Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 16 - 19 aprile 1953

llomer,ica. 19 aprile 1953 LA F I ERA LETTE R A R I A ___________________________________ -=.:..:____:_..:._:::_:_:..:_:___::_::___::__::_::_::_:_:_:_:_:_..:.:_ _ _ _ _ _ ___ ________________ P.ag . :J Comi.Mo a Cortina nel 1937, al t.emPO di e Un tnranno d'amore a Biglietto • per u.n Ufllteo }(,. di G. A. CIBOTTO * Dallo 11crlttolo, al mercati di Zero o di Trevlgo, al va1abendanl più lontani ed Im– pensati, ma1arl la Cina o l'Estremo Oriente, da oomb&t.ten~. da ccmmerclsnte muittlmo e poi d'ogget.Ud'arte, da avvocato e poi cor– rl..spondcnte giornalistico, Coml.ssoha scmpre vlan:tato al margini dell'avventura. Avventura lnt~a però ln un'accezione par– ticolare. Almeno dapprima. Come scoperta nUO\'a d'una :r'ealtl molto anlJca, forse già logorata dal tempo, incanto stupefatto di &entlr&I. toccato dalle cose nel &enso, nel sentimento, e felicità di poterle lnvcntarlaro con un llncuagglo tutto suo. Ricreante. Come posslbllltà di gOdcre un mondo di tutti I alornl. divenuto per la 1ua freschezza bald1mzoaa e imprudente, per la sua Incor– rotta gpontaneltà, uno 1pett.acolo. In fondo Il 1uo stile, oserei dire la sua con– dizione primigenia, rra una sete Insaziata di vivere; una verginità. as.aet.atadi conoscenza, gcnza Il pe10 stancante e opprimente della memoria, Il ranlro deludente del ,uol empiti Impre– gnati d'e•oculonl. Sicché la vita veniva ridotta ad attimo goduto nel suo !ormaral, alla gioia di assa– porare 01;nl gesto, ogni atto, oq-nl respiro. E qualslasl occasione era valida. Sia un alito di vento, come U murmutt della pioggia, come un cielo imbronciato o Il verde imeraldo di un prato, b1U1tavanoa smemo– rarlo, a lmmergrrlo In una dolce ebbrletudlne. Quasi mitico ed\•n. Del reato qu~to suo stato significa.va sl– ourrua di ~e ,-u,sso, m,ertl da stratlftcazl">nl di csperlenu, abbandrono all'estro. a.1l'umore. ~1~nl~~::i:a~~fU.C:!~~\iatr~ègl~n~l~l loro richiami. Cosi almeno. nel periodo Pl1;1 realluato del 11uoItinerario di acrlttore, piu fellcemcnLe compiuto. Dove tutto ai rl.aolvcva In lqlpresslone di .!òenal, In raplment.l vl..sivl, In entu1lasml o ma– linconie. In oonUnue meraviallo~e gorprese. e perfino la puntrattiatura procedeva a caprlc. clo. arresa ad una prepotente lmmedlatttta. Alludo al pttlodo di • Al ,·ento drll'adrlatl– oo• di • Oente di Mare•. e più.ancor-a di quel ~r:::o!'°oi!~fo~ o~!~n!.wailma, che M Poi a'lntende. qua.siaotto l'urgenza d'una ri– velazione, è avvenuto una aoecle di muta– mento, di brusco trasallm,nto. E a.,<-lemealla coscltnza che non al può vivere e ~urare eternamente affidati all'lsttnto. che occorre ad un ctrto momentq_farai sempre partecipi d'una &torla comune, avviare un dlaloeo che Implichi un dare e un avere, ~ nata In lui l'a•plrulone al romanzo. Sbagliata, ae dove<-timo MColtare Il parue dt>I critici, che a qurato propo&ito hanno ,crluo di amore non oorrlspogt.o e lnganne• vole, di uomo n~11to alla volontà. Per cui nella fl~aulone dialettica delle proprie In. quletudlnl, e nell'u.empllflcu.l.one In perao– naQ"a:I, sarebbe costretto a operare • una ri– nuncia a 6è per qualcosa d'altro che lui non sa•. Per lui inaomma Il mondo è, e non po\rebbe =~ealJ~e~!1.e g~~s~~~· ~·~~:r:·u~~a i~~: di macchina da presa. Slcchè le lntenz.lonl programmatiche, I tra– a-uardl prestabUltl, guasterebbero solamente. Jnromma per fare un romanzo occorre un quadro preciso di ordine morale e psicolo– gico, non basta l'Irrompere di una lnquletu– dlue .-che è aoltanto uplrulone alla 1torla d! aenUmentl, e non storia di scntlmrnli •· Eppure lo vorrei Invitare, e riproporre ad una lettura più. con~apevole, meno affrettata, quello che rimane Il suo romanz.o più. d1- SCU5SO. Ricco di Impegni e di possibilità. .