Fiera letteraria - Anno IX - n. 3 - 17 gennaio 1954

I manoscritti, anche se non pubblicati. non si restltul~cono Data la sovrabbondanza d1 scritti che cl pervengono con l'esplicita richiesta di giudizi partlcolan, comun1ch1amo agli Interessati che direttore e rednzlone dPlla Fiera sono assolutamente impossibilitati a dar riscontro a quesLe richieste. tA FIEIIA tETTERAlllA ORARIO DELLA REDAZIOXF; 11-13 10-18 TEATRO A JRO .. ~A :*. "La piccola fonte,,di Bracco }f.. so~~•a~tr:,è ~ 1 ~i! !t~~~ar! di Af.)IIILLE 'J!,,IOCCO ~i;,tàsc~~!i~n~~ 1 6s:~l\r~rz~re; I~fe° K~1~: 11 ii tà~ 1 ~ui~~ee~;lo rlera, dalla quale si era la- sfruLta e odiosamente la calpe- ~~~&~ li:t:,~ f!~r1~ 01 ~d~l~~?; d('lla Baracca, li Teatro del sciato prendere, decide di se- sta è cosi rlgldn nel suol trnt- specialmente negli ultlmi duè Commedianti ha alzato le sue gulrla, mn si pente prima di ti. cosi priva di comprensioM. ntti>: si gund~nò un lungo }~n~~on!~1f~ci; 1 t~! ~/! ~fffé ~~l~~i:re~1~6°pt{ 0 a'iJ~~~r~ ~~f~ ~~:c~o è1:P/:st~~~nbt1r:r~i{~e~~ ~e~~f~ a~d6fc~~e:ge%~·sJ~ !:ire vfe :}'rol~~~r~lcdai' 0 rnul~~~;~~e ~ ~~~lie~~anre 0 ~1t\t::ri: ~~a~t~~~l~r~ d1è%~~uf1/~~: 1:fiia:..:u~\~~n(~o~P~s.50se e~j ri dei trams. La stabile si com- ta. Che farà Stefano? Non c't> na modcma; e non so· se sia proposito, certe battute « anti- fr~;a~l1 :t;r~Jf1d:~1~~t;ei:;~ ~ttt~~~n~~I taezl~n~ 1 ~~i:s~i~i~~ s~og~r~!1ren~e~~l~r~Uc~~;mc;~ er: 1 ~~~>nofnur~~~ri~~~n~u;~~lii al pubblico, come I due Ba- mo cosi. Il suo c:;ontrnppunto In piccola fonte è già esausta Guardabru,"$1 fu un sensibile ~~f1\~1: oA~:~~~u: e~~e~l~gd~ ~~\8e fig~[:re~~rY! 1 d\l~~~rJi~:1~n~1 ftuee d~~nte~~\-~~~o;c~eg~ ~:e11;!:~~it~~ n:~:i:;lJ!i;<td1~ mc 11 Se\"erlnl, e di attori, pro- z.ione nell'avventuriera. anco- ven!enll dalle scuole, ma che rn però e assai per bene,: e li hanno già ben trascorso Il pe- Co!ltantini portò la sua not...."l di rlodo di a prendtstato e conso- carattere con l'antiquario e"-O· .!\O(rlui-clto nel trucco. affa– stellò Qualche battuta). La scena ern modesta e Quello sfondo a ridoS"'o del pnrapctto non dava davvero nessuna il– lusione. 11 i:::lovanc Camilleri, alla sua prima rcp;la, ha dimo– strato un·nuenta sQ,nsibllitA. ACHILLE FIOCCO Romanzo fonte di Brac,o, Delle '" In di drammaturgo rlio~~r~~n~~~~~:ad;:ai:;:~~ Cesare Giulio Viola torna al marchals, allestita dal Calen- romanzo. Quinta classe, edito doli con costumi del Lucchl e da! .vlondaoori, ci dice ti gusw scene del Pl7.zl, Interpretato ~~~o sc:it~~~~tsB~~. ildc~~~~~g ¼I:s1fi16>~ 1 f!1 fj~~rgl~ebt~a~~~~ con plg)if} asciutto e \•igoroso. bassi. Non ho ancora visto li senza lndul~ere a lcnoclnil o Barbiere, ma ml è capitato di nuardar~I in particolari lnu- trovarml alla prima della Pie- tili. g~_ /otite e Posso dirne qual- tà ~a]tt;~f:. ~~ffan~ei~ 1~ 1 1 )tUì'i: La piccola fonte è, tra I mol- ~~oh~~;~~\ 0 5ci 10 ~~~iiu\~t~1: 1df~ ~c~to:~e d~l:r~~~~e~f:m::~ sablluato dalla p('nnel\ata ml- te ricorrono, se non sui mani- nuziosa. dalla delicata !ndagi- festl, sulle labbrn di Quanti an- ~:at~~icoJ,~~i~~laCtitfci:nlifùr~ ~~a l~~tngr~~ 1 el J;~~~ 0 v 1 C~i con i;::rande difficoltà, spesso Illustra Il caso di un falso _su- Inconsciamente porta~o n coin- propinarci lo spettacolo della t?\?iu~e[f~~iioci>n~l~~~~~red~~Ì ~e~f:n~ 0 ~uubo~a~ ~~:i-~'?~ra ::~~~~~ti.e n~~ ~~1~tg 8 1~ 1 ~0i~~l r~e1~~nl~an~~e~ ~~:J~ ]~he \~e.,,l~on gbg~~~'nq~s~ nella sua casa di cessarm _per aggiungere una di Teresa. "'!a d1 Stefano ed è l'lllustrnzrone della società in Ha In tutti I nota _di pietà nlln mansuetudl- qul che si r1veln.. Insieme con lotta II suo l)il~colo quotidia- ;!;1:ndz6f:• t~~ · ne~t n~~r~ftnde simpatia che ~~n~:f! 0 sn~~~i~~ft;a~~o~~n~~~ ~~;,.,;eà 1 g 1 ~!