Fiera Letteraria - Anno IX - n. 15 - 11 aprile 1954

LA FIERA LETTERAR .nno IX . N. 15 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica, li aprile 1954 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NU~ERO L. 60 * DIREZIONE, AMl-,UNISTRAZLONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 - Telefoni: Amministrazione 684097 - Redazione 684W8 • Pubbllcltà: Ammlnlstraz:lone e LA FIERA Ll:.'TTJ::RARIA > • ,•la d'Aracoell, n. 3. Roma -Tarltre: Commerciali L. 100 Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. 1.400 - Trimestre L 750 • Estero: Annuo L. 4.000 • Copia arretrata L. 100 • Spèdlzlone In conto corrente postale (Gruppo li). Conto corrente post3.le numero 1-31426 CHARL&S LINDBERGH Il dilemma dell'uomo moderno *" di. CHARLES A. LINDBERGH r:;;!~d~~~ q]:~ .:g~l~t~"è· q~:: deko~~:~~ 'tr p':iuutl, ricorda• ~~ 0 ~!11:1it:'c:r1e~~~-,~~\1,i'~i=~i pnmo tro1111rt6 l'Atlantico 1n re Jacqu~• Mar,tau, (part/Co• abbuzmo recenltlllli!lnle OVMIO '"'I' aola tappa IM wn mlnMICO/oJarmcnta di Umanesimo lntc• modo di oj/r1ra "' que,le aru• o Jror,,Je apparecchio, lo Splrlt grale), Danlal•Rop, (li mondo u1 po!]lne , aao!J• 1ln1 ,n acca• ~~n 5aw~~~\o''i~rz:~o "~~~a~!~ ~:nf;fe~ 1 ~!tieua~g:~~n: 1 1~"m!~: !;:~: :::J:: ~~l!~:f~onJn~~c"~t ?:,~:~0~1:~~~r::tn}{ 0Ji:1~1 n~:r-:,~ ~~m~nl~:~Fc:~e. ~!!tt~l~;;o ~?r~!~p:~,/,v,:;:i,.,:v:o";"n:;: 0 ~~?u!~,",.,~ venticinque e più anni, Lrnd- ca un anno fa 11111/a FlernJ e, ()gg, 1~,11,l/Jf:rgh, 1111 uomo t1'11• .,,":r~" ., :r,,a_;:,.~f!,~n~ J!W·M~~::~ ;;(' ~'.":o ~:,e7:!~;~.a·,, fta~fi~~: ;i~t';o,~~.l'~:r1,t::::io c~~!r:,':,~ "-• t1109o 11-.: ormai I ,o- Lo ll'r,uo di Lind,,..,_,11. oaq,d- llt'IIII l'ele:ine11ro OU('nt,alo ,1·11110 g111 d"to1n oiovo11e pi/ora elle co~•- ,ra coal, aii tale 11./Qllflo111 teti- crvi//ù, /'1101110 lntc•o, ,rgJurut– v1ava /'allctJ con le mo11I ,., rlci formcn1,, "" partu:olare mentl', rama persona, Do/l'Un• 11a11d~alle oppare11:e ,0110 di• vatora dJ e tc11/monw11:o • chti mo 1llpc11dero"110, come 1e,11pr..,, vcnuo rea/Id. Slunlf/catlva IJ 111pt1ro la l'11r10,,ro dell'lncon• le 1ort, ilel 111011,10. 1,,·occ1de,r• pero lo coNcordon:a che " ri• Ira /eltcrono rON uno de, p/U u C cim/1(1umllnll per ect"elle11- "0"1,o tra le co1ufdera:t0Ni e le noti, 11t1matl ed ascoltati e/ira.- :a. Ch,, .te non 110, Occidentali. ic:::.i~ 1 •; 0 9~6:~: 11 i1v~~ 1 :rie 11tI:/~i dliJ/"t;;:r~'::;, dimc11t1cortt 16 ~~:. ~~,,~7,1~:r~, 0 mi:;o 1 :r~i':a11 uoml,il d, lettere a di pe11a1oroconcordi a11ermo:1onl e conci"• che l'alfl•ouonot In molti abbiamo atteso che dl\'en!-'l!Sero realtà lt' Idee e I sogni di 25 anni addietro: che gli aeroplani trasoortassero milioni di passogs:erJ e facessero concorrenza alla pri- \ !!1o1g~~~~d~ ~~~~!