-Storia di un patrimonio•· Che non al riduce nel ml1llore del caal, come taluno ha sus;gerllo, ad un romanzo di impianto bouettl~Uco. Ma ml sembra Invece una delle prime prese di contatto decise. co– raulosc. con una certa realtà per quel tempi trucurat.a, E poi chiedere dove sarrbbe arrlvato lo scrittore veneto, se avesse portato avanti e maturato I fr.rmentl che dentro vi 111 •ti– tano. Anz.l una ma storia, una sua deflnl– z.lone, lo vorrei ricominciarla partendo pro– prio di qui, alla luce di questo lavoro. traen• done utlll elementi per l'analisi di tutti gll altri. For1e ne rlca,•eremmo una Immagine meno nota, consueta. ma non per questo meno com– pleta. Anche dell'uomo. Questo Impenitente nomade, ~tmpre prolet- ~Ì~0 . ~ 1 n1of~Ull~~!~~. 1 ed~~~~o!Tio!'~ 11 ~i parttre. Dc.I molti acrlttort Italiani, uno del pochi che contano, e tra I poehWlml che unno vivere Se vh•ere sijj'.nlfica vrdcre e conoscere. e rattontare a M 1t.eul e agli altri ciò che 61 è ,•!sto e conosciuto. E come M>ttrarsl,sbucando nel confini tre– ,1danl, alla 11u11 gentile corrllalltà, alla sua affettuo~a prtmura? In fondo U suo lrrom- ~f1; =n~~~pii'c1mpL~a~1~f:fa~~: 1 ia~~l~~c-~~ campalfOA. l'os~rla, la. dolcttt.a lmomma, della provincia. E 11rrlvatl per un 1lorno. non urà strano ~l~~~r: .~!t~i::;h1~ ~:i~~~=~~e .-~i~~; lungo Il corso celeste del Plavt', tra I traf– fici di Conegliano, eterna città di taPP:l, op– pure nrlla calma chiara e ordinata t1clla lon– tana P'olllna o dell'aerea Colle Umbrrto Felici reami dr! Paolet.tl e del Luchecchl. G. A. ClBOTTO Co,nisso e TRAMONTO DELLA 'QUINTA STAGIONE,, * AFIU~IE CON CO~IISSO EI POETI }(,. Non si deve mai tornare nei luoglri dove si è vissuti felieèmente * di ENRICO FALQUf In una lettera. al generale mermt ml aveva ecdt..,to &d gemello gli fu allora. Il fam.oaò u ò.el Tico dovt cJ !I tduniv11. CutellJ - comandt.nte della una ans.ia di &emprenuove&\"- Guido Keller, • segretario di con Keller r,tr c&pavol,:ere li e-Brigata Regina ,, i,chlerata venture e dl nuove az!on.11 • E al.Ione del comandante•· E nel inond0: tuuo «ra inaJtento e sulla riva &bi.stra del R@ctna,fu oontlnuando a rotolare nella libro in cui gli piacque esaltare u.rrbbt rimuto per scooll 1:1• &I tempo del ~eco intorno a &eiadi una glffatt.a guttra che l'awentura fiumana fl.'1. nel u- ocra: Ja v!tà ml apl)arln co• P"lume -. O'Annu.'lt.!o si oon- CorrJsso s.J luclò attrarre e toto CI! po1to dtl!'omore, mu- me una plonla che $cende dal fCIIÒ • vltt;ma, senu dlfeEa, prendere, :mima e corpo. da tato poi ntll'a.ltro, non meno clelo, sbatte sulla terra. rltor– delle lnuattez:ze plù c=ude e quell'ancor più. llbrra .-av,•en- comls&lano: A.I Lento dtll A.. na vapore al ciclo -per &ecnder• delle gorragslnl plu strambe•· tura•, rappruentata, almeno dr10:Uco),Comi!so non si uat- di seguito. C1plt che 111mu~, E non che aves-,e torto. Ma per lui e pe 111 altri pottl. dal- t4nne dall'accettarne e quaat vivendo•· Bibliografia Giovanni Coml.uo I nato o Trtvt.so Il J ottobrt Z&!J. Com.battente dcllt1 prima g,urra mondialt, lt;tonorto ~ 1 :1: 0 ~'r/ 0 t~r'a7t1"~~of1i1~~ 1 :tia' t~:;rat~ 1 m~t~rl~~~ nord•Europa, In A./rira, in Edrtmo Orltntt. Mout ,uoi libri rtuntono, ptrctO, a parte I tentativi lttUrart e fl dtcodtnfl&mo poit-dannunnano della prima giovlntua, qvalitli di tsplra~iOnt legale olhmanltO: del Paesi vi.strati. ai r1eor:fi di gutrro, al capri.celo d,.i .wol vaga~ondaggi ~r mart e ptr terra Ha pubblicato finora fn. volume: Poesie. Trevuo. Longo t. ZoppeUi, 1915 Il porto dell'amorr. Trevi.so, V'4nt.llo, 1915 Al nnto drll'Adrlatlco, Torino, Rtbtt, 1928 Otnte di marr, Milano. Treve.s, 1919 (Premio lJogutto) Oiornl di kuerra, Ml /a.no , Mondodorf, 19J0 e 1152 QuNta è Parl1t, i\!1lo:no, Ctscltlno, 19Jl fi 1 ~!i~t~Pfi°~!Us~~u:,7:ma~~!