Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 16 - 19 aprile 1953

Domenica, 19 aprile 1953 LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 GALJLERlTA DEGILI SCR1l1LTORI llTALIANI GIOVANNI COIIIISSO LA GIOVINEZZA: PRIGIONE O TEMPO FELICE? * Il viaggio della solitudine . * di SILVIO GVAIII\TIEIII Sino a ,-ent'annl la ,,Ila di r:r ~ ~lt~ s~~ ~cli~ medla borghe&IR Pl"0\ 1 lncla\e; 11 g1nnaslo-llceo. con,,.enzionc necessaria mn non cntush\• amante. la Ubertà della cnm– PR1tna durante I mesi est.!vl. e poi I OOUlpngnl. delln scuola e del crunpl. le simpatie cd I nmcorl. I primi contrasti ed cbbandonl psloologlcl. hl sco• pcrta delrnmorc. un po' pnu• 1"0611 e pure sempre lncalU\ntc con lo stimolo del mlstcro . Per l'Rdolesoente le amlcit.le dJ. ,·e.ntano un legam e più \• h·o e oomplcsoo; 0061 la vita resta un po· fittizia. quello che con– ta è cstmneo alle necr.'\5.lti\ quotldhme e tutta l'esuberan– te gioia della propria glovlne1.– :r.a tJ rifugia in un fantastica- cd Il mare lo attira.: '" ,•lta della c'\mpagna. se ne ,·a per del pescatori ()()l]1e ,iperu. A brevi vl1i(!:'I, in paesi sepolti tutti gli lmpre,·illtl e lleu, di trA le ne,·e. di tAnto lo IAnto una abbRndonAtA impul&Mtà: a MIUtarc irll Amici In clllil: si Imbarca su vcUtrl di trA• pArlll. dl"lla propria vltA con sporto che conuncrclAno e co,n• Inter~. sicuro d'unA bnVurfl ~'J:~:~"~1 8 ~\~~uo~•~tt ~~~!t~t~f°:C 8 11=f~ ~~1:i: 1ml Isolo cd ogni porto gli oi. nAndo ogni po,Mlbllltl\ di noie trono Il gusto dellA s.ooperta. e di oontrAStl, n~ irll può ~– li soli" e la pioggia \o nutrono re d~ peso IA !Cl11Pllcltl'l di unn di SAhlle; IP. gente del mAre eslstl"nta bP.li.AtRAUlle norme fl'.11 riesce un pc' eatraneA. e elcmentArl df'IIA,•ltA; Al di tuo 1'11mblenteIn oul agiscono che rl d"otnl oontrollo preauntUOM> egli I\Jnft; si lntereS&A d'ogni cd cslgt.nte. loro propoa,lto. del k>ro lntC• ·Ho Mll)l)ert0 )Il \'lta di Co- ~· ~:u:;:>ne l~~~r lo';; ;~::: A~~~ì"=~Alr:;~:.ellb~~t~~ cost.ume, ne sperimenta la dH· blO(l'rAf1cl. ,In parte leitiennen· ferenzn e le debolezze. ~I lm- te AlterAU nel IAt-ll,e !'IICrltl pRdron!s~ del loro bre,·e gklco II peraona ggl ciascuno del quAII P-'l'"ootogtco;prc.lerlsce IA loro rsppre.se :ntf più un per1odo di compagnia perchè e.sei oon vltA ed un Atteggiamento sin• r:ro~n?: 1~brti:dl:~ 011 1~t!n . ~~~J1~l:e 1~ 1 11~n~~'ìa 1 ~i :g~t ~h~~t~~~gtJ~~t:~: con una inecca(llcità senza SO· ste r:lbelll nè ent.uslnsml lllu• !~f.~~~{~ f~rse 500 ~atibr::~ , ersl pubblicato in questo tem– po sta come una dcdslone }~fe:{s!rr:3lca~~~ ~~dJ?sr:~: co, una \'0lontà di decblone intima. Ma la guerra 506PCUde ogni lnterrogath·o. rimanda qi;tnl problema. 11 ritmo delle tac• cende quotidiane. che mlnac. cla\'R di dl\'Cntre una costrl• done ~nza scampo e senza e· ,·aslonl possibili, d'un trallo è spcu.ato e sembra quasi per sempre; passano quattro anni dt libertà anenturosa: la fa– tica, n perloolo 51)110 a!Trontatl con una ardente curiosità. con un cosl pieno gustò di vivere da far credere che otml COSA av,·erlJl:asolO perchè desidera• ta o per dare Il godimento del• lAsorpresa ancor più piacevo• le; ogni nonnalltà è 1otta, la monotonia delle convenlcn1.e scordata: nuovi pncsnggl e nuo,•l compagni; nmlclzle strA ne e subito ,·1,·acl e poi I rap. porti compleul da superiore ad lnferior:I. ed Il piace,·ole ,.. 51)erlmcnto della propria ablll• tà. del proprio coraggio come di unR non dubbl~a certezza di t-e.ntlrsl immune. Ma flnl5ce. questo stato di sre,zta e torno la normalità, torna la famlglla con le sue esigenze. tomi\ Il peso dell'or– gnnlzza:rJone sociale, del costn• mc piccolo borghese. con In si• curn tcn11cla dell"lne,·ltabllc. della Mlggezza indlstnittlblle; IA guel"?"IIlu un eplsodlo che de-.