Stagione è poi (perdoni la tenera lnnocenu. Pèr Antolne parola) a&SOlutamentc umort– Sophle rappresenta non soltan- stico. Sia più semplice. più aln– to li primo amore. ma la ra· cero. meno parolaio; Anche la gnzzn. pura che anche 1n pen- poesia, e soprattutto In poesia, sJero non ha mal \'Oluto con- eslge una disciplina. tomlnare COI torbidi desideri CARL. CAMP. - Roma - Il dell'adolescenza. Quella notte mio compito è solo quello di egli scopre d'un trotto che esaminare le composizioni In lungi dal corrispondere al suo versi. Ad ogni modo, proprio sogno Sophle è una rngsz:,,a per non essere l!COrtese,le dl.ro glà. esperta e vlz.1.05a.Mentre che le due prose Primavera e apparentemente casta si lascia- Notte. di Maggio non hanno va corteggiare da lui era stata niente a che vedere col raccon– l'ainante d'un ufficiale dell'ar- to. Sono rmesslonl dettate da mala polacca rlorganluo.ta.sl una sensibilità dcllcnt.n ed 1n Francia dopo In dl.s! A.t.ta sul- espresse !n modo decoroso. la Vi.stola. ptt.Sentatole da An- AL. CER. _ Cremona - Crc– tolne stcsro dopo una festlcclo· do che et sia In lei qu11lche 13. del liceo. posslbllltà. Ponti In autunno è Per Antolne Il colpo è grn- una poesia che non ml dlspla– ,•i.sslmo. Esso simboleggia 11 Ci!l. Se lei è molto glol'ane. ha ~~ 0 l~itP?~n~~ l~e~~~:~e•a:~ ~~ 1 a~m/!° :::a~s~r:S:to:,r ;!; \'Q creduto. Un Paese dove è enucleare (se esistono) t ~uol possibile che una ragn,-..za di motivi più orlglnall e sentili. buono ramlglln dl\'cntl l'omun- per liberarsi dagli echi non as• te di un ancnturlero n lei slmllatl ddle sue letture Cche, quasi Ignoto senza nemmeno In come ho detto anche ad altri. scusa di unn gronde pa.sstonc ml sr.mbrano ancoro lnsurn– è per Ju1 un Pnese prrduto. clent.l). Nelle compo,lztonl che Ur. energico colpo di timone. ho. mandato In rlt.a.t;II Ua prl• uno reclsn reazione sono ne- mn, Guerra. csclus.-a>!!!Inot.'lno ccssnrl per snh•arlo dall'abl&SO versi di discreta fattura, lnslr– morale e quJndl sociale e poli- me ad Rltrl che restRTIOnelh\ tlco In cul sto sprofondnndo. sciatteria dcll'ciiprcsdonc pro• Pei contribuire a sun \'Oltn a sn.,tlca. Dovrei orn dirle le so– cotesta rcnzlone, preludio od lltR cose: dia unR dlsclnllnR Rl– un riwrglmento. Antolne dura• In sua scmlblllt.à. purlftcnt la mente colpito nel suol n!Tettl sua e!ll)rcss1one. ecc. Ma è lnu- ~i1~°:r!81aa s:a~~fia ~~i!~arvi~ :~•u;: s:!'~d 0 im~~~ d~: ~= del Paese. Sotto l'Influenzo del- se non le lmDRrR ... Jn propngandt1. di allora decide C. R. - Pisa - NoUlzlonl di ~neri:lt V~m;; 1:~o~rdr 1 ~i! ~rsi:~~·o~c n~~cè~~~1~:: ~~: lontorl ·rrnl1Ce.~tper la guerra gli nnnl e l'csperlcn1.a e le ap. contro 1 5o,,Jctl. prorondlte lettut'f: e anoora Cmi Nessun motivo speclflcamen• scusi, ma è coo\.}111 lezione del te politico. se non Il desiderio, dolore poss11noinsegnarLe qual- ~~1:r~~lt!~os:~~ ~~~ j che cosa di più. BOFFMANN LA FIERA LETTERARIA Domenice 17 ottobre I954 JI.L FESTJI.VAL DI EDJl~JBU.RGO * Torna Diaghilev Del ruolo di prota~onista * di, Antonino Hlchelotti, Rcndet.einl alla terra Se 11 rompe l'anello, cieca sillaba df parole avviate. con le miti CO.tesorelle, ragione. non chkderl>. Nemmeno al greto che m'attCglle. Inerte e grave. d'un pt'SO .1ublto yano. Anche. una della sf ritira da un'orbita d'oro. Quando .1arl>morto, rende.temi alla te.rTa def silemi, come rende il Signore. all'onda fl sole. per un'altra porta che .t'aprirà 1ug/f