~fge'"~~~~I':1e 8~~~~- ~aov~1frir/~J:.f~nc~~15.5lli-a~~: ~3,«si~:~~e n~~u~ f~~ed~sc~ì~i :~J>r,~n~f~c1~ 1 ~gl~,o':~~r~tre 11 ~~~~ntcn~~~-~~~hi~~lc5g~fa ~i= mondo. Ma Teresa. era fa elc- SCnbirvi vibrare dentro, pur Per In verità. i Commedinntl ra degli effetti la necl!ssità di cola fonte che teneva In p cdl trn ~ualche artificio. un accor- hanno smus.<;ato molle punte. venire inCtjntr0 ai p;usll del ~~:r:~i1~1~g,_e Qa~~~~~tf~'an;'I~~;i1~;,6~~e~~n~~~~renf,ist~: ~~nd~1g~t-~~~0~~~~1doec~~~fi?; ~:~~,;~ 0 ·1·~Yg:dSeil?onst~a;i~~~~ te creatura è Impazzita, e I e- tl\n propensione pe1 la crea- vicenda alle sue umnne pro- J>Uòp;enernre nello scrittore un ~rod~(''~-è Jreaf~~~t. 0 slU:e sdt !~bfsè~~"{PJ~1:"ra,b~~~l~a c~n:~ ~~~~~\cW·~~~o~u~a~~~~: :~1~tOcJ)[i~f~~~ 0 1:t~a c~ia~~t .s~ra: vende la vili~, riceve innamorata è cosi Inerte e la <;0redell"lntlmllmlo. Maria Te- d('z:ta. di ripulsione alla ricer– un ultima visita dell awentu- figura del poetastro che la resa Albani delineò con so- cn e al semitoni. Niente di ,---------------------------~!tutto questo è accaduto al Vio– JL .PENSIERO DI "'\<VAGN~l~ :*: Estetica del Init·o dl GIVSEl•PE Ji'R,INCO l!'EIUl,111.1 Dalle vaste trattazioni spcculatl\'e che accompagnano l'opera musicale di Wagner, tralasciando quanto In esse vi è di pole– mico con le correnti del tempo e di stret– tamente Inerente alle questioni di tecnica della musica e delle sue varie forme di vita, si può trarre una singolare visione estetica che, ricercato Il filo unitario delle varie arti Ouogo comune dell'estetica ro– mantica), ritrova il proprio nucleo nel mito. La sensibilizzazione dell'Intuizione fan– tastica, secondo Wagner, cl dà l'art(', e. per questo, l'uomo è poeta In due sen~: per la Intuizione e per la estrinsecazione o espr('sslone. La facoltà di condensare In un'Immagine Interiore I fenomeni che dal– l'esterno si manlfeslano al suol sensi co– stituisce l'attitudine naturale per la po('sln, la capacità di «comunicare> questa lm• maglne rappresenta l'attitudine artistica per la poesia: misura dell',lntulzlone per la «co– municazione delle Immagini• è l'lntelleg– glblHlà del fenomeno. che viene espressa :if:i:~t\e è 1 ~c~~~rtiom~~etf::rc~c~!1:er:~ docl al Greci, la loro fondamentale unità. Tra le tre arti della danza {Tanzkunkst>. della po~sia (Dlchtkunkst> e della musica (Tonkunkst> non può e-slstere sostanziale differenza. L'uomo. di fronte alla ,,arletà del feno– meni. riceve un'Impressione di turbam('nto: per vincerla egli ne cerca Il nesso e la cau– sa. La connessione tra I fenomeni. che In t°rf::i 1 ! 0 e~:;~tta 0 PJ~ri~a f~~ 1 l!s1~~g~o~:· :~:~ del fenomeni \'lene ricercata dalla Imma– ginazione poetica: «Dio e gli del sono le prime creazioni della facoltà poetica uma– na: in essi l'uomo vt rappresenta !'es.senza del fenomeni naturali come derivata da una causa•· Sei;?ue la «rappresentazione• del fenom('ni nelle loro cause, la· possibilità cioè di rarftgura.rll umanamente. In un In– dividuo, considerarli In una figura umana: e slamo alla sintesi del fenomeno, chlara e plastica. mediata dalla fantasia. Ma In quale modo è pos.c;lbllc a'!:11.uov,inl ('sprl– mersl? Col gesto (mimica. danza), con la pa– rola (po('sla) e col suono (musica). n ge– sto è l'espressione coroorea e In es.c;o.come motivo mimico, quindi e visivo,. son com– prese anche la pittura, l'architettura e la scultura: la parola è l'espressione razio– nale e Il suono l'espressione sentlmt>ntal(': le prime due t>sprlmono l'Individuale. la terza l'universale o Il puro-umano (reln– mensch). L'una non pub restare separata dall'altra e ehi vuol creare deve lmmerg('rsl nella musica. cioè nell'universale. e cPrta– mente « In quel medMlmo oceano disciolte e unificate, ritroverà tulle le