·e ,·enire dimentlcato o f<Olo rcstAre come f\llllnocstnunen• to fl riempire Il giro di un pro• ,•erbio: c'è un po' di colpa ad A\er !atto la guerrA, n meno che Il reduce non assuma 111 Poluione dlgnlt068mcntc m.~ Eegnata di oolul che ha com• pluto Il suo do,ere: per Co– mluo cl sarebbe Ancoro questa 5alver.za : 1 suol scatti. le sue nostAlgie . le sue ribe!Uonl al padre. Potrebbe mnschf'rarll con l"epiteto di stra.sckhl di unA mnlatlla: allora tl'O\·ertb· be unA comnl05SA attcm:lone e le premure della pRrentela si unirebbero In una solldAle ,·olontà di fAr dimenticare. Ma da Fiume viene un rlchlMlO che non concede riflessione e ~m1~cl!. ile~~ c~g~~o d~: fii\W~.\,~1~ 18 ~~c~. ri~~~ torna ad uno stato d'eccedo• ne.; ~!tanto. 1·aspettath·a deve llmltarsl a pre,•lsiont meno auardosc. I panorami sono meno soonflnatl e var:1, c'i' pi\\ gioco per la piccola awcntUrA Individuale che per l'lmprov- ~:b~~.~~~': o~an?;:.~~~ ~I. per essere ambl':nte d"ee• =~~~-lt~adc11~~1J!fa r1~1~: più velata dn equivoci; In r.o• 1nlg\la.rua predl$J)OSlAsi baSA JZIA sulla retorica. è nect!l!nrh'I. IAdifesa. IAdlsUnrJone, l'umo• rl!mo: e quel che s1 ra conta m. un dé"termlnato senso. c'è g!A Il sospeLto dell'lntcnzlone. dclii\ respo?ucabllltà. Cosl è vb- 11utocon ~!ol11sopratutto quel che a,-..·lene fuori dellR città: le brc,•I spffll%.lonlcne M1nno dt e,·ask>ne In un mondo seo-– ll06Cluto. con la com•inzkme di tsM"rc soli nell'unh·erso. es..."'t!rl 11enza pn...,;,sato,meravlgllosa- ~;~~~e s:o~~n~~~i>IO~;n:~ror~ pure più forti di una ~loia In• tinta che orsranluatl In un progrsmma divulgabile. Co:-lIA une dell"Impresa non è Iroppo triste: Comls..cohA apprero or• mal una \'Ila lieta Al di fuori di occasioni esterne. si t S<"n• tlto ricco di lnnumere,'011 po";· 1-lbllltà, ha sc,opcrto sè (tCS,.U Indipendentemente da Of{Tli or– ganluazlone che si presenti co– me capo\'0lgltrloe del consue– to. è dh"entM0 llducl()K) nel riconoscere l richiami che lo colfN)no con l'Impetuoso desl– derJO dcll11ll~rtà. Ormai la conclliaz.lonc con la famiglia, con la vita normft• le. è pos.slbl!t': quello che prl• ma era t:0llAnto lstlnth·o di· stacco, tutt.'ftl più \ 1 clal0 di SO• 11petto.ora l' decisa cstlHtA so• stenuta dn una continua. ,,1. gllante crttlcn; egli fa unA di• lltlnzlone In ~ fra quanto ama e quanto odia. senza incertn-– ze. !!ma te,uath-l di Jeiu11t1n– catione o di comprensiont'; CR"ll l' un ribelle e non cerca atte• nuanti perche troppo e '-icuro della propria \'italltà. troppQ e\'ldo di spcr1mcnlarsl per quc Eia vta I contnu1li oon II pa• dre si acul.Soono.la sua ostllltà ad o,;mi prole~(lone, ad Of{Tll cArrtern gli è rtmpro,·cra,.a oome una colpa lmperdonabl· le; unico rtfuf:;lo gli è la t<>II· tudlne, una terraua solfttlll do\'e ,·!ve fuori del n10ndo, quftsl tornato ap:11anni del pc· fl\llll EOnnlMltto la tenda; di tanto in tanto. dopo le liti plu ,·tolcntc. t-1gah·a in tughe di llberulone. torna al luq:hl della guerra. cnmmma !iOloA rlconos~rc le trincee scc>m·ol– te. a risuscitare ancor più ,·h·I ed 1mmedlat1 1 rJoa:"!1. !ell<'e di rlcono~e~I In un:L tona di cui allora si 6Cnth·a padrone lndipendenzR, non hAnno una zlone Attriwer,,o lo s,·olgersl regola da prcdleargll. degli Anni. E' stftto earAtterl• Ma qu~t.e sono 1w,·ent-ure. st,lco del suo stile ques10 ,•o-– non una &0httJone della vita lenl noonoscere In quanto acrl– prnt !ca. ed allora, CM&sperato vet• questa ,-o10ntl\ di rll'IOI• :a~:~lo ari( a~~~~a~~lo~ =~~~at~!