al~rl. non miei, -per nuovo lembo di cfe.lo. S'Innalzi, muta, la iolla .sul ,onno J:)rolungato fn disparte., Quando stendi le n,ani Pre.ctsa come. un crinale viola. Quando stendi le mani aul davanzale., s'alzano . accordi cU colori e ,uom da lnvWblll tcutiere. La ftducfa ntorna a rUml d'albe.. E ti rlpemo naufraga, di quiete. tra f r>etrf del tuo cielo e dune i,ortlcose e calvcanthu., nudi come eroe( E allora dtspont la vtta anche. deglf altri come un dono pa.iquale., la riannoda alle 1torle · del popoli lintlchl, al bfanco equilibrio Non remere li nito ,·brio gentile Non teme.re ti mio viso gentile. ora che il aole U~ra glf scooU. A.duna le. rondini di maggio vicino alla trl.saccta pellegrina e brocche di rugtada :,er quando l'e,tate. indugia 1td gre.H e J)langono e canneti e le rane.. Contn:llato della l\lndonna E pur mirando dentro U ml8tero vfr,o del tuo tetto, non C $clude.vt il vento dalle stame., non dai cortili l'umtu domande.. Non se.ntfot la pena de.I rltomi. Quando venne il commiato, gid. mature. lo me.a.si, ti rassegnavi tacita, e nel cenno df Lui che.11volieva eon<e.rmastl l'Incontro sopra U colle . Portavi fJ cuore a.I 1acrljlcfo come viandante lampada al cammino. Ma CURtro Il tuo giardino gl4 dischiudevi Il' flore del perdono per ehi saiio di UrTa J:,Oner,a sotto I piedi l'unico fl.glto, Madre della plet4. ANTONINO ?tDCRELOTTI Dal "caso" Svevo alproblema Svevo · (contfnua da pag. t) blemaSVCvfano'che'"è-appun– to essenziale pe.r la conoscen– za approfondita dello scritto· re stesso. Slamo ancora ben lontani. cl sJ Intenda, da quell'edlZIO· ne crlUca dclropera sve,·lana che da molte parti si auspica anche per la necessltà di dJ. st1nguere In modo dcfintth·o quelle che sono le carat,teri– sttche formative e I problemi tecnici che n.nlmano la nar– ra~va di s,·evo: tuttavia Il \'olume edito dal Oall'Oglio ha Il mertto dJ presentare In una o:-ganlcn rnceoltn Il gros– so dell'opera dello scrlUorc e sopratutto la parte di C&.Sa che ha a\'uto una redazione de.fi • nltiva e che o.ppnn•e nel corso dello sua vita. Mo soprat.tutto ~ni~~~~a è d~f{~e~~~ uno studio della critfcn lta~ Unna su Italo Svevo, un csa• mc quindi dlalct.UcamCAte im– postato del giudizi e delle ren• zlonl che &lu de.Ile origini la opera di Svevo è ,•enuta pro• vacando (gludlzl e reazioni ~ed~~ef~sc~~uè ~~~~: mntlca Insita nell'opera stea• SA 05SCI'\'ata secondo le pro– spct.th -e e magari secondo l pregludU:l - n~I senso et!mol0- ~:f1~ l~~~ag;S::I p~~ te riluttante 'a concederle un diritto di clttadlnnnza, anche perchè quell'opera le veniva Rd.dttata da estlmat.ori stra– nieri quali BenJ &m.ln Cré• mlcux. Vnleey Larbaud, Ja.mes Joyce con clemcntJ d1 giud1- z1o non sempre rispondenti nJ suol cnnonl ed alle sue lmpo– sta,-Jonf teoretiche), ma nel tempo stesso, e proprio attra– verso un tale studio della eri• tloa. pervlene od una rlco• st.ru?Jone e od uno lnten,re– tazlone dell'opera SVCVlMR s.lstemandoln con una sua ~~u:n'ri~i~n~e~:a1~~ contempo:-anca. e offrendoci. nella te17,a parte (la prlma è dedicata alla storia della « fort.una. dj SVC\"O. la sccon• do allo S\'Olt?lmento storico dellR crlUca S\'C\'lana). I lnO· t!v1 per un profilo critico del– lo 11erlttorc; Ja prl?M!m,a del saggio del Malcr. dlcevnmo, offre nl gro&."