Fiera Letteraria - Anno IX - n. 15 - 11 aprile 1954

Domenica, 11 aprile 1954 LA FIERA LETTERARIA GALLERIA DEGLI SCRJ11r1f0R1[ JlTALIANI IGNAZIO SILONE IL CONTRARIO D'UNO SCRITTORE PROFESSIONALE Scrive quando e jJerchè ha qualche cosa di vitale eia dire e da com.tcnicare * / di GUIDO PIOVENE Buone azumi i suoi libri, e ci conforta il fatto· che critici della sinistra chiesa oscura li abbiano chiamati cattive azioni * di ALFONSO GATTO B1011oteca G'.not:31anco :11.J:;LBULU ....... , - e Ignazio suone » (Dauo e Sacurcta11 Rouh1w 01 L.lterat11ro •J LA NECESSITA' DI TESTiì'tIONIARE :* Un'opinione sol roman Nelle relazioni tra lettori e scrittori è accaduto da noi questo fatto davvero insolito e paradossale: la « :·ichiesta » ha preceduto l' « o[– ferta » di alcuni decenni . I romanzieri italiani si sono fauì aspettare * ,li IG,~AZlfl SILO!~E pcrlcolosn per l'ordine costituito. Sareb– be certamente sciocco voler adesso Inau– gurare Istruttorie Individuali contro gli Ignoti romanzieri mancati; ma una cor– responsabilità Storica, a mio parere, d innegabile e dev'essere aCCermata. Insom– ma la col1>anon era del pubblico, o sol• tanto del pubblico. Infatti I buoni narra– tori stranieri avevano In Italia alcum migliaia di lettori quando I nostri lette– rati rlruggivano ancora dallo. rappresen• tazlone della società del proprio tempo e I critici Inventavano teorie per confor• tare la loro riluttanza. Non trovando in D'Annunzio, In Pirandello o In Panzlnl lo alimento dl cui noi eravamo affamati. ceco che noi, nella nostra adolescenza, lo cercavamo In Tolstol, Dostojcvskl, Flau• bert. Barbusse, Strlndbcrg. Nelle relazJo.. nl tra lettori e scrittori è pertanto acca– duto da noi questo !atto davvero lnso• Ilo e paradossale: la e: richiesta> ha pre– ceduto l'c: offerta > di alcuni decenni. I romanzieri Italiani si sono fotti aspet– tare. Quelli che ora sono apparsi. non han– no scgulto l'itinerario del letterati loro predecessori. La loro lrrnzlone nel cam– po delle lettere non è un fatto meramen– te letlernrlo. Essi sono, per lo Più, uomi– ni che hanno vissuto dure esperienze. Es– si sono stati coinvolti In contatti Impre– visti e approfonditi con altri uomini ncll,t, cospirazione, nel confino, nella guerra, nella prigionia, nella guerra civile. Che cosa hanno essi In comune? Che cos'a ab– biamo noi In comune, anche quando sia– mo avversari politici? A mc pare che c!ò che ravvicina I nostri scritti non sono certo le Invenzioni formali, le novità stl– llstlche, un nuovo gergo, ma un'Identica esigenza morale: Il bisogno di testimo– niare come stanno le cose attorno a noi e dentro di noi, dopo tutto quello che è successo. Nella società moderna, l'est~ stcnza di una tale classe di scrittori non è un lusso, ma una necessità primor– diale. DAL FOLCLORlSMO DI "FONTAMARA,, AL REAUSMO DI "UNA MANCIATA DI MORE,, * DI GIVSTIZIA

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