· ~~edlio1~~!led:tc~enu~: genti e degll oceani. Effelti\•amente, l'aviazione ha rngglunto uno svHuPoo Inie da rivoluzionare, insieme agli altri fenomeni della scienza e della tecnica modNna. l'ambiente dell'uomo, Vi– viamo In un mondo che dl ora In ora si fa più piccolo; dlvenllamo più \•ulnerabUI ai cOIP.ldel nostri nemici, più vicini e acces– slb1ll al nostri arnie); attingiamo a fonll di rifornimento un lempo estremamente lon. tane. La scienza ha dato nuovi \'alorl alle dlslocazionl geografiche, ha aumentato la densità delle popolaz!on1 ed ha offerto I suoi mezzi a nuove forme di conoscenza e a ~li~v~h:'~~~ 1 ~!"ia~. cl~sest~~ciJÌ°~~\~~:•1~ cui viviamo, I mestieri che Insegniamo, dif– feriscono In modo fondamentale da quelli del nostri antenati. La storia dell'uomo non registra alcun al– tro mu1amento d'amblenie paragonabile a questo: ma al nostro orgoglio contrappone la nostra apprensione. L'esperienza altuale con. corre con la conoscenza biologica nell'am– monirci che un radicale mutamen10 dell'am– biente esige dalla vita un adeguamento che ~1/; 1 _ei'?:~l:~~~~n~·c:nJ~on~~~~ert~~~f n~%t~~ ambiente moderno che vorrei ora parlare dell'aviazione. polchè lo credo che corriamo il pericolo di confondere problemi di soprav- ~v~~!~i:-enlz~nf~~~'j!it~~ con problemi di ~uando l'arte del \'Olo era al primordi, molti di nol pensavano che, un giorno, uo– mini alali a,,rebbero sorvolato montagne ed ~';t!:Wnft di'';~~\r:t~~e :~~!~fe 0 n~I~~~~ f1i! 1 n~~ vamo che un faclle eontalto fra I popoli avrebbe reso pill semplici I rapporti diplo– matici e meno frequenti le guerre, Ora, al termine del primo mezzo secolo di volo mec– canico, cl troviamo di fronte al fallo dolo· roso che Il significalo storico dell'aviazione è stato soprauutto militare e distruttivo. Ci accorgiamo a prima visla che Il nostro primo entusiasmo per le SCOJ>erte della scien– U\ e per la conquista dell'aria cl aveva resi ciechi di fronte alle leggi naturali che governano la condotta degli uomini. Tutto li nostro progresso scientifico non ha mutato Il fatto che Dio creò sulla terra una vita feconda, di lotta e d! selezione. Quando noi !,;~ 1 1~~lr~~ 0 ntl: 1 :, 1~fs~h1~ 0 d~a~::r~r 1 ~\a~~r\!:: lor! transllorl In false utopie di fratellanw e di pac(!. Il !atto che le comunlcazlont moderne abbiano determinato l'unità del nostri s1atl del Nord America e che I 1>opolld"ognl pae– se lllano ora In grado di comunicare più fa. cllmente tra loro, non sopprime l'antica ten– denza della ,•ita alla diversità e alla con– correnza delle forme e del valori, Una. rassegna delle condizioni e degli or!entamenll attualmenle esistenti nel mon– do dimostra la necessllà che gli Slatl Uniti progrediscano costantemente nella tecnica scientifica, Industriale e mllltare, che si or- f:"~!