-0 volume non ~l– t.fl.nto una sua i;tustlfkazlone dal punt.o di 1•lslflcrltlro. ma altre.si un \'l\Sto CRmpodi llP· profondlmcnto e dl studio. E' mer1to del Maier an.z!. tutto quello di R\'Cr Impostato il suo !Moro non più su quello che sJno ad oggi è stato Il co• s!dctto « CASO»s,,e,•o COIsuo sfondo polemico e con quel tanto di mOrallstlco sul quale quella poerulca S\'CVhmnven– ne ln i:mm pnrte centrata e dal quale essa risulta (e ne va dato atto a Falqull cosi ap. pcs..,ntlt.a: non plù sulle su• bltanee almpatle suscitate da letterari addentellaU 1n par- te casual!. quella • candJda agiografia• del primi scopri• tori e del succe.M!vlesaltatori, ma sul punto Jn cui dal « ca– &o Sve\'Q» si P!ISS& al epro– blema s,·evtnno ». dalle estrln• seche. e talora faziose. raglo• ni dellR polemica all'operare serio e rlgoro.so della critica. Il « ca.so» s,•evo è. come è onnal arcinoto, nel cA.mpo equivoco delle sollecitazioni e delle resistenze sollevate dal– la scoperta che da Montale a ~hr:mJcU:,n~n:1J~af:' 1~~l~~Ù ~ ~~11 tr:o~~~e~ tesd~ puaJi~ parte era legittimo ~rgogllo degli scopritori e\'er messo in luce uno scrittore « europeo» di lingua ltnllann. uno scrlt• torc. &I aggiunga. che Si in• serh•n in quella corrente di nnrrntlvn straniera che in certo modo interpretava e Interpreta I moti"! di dl– sgrcgnzlonc psicologico del– l'uomo del nost.ro tempo. ana– llr.zandoll nel sottofondi più umili e segreti che prce.,fsto• no alla sua coscienza (e di quelln narratJva. nl momento del suol csordl come scritto• re lo Svevo ero In certo sen • so un anticipatore); dall'Al· tro non erano meno leglttl• me le riserve di coloro che vedevano nello Svevo stc..o:.so ma A.ncor pJù In una nffer– mnztone dello Svevo, e noo .senza Inquietudine. non sol• f:"~a~1~f~~d:1~e es;:~~ 1!t: terc. ben.si pure al di fuori di quel scn.~o loro Imposto troppo di recente (prlm!l dal– la Voce letteraria e plu tar– di dalln Ronda). cl1c si c.sprl• me,•n nella riconqulsta di una densità lirica e nella est rema oura della forma, nella. sot.. Ulc clabomi:lone dello stile. ar– fldRta a ricerche e ad cspc– rlcnte dl linguaggio e che. An– che da un punto di ,•!sta crltl· co. puntava le sue carte plù che sul comple&'iOdi un'opera. sul bre,•e respiro lirico della pnglna. sulla sua imltllta ar• ~~~~~!\ne; ~~1ec1~C:fin:i~~ pnrte di Interpreti dell'esteti– ca croclMa o meglio di suol , ·olp:arlu.n.tori ). Sla sopra gli uni che !IIOpra gli altri pes.iva l'equivoco di quella che J)Otevn essere le '>arbarlcltd. dello narrRth•a ~vevtana. e se I primi l'e:-..su– mevano come un moth·o e CO· me uno stimolo rlnnovRtorc nel cRmpo talo:-a un po' chiu– so In una trAdlzlone dl con– formismo delle lettere llnlla• ne, l seco1\dl prcndev11no le mosse da unR vera e presun– ta difficoltà dello Sve,·o nd csp:-hncre Il !11110 mondo pc: =~1[11àqul1 11 ~g~u~:~~t.,u~ cllm'l di vera poesia Ma CS· semtalmcnte per gli uni e per gli altri li 1. caso • Sl'evo era quello di uno scrittore non ltallano. In certo senso tra• dotto da un'altra llngu(l. esemplare per I primi. tutta– via, e causa della .J?(>tcnzadel suo mondo, dell lmportant.a del problcmJ p.,lcologlcl che cgll lntroduce\'a per la prima 1 1 olt.a nella nostra lettemtu• rn. do rifiutare. per I secondi. come esperienza d.Jspers.lva e contrMllttorie. Ma &0$t&nzlal– mcnte sia ammiratori che de– trattori si trovavano aullo stesso plano. e cioè quello di una lmpllcllR o espllclt11.ne – gaz.lone del suo mondo, della sua lmpckSSlbllltàa raggiunge– re un clima d'arte e di poesia. La densa rassegna critica riportata pcll'lntroduzlone del Maler al yolume cdlt.o dal Oall'Ogllo mette In luce chla• I"Rmente come ormRI sfa del tut.to superato quel cert.o sta– to d'animo di allarme. per non dire di confusione, che la sco– perta di Svevo operò a suo wmpo e di cui. per esempio, e un curio.so documento la nota rednz!onale con cui ln Piera Letteraria del 28 febbraio ~~on~~~ìf.!