~t,~!J:, Ce.,chiM, 193J Storia di un patrimonio, Milano, Trevt.t, 19JJ Avventure terrrne. F1rcnu, Vallta=hi, JJJS e Ifd I dur compag:nl, Mlla,io, Mondodori, 1936 L'Italiano errante pu l'Italia, Ffun.u, Put.ntf, 1'J1 P"ellcltà dopo la noia, MUono, Mond.adOf'f, 1910 Un !nJanno d'amore, Milan.o, Mondadorl, 19'1 e 19SJ La favorita, Mfla.11"Molldatlori, 1945 I sentimenti dell'arte, \.-11me2ta, Il Trld.enU, 1116 Capriccio e !lluglone. Milano, Monda.dori, 1941 Amori d'Oriente, Milano, Lortoan .e.sl , 110 Vla,cl fellcl, Milarto, G<lriantf, 190 Gioventù che muore, MUano. .- Mllano-Sero •, 19'9 Le mie nnlonl, Trtvl.so, Ed. di Trevi.so, 1951 Capricci Italiani, Firenze, Valltccht, 1152 (Pr. Vl4re,vlo) più ebbe nglone lament.,ndo la gei;ta dannun1:lana di Fiume. cimdlvldr.rne per buone le asp!. Che eo.s'era ,uec, 5110 nel frlt– ch'era. .-dlfflcde, nelle condi- c Tempo di ebbri latJntl ,, fc raz.Ioni redentrici. Keller va- tempo? E che cosa doveva. an• z.lonl att\1311, rettlllcare ~· e quello. Vita folle, o «:ccl..sa, 13 g:hegglava di hrc('Ja 111 !tappar cor.à aoc1dere prrchfl Co!Ì'l1M,J1~-----------------~ :1rfau:.e~gf~. ;t;~~ 11 ~n',8C:,~i~~;~,t~t:;~ ~ ~;:~;u-~~•. :m~e~i~~ 1 ~ 1 i;~~b~~; :~~f;' ,~ 1 ~ 1 n~ 1 1 '!!:~~;~~ c~! LA "J\JOL1 EPLJC11 À SERENA,, ;~~~;o~~!~'·E 5 ~1n1:~at::r1~~ ~~:=·~ ~:~~~1:~ne~! 1 : ~ ;:t:,~A~an~~~~Ni!i:~: !::~ :~; ~;oer~~u::r~~l;~,~~ ~~I~~ * della faccenda at.a nel dover oon gU altri •centauri• o • pi- dere al1rlment1. Del D'Annun• con ravanure derll anni era I • constatare come. a restituir rati •• per meglio tJsnJflcare zio, &'Intende,aempremal poeta; destino che l'Istinto di ~mi.- nter V I sta verJtA a quella, storia, I poeti quan.. to fosse lontana e diversa cM . .-se a primavera u.peva 110 _ Intristendo _ 11 lasei3ue partecipanti ali hr.pr~ a abbi•- dal .ea.le , la batt.eul; e cantb portare con llrloo esu-o gli ar- sopr&rtan ~•• sent..rne to no recato un contributo non come La quinta , taglo.ne (Za- dlll adorni di 111mldi cllleglo :enz.a che ;rclò~·nol ,.i de~,: lampo lo scritlore di Zero meno nece&arlo _di quello del ~lcheill, ~loa-na, 1922), e tren- In fto~ su per I mOD!i.oantan• eop lui, credf:rt ad una prece- CO m!l!tar1 e del pohtlcl. Col loro tanni p!u tardi, un s~g!~tll In- do ed esercitandoli alle ~o- dente assurda. a,.s~nia O estn- n ueoontl e.t~lcl hanno t.'llmente a-lese di gran llanaggJo, Osbctt vre, e pol tenere loro Inebrianti neità del nntlment.o di fronte lllumJnato 0 5U taluni dubblosJ 81twell, ne ha rievocato troni- d!secrrsl. ciò poteva. aembrare al relJce prevalere dell' litl:i.to. ::~~tld~! 1 u~~~:~~:ere~:e~ 6 :j ~~fe;:nt!lc~~:ui: 1 ~e1f:'~: ~~al~ 1 ~~~~• d7~no;v:~!d~:: E, di rlnuntla In rlnunda, di ormai perauasl ehe non tutto me,morle <Noble t.1,rn.ct.t: Mac- cLso a farla. ftnlta. e?n e.."-S! a co~dlng,a. In oondlnnA, repu- Se non foSS? pu la benedetta pelle di cavallo dovett'euere sba1llato delle m1llan, Londra, 19$0).Durò dal qualunque OO!to.egli geppe tut- tA O •~er auperato que!lo Jne~atteue nfl tutto Inventato 1:1settembre 1919al 24 dlcern- tav!a tro,-are anche neJ mo- st t.o.ao D Annunz.lo ""~ntldan- che pori.i come una corazza e che lo ingrossa, delle goHat;glnl deprecate dal bre 1820: dalla. .-notte d! Ron· menti più a~pr! una profonda nunUano • che " Lutloggl rl- D'Annunz10. Asglungui che 1 chi• al .-Natale di aangue ,. E parola poetica che tramutav, m~ èln~ece Insuperato, Co- lo diresti lo stesso che partiva un giorno per poeti ~errlli:llatl 111lora In fu tale - Pt'r Comlsso e per l'avvenimento dalla aua ro,t&n- "! 1 unto I runproveranl f' I Cii Fiume non furono riconoaclutl la pleneua con cui vi &Iabban- za bruta In altro di eecrlsa .. •· d aver, per tanU anni <1~usto mme O pe appone tali per avere ~rltto J,n v~t. donò alla frenesia d~II t.gUntl Ma ecoo che nel ealeplno del- qu.ellldel suo lavon, a tuttont Sono amln, di Giovanni Co- la .suo pot.Jlo, i la. ,ua molte– Quelll, and, fra loro, che scrls- come un .