~~~~o~re u;nao;~~c~~~!g~=~z~a~ile°'Ì~~ combono sul nostro ambiente di vita sono evidenti. E' probabile che noi si debba essere pii! Irreggimentati. che si debba vivere r,er un 1empo maggiore di quello alluale nell In– temo delle case, con lucl e con temperatu– re p.rtlficiall; che si debba consumare una ~bii 1 ~! :,~lj~~~:r: 1 ,i 1 ~~s~:s~~~~:; l~h~n~ misura spropon.:ionata al nostro fisico. L'uomo ha sempre avuto In tendenza a render più complesso. la propria vita con Ffa~N~~r~ ~!'W!~~e m~c~~r~l~~n~: sla~~:1:i 1 ~ ~~;:~z~~~ 1 e ~~ u~ 1 ~~~,m!~~gbf1g~~~g~fl~e s~~ educazione e Incoraggiali dal suoi prodotti. La nostra popolazione è pa,;sata dalla fauo– r•a alla tahbrka oer nerfez 1nnare le msc– chlne, per amminJstrare gli affari e per con– quistare le coniodltà della vita cittadina. Questa tendenza In origine ra,•orlta dalla e :r!o!illà Intellettuale e dall'lncentlvo cco– -i1!'llco \'lene ora lntenslfkata dalle neces– ·t:t mlJHarl c dal nostro Istinto di sopra,·,·!- Bibl'ioteca venza. 1n un mondo di lotta, la vita e la Jl. ber1A devono l'!i..~ere a1>Poggiate dalla forza. Ma la sopravvivenza ha una dimensione ~:~~e~~U~~ci~a~~~ ~r•~~inl~flachS~l~apirc; forza delle armi, La sopravvivenza lmmedla. ta dipenderà forse dalle cognizioni del fisici nucleari e dal funzionamento degli aerei su- ~el~stJ~:e~! :1~~[ivdv~r~~~~t~e~~ns~11~i~: mo. Le nostre rcallu.nzlon! scientifiche, eco– nomlch(! e, milltnri affondano le loro radici nelln qualltà umana dn cui sono prodotti. In ultima analisi, tutta la nostra conoscen– :r.a.tutte le nos1re azioni. Lutto Il nostro pro– gresso riescono o falliscono secondo le conse– J?Uenzeche comportano per Il corpo, la men– te e lo spirito dell'uomo. Pur concentrando In nostra attenzione ~~~lld~':;~1':~~tit~ae~~·~~!~:~1~e~je:~n8~rilr::: tal\ per sopravvivere, la ragione basilare della sopravvlven1,0 che è l'uomo stesso. Qual! effetti sortirà questo noslro moderno ambiente di vita sul carattere avvenire del– l'uomo? Nella risposta a questa domanda più che nell'atomo è la potenza che stablllrà Il nostro giudizio e deciderà Il nostro destino: e qui noi oltre1>assiamo I precisi limiti della scienza. I nostri orologi, I nostri pesi, le no– stre misure, le nostre matematiche divento.no strumenll Inadeguati nel momento In cui parliamo delle fondnmenlall 9un11tà dell'uo– mo. Possiamo tradurre l'efficienza degli uo– mini In cifre di produzione In serie. ma com<> v11luteremo noi In produzione In serie di certi r~e~~~~:s~~~u:111 ~1:-1:g lfo~ei~ie s1i~p~~or!in0 quando abbiamo eonsegufto unn vittoria ln uerra. mn come possiamo noi sottrarre dal e Il pro• I civiltà un nut– cerchla– mo I definire con 1inrole come e fisico,. «mentale,. «psichico"· e spirituale,. t·ac• centunzlone o la repressione di una qualsia– si di queste qunlltà com1>0rta notevoll con• seguenze su tutto Il resto e ciò che ne rlsul– la può trascinarli! per genert\zlonl. Come gu:~~i: :~g ~:fi'~ l ~~~W/ ed~~r1: 8 ~~,~ 1 :i In qual'\tO I primi reagiscono su queste. len– tamente, mentre le condizioni vanno mutan• do con gli anni. Noi pensiamo a PoP0II famosi per la loro ~1~de~~!