~~ol~ 8 aruib~: mJeux che Imitava Rppunto la cultura Italiana a prende– re nito dello presenza di un co.sl singolare e sconosciuto scrittore., Nella quale, t.ra l'al- fec:m:t~ri~: le:w:: 1 gra~:11: sto è Mche Il ManzonJ, e a.I pi1bdire che II romMto !tallo• no. dal Promessi St><MI a Le.mmonio Bor~o. sia In prc• valenza romanzo d'anallsf ». Dove è chiaro che non soltan– to l'estensore della nota do• ve\'n avere assai scarse infor– mazioni sul « romanzo d'ana– lisi» In piena Oorltura ln Eu· ropa In quello stesso periodo e sul suol caratteri cssc.ntlall. ma do\·e (l.ltrcsl ra,•vlctnamcn• to. quasi sullo st.e.MOplano. del capola,·oro mnozonlano con quel mediocrissimo tenta- ~~~~1:t~a.d~h!nri1 ~l:n~c:i Soffici. rtvclR I limiti dl certo consen•atortsmo letterario no– strRlC. Superato. dicevamo. Il ca.so S\'CVO. la polemlcR sull'anU– lett.crarletà della nnrrath·a svevlanA. ~dc dR se stessa: l'esser ruorl da quella che è la tradizione umanlstJcA. delli:i no.st.ra letteratura. anche di quella più recente e più am• modernatn dcp:11scrittori de La voce. e dc La Ronda. non slgnlOca affatto essere fuori dl un mondo nuovo. J'lmpron t.a di diversi contatti di \'lta e di lctt.cratura. In scope:-ta di fatti interni legati all'amb!cn– te e a!IA.!orma,-Jonc cuturAlc o umana dello saittore, cle– menti che cerca,•ano In lui. appunto senza precedenti In quella tradizione. una dlfflcol• tosa strada di espressjone. Pressoché coetaneo dl Proust e di Joyce e ,1uuto nelrepo. ca steM& delle csperlenu e delle &e0perte di Freud. lo scrittore triestino. ancor pri– ma di conoscerli, avverte nel clima st.e&'iO di un'Europa per– corsa gl'à dal ricchi ed acuti germi della sua crls.l. quel se• gnl di dlsintegrA.Zlone della cosclenza che solo la memoria e Il dolore della solitudine. dJ una disperata lncomunlcabl• lltà di se ste.ssl, potevano rte0- strulre. per dRrcl (secondo la felice espressione dJ Eugenio Montale a proposito de La co– scienza di Zeno) e 11 poema della nQ'1tra complicata pu- ~1t ~~~::rr:~,e::Jr,~e~~: I mezzi che gli offre non quel• la t.radlt.lone umanistica (che peraltro non gll è sconosclut.a né estranea. come documenta– no scrlttl crlUcl. lettere. testi• monlM?.e e ricordo. ma Il mondo nel quale I suol perso• naggl vivono, Ja sua Trieste.. :~lftà egr~~zro~r d:~~~el~ l'Europa dalla quale ha attJn– to Il clima morale della aua narratl\'R. L'nM!llo di s,·evo è quello di riportare le sur ~~a;ul'; =i~~f 1 ~1Si ~ir:~~ Interna RUlOblograHRcon Wt• t,a IR carica di vita dR CUIes• se hanno avuto origine. Scrlt- ~~r~~~tct'c, a:~ ~::ie pDa~~ !ano di uno Svevo \'eramente OSSC5Sionatodalla tonna. da una forma da raggiungere sempre e che sempre gli 6CCD· ~:n1:t~i ::u~glrg~rd~a1:: sun opera ridotto a fmmmen• ti alla ricerca dell'archltettu• ra e della musicalità della sin· gola pag:1nn.Ma guard(lt8 ogni opera nella sua prospettiva. riportato ogni eplsod1o alla sua funzione nel corpo dell'o• pera stesMl. clnscuno del suol romanzi e del suol racconti cl appare come un blocco anno· nlcamcnte fuso nel suo movi– mento Rttomo al centro mo• tore dell'11.nallsle dell'Indagine. E'. come scr1,•e Il Maler. « l'umanità. ond'cssa è perva– s.A. quel sapore di vita vL~u– ta. che do essa cmlUla. quelli\ scaltrita - e spesso persino tropoo lucida e sot\stlca - In• daglne p.sicologicn», fl costnil· re IRstoria tormentata di que– ste sue creature. di Brentnnl. di Zeno. del buon vecchio. del• le loro nu-,lonl, della loro noia. del!