altre ari!. similmente n(')la notte contemplativa del Tristano. o,•e le Madri custodiscono p;('JO– samentc le Idee (' danza poesia e mus!cn sono fuse. sono Wort-ton-drama. Il Trista– no, dramma s1>nzaazioni". ranprescnta -in– fatti la stabilità del mito. la sua forza creatrice. L'unlverSAle fant11stlco è !I mito. Il mito costituisce la materia dl"I dramma. <'hc è lf1 forma più nlta e più antica dell'ari". Wa,::ner si sofferma A $Pp;ufrc le fa<.;Idi sviluppo d<'I ml!o. Cos'l' Il mito? « La poe– sia nata ~a umi Intuizione comuni" e tr"– nerale della vita>, quindi Il nooolo edl– venfa nel ml!o Il creatore dell'arte,. e,: il oopolo ha rapnr('sentato nel mito DIC\. l'eroe e lnHne l'uomo,, poi ,·lene Il poeta tragico. col pensieri e I sentimenti d('I p('r– sonaggl, a perfezionare questa precedente comune Intuizione. · che la soddisfazione d('J desiderio Insito nel– l'uomo di riconoscere se stesso in un sog– getto ammirato o amato, di sco1irire SP, stesso nei fenomeni del mondo esteriore. ~:ila~~~llh•a (i~'!11'.:a!i Iira~~rets:a:.a~\lrt Torchi, Ed. Bocca. Torino 1929. pag. 191). La misura conosclth•a dell'uC'mo. Imma– ginata ed effettuata per mezzo dell'arte, trO\!Ò nel greci il tentativo di venire rea– lizzata nello Stato: ma proprio In questo tcntati\'O si venne a scoprire la fragilità contraddlltorìa fra misura Immaginata e volere umano ef!eltl"o, In quanto Stato e Individuo non pote,•ano sostenersi che ol– trepassando quella misura immaginata: si accettò allortt Ja Jegve. e la comunanza della famiglia \"enne tr:isformata nello Stn– to politico volc,ntarla.m~nte costituito. Ma la legge-Stato <cnllettlvltà) e n bisogno In– dividuale (l'io) rlj>Orlarono l'uomo a un'In– comprensione di se stesso. DI qui il mito cristiano. L"uomo come Individuo, nelln nuova esigenza dl rlconclll11rsl cun se stes– so, concepl la rC(lenz!on(' ir, un essere ultra– lcrreno. nel quale In legge e lo Stato non esistessero più. li mito cristiano trovò forma corporea nell'uomo che « fu punito col martirio per 11 delitto commesso contro la legge e lo Stato e che nell'aswggcttarsl alla pena glu– stltlcò l'esistenza della legge e dello Stato come necessltà eslerlori. ma con la morte volontaria aboll nello stes.,;o tempo la legge e lo Stato In favore di unn necessità Inte– riore. precls11mente qu('sta: !"uomo veni\'a llbtXato mediante la redenzione in Dio,. L'arte natn col mito cristiano assunse quln• di a contenuto unico e vero In tras!lgura– zione mediante la morte. Questo nuo"o mi- !ir!~::a:i~t~n~~~~e s:t1:a~1~t;;;~~n:, 3!: s1dcrlo di morire. I drammi del mcdloe\·O illustrano una vita concepltn come prepa– razione alla morte: si tratta prevalente– mente di drammi della Passlon(' di Cristo, rappresentanCJ anzi quest'unico mito: lnl- 7Jano con tumulti e tempest(' della vita e. decrescendo, si concludono nella morte en– tusiastica. La storia del mito prosegue col nuovi popoli europei, specialmente tedeschi, me– diante nuove o rlnnc"nle concezioni della natura. mAnlfPslata nella le,::genrla <"rokn. Il mito pen('tra nella vita al punto di non essere più solianto fede relii:dosa ma an– che prAtka. E ancora i;:I !l(Wranpone l'in– tuizione crl.stiana che trasforma l'epnnPa tPdesca nel romanzo ca'"allcre"-CO, e flnl- 1scc cosi p('r sc-iuotlr(' la fantasll\ umAna « In avv<>nture confuc;c e senza cj:emlllo •· LA tendcnzn a\lr> av\'enturc si conrlen~ò tlnalmente In lmpr<>se YCrP, (' l'ardimento del vla'?glo r la sdcn1a rl\'l"lnro.,o l'uomo QUal'I- ln rralt~. Si pas<.;(\CO"-ldi-:lla « de– scrizione d('i fatti lmmal'!'inarl > allA «dC'– scr!;,lone del fC'nnmenl rMII •· Ln sin!