Fiera Letteraria - Anno IX - n. 15 - 11 aprile 1954

DnmcnicJ. l l aprile I·35 t L A F I E R A L E T T E R A R I A rag. I MOSTRE A PIACENZA * Giacomo Bertucci discreto tomismo Sarebbe giusto che questo artista padano, schivo di rumore, assorto, tenace e bumw fosse coiwsciuto meglio e come merita di S. SAMEK LUDOVICI * Scalo ad An1sterdatn * ARTJlSTJl llTALIANJl * FABIO F AILLA * FABIO F.\lLLA - « J>allonclnl » di R. M. DE ANGELI:S Il fiorentino Fabio Fama è nato per caso a Lucca. d~rante una \•lllegglatura del genitori. 37 anni fa. in una ,·1lla del luogo: e. tuttsvla, certa tetraggine toscana. al pittore. dcrh·a più e meglio dAI FinlUlliO che da VIATor– M.buonl. ln1nttl, nel suol Qllfldrl. città e 11.Ibcrt,comari t monache sembrnno vivere In un I\Med!O d.l mura che limitano una p!Anurn deserta. o ca.sere isc.nmpate dJ rt· ~nl4' a un a&edlo da cui non sia esclu.lla la pcnltenu for– tat.a di unn «buona• carestia. Fallla steMO M!mbra 11 ca.detto (dcsllnato al M&ocrdot.lodAll'c albagiA • della fa. miglia arl11toornUca) che abbia buttato IA tonaca a.Lit orUche. e 111apentito del i;testo volgare. del clamore dello scandalo, non !llà della polemica Insita nel gesto. dl cui non 111gloria per e.,.,Jdenu rng1onl di decoro e d1 prestigio; polche In fondo la sua non è 5Atira conuo pre– u e monache; nl contnrlo, è amore non lntef't\meote corrl11posto, fcdeltA a una religione trndJz!on11.lee fami– liare. e quindi e.,tro e fantula legati a un clima umo– te!ICO e convlv!Ale. da cronache to.seane ~l11trate più sul calcndarl comunnll che non sugli a!freschl dl pareti ~amo.se . Bi5ogncn\ Insistere i;ulln presenza aneddotica; ma co– stante dl tonnche e soggolt - neri e bianchi e rossi ma– turi cd antichi, ricordati da tessuti ed ara7.Z.I.11tolee cot– te di \'CCChleprooe.sslont cori tar!Atl. riti di vct--prt In cat– tedrf\ll plu o meno incatramate dall'ombrlll. dall'or11, e dal tempo. Iruomma, A\'\'er;- ,06.ln dall'Infamia &Ile visite dt nbatl, mons111norle madri 11u:,crtori. quale mcra,•lgil& te Fabio si rivede vestito da « 1mglolct-to• o da « chlerlchct• to •· ritrattandosi in quel • tnvestlmentl • per un com– plesso di liberazione, da cui per fortuna lA fede e6ce In• tAtta e come r'a\'VlvntA dal lume di candele osclllanU tn tor.do Ad ,ucntc mlst~rtose. Arcate. ~dln11te e colollne .!()no d! cArta perg11mcn11.– h è~PoSlA alla luce nuova del g!orno. dopo secoli di l)Ol• l'e1e. sUeo.ilo e ti.rii; e P'allln 11tcs.,;o. quale crt!Alld'!. re• splrn luce e colori tra due larghe e p1tlm11.rlfoglie di C"aJt.11. spessa e g1alltl5tra color a\'orlo. su cui ti segno rotor11.to è lnclso. o graffito. con lR prtci,slone lncanlata delle alluminl'llttlrt. dn q5u 1 ~~~o,p~ 1 ef1~[:s~~ <"~. df~~·:1:~ar~~t~~~tfl Jo~ll~ anfore. certi rotoli di mUS1ch<". forme d1 i;trumenU cd el• lls.,1. tarocchi e omcnonl di 1-tucco dcnunzlMO un mon- ~ ~~~~~\l~~~to~I Slt~t;:,n~~~~~a~~l~~t~Ar~~~tbi1~: rhe. l'lllleVf'i;tctulonl di .!ilepll\lberl f' RIUOledl~o•tc con le forbici e Il comp81110 d11.un giardiniere J::eometra se• ltUl!.Ce di Pllagora. Alpin?, laureato In legge, la penna nera glt è servt· rn per dipingere direttamente .sulla carta anrlca delle Pandette romane; anche se più t.Ardl Fatll& si ricorderà defflnfan:1111.tra 1 llbr: di f&m.lglfl'II e l cori delle eh!es, 11on>.ntlne. tO. lr~~~g~ctl~l\~cf~~\~~-~~llJru::r\~r~~~~!