~'r"1'nt~~!:'·:s:ta UJ'ei tà. ln::cln IApropria oMa e si rloordo domlnavA e de1ennlna– impletza a Mila.no. Non ~ qU('• vA ogni tm~: per lui la ,•lta sta una sbtemarJone che lo che 1111rrava erA &tAta l'eVASlo· possa soddlslare. troppo sl,mlle nè. quella. che dAvnro \'Alcva ad un A\'\'lllrsl. ad unP. 80011· 18 peni\ d"e.vere \'iMUtl. ed In lltta: ma almeno neasuno gli eMA Al ,tnulerh•A per Eentlrsl fari\ pesare la proprlA An.~ladi complutAmente se stesso: per ~bc~~t, =:1 ~n~~~;ar~~ ~~~ltl~:~:1d~t: 1 :~a:\.:t'; po disposto A tutti t rlSchl per lretto!°"°, mentre orni eptso. temere di dh·eotare schla\"o di dio . ~nl pa rtlooJa.re reale era– un orario: quel che gli lmpor• oo ricorda.ti ron tale lntensltl'l tn sl ~ di non sen1lrsl lnqua- da rltrASpo rtAre lmmetUa.ta, drato In ttnR carriera. giudica- mente al tempo cui si riferiva• to .secondo le sue P<)Slilbllltàdi · no SCMA deformaY.ionl subite riuscita. Ln morte lmprovvlu attrsveho U p855R.redegli e. de.I padre non ancora ,·eccMo \'enti ed li mut,Art dell'animo. lo addolbra come un'ln,t:lustl• Coml"!O è StAtOfttlftceato AIIA zia, ma gli di\. l"lndlpcndcnu: proprlA giovlneu.A oon aru:IOISA lmprov,•lsamcnte egli si tro1,;a ,-oluttl\, attento a risentirsi In padrone d"ogni suo de.,lderlo un atlcitglAmento 5entlmental• ed lnoomlnclR IR vlln \'Ri;l:abon; men{e dCCl50.senza ~petti e da, R $a7.1Rrsldi vlngscl,n tui- turbamenti. Per questo I llllCII glre l"ambiente troppo noto. primi ,·oluml. • Il porto del• ogni leam,ie con In societll.: J"Rn)()re •· • Gente di m1u-e•· del Ol8P1Xmea Parigi, dl\l Mn- e Oloml di guerr-ft• ~no co-1 rocoo alla Russia è un conti- e&pllelJI e., sereni, tultl pervft-,\ nuo crrnre alte.mflto dA bre,•I da un'Atmo&!e.rAdi lmmu1abl- ~:u~~t" P~~r dft;;:~e s:e~~r ~~- ~,•l:JI ~e~naì-1~::r~~: attentls5Jmo a ccgllere tutto contiene in ~ 11 rA.glone dl quel che (Cli capita di \'edere. ~l.nere: forR et:11Il ha scritti ad Impadronirsi di 1notM. d"l 11ullflJerra,.u di P'1u.1no Dla– eostuml. di carattcrlsUche ego. mAnt~. sul!• tcrrauA fra I co– liche. non sa sctq:Uere una m1Rnoll 11U\ tetto dell11suA CASA ~~~:~d~I~:~;~,: :ur::,~:ir~ di ;~~ ~i~si:~~f':d 0 A1~ln::, 1~ <'ntmlni'Ju0: la sodd!Mazlone r dellO studio d"Av\-OCAlo e di stata torse troppo ,,k,Jcnta una vita bor(l:hese: tali rlOf'r• presa un po· nl di tuort di se CR\'AIn sè quella spontAneltA stesso: quel paesi non r-lspon. tanelulll"SCA,quellA dolce tre– dono nd unn convlll1.lo11e.egli nc&ln di nu<n'I ed ""''entu~l non !'.e ne lmpadnmlsce, e vive R'()(llmentlche rnvevano sost" di essi EOioquando P06$ft trar- nuto e ohe ora d0\'e"a J;~cn• ne brc,·I accenni di rllerlmen· de~ come un. pAtrlmonlo gh:– to a momenti passati: oosl Il dlcato perloo~: la ìtloh1 clel ,·lagglart non potn\ dh'tntr.r- libro nASCe\•adAI timore di es– gli nonna di eslst~11J.A, In lui se.re prl,•ato di Ofml pogslbllltl\ lentamente matura una dccl- YCn tura. di eua: la sua era slonc: di r:llomo dal Olappone m111 ribellione ,cnf.n attemmn• 11cqubta un podere a qualche ti, ~iu.a oompromCMI: dA uni\ chilometro dalla SUI\CIUA1111·pnrte sta,•A la feliciti\. dt1ll'al– tale, Treviso: adatta alcune trn tutto ciò ch'egli detest11,va: !b~r;,~~:1111~~111~!°1:c~l~ rar p~~i~t: :git!::-1:!!e~~':t~; cln!o dell'agrlcoltore con, tena- che giq:asse:ro Jn contrMlO eia e dc.sJderlo, come per ,·o• con l'atmos!era llmpldA - cd lersl Impadronire di un'Arte: aUo rA erano risolti I llc\'l toc• vh·e oon I contMlni, IA\"0rA. si e.hl d'Ironia - oppure si pre. preoccupa del tempo, de.Ilema- scn tA\'l\no ,·h·I nel ricordo eo– latllc del bestiame. dèl rsccolt! me CArAtterlstlcl di peN!One o-– scarsi: poi. ne.J mesi di rlpoeo dlOllle. ed A quelli rlterlU senzA L'aria chiara, cori tutta u11aluce di perla che indi/· fert!ntfa acque e cfelo, tie11e Jn incanto. Da sotto al vonte e,1,00110 le barche a colpi di remi, Poi. appeno un po' fuorf, oli uomit1i 1a,cla110 i r(!WII e 1i precl;>i· tano co,, l'estro di a<.