~ig~~a ;u;,~rl~d~vfJ~ 8 a1~~~-. ~\ 1 ;!f:3fi: stria o all'agrlcoltura; e In ciascun caso la accentuazione di una qualità determfna una B1c~':;;::,[! 1 i~:v~ 1 1~:·~~t;\.~a"~~~efzfJf;,f;~:~~ sta, oer e-sseren sua vnltn r,.<:pintadalla CO<'– clutagglne contadina della Russia e deçlmata dalla produzione lnOustrla\e dell'Amertca, Ma Il fisico della Russia manca del scn!iQ della Ubertà menlr(! il cre.~ccnte industriali– smo degli S1at1Uniti ha lndouo molti uomini e molte donne a porre In dubbio Il sistema da cui esso deriva, Nella dimensione tem– porale, la sopravvh•enza dipende dall'equll!– brio che noi manteniamo; 111 (orza è un peso e la pa- 1>0tenzn Ili forni, po. d'ln– tellelto e di spirito. Neuun sistema può con– servare Il massimo della sua potenzn !le non lasda !Ibero gioco a tutte le sue fa~oltà, )folti di noi <:Iricordano del tempo In cui le stenzn 1ro. cr !lpecla Come st t:o g~~t!~~d~l~o~a:a1oal~~l~~v 1 i ~~l~~j() Il mio aert'O In poslz!nn,. di volo e avv 1 11\'0la elica con le mie mani. Ma mio padre ed lo D.\'• vertlvamo l'nria di pioggia e l'odore del 1cr– reno, avevamo Il tcmp0 di 11en-.t1rcl.Quan– do ~cendeva la noti e, I no~Irl muscoli ad<lor– menta,•nno I no,1r1 cervcll!. Ore, le esigenze moderne Impongono una efftclen:ta che parallzza i mu<:eoll e I sensi mentre sottopone Il cer"ello ad una superat– CllAHLES LINDBt::RGH ) Bianco PREZZOL1NI RITORNA SULLA SCENA .lf. L'italiano inutile La nostra storia della cultura e della letteratura avrebbe spes.~obisogno di opere del genere, di testimonianze dirette Pr~~e:z,~t'~E~Y[~f1n"~0Gi1':i'iilre-~ * 1: 1 ~/~l!"r~~~fa~~· ~~ ,~~~r/~ ed. Long(rneai) - diciamolo su- g1terrt1, ccc,/: a chi va,uto ri- :it0 l;;t~~:,t'a~:h~ ~~ t'~!'d: DI e A JR Lo :e o :;:a~r ~~ 1 l!.~~ :r,r~~zgt:i r,ermente improprio µarlare di . . , oppure a 101 eocuao di illiuio- • libro,. dato c1t8 l'opero è 11a-magg_1ortronq,ulhtd. e ,econdo damtnto della ,ua 1a 111 da parte ,ua 8 dei &1101 am1- ta giorno 1 ,er giorno, ,eco11do rtn piano vero ,il '{IUldro della Pf(Zti.canslle cene d ra c11 b14ogna penaare all'urto da ¼~f!1z 1a:To ~it! 1 f:t,~o,,~~~e;~;~~'/:: '}r:~!~oi/:{1~~;tj~~;tu!~~ ~;,': //~tnu:i/:No 8:e /e"f s9~e 11 r~ecl:~~.,,~~h!,!•~~an,:: ria della cultura e della lette• coaa del, penere o piuUoato stato Maminato punto . per ci« ,i iJ avuto qu<,1lco.mdi ai- ~t:~~ :~:~~:~ Si'f:;;?»