~~U!:{:: mal dl 11t'fl'cnv,_ I m~bJJeru JaccatJ e d!plntl. cri,stA_IUe cornici. lc~II e canf'strl dorati, albums" C"atteda s:1oco. cappelli a tr1ec:-no e matte 1.s1-,r1ate.fibbie e dl11deml. porC"elhmee cAmm<"IUn 11Urosi i:arcbbc .arrlcehlto. Fa11- ln h'I prtfcrlt.o d p\ngere 111'11 oggetti p!u dl &p11.rat1.ac – c111ntoAl lf'lfflf dRllf' coarol.. i;e"crc cd emblematiche. per stiar11u.an: enc ,ub:10, que~ a riC'ollS(gnare ali& polvere e al passato I tesori nascosti per anni Immemorabili. Sfuggito al tedeschi. che lo tenevtmo ln prt110n1a dul'ante le ultime tui della guerra. Fama 111 r1fugtà In campagna nelle Marche. ed è Il che, a contatto della natuu e degli uomini. Il 100 ~letto 11!purtnca: I ,•erdl entrMo a &padronenlare nella circolazione del 11uonn· ~e e della sua pittura. Pallla si dlslntoY\ca: e l'occhio appann11to d11.p:itlne. rugginl e mtm0r1e di un paa&ato !iln tropJ>O tnCUtlonallscJco, tm-cnta ti paesawlo. I con– tadini la a:ente rn1nuta del oontado e delle contrade: a- ~;l~e~~l~~le~c~r~~~t~1p~n~1in!r::J\~~\ 1 ~e~ed: nor!. Toccherà a Chlurazzl 500Prirlo nella prima mostra del 1948. alla Vetr1na di VII\ del Ssbulno. Fallla, un po' gufo attonito, dl movenze calme a cui l'Ironia to6Cana 111cg,ùn,e appunto quella tetranlne ricca di m11.lumorl dlgerltJ a. denti stmU. oon Jnftnlt.a puJcnZA e rasaegna• done. DI quand't li suo Incontro con la pittura di Ottone Roga\? Non Importa preclurlo; Importa notarlo. e I orse eottollnel\rlo. Polche in quest'Incontro, dlrtmo cosi. fa. tale FaUIA riceve Jmpulsl gagliardi 1'11 cont.cnersl nel gtu1lt1limiti dell'origine un po· aulica da un lato e decl– Ellmente popolfU?&ea dl\ll.l'llltro - che è poi li carattere plil notabile della pittura toscana di o~nl tempo. Il \'!colo .H.rett<f In cui tentA di pl!Mue l'omtno da.I pttllonclnl coloratJ. o l'l\ltro delle comttrt o delle mona- ~~~~::~.~e f~~! rr;':"'"ntt~c~I ~~ a:ie~r:i:i~ 1~ inamldl'llte delle cuffie monl\Call sono l!Plr111,i I\ ricordi letterari e pittorici a cui Ottone Ro5Ai ha lmPollto Il suo stgillo: ma Fabio Yl'lllllacl ha meMO 11 11uoacomto per- 50na1e S'Intende che a Roma. FAllla 11\ è trovl\to l!ìUblt.odi casa come Paleue-.chl. se Il parRgone non vi &paventa: ~~~~ft ~I ~~~~~tFort~~~:>J:;,~:' ;rt:ib:r~d~ 1 :.~: dlnl e chiostri. le colonne di San Pietro. I preti In va• ';:~~ {' te1f!5J!fi\t~~lo 1 ~ef ~ ::;tii 1;~jeb~u~~ ~gm 1 ~~ Jn rtco~o di quelle Iucche.si. e certi clpres,J lmpoh·eratl ~:Jl~tt:b~~~'adi'n~R~N~a~f 0 cu'i 11 ~~~~~~d~~ 8 ~id':°~~ corda.no più Il nome. Fa.ll111tende I\ ttASformttre fanta• &tlcamenle gli nlb~r1 In totf'm e le torri dlrute In mRU• ,olei; e cosi le comari In monache. I contadini In preti: e I preti In monsi~nor! e C'Ardlnall: diresti che non ne può f:~,.a -~it~e c~i· ~~~gJ\~Po<!i 0 e da~h,r~!~a 1 ~lilt~~d~'. autentlcata da una ritvocar.lone e dl'II una memoria 11Cnz'11.ltro antlC"he e forse clas&lche. FaUll'II educato al libri ln pergamena. alle port.c di· pinte e a°t dcli a caSM"ttool 11COlp!tl.non dlmentlcA dJ esaere nato In una !&m!glll'IIche puo anno,•erare tn gll antenati un marchue d'Azeglio. un Manzoni. un CeMre Balbo. e C"hele ,·me delle sua lnlAnzll\ appartenevano e appartcn5t0no alla 11torla della famlglla: unA storta che la plttura ha nRturalmente trasformato In fa\'OI•. per la magia del colori rllrOVAU n~I qua.dei appesi P.lle pareti e nt-1 pae~Aggl l'llvutl sott'occhio aln dalla nascita. Unii R.om11«cantata• da P'allla avrà ra.utentlcltà di una memori11 fiunJlhut, ,. cui peulno un cert'IU'la di mu• S"O conterlra l'Insegna araldlcA che è nelle plu dlchit.• tate ambttlonl del pittore fiorentino; vomi. dire che, tr• Pl&t.7.& della Signoria e Tra.ste,•ere. F11.lllauchltett.ert\ un ponte irr>m11.glnnrlo,che non l\'tà la. durata. effimera dcli arcobaler.o R. 1'1. DE ANGr:LlS ·1bl1oteca G' no Bianco A.'-OSTRE RON\.ANE '* li::o 1.VIGI OIISl&"I, POETA E UBHETTISTA * Amico della musica

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