-rol>ati a sollevare glf alberi fi,,- 3a,idolf con le ,arti(!. Allora "1satto le vele. Vele o,cure all'ombra delle case. Gialle. bianche, plplfano le11ta~ mente l'aria. u,1'altra vela si stende. Un'al tra 11 di– stacca da dietro alla prima. L'ultimq ,ore.ne illumina un pe::::o, poi tutte. A PoCO a poco .ri moltipli cano. Poi si raccolgono ancorn ht gruppo, e pare si Jondino tutte per componi h1 un solo gran1e veliero. Altre dfve11· tono piccole, lo11t(H1ent!ll'nrla cht riluce çome l'acqua e .sc-ompofono dietro al rorte vrrso U mare. Gfuocano doranti al n01tro occhio c-ome frammenti di oetrt CO• loratl 11el caleldOS'~Pio. * Sono quute feste stoglonali una shde1i della vita, ;~:!'t~!:t : f,!. d~le~:;~s:o,!,i!: ~;:,~;~/~/::!~: pare del sole e,tiuo, dolci e malinconiche al declinare dei raccolti e al cadere -.Ulle foolie. E vi ,ono sempre ad accompaonare queste moltftudhtl a11ela11tf, uomlnl 0 do1111ee,perU d.clla cucina, come ufvandierf di un esercito. che accanto a quadrati focolari co11vivo fuo· co e brace saggiainentt di1tribuita, vlpilano orandl spin1ate di capretto, di POlll e di uccelli. dosando Il sale, rcoola11do le dorature, ribattcuando le carni col loro suoo raccolto. * ' La ft!ll.4 già tun:ultu.ava di mtuiche, di spari e di rkhiamf. Tre oiovanettt! a ttravenaoono la folla uo– ela,1tc, rosee, accuratamente pettinate. ve&tite di ver• c!c, di giallo e di ro,so, 1we~c· a braccjo: la pil1 timida era 111 rneuo, la più audace ILava a de,tra come nealf attacclli <Ui cavalli ria. tiro. Al loro pa.,sagoio VTUPP' di giovani prendevar10 und formazloru. d'assalto e 31 sph1oeva,w contro di esse, provocando le rea.ttonl d.tUa pili audace, me11tre la timida sorrideva c1tatlca. Era per que$le ragazlc, la festa, co111e il collaudo di una 11ave sul flutti 1co11voltl da. un fortunale. E scompar· vero m una 11uooo nube di J)Oloce sollevata dal vento C'lte ,cendeva daUe colhne. * Alcuni luoghi della strada eh.e attraver,a il pae$e era110 htterame,1te bloccati da manlPOli di giovani. Tutti co11tadi11i delle colline. Non si capiJct .ii eh.e eo• ,a siano itatl 11utriri, quale vita abbfono fatto per omngt!re alla foro perftaio11e, alla loro ,tupcnda sa· lute. Niente li pul, 11guaoliarc, 11è le 1mmagf11i degli anoclf. 111~ le statue più leviont<', nt f /fori, nii, gll alberi scllleW, nt gli animali che v/00110i11 selva: forse. solo certi mlrob1lì huetti t•arfopintf, t!Quilibrati, senza .reo· rie, che si nutrono solta,;to del profumo dei /lori. so,10 scaturiti da oueste colline ado•ne a settentrione di bolchi df castagni modellati dal i:erito e a mcuoulor· 110 di vigneti cornr filigrone colate dal sole, S0110di sicuro ,c112a 1m ,oldo in tasca. 11011va,1110 verso le gio.\trt', verso Il tiro al benagllo. verso le osterie, verse; i t·t11d1torl di dolci e di frutta, stan110 1olo a la.Yciar.r1 a1 1 tioloere dalla pohiere e .rl dànno 1pintonl tra loro fi11ge,1dosf ubbriaehi. * Don11e rflucc11tl nrllo squardo e abbigliate vLsto,e scn-0110 il vino nuovo, l'oca, Il seda1io, la zuppa di iblioteca Gino Bian COMISSOMINORE di GIA1\'S flUJ FEllll:l'J.',I e Vive l:!olat.o a. Zero Branco nel 'l':'e· vlgieno fr,. l'orto e lo scrittolo•: oosl il foglietto b,bliog"raflco del Capricci Ualfa11i pre;ent-a Coml.s.