-essere di favola• - le sue .-itag!onl •• gotto la da- plu persuulvo -perchè mca-l!o mLuo da trtnt'arini, pochi ,,a plicU4 .strffla. , .tcn>. lo ftc:ero In p,roq, & co- che la Vlt.!t in appruso non cb· ta del 193 s, ripensando e rive- rea.llizatol, v.lNuto • com, se cono.scerlo. Inoltre ho la vcn- Mentre ved am.o gli altri ar- tnlnclar da D'Annuni.lo (cfr. le !:etf~~ • per lui quel ""aaport. dendo quella_ lo~tana avventu- ~~~to 3 ~~ 7::c~~ ! 0 ~~sa~n~r;'~~ t~fa :: 0 f!":;:omia~~Ot.L~o quu,:~ :~u&~co':ff 4 deÙ:"~~:n~uo! :~:i1 ... ;10~~~:~~:n~udd~i Quant~nquf: le ~ptrlenze di~· g~~~~m~~~ 1 :f1~tu;:~~~~ù~ auntA .-~nllder.;Jone lnsen1l- '!:e:~llia1~~:~'°e"ep!~ ~!:'te~v~~:~~~~"éo:r!b:~o."~i~:.,,~::rt- Ubro aaeetfoo e dell'lntera Ur- cuerra lo l\'tESero fil aiutato Coml~o anno~ che gli uomini bile dall _e55ereumano•· Ubbte. ,tarlo cono,cendo lo. sua vita Jn, quutl giorni ,ta orgo.• na rne.sau.sta, con la sola cece- a 5 uperare • moltJsalma 11uatn- di cui Kellcr _ ma, prima e da noi 11l di&cuaaeperche dan- quad come Ja mia. n :zondo fn. cQt4 di amici uria t!one del pochi versetti deUli fantJlltà e molt!Mlma 1ua Wl- più di lui, fac,va le ,te.sso an- nosc al l!ber? svllu,,po di una .!cco~o qua_. .st.rata alla Toulowe-Lautree. Conzone di Fiume ll~rata, rl- denu borghe~e •• Cli cl volle ohe D'Annunzio _ amava clr- art.e f'ra le plu spontanee e sin- - Siedi, t lntervl.sto. egli .sua l'omt.rlcan.o III Parfrl cupcrat-a e Inclusa. nella li A.p· l'avventura fluman11,al oonun- condargJ In Fiume nel t.entatl ,:olarJ del r,erl6do fra le due Docile Glotx1nnj obl:,edhce, ,1 td ha ormol pronta une PCJ– pendlce del Vtr.rl d.'amore e di do dl un poeta venerato e- gin.o \'O di e truuman~rll In esseri a-nndl guerre. t.~~~::c,~o~tlt~r:~:cg:,,:,.1~r: ~wt;a ,,fs~:C~f:, di no.stri ctle- r:::a~ ~:i:a=;,;~n~;1Zia·~u~ ~~~~~~:: ~ba'~cc~:en~! :~=\nv~~v::1f .. a!:.~~:::. ~u~::,~•~~:~::a1!!u:ett1;1;~ :::e,~: 11 :!!.,:;! 1 :,: 1 ,~ 00 ~~0,~ "'f: ,:'':f:~:~~=~~~e :~;:; Carrlerl .. <Cft. per OaUJan: sp!rlto odoeo, oon nessuna ,·o- ti• e drgll • u~ltl di galera.-. cl1211:tlone che dell'avventura formule de/l'intervt.s!o. o preparare po.rrucohe di ,top: !..etteratura, mano 1939. Per glia di pensare al mio avvenire e Le fone di quel raaattl, por- flum11,na,tutta 1volt.a aolto Il - Che tipo .sef? J),.1 tinte df antuna color co:- Carrlerl: Pan,, marzo 1934: J.fe- e tanto meno a quello ~el mio tate a potenm.. finivano col se1no dell'Istinto. n Oomlue ,- Sen...dbllt.s.sfmo agli 11'1/lerlrote, e momma e }1glfo,AanM ridi.a.nodi Roma., 3 ottobre '31: paese. Non &apevo plu nulla molUpUcare gl! Imbrogli». L'll- rece nel Porto d~U'amore oo'. darla, olla luce ol neon, e af da u.na .settf~na mani e ti.o, lllwtrazJooe italiana, ~ mano della mia famlt,lla., nè del miei lugJone ~ caduta: della stramba resoconto ohe, a mo' di rlaasun- 1'r~u~~,;;of!'::n~~i 1 twe collo• : 4 erl~~:: 0 ~:~l=all:,el~crue:~: 1938). E 111altri, I plu acttal. amici, vivevo prMO dalla DUBepopea, che pur conUnua f\ to e correttivo commento. non borazionl? mani e leu11ola~ tutto cOlor che prefe:irono buttarsi alla ubriaca glovlneu.a ...•· l&mJ)tl:Jlarall nel ricordo (eh. senza qualche \'Ai!!'.& lntent.lone - Sono arcUtu/o del giorno:- co:roto P.ù btll'omaggio a Tol.t• az.lone, no:,. perciò si oondan- Se non si Uene conto di qut- certe A.nrtota.zioni nella. Gai· lronlca e acandaliatlca, ce ne U, pubblicherò In.vece, nort fn lou,t-Lautrtc, Glovan..nl nort narono a risultar meno poeti. sll elemrntl - nel fartuno..-o zetta dSl Popoli) del 2S magg!c. rlpreMnta n~lle Plilne dell" lingua 1tolfan.a, tre raccorttl poteta incentart. Alludiamo al Keller, al Koch- co!ncldere della loro spontanei- 19431,non si nuconde nè phì Mie .stagfonf. fi'olbltl preuo uno Casta Edl- A.I martedl e 111 .sat>ato scert- nltuy, •! Tocplltz de Orand ~!m' r~~~~~à Jo riesce tf!lclle gli sfugge l& realtà. Ad ogni buon r!ne 11 ricordi .:i~~e:,.