~~ 11 jt!: ~c~%~~~s l•:;gti~ n3:3:ra,:~:ci~ f:;"~~~:,if,~~~to.ftte; ,:;::io f~'tit•. ~":J!i~d~ !: f! j:~:tJatb:~e~! ze dirette ed è tri&te vedere - riflette eaatta!f1.e11t.equell.e tanto ~ verçi clr,e oggi la auu non è IJO$illbileportare avanti nidicate delle co,~fuaioni che cl1e .to,10 le co1ui1z10111 e le c1- memoria è •.n rial.:_onelle 110- il con/ronto. Ad ogni modo va ~ 1 ~~adtf~~:~~~~i ~a~l: 1 :~ 1 ~~: {[: ;r!~~cf<?~ b;~~urf :at~hi t:::ra":z~1te uP~~:";,1;re1a~~ p::: ~:::: c;;~t::;,~~~h J:~i ~~ v~l!~ ~!~:1g3'~~',~t';a'; 1 t'/i~;<;t_eri:~ ~~;~r.,~'~fr/gt,:~cr:ip:e~ 1:'~~q~e::b'te r!~~,~~c b~'~~t~i r:8~~:: ~i lt;~~~~:ir~i~l /,~~~: f,i~1c~;~~!i~e'l1~e n~; 1 ::ri~~~et~ r;~:1:· cf~1!'! 4 ~~:'~~!iapd'r1/i~~~ ~;1r-~11e:i1~am~;:· i~1:u:1~~ ~r ~i 1 :;:;·;: ,~71,~~i/~ilttltt teroriap11011odeci.tl dCI queato c,a , ,iell 1mmag1~1e e<?,ttrtuta l~ dttl Pre.::oluu _f perc!iè I ab- Cllro procedere col ~olo .,occor– i,mtile riserbo O forse da que- dell uomo. ,)()~re1_ agg1101gere b1ai10 ,enultp i n_,ovmu eduro- .,o della veritfi poetica. Beni11- ata u01ttra hu 110.,,.ibilità di vita <1ftre aunie.,t,o~, 1tUl modo tori ad ,altri miti molto 11u;_11!) te.,o, c'é 1111 dolo 11011 e.,auo in ::1,f: 1 ~ 1 :~;pt1n?::it~ r~~~~:i~ ; "!~::i~~e 0 l~ ~~~o~:;r~;g;;~ ~~';'f:::11~ /;'., 1 {'c1ti 11J~ih~i1g.°y~: ~~::/1~ 1 ~~~~/r~a;ioi~,!u~u:i~i z! buti che ci 1to,ao oggi offerti m(I 11oprat11,tto,!•polr!Jbbe 111- ce !fOII 11bb1a avut<?1m/f1c1e11,tc. V()('e Ila ~ig11iflcato, 111/rit1no- i0!i:~~~~ol~):~ lff,~~tg;;=~:>:!, e~ i~':z?1i11? 1 ~.,ro!;'~;'1~~11at:~ J,;"t;t'i~n,;ifJ;1~~~ 1 t/1 t:eJ~f~~~ :;;'<~ft:~ 0 11 ! ~ai"d::!~'~ !P :1i~~ aia »reoccu,)(lfO di orf/Otti.::are tono 1 ,mo, t1br1,la. .,U!I pre&~11-t11t(e d1 q1ti la 11volta,µ~r tu111t1 ,lei auoi problemi ed t da q1te- ~i d~'gJi~ 1 ~J;teo 1 ~,~ll~~e:;;a / ,~,:~~ ~1 •~!~ 1 111;~~::,,;.a i't~~~:r /~;;; ::;~r11~i~ 1~· r:. ~ni:·r,::irr ; i~ ::1~i!ebb~ 0 A}i1~::/r~ ~}e?"r:~~7i~ ~;~ol~~~r:,i ~nr1ft:ii d1u1('1 t!t~~ a,f;':ji;g1refz!rt~~'i~: 1 t'l~ :;:;: r°c~e~1[t\~~t~n1~1'.i~St,):,it~I ;~/,~ ~~l~n~rrtf ~fi,!~~~r~~;i~ì ~!ll~/::.~~1r::n~:::;t/i:t/:, ~•i~ !~u~11;ic;11~ll~e~1i~11~,o ,::r;a:~ ~•~::irg11~~r~1~r~1cg :i1!~f~~;: )fo;;~~~l:m~i, '{,~::!,~/::/~~,~~e;,~ petut<1confe 1111; 0 16 drl Prrz::o- 11orma tiella nostra le1ter(_!t11-c!1e la JHJrte .P"' alta della '!a- tri r11ccor,lic1tsero i "rtai ìnvili e ~;_i :,'14 f 1 ~,:!~11mi:~~:i~'!"d~~/e~ d~1,! :iii Jg::,,~,, (l/[, 0 rr~:~·?,~.~ iw":.,J:;:11;' 1 1~ft'/: !1~pr~11::''}.!'d~ ~11J~rt:;:~11':11rf :er;!ne,,_u~, c01teciel {le11ere e la mi11uziOII(/ materioli e lo caMt r>iù strana preci11ione della ,110 memoria: IJ elle tale ri,rnooomento ha che poi ai trat101111e di di1tf'ipli• mmto i 311oi effetti e ha orini- 110 ce la co11/erm11 il fatto che 11nto •storia" it1 letteratura il le!tore ii trorn lr1J11to11el- me11tre altrove. 