-so. Ma non è mro, Rffat• to. Il piacere di Incontrare queJto tsola,to t.revigtano molt.1 chllomctrt a ovCGt.o a sud del wo orto, In qualche atfollaUsslma tra.ttorla dove è ben d.3PO>to a parlare e a un tra.tlo si rannuvola e porta In si· lcnzio Il desiderio d'es~e altrove. a vl· vere o a a-uardare. DI vfaggt, avventure. l>~rip~,zlc Inesauribili ne.Jla loro mhtuta lwnlnosltà come Il pulvl.scolo nelle stri· SC:? di sole. tono pieni I SUOI libri. SI sente che p--r questo scrittore, non Il ver– bo ma Il movimento è la forma orllflnula ciù mondo: e con le eue r odici stendha· liane, gli ~ capitato cosi di n1.ppruent.ue tra noi qual0033. di un H emtngwa.y, u n Heml.rllJ"ll•ar di nazione povera e antica. fMa non ,capisce MUano: for3e appunto pcrchè Milano ha una corteccia di fran– chi svlr.z:?11e nell'lnt,lmo della oocletA na– sconde, ora. il suo antico. Coml!so, del re· sto, è rulttmo arUst.a di .souolA venez.la – na; le sue enu10nl tendono sempre a qua.1 - ch~ or)u.ont.c d.'Orlent.è. anche Ee le. ero· ciane e oriiin.1 pratiche d~U'errore., e · l'orario delle. ferrovie lo conducono spesso In Basutta>. Da. qutsto movimento mescolato di se:n· su&lltà, di poC!ia. di impazienza è nst.a in Rlt.ri tempi re.pica di ComLSSO,ha I.spirato I suol !lbrt maggiori, di qua o di la d11l romanzo e dal racconto ma non ma.i e pro– sa. d'arte,. dhtrlo o cronaca Immediata– mente fAnta ... llci. su un amp}o registro dl C\'ent.l. e quas! il dannunzla.nes!mo si fOIS· 11e tnsfonnat.o in una pura esaltazione di .spazi percorsi da umane esp?rlen'Z!:- Tale è la poesia per s~mPl't Italiana di Comls– FO, a cui tornano t.R.nte splendide pealne di vlag(l:lo e di memoria quando una luce le rbolvc In se st.e.u.""l, an: ora rnovimtnto che si truflaur.i.. Invee~. t.ut.to un ot.tlmo Ccml'560 mlnore risponde alle su e promes– se lrrc-allzza.blU di romanziere. dl•pe~en– dole e ccst.rtngendo la sua fantasia a vlag– lr'!arvl In una nuova avventura a. lieto ftne. Pochi narratori ftttua.U hanno cen· Una.la e migliaia di per3011aagl nat.l vivi come quelU di Comts.so. vicende alt.ret.– t.anto nat.urall nel legame del favoio.!:o col rt>allstlco ~A sembra che.poi sempre Co– m!Mo, na_rra.ndo. preCJpltl In un éUO vuoto a !ur!P. di spcrlment.are l'Ideale sul rea.le , di rinnovarr,c l'lmme<ilate-zu. Qui lo sia.o• clo si stanca e l'adone lnftne declina, ma. per ragioni tanto smcere che è già pron· to In. rMnelt• dello scrlttort tn una tor~ ma. -ad esse oonsenlalc. Dal Corni,,iQ, quul e p:lornalbl4\ • o liberamente aneddotico e lmpre55loni stlco, U .s enoo fa.votoso e la. smania d 'immedlatez.ia che sta.ne.avano ln•lemc il narratore. s t. rkllmoec.rano tan· to oongtunt.l a una folta e SJ)OnUl.nea. si– tua7Jone nella réaltA da o!frlre attraverso lunnlt.e vartaz lonl tutl.O un mondo di per– u,nag~ l e d i ca.si rapk:lamfnt.e oomplett. • Qui il.a.mo come d.Kt m01che nel latte_. Non li p1i14 ) vivere come POtti e godere U mon4o nella sua naturale ~lleu.a, ripre· 11I, cd ero già VC$Uto,,$Cendemmo le 5Ctlle In PUPta. di pie.di , I P1'J,dronirussavano nel eonno profo ndo, a ttraversammo )a cucina e ne-I rlvtdere quel focolare rJ:se.,tH tutto lo s,ehUo per l'ubriaco duplice e provoca· tore, e col ge&to di un calcio che gli Avrei dnto volentieri, preso un .carbone seri.i sul legno della porta: Viva i dodici cc. .,art... Fuori era la notte e qualcosa t-ceu– deva dal ciclo di Relido come un nevl– ~hlo •- SI direbbe cbe clò che manca aJ. narratore comtsso- le .strutture, le Tcs.1- stt:nz~. produtt.lve de.Ua vicenda - formi ora Il tema lnasaurlblle del :i.uo rapporto con le J)eT'SOne e gll oggt,l,U, rtfl ettcmdoll su un'inqulet.udine che li obbliga a de– nuncla:re le loro s ~ tno epecltà di st.rut• tura, U loro st.e!so dtfet.to di resisv.inz&. E' Il contrordine .• morallst.lo o, del palfAno Combso. ora che 11 suo dio-movimento corre per la sirranat.a lr,ftn!tà. della vtt.a 1 Certamente rgll sl trova Qul a fornire il , 1 1vls-,mo maUriale per una rtcom~o– ne di rea.llà nella cose~nz.a.non plù ,5010 nell'immagine e nel ritmo: non gll resta rhe sfuggtrvl, cambiar d'occa.tlone ...