('<\ dei fenomeni si trasfornia in 11.n,.ll~I. In rl'Jlgin– ne diventa tC'olo,.,ta e l"inlulzlc,nr n11.t11rale fi~lca e chimica. D'ora innanzi e l'Intuizione della natura rPale Inalterata diventa la norma del poeta: conv,rend('re (' rappr('– sentnre gli uomini cnmè son<,,. n('\la loro 1ealtà sociale. e tutto Il suo compito. Qui Shakespenr(' scopre la forma del suo dra~ma, e prosegu('ndo !IU questa strada giungiamo al romanzn che Intende « sple– gAre Il cittadino, cosi come il dramma avC\'a «spiegato l'uomo,. Ma anche Il romanzo si mnntiene per poco alla sua ele\•atezzn orlginnle. decade In « rappresrntazlone f('d,:;ded('l!a vita sto– rica,, la sua unità si decompone nella e pmralità pratica del fenom('ni del gior– no>, la poesia del romanzo si mula In « glornallsmv >, e l'.1rte del poeta, conclude Wagner, naufraga 1>er trasformarsi in po– litica. ormul unicv segre10 della nostra storia. la. Al contrnrlo. si re.sta stu– piti nel constatar(' come la tec– nica• tridimensionale del tea- tro non ha distolto lo scrittore I dall'amore per l'illumlnnzlonc diffusa. non lo ha defl.niliva- :0endt'fn~!~!~g ~I grz::~\!ul~•o~ maglia. Con ciò non si aHer– l ma che anche Qui, In questo suo romanzo che segue a mo!– ' ti anni di distanza Il caro I Pricò. il Viola non mostri la sua Innata tendenza al chia– roscuro. al contrasto di luci ed ombre: si vuol dire sempli- cemente che. tolta ogni preoc- 1 cupazione pratica, In narra- 1 zlone si svolge In un'atmosfe– ' rn di tranquilla rievocazione, unicamente sollecita di piacere a se stessa. Quella vena gentile eh('. nel C1torG ili due. la prima delle venti commedie del Viola <al– tre Quattro aspellano di es;e– re rappresentate), piegava lo spunto pirandelliano a tenere ~:f 0 :~l~o ~1tl~~•un~Y! i~~s~1 uomo. un modestlssl1110profes– sore Petrucci. zimbello della classe, una quinta media (S('– condo l'ordinamento di un tempo), contrislato dai disin– ganni e nel quale l'atroce bef– fa di un nlunno, suo rivale in amore. scatena l'ultima crlsi che si conclude col suicidio. Storia di sapore intimista. rc- ~P~1àt~~~ ;~,sr~t'r~ ~ii'iufgfg!~ e ambientata In una grande città ma1·!nnra. che non si f!ed'ia la[!~~~sg:~~ifede~~e~: tore .. F.' questo sguardo retro. spett1vo. e - soprattutto - questa nota ambientale a dare alla narrazione la sun cnraue– ristica spiccata, la sua schiet– ta suggestione. Quegli angi_ porti, quel lungomare fian- ~~t~f~a~~l~~~\lr/~b~rjCv~.u~~! pesa sulla città in certe notti dicembrine, come una gran vela stancn, cl si appiccicano addosso. ci penetrano nelle na– rici. e cl si Imprimono nel ri– cordo. Gli scherzi spietati del ragazzi. Euore e Gnrlnel. alle spalle del Pelruecl, diventano quasi la voce di quella natura brullcanl<>. di quella sorniona gora in fermento. E la vltn neltn casa di malaffare e qu('J– la delle zitelle, cosi antitetiche eppure cosi simili nella loro po\'ertà essenziale, conferisco– no al quadro I suoi punll estre. ml di riferimento, la sua mi– suro.. Qualcuno dirà che la storia non differisce molto nella sun ~~~i~ d1 ~n~~~l 1~ d~ a~~~e ~;~:~: bero fallo la gloia dcll'lndl– n:tentlcato F. M. Martin!. del ~~Ùrrte~\ 1 :'~ 0 ùest~ell~~':.·rcc~i un demerito. ml se"mbra un ~a"~~~~~: t~t~ 0 1t~rcaht~e 1 ier~Ì una storia v('ra. In fondo. qu('J che lnteres.'-l\ non I> l'arido ~iuoco di un'in\'('ntiva fine a •e st('ssa, ma la \'arlazione sul tema, I nuovi accordi che l'au. 1orc sn trarne, la coerenza del mcconto sul nuovo plnno. Il morlo. col quale -si raggiunge lo scopo. Rituffandosi nell"adoler-c('n– ,a. rimettPndo piede nella sua t('rra. Il Viola hn ritrovato - ~:Ìt~o:r.":r è.a~~a~:mt~t~~~ naturnlls.