~ toro macerata Insta– bilità Interiore, sugli sfondi della c!Uà cosi drnsa di trar– tici. di donne voglio.se e 11.r- r,:te~.:~t\en~. fa~~t~rAun~ quelln stortn Il duci la forma rngghmta. anrhe nttravel",(() Il mC1,t,O frusto Impoetico e usua– le di unfl. llnir,111. 11,emldlnlrt, tnle e .o ;pes.so rifatta su schemi strAnlerl: la concret.cu.a del sentimento. &empre presente nell'opera di Sve,·o. che &I tra– !.fonde nella conereteu.a del– la narrazione. FERDINA?li"DO VIRDIA CITTA' j::t1te.~~f 1 :pgf::catt ,ulla strade quuto odore d.l pietre. ealputate. que.ate. macchine ehftue perennemente. in /uga ... ERBA D'EST ATE ~;:~®att:i;:e a! {:'a~e Non pftl u colore Jruco ::oru:.m: l~~,J,1v:!nirolente ar.fUra del sole. Nell'aria /erma U riso di fanciulle dalle. carni brune che ,1 bagnano nel rio e fl re.tp !ro lento d.et mietitori che.dormono all'ombra dt aempreverdl abe.tL Solo U grido di cicale pfange.r4 J'erba morente. ADRIANA IVANCICH BIAGGINI * Perla Cacciaguerra SAN LORENZO MIRA IN SU n grido del tarlano falcia rapido Il cielo d'Aaosto. Pcttlnlltl SODO ili ullvt e San Lorenzo mJra In su dorme accanto Ili &0le. J monti giocano con l s.ant clpJ'CG61 e l'Amo dJ Fireme sftla tra un presepio d1 CMe.. Nel campi r'erba s'arrende al IUMU060g:ranturc.o e al con\•olvolo azzurro. La mla vita !.t.rl6cla lenta nelle OS6&. vipera crudele pronta al morso e al veleno. FUNAMBOLO CUORE FunllntbOlo cuore so.;peso nel vuoto tra due pcns.lerl non camminare incerto sul ftlo del pas.sato, Dolce de\'e e..~ Il ricordo come apr1tt gli occhi Il mllt.tino. accanto alla tremula brina. Ridere con l bimbi per lll strada ghlotta di ombr& e dl sile.nz.f e perdonare all'uomo la ferita e l'angO&Cla. Ritrova.re l'Incanto •pento nel vl\'O sguardo degli Rlber1 e tra le reu do,·e sl posa Ue,-e la tarralla. Funambolo cuore danza sul ftlo del pa.s&&to non plil sospeso nel vuoto tra due pens}CJ'l ma tra tetto e nuvola, vicino al cielo. I CAVALLI DEL MARE ... I cavalll del mare calpestano I M&s.1 della ril'a con bianco entus1&6m.o: 11loro eterno ;aloppo con.suma la p!et."11 come un dolore 11sensjblle cuore. P&RLA CACCL\GUERRA. * ASSEGNATO il PremioDarfo La Commissione giudicatrice del e Prtmlo Darfo 19M• i.sU– tulto dall'AZ!enda Autonoma di Cura. e Soaglomo di Darfo-Bo&– rio Terme per un articolo lllu• stratlvo del luogo e delle Ter– me, costituita dal sen. avv. Car• lo Bonardl, Presidente dell'A• zienda Autonoma di Cura e Soi· ~orno, dagli scrittori Manara c~~rem~= 0 srrewu:.i~ ln Boario Terme nel giorni 3 e 4 ottobre 1954. La Commissione ha dellbe· rato dl asseinare un primo pre– mio di L. lW.000 a Ervino Poear per l'articolo e Le Terme di Boa– rio • pubblicato nella ril'ista del Tourlng eTurismo e Alberghi -. fascicolo di agosto settembre: e dividendo ex 11,equoL. 150.000a Mario Picchi per l'articolo • Viaggio a Darfo -.. pubbllcato nella e F1era letteraria -. di Ro– ma U 23 settembre. a Lorenzo : 1 !~~}1~! ~! ~e~:; ~i~~!r! nale d1 Bre!.el&• del 2'1g:lugno, 1b1otecaGinb Bianco

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