• Cosl faccio to. cur si chiese preci6a– ment.e un frammento sul Comlsso minore. GlANSmo FERRATA All11slonl,In un gusto compia• ctuto rtl concedere sè 11\ess<• obmptu1nmente, In un abban– dono se,u.a rtsen-e cui sono Inutili le l{lustlf1cazlonl. Cosi 111nslonomla di Comls- 80 è dfrent,ata prcelsA e s·~ svolta sino Rlh1conclusione nc– Ct'.S.Sarla: li più coraggloM) ed esplicito libro. e Gioco d'Infan– zia 1. rlll$.1ume,·Atutta la &m1 ,,ua e ne rlecrea,•a Il slg:nlfioa– to In un oontlnuo attcrnarsl di dolei avventure vissute e ricor– date; su queste si venivi\ a par– re una decisa pre!ercnz.n e lo scrlt.tore 8"llth•a la propria csl• stenza attuale come una con– tlnu11, lmpelltnt~ rl«rC'a di quell:1 ormai passati\ aio,•lnez– '-" spontaneamente lieta, però quel lono di e!WipCrRzlonetre• netlea. quel l'ardore non mal Mlziato c.he lo spinge alle con– tinue a,·,·en ture ha In .sè Il IIQSPCttodi un'epoca che stR per finire, IAconfessione volu• tA senz11rlscn•e i:orta ad una estrem:\ Insistenza sugli stess! motM: ed i' quest.a prcrogatl• \'Il di Cqmlsso: Il dcsldt-r!O di esaurirsi In una definizione. la tc.ndent.a A riMSume.rsl ln un AtteggtM1ento - scrittore rh•e-– lAto e ,en?.a rlsen•e e rcven1e preso penino dlll gusto mili!· i.loro di un Accenno. di un epL"Odloche la noncurann ta riu.ltare ancor più polemlca– tne.ntc. L'ndlo d'08111 retorlc&. Il dt'-gusto d'oent compllcAt.!one ldeolog!ca che non possn oom• SPonde un gesto: ogni rl!ICMlo· plutamente rlMl!utnersl nel ne. ogni 00f1Sla\Azlone eono dA· fatti, Il timore della men1.ognA te in bre.,•lssltnl r:IU!luntl: Je. con 5" stesso lo hanno portAto gaie al fatto che le pl"()\'OCa a ridurre ogni proprio ircsto a o che ne risulta: l"e.o;poslzlone stgnlllcftlo esundale. lmmcdla• tq:lle ot{Oldubbi o e Al 1e mpo to: la &uApros11 è caratlerlsll• 111es..-.o c ntiene e risolve.li 11uo ~~I ::n1ra 1 ~tfrà:11d~e~~ed1d~~~ ~ib~! 0 dt(~~1~i!~ :.n~eec~ :~ SA. soeglle I mot.M che la PoS· sono rl!<>h•ere.A110pt.t.nare o– gni eo1trlzlone. ognl ostAcolo. e mette nell'anima un'a.Uejfl'e:t• za baldant.OSA, prcaentlmento quAsJ,di quella. for'T.llgloVAnfle che dentro matura. e che sen– t-la~ non mAI esaurtt&. E' c;iueslà IA ìlovlnCUA: anoorA e tanlR IAmeraviglia della vi– ta dA non spingerci ad nrga– nluareene I diversi clementi. ma M>lo A ,rodere.dellA -aorpre– sa. come ~r l'RMlosA lellcltÀ di COIIC non perfettamente CO· no&clute, di una non completA oortto come ln-'Oddlsfaztonc: cadono: ma su tutti trionfa anc!;1eque&to PASA8Rgl0 è ne• quella ndhcu.rante e felice sl- ~A"°cx,l~a. ~0\1'~ Rl~•efa~ ~~,u:i,r~Jt~·t~·~ ~~~-~:::: ~1b~1~:u:1':i!~ ;~~leJu~~ ~: ·~!~'ùia.~ ed ecoo sopra.tutto le e An•en- st: stes.~I. lieti di un rAglo di ture terrene• In cul Il moth·o .sole nel roattlno prlmAVerlle. domlnAnte è la dlspera.zlone LIL • s:crtA di un patrimonio• di fronte RII• convfhilone che è un bre,·~ romAruo r•oepntato Il\ Vita fin1see e con CS5I\ ogni ~nza ~te, carattcr1&Uco nel poealbllltA del plAoe.re.. rno schtma per !Om.fgllanu. rAgonarcf In es.,A,di racconta• la cap11cltAdi vedere In se oon re noi ste&SI lo quel modo ca• ehlftret:Ul corri&poode l1 più rauubtlco. lo cui l'lngenultl\ ~ ad una gk>la plenft, ad ~~~I ~~t~la~~~n~~k~~ !i::uese~~m~~~ n~~;l~ntf~~ le autorlu.a: ogni at.teg~lamen- r,11 rlsen·c. con una C!l,Uberanr.a to ha la sua rRglonc d"essei"'! dcel511; la natTBalone oomfncll\ solo nel .fatto d"easere a ccadu- lentft e un po· 11Vagat.a rll\SSU• to e oon può diventa.re n"gOla mendo quel die è•. ne«..