~lma - le sue corde olù vere. ha riscoperto l'aspet– •o pili persuasivo della sua fi_ "-lonomla letteraria: il piacere -tella descrizione ambientale l'amore per le vite in omhra" In lotta delle ~enerazlonl. Me: no genuino è il S('n~o mistico che do\·rehbc giustificare uno ~PI pa~sa2gl più lmp,.,rtanll (l'Innamoramento del Petruc– cl), e Insistito è Il motivo del. l'eoilogo. Attraver!I0 la comprensione ·d('I fenome– ni. l'arte diviene per l'uomo un fatto co– noscitl\10 della propria natura, un modo di ripiegarsi !IU se stesso e di cono~cerst: e Wagner chiaramente Insiste su questo pun– to. mostrand,, cioè l'arte come conos,:enza. come autoconoscenza. « L"arte non è altro Un mPslo saluto alrado!P– "-C('nza dall"erln amara de1?1l anni. qu!"c;to romanzo. tulio umana compr('Mlone, da mct- GJ'USErPE F. FERRARI tere accanto a Pricò. A. f'IOC. Biblioteca Gino Bianco ?IJanoscrllll, toto e dlaernJ noo pubbllcaU non 11 rc,:lllulscono Il premio Capitini (Continuaz. dalla pagina 7J Premio Capltinl, pensiamo che In avvenire. doPO l'attuale -pro– orso formale con la materia va In complesso positiva. altri ittorlca dellcatament.e elabo- arUstl ancora sentiranno di ata. dover partecipare con Impegno Altri nomi da ricordare: alla significativa manlfestazlo- Bartollni, Bernasconl, Borra ne milanese: non tanto per vin– con le sue figure che sembra- cervi un premio, quanto per n~r=~~8~~~~~1riì11 1 Co~~::z1~~ ~~~ ~ a o;;r,ii::: 1 r i 1 :: !jg~ ! ~e. c0rona, Walier Lazzaro, rlaffcrmai:c !'e.terna vitalità ~111'abelll,Cesare Monti simpa- dell arte figurativa, che è sen– Ucamcnte illustrativo, Bruno za d_ubblo In prlm.o luoi.:o arte SactU e Mario Tozzi non al- mediterranea e QU!ndlItaliana: l'altezza delle loro possilbilltà, e che non _ha ma, mort_Jrlcato ~l~~~el~~~: !t:rae~u: i~::~~I: gli scrupoli della fanta~~·sc. Rcunto H11scel In unn scena de « Lu 1in~sei::;tintn. » Il, l!'ILill 1'ELL,I SE'1''1' 1.HA ,\'il * La passeggiata * Nel primo film da,lui diretto, Rascel svela la chiave del suo personaf!,gio; nel quale possiamo trnvare l'esigenza di un'a: nima alla fantasia e all'astrazione e l'espressione mediata cl-isentimenti quali il gioco e la gioia '* DI GIA.N LUllG1[ RONDI Renato Rasce! - lo hanno Intuito quanti ne s('guono da anni l'attlvltà di attore sui polcoscenlcl del teatro di rivi.sta - chiude In sé un mondo tutto personale e singolare che può trarre facilmente in inganno chi non lo consideri aueutamentc. Sembra, qµe– sto mondo, una nebbia vaga e sconnessa di parole In libertà che, alternandosi, inse– ~uendosi, accavallandosi le une sulle altre grazie alla semplice sugg('stione - dl:-estl - dl un'assonan1.a o di un'analoiia, otten– gono gli i;tes.c\ efteltl comici di un'antica fllastr.occa: effetti tanto più comici quanto meno chiaro ne è Il significato. In realtà questa ,,aghezzn, questo bal– bettio infantile, questa assen?.a di un f;Jo conduttore che leghi ogni parola In fun– zione di un concetto preciso, non sono che le Immagini tutte esteriori e superficlall del personale mondo di Rnscel. attore co– mico e autore di canzonette e monologhi. Se rlcosl rulsci e rnccogli Insieme questi pezzi dispersi del suo mosaico di parole - balbettatP, dette o cantate - ti accorgi eh(' tutte tendono a un slgn\flcato preciso, d('cl– slsslmo, pazientemente e dolorosamente rl– ce-rcato attra\'crso la ca~catella In apparen– zn lmprovvl<;ala (o forse anche tale) delle frasi S('nzn nesso, delle parole che perpetua– mente si sottraggono. se non alla gramma– tica. alm('no all'ana!lsl logica. Non è _ cd è questo che a volte ti trae In Inganno _ un significato che corrisponda al concetti che conosci della battuta, del racconto bre– ve. della barzelletta o anche della filastroc– ca: anziché alla comrlutezza di un rac– conto - costruito secondo la disposizione logica delle parole dl\'lse In verbi. a\'\'Crbl. aggettivi e sostantivi - quefa cascatella di parole mira sempre ad evocarti un cli– ma. uno