~er;1:n~it p~~:~J:~ ';; 0 :il:r:;,~t:l,7 Jf ;;~a~~':: Ry, a..l Furat, eccetera. Ma chi, P e scopp O r II Già nel '22, quando - In che quando ln1leme alle n~ ,. un.a tra.dution.e d.tl miei Amor! ,o 11n11delle tante rnacchin.e ~~~::~1: 0 e ea-u:~~~a~~~te. ~~~ ~~~:::~ ~mvL~ 11~ d:er~! 1~~~ ~~;~r:n~ r?!}:e l~~:=~~n~u!l ~ 1 i~11:r :!:,.~,~~~:: 1ae; ~~~ ,r ie;~of1 :~r~oe;'"t:ait:?':::éh 4 e ~~i alla Htura:tlone e alla m.ann.. Hn_i,entt canta,to In quel Porto contl"AOlembo di terra mar- bre 1Hl), COhtl&.M> avverti I:, - Mon.datlorl 11rtd·u1mt1 111.trcato, • come Verdi•• dice ~:~~~ ~l;~v~~: ~~~~-~ ~~:i:om~!o.c~; c~ 0 t~I c!~ ~~lrad~u~~:::, a~:!t~e~;oa~ ~~~~ q:l~:! ~ m~tlc•r~~l,,n f~r.~r::d d~a'!:or; t.st: o~pa alt~} lu~ adeuo. dopo f cari premi monlanz.a che blso,na ammd• g.lstette l'orl~malltà del CaJtt0 imm-,,llncc,nlnl e convlncera' osrne' la cron ehi rl r I •• r itccontl, In. febPJrolo u.1cfr11 lf ltttn-arl gi«,a 111nche un 1'0' frt tere come almeno I poeti non ge novo' .- In una esploaione di che .-non si deve mal ritorna,; • 1 ca aomma• tan.to ntt,.,a Es.istolarlo di Ar- ber.~~. e con.JuUa t11bellee 11. !a alano pa•Yta troppo male vlt.alttà. nell'ebtr.czu. della co- ne! lUORhl dove Il è vissuto ~~~lfefl~: '!nepi'~!r!!c~:n: !~~O 1 ~~ atl:J.ito 4 d:Zre c;;~:ron~ ' tl t~l~:t~I ca::el l " 1 7,/!·f,io nell'arroventata Fiume. causa muntone J>3ntelstlea dell'uomo troppo rellcemcnt.t.•· E pqgtn non I pc'tteiolea:I 111 t.rovanc, di Treu ao; &,>tro JJOf, l"ntro tro1.ata di 4 ~1r,' u~ /raJca ": di tante arra.bblatutc per I NII- con 111natura. nf'll'eultazlone 111andò nel '31, quando - "1 narrati nel l'ort~ dell'amor, lanno, di Hctndare olle sto,n.- ca-a .suo co~ tra,tormata tem.- ~111: i';,c 1 r ~lo~!~:. IAC~~: f1~~\!!~!"r1~;w;~~r:i1:~1=~~ ~~:~~r1~1::,n_ 80 ,~:i~:~i~e::!~~ <A.I v ,n.to dtll'~drlotlco) c!n pe_ul)~: i~~r~~~~-,e 1ulla .sua :'°alli~~'~jll~~oi~n:.~:u ~ misso. Fiume e D'Annunzio una aen1ualltà che ha tutta la Il a Fiume. altra forma e plu mlnut.amen- Jt.dellò alle amicUft~ le botlf. Non ebbe che un.. pm'tarom Addlrlttuu fartuna, potenza del primitivo• (Brurrs: ""I ragazzi, non Ancora na:I te•· Ma anticipazioni parrJ.all eh.; tzn~Ubb~,tg t.=z~ oi/fad~~',! dfente, un vccchfo .sdentato poi c-he lo alutJ.rono a rlvtla':'11\ Mtuaggtro, 14 giugno 1942). qua.ndo vivevo follemrnte !n e• ne aveva ,-là date nella Go.a- ma co,tonts rlcono:cen.to o dal labbro lep0rlno, un. gro~– a ~e ste.&90 cd iu:-11 altri meglla E che ru di diverso. pur ntl1'. quella clLt.à,camminavano 11u- utta del pos,olo OUll) " In qu,llf che ml hanno ,coperto ~;.-~:. "è~:t~:'d1~t~!,.,~'1j?t~a e prima di quanto altrlmrntl dlluna-a.ta misura. drlla prOS3,,perbl del loro quindici anni. Al- Ll!tterotura emano l931). Se- ~ aiutato nel prfmi ooui· Bor- chleré contro la J)rua d.el ,u~ non sii sareb~ .fo~ riu&cito. !!ef:!Ziad;!!~e~:c~r~~n 11~~ f~: ~o::):t~t!" O:;t:~bt;n~r!h: ;.~ ~~o~t 1 ~ls:~~: ~!\~/~;:i;;:at! i~~~r~r,tu~:c,:::~~~f, 0/ettt, ~i:~~• e levò II romo.scello /ron- Che 0011'tr& 1t11taper Com1s- n~ablle vitalità, ,;e d11lla pr;- caso ml diedero la mia stc~~ glonf presenta nen poche mo- - Quale ,arebbe 11 tuo ,o- • • • go la guerra del 191S-'18,alln ma tdlzlone Ct fatta &lampare atanta Calcai a.ll '•lba Cli ,tl'$81dlrlche e qualche glun~a: tutte g,'!! Abft.art una ttrra che a Com.luo sta ~r U.Jclre,al .so- ~llllle aveva partecipato apprnn a ~Vl80, m,J glmmo del 1024.marclaplrdl per rivivere !'atti- al fine di rendtrlo plu Hpr1- du.e mstrl d.f pro/on'1dà ace.s- lito innocente ,ed. tu./o'Ffco, U ventenne e dentro 111!11 qu11tl!' pagando il tipografo Vlanello mti felice del m.lo primo rac- gno, oltre che più veridico: m■ ae U fuoco, in11teea Zt:ro Br0,n. ::rl~ :i~~,~~;~:n.