•$11.rlo ad flltr1, las clA lntattA ogni fld ambientare :'.fo steRIO per po.sslbllltil di smentita. non ap- ratmfungere Il culmine del scn– pogg1fl su di una dennl1Jone. , tirsi ,•Ivoquasi attra,•erso. uni\ non oontlene In sè prem~ noncuranta preparatorlA: 11 e. motlvat.lonl di 11\'0IJZlmcntL poco a poco gJ la più RttA la quanlo accAde t nuo,·o I\SSOIU• tr~ma del Nlccontare. Alno a tAmcnte. lmpre,•lAto ed Accolto raggiungere un'Intensità ,•l– con 11ttenzk>ne. mera,•lgllata. brAnte. la piena cont(nttt.1.11. nè si sente li bleotm0 <li colle- del plP.cere. quindi fattenuA la gRrlo oon Il paMAto con dedu- vh·e:-.u del ricordo per un C· zlonl logiche: di qui so,·ente saurlrsl dell'intima energia, Il austo di contraddirsi. il ra. mA la flduclA sostiene anoor.– pldo allemars.J del r,entlmenll e raramente Il sospetto del ~~ ~~":t~~r:~~lsl~:re:! ~~~~~~t~ t~~u~~~l~A~~: ~as~n~u~~:~ ~rc:fe"~d~ noi: mn lentamen1e. a questa lmpu!SlvA ed l03enufl llduclA si ~t.Uul.llce unA olù plenR pa.– dronanf.a: ormai IAJflolAviene domln11ta e pro,-oc11.t&. ne nft• .sce and un ftffAnn<MIO desider:lo come per virtù che Allf per stuqire e gll\. si propone l"ln• lerro(tAlh·o che ne distrugge la for-r,A ccntlnua✓ EccQ llllorA nA• !cere pAglne come e UnA serA dell:rJos11. •· dove Il &em0 della morte cot1:lle oome conclu1lone necesMrla e non temuta: la vU.A è vista come un SUSAC· gulr&I di frAmme.ntl: dopa Il piacere nA!oeeun nuo,'O uomo In noi. quASI pri,·o di legame oon Il precedente, polchè Il r1111pl,i.n10Ammetterebbe un 1roc1lmentocompletamente con– sum1to In sè. mA Anoora un po' rh'O nello st.roelco del ri• luta. con la oonvlnzlone ~ellA boia: 11 più delle volte Al I- un propriA verltA. ~I la ,•itR ~ rllomo Ad unA noncurante e (Atta di episodi: non oontA IA glov,mlle atte,;.a. ~~~~~aer% u~~ e~~~~e. ri~ re~ 1 d~J~;'n'!r~~ li~~:~ ~ v!:i quAndo tutto è ormai ehfAro, ra(t'lonl tondAmentall dell'ul- ~ ~rve~n~:n~opi1l~I~~ l~ire:~~- ~r~~ 11 1~i~:~:~~~lc~t ! 1 t~: .FRAMMENTI * di GIOVANNl COMISSO trfppe alle . com itive raccolte. Da bancherelle attorno sì r-ichfama a.ll' acqubto delle oo,tag11e arr01tite e dei wHr,i rt»!f ent ro al verdi catini. l tienditori di polipi &0110&!mili ad araldi portanti eroiche disfide, Uomini altf venut! dalla campagna, merca,tlf di bc,tlame rcirporuti e deformi 11tl volto o talvolta do1111eoolose stanno attorno alle bancherelle dei polipi ilt attratta o.,,en:azio11e ,ne11tre I ve11ditor1, 1olleoon·.1o a forchettate oli tJ:emplarl pfli belli, ne de· cantano Il sap0re. il conte11uto e la tcnercua. Ccdo1io all"ojjerta e le ma11i avide dfv~:tttano un tutt'uno coi tc11tacoll dei polipi come frut-ero ancora vivi e si av· r,h1gltlas,ero alle dita, mentre le bocche voraci .ri dUa– iano al morsa del ventricolo ro,ato e i muscoli della mandibola r1Jalta110 tesi nella dt1:ra ma.,tfcazlo11c. Qualcu110 tentenna novizio a quel ctbo e U v enditore lo .tchcrnl.!ce co,nc un Inetto, un debole, un esclu.to • alla vita. Entra110 nel prato k .tchtere co,L muso di .trcura C'0ltQUiJta, rai;1 1 h1ato dalle 1,uuiche trionfali, dalle luci rotea11ti, µ~r andare al tiro al ber.taglio dove ottengono~ ridenti, soompite botttolie o bamboHne d1 terracotta. * Viaggio 1u:lla ,era attravcno l'a,itfca tura dtl No· .-Eco.Den.1'e foreste di pf11f iJolate sui declivi del mo11tf, duscmlnate. Vi ,ono bianchi jl/nni di neve 11cll'ombra dtllt volli. Pc,1-.t oprofond amente a questi alberi lm• mobili che vfvono chiu.ti ,~, freddo sopra a que.Jta terra ,e112a luce. C ome .so no lo11taiit da rnl gli uomini che ho 11isto cibarsi di carne. guardar,I con occhi .nuortl e POi sedersi tr,mquilll attorn6 al fuoco. N1dta di più delle piante doman-::fercbt>ero i popoli della terra. * vc,itro la chiesa vi era un'aria tepida, odorosa d1 gigli. l oiovinetti crtstia11i vi cra110 conve,iuti dfttro alle loro bandiere di &eta bla,ica, crociate In rosso. Avevano tt!ste dolci e occhi mU1 come se 1i /OSSt!ro destati allora. Tra cui ve n'era u110 che aveva 1.111 vero tiolto .1'a,igclo ta,tto era irte.tprc1tivo. Avci;a POÌ Il corPO /atto d'u,i cstle bu.