stato d'animo, un sentimento a volte rapido e fu1,tgevole. ma sempre esat– to. dcftnlto e definibile. Im·ece che al pe– riodo. dtrestl che queste parole mirano alla e frase musicale> come se la loro funzione tosse quelln stessa delle ~ette note. Rasce) le alterna e_ le dispone secondo certe sue costruzioni Interne di cui lui solo oonc;sce il segreto e la chiave. autore personalissi– mo di un per.sonnle contrappunto che pie– ga il vocabolario e la g-rammatlca alle esl– g<'nze della e sua, musica: una musica de– gli stati d'animo: un cllmn. quindi. E appare subito chiaro - dopo qu('sl.a In– tuizione - che ogni ftlastroccn di Rasce! ('lgnl canzonetta. ma 11oprattutto ogni suo strampalato monologo, tl propongono un personaggio ben definito, quello di un ti– mido. di un candido. di un sognatore, forse addirittura d! un e bambino» (se st accet– ta qu('lla fusione di fanta~la e poesia che alcuni vogliono vedere nell'« infante,). Un personn.~gio. che. anche tlslcamcnte, ti si pr<>senta subito sotto apparenze quasi fan– ciullesche e che difatti Il pubblico (ma "or– rc1 già dire « il popolo :t) ha battezzato ron un nomignolo affettuoso e \'aga.mente paterno: « Il picr.oletto ,. Rappresenta tan– te cose. qu('Slo personaggio. E' l'epoca del VMI di ferro. la nostra, e I vasi di coccio. che da sempre sono In maggioranza, sono sballottati. sospinti. schiacciali contro la loro lncrollahlle forza, li plccoletto. Il ti– mido, li esprime lutti e nella sua timidez– .za. per arri\lare ad ess('re «uno, e a darsl una personalità, ha fatto ricorso a quel bal– bcalo Infantile eh(' gli p('rmctte di parlare solo in chiave e d! scontrarsi con I vasi d1 1erro senza dar loro a vedere la paura o Il dispetto che ne pro\'a, Una timidezza, questa, ohe si veste di bnmbolcggiamenLI « per non pagar dazio,. come dicono I proverbi: una timidezza. pe– rò. che nonostante questa apparente astu– zia (ma, anche se calcolata, non è astu– zia; è !'esigenza di un'nnlma alla fantasia e all'astrazione, come appunto un bambino che esprima ln filastrocche certl S('ntlmentl p1eclsl qual! il gioco e la gioia) parte da un aueggiamento verso IA vita totalmen– te ingenuo e. SO!Jraltutto, candido. Il eandcre, anzi, è la virtù fondamentale -di que.sto attegglnmento di Rasce! verso Il mondo. Lo tcslimonla la sua attività sulla scena, lo testimonia oggi - e con sicura. commovente evidenza - questo primo film che egli ha voluto realizzare come regista (sceneggiato, oltre che da lui stesso, da Curreli, Fabbri, Guerra, Prosperi, Rossi, Vaslle e Zavattinl), Lo. p«&&eggiat«, tratto dalla Prospettioo Nevskii di Nlko!Aj Gogol. li personaggio di Gogol è timido, ma è so– prattutto un candido; ha conosciuto una prostltula, la ama e la ritiene, con gli oc– chi dell'amore e della fantasia, una crea– lura es('mplare. La \'erità gli si palesa ad ogni passo, ma lui non la vede; Il suo can– dore è Il suo solo metro di giudizio. Rasce! ha mutato di professione al pro1agonlsta (lo ha fatto Istruttore In un collegio), ha portato l'azl0ne da Pietroburgo a Roma, al tempi no.stri, ma non ha affatto mutato l'animo al personaggio: ne ha portato anzi il cRndore fino alle più estreme conseguen– ze, con una fiducia verso il candore che Gogol non aveva. Il protagonista della Pro– ,tJiettiv«, Infatti. vinto dltl suo stcs.50 sogno. si rnlcldava; Rasce!, Invece, sent(' che Il candore può anche , 1 lncere la realtà e spin– ge II suo personaggio fino alla · conver– sione della pro~lituta, grazie alla sola !or– za, appunto, del candore. li film, <'Osi, è tutto nel contrasto (ra Il candido Istitutore i cul occhi, anche se vedono la realtà. non vogliono ammetterla e IA sfrontata prostituta che. via via scon– C('rtata, alla ti.ne è sopraffatta da tanta convinzione nel bene e nella bontà. e torna al suo paese. Anche qui. naturalmente. Ra– sce! si esprime In filastrocche che. questa volta, anziché monologhi sono dialoghi e hanno sempre un Interlocutore stupefatto ed attonito. E' a queste filastrocche. anzi, che egli a!Hda il suo senso della vita, Il suo ottimismo contro ogni evidenza, che si Insinua fra una parola e l'altra delle abl– tuali tiritere esteriormente senza. nesso. Di– rei anzi che, In quest"occasione. la tiritera, accordat~ 1.