11011 ha avuto l'ambito di 1111 infinito mn110- 11e11,,1bili 11vilttppi. logo e aottopo.,to a ripetizio11i, Prezzolini e gli altri uomini a ripreae, a motivi ,to.,te,wti e della Voce dourebbero. d1mq11e, :~~~ 0 J~ 11 :iJI1tn~~ 1 ~,:~z:c? 1~:i"~:t ( Zf,~o t~t~:rl: jr;:& ~uai1r; tro f.atto, l'avere, ciol•, .,critto ferme e aic11re: direi cl1e ver il libro lo11tm10 dall'Jtcdia e la parte eei&odico e legg~11da• dOJ){I molli a1111i di anen:a. il ria li aia fatto molto di più elle reatit1ti1ce al libro 1rn'al- (t1011 occorre riJ1enaare alla tra dimen11io11e,di11erAa clal/a grande m11aica delle pagine pa.- ;f!;'~:tit/':ic z:citr::!c~:;;zfer:~ r:;i:~fi~ ';gifu"d~ 1 ~13!'1fut~tt;Q bili dalle no.,tre abitudini. le,.♦ ,wtitra. Q1taiti qua,i è 11oa1tibi/e • _qermente ibridi ( e 11robob1I- fare rientrare i11 q11e1tloqua- mente riflettono lo Atato d'<rni- dro Preuofo,I, i( uale per lo mo di Pre:.:oli11i 11te11110. nello ultima at<1r,io11e della 111111 vi– ta/. No11 che q11e1to d.i&taccn no111 ,ote11.te 3 f'rtiire a 11110 »il• r,l,ore dr1f/M'fÌZoOIIC wlt'll/U9ÌC11 della materia fl11lotti 111d/n i' pii1 pericol0110delle infatuo;:io- ni ulime11t11te 1l11/lo memoria tielle COiie l011taneJ.aoltonto mi 1tembra elle il Pre:znlh1i non !;~b;: ,~:of;~ra;;,,;J;:r i,:11~~~i forma <li com11rome11.,o, Infine Il clliaro elle ,e lo 11critlore w oue1.te centrato la prim<1 J)(ir- te delle llltf' memorie .t1d fc– nome"o tiella Voce ci aurebbe dato 1111 libro oopitole per la :~0 ~i:/,~ft~' 0:t:p;:~~~'";;i1: 1 ~i t -,11cce.s1to di que,to llallano Inu– tile lo spinga a riprendere con GIUMppt1Prt,u.ollnl al tempo d~ll• «Voce:, i •101ttan . m di quei di3cor1i ma H ai fa• ceMe 1m di3eg110 pii( va&to, ,e ricordi al a~~~':t: avrebbe– ro 101a 11wteraa ,icura di 1tt1t– d,o: 1oprat1ttto 1iotrebbero evi· tare l« ripetizione di certi er- ;:;~:ioc:i"~~r~7:'àerJe1Ìa~~t/g cult,,ra. Pi11c/1è ai resta 11ello nlo11e <lella memoria e nelle luci de1fa fanta.,ia ai è fatal- :~~'Jt~t~r~a~on~p:;~o:;.,~:e a CARLO BO UNAPAGINADAL ROMANZO CHEHA AVUTO IL PREMIO tÉlllNA 1953 * La notte d,•I eo1•po ne ZOE OLDENBURG Quel giorno, Il vecchio fu ri- t~~!~Ìtt0c~:Jee~n~~:!!:;: ~=~~ lore!ita di Llnnières. di primo do 11 t:1 1 n~u!1J~nt;iia st ~~:cfaaT-:~ grosso clngh\11\e. e si stupiva di vederne cosi bene le trncce nel fnn o della rivn.. e Non ho mo.I , pensava. E vano come a ia. qulc-qul– ' glu- tu- iu-f\u- quic– qulv1c, sen7.a fine. Poi si stirò ed apri rocchio. Era ancora notte. Pensò da1)prmin che tutti gli uccelli fossero diventati matti: ~a1~g!l! 0 rdf ~;r~~~I!vos::é\n:,; succes.~onel paese. Ma la notte era CO!II nera, non un barlume di luce all'orizzonte, non una ~tella: e l'erba era madida di ruglRda. Ed ebbe all'lmprovvi- ~ u~aamb'rnr;;_en:a cgrr.,ur:;tc~s,: gnora. signora. sorella,, e la voce, debole ed angosciata. gli p11r, 1 e blu.arra e ne ebbe ver- gin:ii tornò il ricordo: si era ba~l~~~o~:ndf~adrr~r:: ~~u;~~: aveva camminato ln compagnia di Auberl, era stanco, 1weva male alla test11- ma no, adesso la testa non li:11 faceva phì ma– edeva niente ... , Ma era come . Niente, Chia- .. * Unascrittrice di fede Zo6 Oldenbourg iJ ,wta a Pietroburgo 11el 1916. Nove :i 111 /~:a 0 %i~-;t:";~11: 0 :,}rt,~::• ,!