~G ,diii :: l!tava ancora rotolando, col ,un col ricavato della vendita 41 u:1 eonto di Al t:t"nto d"ll'Adrlatlco. non tutte tali, &Ullstlcamente, co, a dut metri, .sf trova l'oc- procctoll tropf: neri ma .s, ~c~~~·te~alPIC:/af~~c!~~~~e d~ ~::'~m;::~'c-;; ~=ue aa t~~~ ~p~i:1~•rt 1 m:~~ :!/~•;~~ ~:tu~~ce;,i:,1:;f!!rl!~crLa.un~::: fu~ ~:,~~[1'èoie nuove hol In uortdf°~~~lz1~ ~~~~:~tace:: qu11nto. provc,,,ando .Nnentltr r baud, e &e. non appena r!..,tam- brivido Alcuno Penguo di non 1 mu1na•, per .-1 untlmentl nel- campacj" 0 • &al h ft lt d uno coraua t che lo fnqroua, polem!cht. n("T) J'av~ g·A dt• oato (.- dallllllcasa. edltrlc,e RI- averr mal vls~~to In qutlla. cli- l'arte• (cfr. prtfu. a Stt,ria 111 rlo;d'na~~t 11 m O o~ch,;fo O Dic~ fo df,uti lo ,teuo che partic11 •crltto e rfl<'r:ont,atoIn Glornf bet di Torino•. o~la. da OTo• tè. Allora. ~ro ubriaco di venti Anlon.ia di O. MeslrCA: Primi no di documen.tl ,ari t curfo•f 01 giorno Pt!r Fiume O P"'l dt guerra f1930), lo ha rlv~lato mo • che voleva l11nclare h1 anni. Rividi la studa, I muret• plani: Mil11no.1039; prefuionc 11er q1u.,to ho /atto codrutre ::po~,~~ ra dllniertts 4 tut– con Le mlt .stoofonl <ti edt,. nuova letteratur11 lt'3llana •'• ti, la casa, lt flneslrr di doVPa F1n.e.stre di O Bottegai: lft>llfleonett, In. /trre, ,111 tioo 10 4 if::nto ha" pro,'1otto da ol– Oari!intl. Mlhmo, 19S2), met- contribui a dar fama 111iu, avevo spanto contro 1, truppe Ouanda., Mttdena, 114i; I .ten· di ,r1r.ulle delle Banrh~. Mt, loro, e dtt:o conchukre eh.e f,i ~~oclic!~~~ ~~u~~~q~e,~~ ~1~~:· d~u~~;;, f;::tl"=·~f ~m!o:e1~~/'m~~~- ~t~ue1~: ~~c11~'1;!~';a,:;~u~'d:;;!:~ve,l :ilo ::~!~~mri~:~:,~~/~/~1: ~:~~~fi.,J~:. ~fao,::i~;e~: parte già noto) d11I '18 al '45. prem1o ""Bagutt11•? era più come allora, e provavo Comluo a rendere o a luclan, lltlli oalnmitd !trzo c11e ' 1, Ulve e e~ pui> Nè noi stupiremo di apprender. Quell1t di ComlMQ dovette la stessa lncertnu al rlsvc1Un 1ovachl1'mente coralva e gbrl- • • • Anlre lrt un arttOlOO'llll. vi: c LA ltUf":'rA per me f'ra pa,. dlV\'tto tMere, ccime _sc.rb.stper quello che si è chl1ramf'nt1 1atlva una •crlttura, come la Se ùrU ri.s,><>1te co,aono 101- Ntltlrlco~do de~uni?: u::f sata ra~('nte. non ml avev11. at• Kochnttzky, • l'anima pm ll:1t.s roflf'rto In soqno, Rividi la clt- sua, tlà troppo fluente; è che, dltlare Il ,:,_lato d~Jla l'MO!f&r ::~e lemmJi1a e mf a:cor,; ~;:;:at~:ar:~d: 1 ~ot1a -~~: ~!1r;u~e ~1:2a~:e· .. ~ ~r:u~/~~ :1 ;=~~. 0 ;:~~~r1~a~;;~~ :~1~et.~nm~t~! 11 11 1 ~~~nf:~ ..~i:e- ~!7i~~E~r;fz;}i1e:~~f fj~! ~!,~~ ~:rir:rcate di (l~(- glovlnuza: cosi pht che cpprl- vita•· Irrefrentbilt oompagno oon la qual• C'Onvlvevo, la plu- ENRICO FALQUI ra avcolto nel continui ftll d.el - CIRO CRISTOFOLETTI la ·t· eri aea r;)v (¼! e Il mio stile nella Jet.teratura Italiana contempo. ranta - ha scrlt.to nel lontano 1939 Glo\'anni Co– m!Mo - à uno sUle nUO''O.Incominciato a scrivere in un ~rlodo dominato dallo stile dannunziano. tutta la mia. au.enzlone fu di ribellarmi a questa lnflouenu e di portare t m!el elementi originali ad una libera corul• stenza. O'Annun&lo si dibatteva t.ra due tipi di stile; uno che era rimbombante ca.scat.a di parole e l'altro che era chiarezza. pC>Ct.lca. Se è vero Il mito della tl.ac - !f1~ s~aas::=·,~':n,~~: a::~~r~n~:• Ji1 ~!