-oin"è n tutto un racconto e lnl– ,zlata sempre al punto giusto di una par– ticolare situazione psicologica, riesce a dar– cl Il «clima> con un rilievo anche mag– giore di quello che Rasce! raggiunge sulla scena. E Il clima, naturalm('nte, è quello solito del candore eh(' vince contro tutti e si ra piccolo solo per poter \'lncere (nel– ramblto di una modestia e dl una timidez– za che sono un atto di forza). Certo, Il film non è costruito soltanto attorno a que– slo tema, chè In molli luoghi pre"ale anche Il «personaggio> Ra:.cel più consueto, quel piccolo perseguitato che discende dal «tipi, più noti di Charlot; ma resta Il candore, la sua chiave fondamentale. « La prima qualità delle anime candide OnfatLI) è la Incapacità di accettare I giu– dizi altrui e farli propri, L'anima ('andlda affacciandosi al mondo lo \•ede subito a suo modo: la Impressione e Il giudizio de– gll altri, anche di tutti gli altri, di tutto Il mondo, che si aHrctta ad andarle Incon– tro e cerca di Insegnarle tante cose, tanti giudizi fatti, questo non la scuote. ella può tutt'al più maravlgllarscne. Spesso non Il capisce neppure, I giudizi altrui'; I! sente come parole complicate. Invece lei ha un linguaggiri proprio. semplificato ed elemen– titre, E l'effetto Immediato del candore è la sincerità. L'anima candida non fa con– cessioni. Con quel S\.IO stile e sincerità, l'onlma candida, che è una forza elementa– re. va facllmente al fondo delle cose, rag– giunge I rudimenti lmmutevoll. Ella pttò subito Isolare con Istinto maravlglioso quel che è elementnr(' da quello che è SO\'rappo– sto: cultura, incivilimento, convenzione, dEcorazlone. cautela. L'anima candida è di– vinamente incauta,. Queste parole di Mas– simo Bont('mpelli (pronunciate esattamen– te 17 anni fa, Il 17 gennaio 1937 alla Reale Accademia d'Italia per commemorare Lui– gi Pirandello) potrebbero. cos1, far da epi– logo al !ilm. Un film d! cui non staremo per ora a rilevare le intenzioni stlllstlche o - qualora "\ fossero - le lnc('rtezze del nuovo linguaggio cln('matografleo con C"ul per la prima vol1a R11scclsi cimenta. Perché questo cl basta rile\'are, che, arrivando al cinema, Rascel ha sv('Jato per la prima \'Ol– la - a tutti - la chiave del suo personaggio. Da oggi, anche di fronte alle sue rna– strocche chiunque saprà intuire l'animo del «piccoletto>: una timidezza che si espri– me attra"erso !"astrazione per \'lnccre la quotidiana realtà dei \fasi di ferro unica– mente con li candore. GIAN LUIGI noNOI ~~~~r~"• i~tI!U~ls;~a 8 ~~;: Premio riaMargutta Rientra, Invece, nel camPO del divertimento astratto> «Ma– ternità africana, di Gianni A Roma. gll amici di via Dova e del «divertimento (l- Marg4tta honno creato un pre- ~~fa~~ia~o 11 B~~~go~~~it ~~so~~te;:rat~~:~e~ g~I a~~~t tanto l'uno che l'altro cl sem- tetti italiani e stranieri « per brano una presa In giro ooco una soddisfacente soluzione plrltosa e punto umAna del te- della mna terminale della vta ma; perciò, anche a costo di dalla parte di piazza del Po– sembrare rigorosi, quelll del- oolo ,. Il concorso ~ dotalo di e accettazioni avrebbero dovu- un primo premio di un milio– lo respingerti: cosi solo. pen- ne e di altri premi minori co- ~~m~rt~ar~rd~tL1e d~t~r:: ~e1 ~~t'-,ebg;;~~ 1:sse~~~I': tualmente reirna il più lndeco- chlcst" alln segreteria presso roso disordine. l'Ho!