~~~~~i:i J;//~ 0 •,!~r:rg,~1~:: impara a memoria Racine, ti d~ico c,11che«Ila 11ittura. Nel 1938 ai 1roafer11tce ili /11gllllterra, clot:e 1ttudia teolo– r,ia in 1111 collepio di mi&aio,wri. ten~~tt~;}::i e 1 1'1t~:;~ci~;;~~~ 0 n t!Jie~~ie ~'li~",!e::r''t1i~'t ver p1tbblicare, nel 19~6. «Argile et Cendre, •• e p6r lni– z,are l'mrno dopo - /o ate3/to 011110 del 11110 111atrimo11io - e l..a 11ierrea11gulaire ", che le ricl1iederd ch1que c11111j di i11te11.w. fatica, Vrne c,ttualme11te ad As11iiJre1, in prec«rie co11dizlo11i di 30flde, dedicondo alla letteratura il /JOCO tenir, c,,h~;ep~:/:oN~ ~ib1t~~~/ 1 a:S":n!'fo i 01 1 ':.,! 0 /;·man:o co11 1tette voti, C111que10110 at1dati a • L,c., l1omtue« 11e veulent pa,1 mourir • di Pierre-Henri Simo11.e l..,o pierre angulaire • è edito du Gallimard. * « La pierre angulairc "• e alto e tmato com(l 1rn«c(lt• te<irale,acritto co11la fede dei primi crocilHi, t ambien• talo nel .,ecolo XIII, e ,iel tem1JO - ha. i,critto J, P. i11 «Arta• - in cui Dio era pre,ente ,i,lla terra, vivo 11clfo pi1ì ,,mile, 11ellapiii achiava ddle sue creoture~. Nulla ai /ace,;a ae,1.:a di l11i.tutto venit:a da lui, andaoo o l111. Morire per l"i ero 11110 gioia, 101trire ima Jelicità,,. Si la- ~:"i;?" \ 1:1~':cfh!Ji ~~i;i:~e'!.tJ;~y:r~1~ac, 0 1t 1 !e/e'."Ji :'/~ir~:1; freddo mortai•; 31 valicava il mare; ,i morit:a; 1ti «rri• GIOVA.N'NI VlSENTIN ------ 40 DOMANDE a Ignazio Silone « La data più imponante della storia uni• versale? • Il 25 dicembre dell'anno zero» * th1 1mtoo ha rtvolt0 i. I1n1zto suone alcune do• mande, cM lo ,ct1tt0re et ha autortzuto I rtprodurre con le 1ue r~Poale, Pcrch6 8(:rivit Per comunlcllre, A u~m1::fJ~ ~~t~~;i J11:~~1,dJ1s'~1tf:~rn•et't~~:~~ 6 in~~:r. Co,ro. penai di olfrirgli co11 i t11oi libri! Un po' di com• pagn!a. E cii lettori occaaiot1ali1 Una pulce nell'orecchio. 8~lli:1t::!ac~~IC~~ufoe 1 1tir~t/l:ac'!e~~oe~fu"~~~~~ de! tuo lavoro! Nessuna. l t1toi 11arratori preferHl1 Cervantes. Tolstol, Verga. 8.J}!t':i~ebC:'rzmruorafi'it 0 rft~':Jr: 1 ::Co:d 0 ou~~~~,icre, li mu,nalo. Le tue occupazioni attuali preferitet Com·ersare-, léa:– gere, Pe11aidi tor,wr8 1(11 !7ior110 alla t1ita polUica attiva! Se le libertà saranno In pericolo, li dono di 11atura Jliù ambito! La buona salute. vlt$u~:c~°r:~ 0 ;!~,f:is~~~jl~~ ~i~jtf'°~~'!:Aa~~fa n~~f. Don Orione, Gramsci, Trotzky, Ragaz. Q1rnli pm-.,onaggi della itoria italla11a ,0110 ora p6r te più atimola11ti1 Gioacchino da Flore, Francesco d'As– sisi, Tommaso Campanella, Nella 110,tra epoca! Simone Well. dlc~b~:t:efl!