~ 11 v~~~~1 impronta della seconda ... La mia PO.Slzlonenella lette– ra1.ura Italiana cont,mponne&. determinata da pure coincidenze di tempo, è naturalmente accompagnata da una. lmpOrtantl:sslma responsabilità. Io sono stato U primo, pur accettando una derh·az.!one dannundana, a l!bera.rmrne, OMla tramutarla nel complesso del mio spirito verso una. nuova forma. ... lo sono responsabile di questa ·nuova forma alla quale ho lndlrlu.ato b. prosa narn.tJva ltalla.nn, cd lo non la potrò portare che smo ad un certo punto, oltre al quale. altri, prendendo da me la fiaccola. la po.rt.eranno più avanti a, In dfctt.!, rlcorda Enrico F•lqul (Ricerche di Slilt, p. 207), ll J)05to spettant.e a Comlsso nell'albero genealoaico dtlla nostra. letteratura contemporanea darà purr. In qual– che modo, r nemmeno troppo sottile e sotterraneo, rlcolleA:arsl al tronco al ramo alla. fronda di Gabrltle d'Annunzio. Non foss'altro, a[l:glunge. per vla di certa rapace e raJ">lta gioia degli occhi. ch'e.ssl hanno In comune di fronte al paesaggio. E altrove <Pro.tatorf e nar,atori del Novecento italfano. p. 298): • La dlscen– drnza. se non la dipendenza. dannunziana del sensuale dt>scrittore e dia.rista Comtsso risulta veri. In concor– renu ad altre di prima e di dopo, anche talune sue e vrcchlr -p:11lne• e note di e taccuino., mostrano dl ,,~ert> nat,, sotto Il segno drlle più ,corpo-rate e labili /ot:lllt. stnza nulla perderr della propria splt-ndlda elf'mtntare .ornatezza, mal sontuosa. mal composita. anzl mlra.colo&am<-nte lega:ere t Immediata. -.. Nl'i Nor,o.torl lAJial RU550 scrive tuttora che e In lui la po.~izlone dannunilana è rovrsclata: Il D'Annunzio rtcorrrva a1 ranlrl dell'Intelletto per complicare Il ,::u\to del .-.rml, Il C. si ll~ra dal Ltrrorl della m,nt.'!, lmmt-rt:endo~. con Innocente eci:oll'imo,nel flut.to delle ~nsazlonl t>dtl desldtrl anlruah, Immediati-.. E srmpre a Questo JY.OP05ltoPietro Pancrazi ~oltollnravll CScrit– tnri d'ogqi, II. p, 102, che in Coml~so quc.-.to dannun– ziant.-.imo non ~ molto p!ù d'un'ombra. una grai.ta : e $.'"':"IVt>Va, nf'l'I 1928, chr li pf'rlcolo HTO di C001luo. ..... r:ttort> nativo. scrittore d! ven&. e non sta nl"lla ln– flu"n?'"' Altrui, nella eo5trlzlonc; sla tutto, ant'. nell3 sua hbert.à, è proprio nel Jlblto>, In rralt.à, ricalca Gluscppt Ravegnani cne / contemporanei. z,. 28Jl, e non s: può parlare, a propogito della pr~a di Coml550, di uruua.lltà dannunziana Comtuo, pur eMtndo un ,·tsivo, è t'Jtto istinto: O'Annum.lo è tutto crrvello. La nella loro Juce d'Ingenuità i;p!rltuale -.. E non vorrei aen.sualltè. del prlmo non passerà mal, come accade Il più drlle volte nei secondo, da.Ha cosa alla puola, dalla vii.a. alla letteratura a. Del resto. continua, e più. eh! vcdarla Immersa In un clima dannunz:ano, questa capacità Intuitiva del poeta è necrs.sarlo vetltrla come elementare e prlmltlva, fuor dRlle soli'-'> clfrr. Allora, le knmagml e le parole del Comls.so cl appariranno lnsl!tere su certe esrmpllflcaz.lonl. a Coml550 dice di più., eccita la sua scrittura. la fa r!cea. vibrante, calda, un PoCo, anehe. felicf'menWJ malata. Porse ptr quel suo amore, fondamenta.le In lui, per lo stranJero e J)Cr un che di terment.Ante. lui spirito srnsuale cup!do, vaaante, smanioso. avventu– rc"l(I,malinconico ... ., E più In lll: • LA s~a arte pogala come su due punti ~tremi. Partita da. un!I.p~rlcolo!a e nra 1ra :r.la, arriva a una dlfflelle e veramente incan– tata 11:razla.Tra ess, grazie. tra essi punti, Comluo à dlvlso; e c'è 11 caso che continui ad esserlo tutta la vita a. Jncl.s:lvl gludl7J trovo a qursto proposito nell'arll– colo df'dlcato a Coml&..wd, Sergio Solml nella Fi~ll dt'I 3 glu~no 1928; da France,co Fattorello in Rivi.!ta. Letteraria (1931, 2-3, PJ). 26-27) e nrl volume L11 Let– tuatura di gurrra in Italia <Roma, 193S, pp. 69-70): da Domenico Mandrone (C. d~crittorcl nella cJvllta ('('lttolk:o. del 3 dicembre 1939 1pp. 322-333 e In Scrit– tori al traguardo, Roma, 1943, pp. 357~358); da O. Ales.si (.Appunti .su.Coml-',ol ln Mt,idiono di Roma del 3 mano 1940; da Arn11kfo Bocelll In NUOt'a Antolool,i d•I 16 a1osto 1940 Cpp, 347-391): da Aldo capa.su <Felicità. dopo la noia) m Quadrivio dtl 23 11ua:nodello ,S!!"SSI) Anno. E vedansi naturalmente le pnlne del Garttlulo <UtUratura ltall.ana del 900, PP. 615-612), dr! Robt-rtazzl CS<'rittorl Italiani contt!mJ)Oranel, ~ti• lano, 1942>, di Ghmcarlo Vl11:ortlll IE/oq11en1:a d,i ~•ntlmcuti, Fir,n, ... 