('! ""' Russle, via del Ba· Comunque. dicevamo. la mo- bulno. Roma. ;t1~a1rin i~ir[ci~~~a~l\~trÌI========= sempre più diventarlo, un rl- VINCENZO CARDARELLI chiamo; anche se. In questn Direttore prima edizione non tutU gli ar. --------- Usti partecipanti ne abbiano DIEGO •·A&BHI 1:~~~at~an~r~f'ia~é 0 1 ~b:~~: Condirettore rcspons:1.blle ~Ira eo~ari~;~;~~c c~~1r~Ot1°d~1 TI - CO (Tll)Oirana COionna, promotore e det!l! or .{anlzzalo- Pt•~ Colonna. 360 - Roma ri: tanto che nell"o:>inlonc ni.lb - 111111,11111,,,,,..,,,,..,,.,,,,,11,111111111u,1mmm bllca milanese - stando a Pàu~~~~sl~~~ad1°a:~1~i~eQ~are~ Pubblichiamo 2na una certa e<'.itazlone sulla ~~~~'i1uani~t,.dl!J~~~:;rte~~f opere, ogni tendenza ~rl~}~\:a;i~~be 1 t~a,1~u1~~ ~1~ e genere,_ co~ parz~a– i~!tY nl~;d~~~~!i. af~:Ctii·esÌ~ le partec1,pazw11e ade ~yn\~n~I tg~~~-a~t 1 a~d!~r;;~~~:i spese r:~~~c: 1 t~~~~~·: 1 :r 1 sni=~~ TIPOGRAFIA EDITRICE ~rtf? ~~.~~::ed~~I~~,.~~:";~: : : L'JTALJADCGfJ:: ~~~e 0 ~i'it~T s~~dlvide~~i7d~r~~ Casella Postale 50 · CRftfON.4 ml: anzi. In nroPO!!lto, ciamo1~-------~ rle\l"oolnlone chP l 1>r1>ml an– drebbero In molti cas.l aboliti per orncedere soltanto a rlel « Pn>ml-acoulsto ,. o· acqul<:tl COLLAB0Rr\TOU1, corri– spondenti, Informatori, ri– cerca ovunqu(' S('rla or– ganizzazione gioi nallst !ca. Scrivere: « lnl<>ri.tumpa > - Vin G. Cnsalh1 n. 43 - Torino. ttemnllcPmente, e CO"-laiutare ouAntl lavorAno con imJ>e2no e dlnir.~tr\no rll PO~S~""'"" d~lle aualltà e.delle pos..<lhll\t;'i. :m- ~~~,Ì~0le 1:;{e~~;;;e~Ì:~1 sic~~: :.:============ plutP. RlandAndo al risultati del P1·eghiamo i letto– ri di effettuare le ri– messe ùi clenaro al– la nostra. Ammini.stra– %Ì011eesclusivamente atlrnverso vaglia po– stali o bm1cari, o ccp. EDIZIONI MEUCURTO Cosimo Calie11do * CAN'fl PER EBE1.---~ * Questa .!cco11da raccolta di i,er.,ì dell'm,tore de « Il vian– dante della gloria> 0011/ery11a cllG u11a ,moua voce di poeta "i i, i11.1erita nel mo11do delle lettere ed i, talo clte 110,~ "i può 1g11orarc L. 250 Cono Cavour, 58 - Brescill CREDERE NELLA POESIA? U11a domm1da h<i rivolto « Rassegmi, a.i suoi lc1to– r1, .,e, cioè, s1 possa cre– dere, O!J(Ji, i,1 w1a form<~ di poc.,,a di alta quafllu J)er co11tenuto e J)Cr cirte. /uuWtc le uo.,trc ,:i.,pO!te a « Ro,1seg11a, rV,a ltla– qucda, f56 - Palermo}. Un ffl.l!CICO\o L. 100 - Abbo– namento L, 1000 (Cla versa– re tul conto corrente poetale n. 7-4268 lntenato 11.lla SPE. Via Maqueda, 2M - Palermo). SCHWARZ EDJTORE Arturo Fonwro ANDANTE * Poesie (pp. 72 - L. 500) Yia S. Martino 9. MILANO - c.c./1. J/J457J Si pregano vivamente i Signo-ri ab– bonati che intendono rinnovare l'abbo– namento, di ·voler sollecitamente ver– sare l'importo relativo per evitare la sospensione dell'invio del Giornale. Conto corrente postale n. 1/31426 « LAFIERA LETTERARI A» . HO.MA DI AMERICA.Nl ADERISCONO Al BOOKCLUBS l,a geniale fnlzfaUua t t!ota rcaltuata Ul Haifa dagli AMICI DEL LIBRO 1 cut aderenti godo.lo det seguenti benefici: a\ ♦ Vengono tenuti al corrente del llbri di maggior successo attraverso l'invio gratuito del notiziario men– .!lle edito dagli • Amici del libro , ; b) ♦ R!ce\'ono a domicilio, a meuo posta, I lJbrl del mese da loro richiesti: c) ♦ Rl~vono \n prunJo un e libro al mtte • a loro soelta, dtl Talore medio desii aequlaU, per orni du.,, « libri del meae, da loro acqulstaU: di ♦ Usufruiscono del serv!.z!o gratuito dJ consulent.a librarla offerto dagli Amici del Ubro1 e) ♦ FruLscono di uno l!ICOnto aull'tmporto t1ell"abb0no.mento a rh·i.ste e rtornali di carattere lettera -lo. 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