~ni~1?i;~~~te della atoria u11iueraale1 Il 25 Nella cro11aoo recente! I moti proletari del 17 giu– gno 1953nella Germania orientale. Coaa ,,euai delle, terza guerra mo11diale1 Essa cree• rebbe le premesse della quarta. Gli eroi miliwri 11i1ì ammiratlt Giosuè, nell'atto di fermare il sole. e Il soldato Schwelk. g~~~f ~i~la/:;~:~t~i! 0 I,b;~~fe;:is~°c'he l'uomo possa essere libero. Credi che l'uomo .,,a rc,1101111abilet Nella misura In cui è libero. Penai che l'atomo pOMtl vi11ccre il auo dt"ttino1 SI, se lo accetla. CO$C1 ne pcn,i del a11icidio1E' una delle tante cose che non riesco a capire. Credi i111111 ordine Jlolilico perfetto! No. Nella p01ttibilitèldt leggi, ,.,Citu-:/0111, autoritd pcrfet– tct No, fo utto Stato criatianot No, vi sarebbe contraddizio– ne net termini. In 1111a società cri:,tic111a1Sarà cristiana la società !n cui l'amore sostituirà le leggi. C01to i11te11di 11er rivohu1011e socialiata 1 L'ellmlnazio• ne degli ostacoli economici e sociali che attualmente !I– mitano la libertà dell'uomo. me~~~IOS:~r:~~v!';~o;~g ~~h{:1 ~:;u;re~ :1~~!lg:: 0 !!~: gennno. Credi pouibile la libcrtcl in 1rn pat"aeaoci<1listat Pen- t11,c~!n~:i~•~=od~~~e0~0c\f~1~i~e ~i~n~~~rtà p06sl- Come in Rua.,i«1 In Russia non esiste Il socialismo, ma li suo conlrarlo, Il capitalismo di &tato; non la 11- berlà. Il .suocontrarlo. Credi che la cla.,.,e colta abbia u11a sua funzio11e di guida della ~ocieU,1 No. Co11dit>idi lo maa.,ima: 11cr 11011 sbagliare segui .,em– pre la cla.,11e011era1a1 E· una bussola ormai lnser\'lblle, Non esiste un Indirizzo della classe operala, Non vi è "" or1e11tamc11todclltt ,ua maggiora11zC11 ~~ 0 {~~r\sfa~~~i1:1d~~~~rs;a:' c:~~anl~~~~t~h!~~ 1 :1n! dacallsla, peronista, e cosi di seguito. Seguirla sempre e ovunque è un nonsenso. L'organiz:a..::io,ie proletaria, ac,1za coerci:ioni t'&tcr- 11e, 110rt IJ apot1ta11eamertte progrcHiva1 Non spontanea– mente. Co.w decide, in uWma a11ali.,i, il euo elfettico carnt• tcre1 Nel !Imiti delle condizioni date, la coscienza del suol soci e dei suol dlrlgenll. Sei 1>cnimi&ta1 No. Hai fid11cia nell'uomo! Ho fiducia nell'uomo che ne- ~!~!~~~~o~~~e p~~~t~h~. 0 ~Ìfa 1 ~r~~~~~: ~~t~~r~f~~e~~ camol di lavoro forzato della Slber!n. possa \lenire fuori Qualcuno che ridia la vista al ciechi. Qualc111101Chi! Il Suo nome non Importa. A pag. 3, 4, 5 e 6 * Galleria degli sc,-itt01-iitaliani IGNAZIOSILONE a cura di GUGLIELMO PETRONI * Saggi e articoli di: NELLO AJELLO ROSARIO ASSUNTO · GIUSEPPE DESSI' · ENRICO FALQUI · ENZO FORCELLA · ALFONSO GATTO GIORGIO PETROCCHI. GUGLIEL– MO PETRONI - GUIDO PIOVENE BONAVENTURA TECCHI . VALE– RIO VOLPINI e ,ma scheda biografica * . Pagine inedite di IGNAZIO SILONE

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