1943', di Carlo Bo <Nuovi Stmfl, Firenze. 1946), di Gianfranco Contini <E~t!rcfl:Idi let• tura, Firenu 19471, Chi ne abbia voclla rllep:g:a, In srde di analbl lettt-rarla. an<:he 5!" ,:rneralc dall'occ.a· slone di un volumi!' e da un't!iiU:::tnV\crltltO·t'!'il.etlra alcune di qutll• not~ puntuallrrA,10 taluni a~p•tll della p!rsonalltà cem\,;;.-.tana,c. Sf'I' toccano lnevuabill difetti di formazlcme, non manl"&no d'lnslstf're sulla ~ostan,a di una pro.e-alst.lnt.1v11 e frllce. A pr()p()sito dPlla qual! to:na conto andare t1 rllr;rre-nl quell"I. d!chlaru.!one: sul a,ntlm,ntl n•ll'art.t, p'"r la quale ba~tl appl"na lo accenno. e In cui ea\l. Ccml~\O. si a.usrurava l'avv,,nta, dl un'art.• umAnl, 1nt..pcq1la <1• c-imllm•nt!. ,. l <i.po ,t'\t,:i, nella Fiero del 13 frbbralo 1949. ove lo.scrittore tl•n• a riaffermare che era morto ucciso dal dolore • out! m,. st•cso lstlnth·o a. Nt nM"eva ora un altro <t modtl– la.to lnt.triorment, dat stnllm•ntl e ctal d()lore >. S•m– bra dunqu• che Coml! 'i.SO ~nfe-ssl addirittura l'o~ra. su1., precedente Capriccio t !1lu1lon", s:enerata, qu•sta., dalla. r,1a nuova lnttrt'\n'l"'· ...n• Ed! h'\ 1llfll I m"l!ivi p--r ~osten,.re la sua c polemica>~ cosi ,·oclfamo rhla– marla. e non e ctrto qutc;lo li P?.-.to p•r d1,-nrr•rne. ~ I ~- -{.:_ A pan.e contr3ddll.torl ritorni su rep!Qono danmm– zlano, Ja critica. si è espre315asul nost.ro scnt!.Ore CO'l accenti di consenso pressoch~ unanime. Comtsso 10 rraltà ha dalla sua Il prcslo di una p:osa inconfondi– bile, efficace, rappresentativa, re&!lpiù lncl.,lva. scrive S. Pltrrt Sou\'et n,lla Fiera Letteraria deJl'll (l:luo:i:no 1950, dallo splendore di una lingua p•r.,onall:ss:ma Chiunque abbia letto. questi ultimi anni, per qualche rlvi5ta o giornale. una prosa di Coml~. scrlvev, Pancrazi 1op. clt.\ potra consentire o d1SSt'ntire da lui, ma. dlff1cllmrnte potrà negart che Coml.sso, ccm, pochi 011I. è n11.tos~.rlttor~. La i;u1 rlccht'na. r1pr,n1! navl'l{nanl. è la ~t'fflp!lcità; è ti suo modo di sent!ri, quello di un ran~lullo curioso e golo'to0,ma non traviato da. filosofie I perchè non lo !nt"rccc:1.n::,; lo attirano le cose nella loro più Nem@nl:ur ma~rlalltà. Non c~rc!". di :;pleure 11mondo; ma, Accettandolo sup:n,mentr ne vf"de con stupore la bf'llt'?.Za. L'artl,t!l 1enulno è sm,pre un bimbo. Il quale. quasi lnconotelamente. s, SCOJ)l'!r.-Il vtro. In un ambiente di 9C'rlttorl tropp:> accorti e troppo lt-tt'!'ratl, qual'è Il no!tro d'o1•L <"on– tlnua Camlllo Pelllzzt ILt Uttue ital1.0ne.... p. 4001, il Comlsso spicca pPr la sua robu•tt> n.ll sana e tnrlrcna, pirna di Unr, e di J)O!<"ilbtllt.A. Nett"\'OIP,per questo, lo 1tl."'1'1Jiam•nto critico di G1u.-..por O- Rob•rtls (Scnt– torf del Not•ectnto, pp. 139-150), che coane nel suol ,•ari asprttl li cont.enuto e!'itet!co r mor11le d"llt cnere m!dlorl. tratt"'stll;la, dell'a.utore, flstura e canttcre. e facolt.A lnventivr. e gusto d'arte. • Sr do,·es~i fare una ~celti\ pt>r me, subito. non ortndtrt>l na1.urAlm•nte le pa~lne qu!etf'. quelle eh• d111lla p-onna di Comlsso sono cors• via non so S! pii) fadll o ,b,date. anch~ se lieta Cece nr son tant.r!l, ma QUellt altrr, più. rarf', mo.-...,e da un conlin110 a~!llo dtll'occhlo pronto, d•lb. r,.t!:--, sf'l'n•lb!lls.,lma. r moventi ver~o n nuovo, anT.! lJ plil nuovo. Trrrr e mari, quello che più Io colp:,ce è Il r:'1:\:-•, col suo cogn!to e più col suo ln<:o:inito. n mate1 Biblioteca G'ino Bianco RESZ.O FRATTAROLO ------ (Con.t1nva. a pag. 6) 1 j ~ ~ \ 3-o, ~ ~ L ~ - i ~ r €

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