~to ,u forti cc»c1e, le ,ue gam• be. .sce11dcva110 ignude illuminate d!l raooi di sole rf· flt'.tsi dal pavimento. * A bordo del vt!litro il mozto era eo,nc la donna d1 ccua. Dopomeuogicrno ancorati In porto, 111c11tre gli altri dormmwo coli ,e ne .rtar,a ,otto la vela tesa co· me u11a tt!1rda a la;·are i piatti e ad accudire alle altre faccc,utt: vcr&are l'acq,ia della botte entro u11catmo. sttlld(!re un po' meglio I P!Wlli me.ts1 ad asciugare, .spazzare. Lavorava co.~i muto e tra,1qui/fo e ogni tanto volgeva gli occh! 11cr10 la ri11a a ouardarc I rori pas– santi o 3'aJ>J)()t,l11aoo al parapetto per spiare con mten· .s,ttl ceno certe chiatte d!!I nudi raga-,...;:-1 che sf bufta• 00110 a nuoto. E ,ve,so con un enn-glco colpa dl tt.tta ributtava htdietro I lunghi caJ)(llf che ali sce~oono sugli occhi. * Qitale tiepido 1ile11::10--d.f Vc11czia di mattina pretto ct'cvrf/e. Le cose delle. eallf co,t gli appartamenti chlUJi per .ron11i leggeri. Il mormorio a due metri da terra d.i voci screiu Intese .«llcndo I lnrghl gradini del ponte, E l'ombra del canale portò vin il grido improvvtso d'un raoauo col remo tra le mani, nella barca. Le donne. il profumo dcf gigli daoli orti, Gli oc.chi delle do,me guardano d'a,igc,lo e .sono "eri come occhi d.i J)C,jCe.I loro volti sorto bianchi gigli im'>cllettatt. Il fanciullo bu/joue,co col cavr<'tto attorno al collo come un boa da slgn')ra 3orr5'.:iea t1tttf cd tiltri attraverso la llrada alla ragazza perduta.. rh" a braccio ctrlla. vecchia era• batto,a parla ad alta i;oc,; di Crf.tto cl:.e n1uore e risorge, * Ml sono saziato dr/l'Europa. Una volta gfd: ero ,a- :rlo, ma 11011 avcr,o conosciuto la outtrra e fl domfnfo su di u,i.n cttttl. Questo ho con-0sci11to e per acttc tinnl ml ha hm amorato pa..:~amc11te df questa g(!1ttc, di Que• stl pen.si ,.rl, :U queste 1u1.do11f,di queste co,truzloni, at orie e q ue&tioni europee. Ogpf ,ono guarito da que• sta pc3fc. Mi ripalpita in cuore come fn ut1 olorno antaro d.ell'adole,eni:a U desiderio infrenabile per il nuovo. I/Africa mi attende. Tutto obliato di qui, io uon vorrò nutrirmi cd abbeverarmi ,e non dello sco· 11oycfuto. T,.,,(lo·u 1cgreto di ride,tartni -dhncn.tlco dtl giorni pa.uall. Non tc nrutalgie dtgll Incompleti. Ma la 11ecc.ultO giornfl prr giorno del co11tra1to ehe mi po&(a edificare. Sappiamo co,a afrmf/foo ,ott01tore per rl"tt3c'Te, subire Pt!r t1c,1dfcarc, 10/jrirc per rihcllar&I. Non 1mn vita i11mc. Troppo la prima mi ha allenato Jtillone,tte. Oh. r,li uomini d'una solli dime1uione, dei quali 11011 ,1,0rapire la forma! Oh, qut3te orreruic l'c– cczfonf eh.e fanno moltitudine fosca di1111anzl all'oc– chio aplcndente di Dfo. * Ancona. Vedo u11a gente brlli.u1ma. Uomhlf da11li occhi iteri, rcoolari nella fronte, audaci e carnali. Belle teste sul collo libt!ro, corpi aoill, li parlare è ci1iche .,:onoro t oentilc. Le do11~ odorano d'amore e mettono gro1asolo a 011ardarle. La città d-0 lontano appare con· f11.1'a co11 le rocce -del promontorin su cui è posata. Vedo una chiesa 11llla cima del colle che ha un pro,1ao come li' fauci di un pe,ce. Su di un altro v1 tono al· cuni forti. e mur aglie aiitich!.uime ,cendono a ,ghcmbo. Urta porta d'inr ,re.uo maestosa mo,tra maa<'here sor– rfde11tl. La citta lw i;icoli i11 ,alita, oscuri e poJ>Olatl di 0011tl, d'amori, di tliapute e di voci di vcriditori. Le donne ,nrrtdo,io ,ullr r,ortc, , b!lmbhtf giuocau-0 ~r terra. Lungo U porto i marl11ai so,w orgoglioll dei loro colli e ddle loro braccia:. SI oompletA In tal modo lA oon I rAcecntl prcoedentJ dJ conoscenza dellA vita. e l'indl· Comls...~. aoltAnto l'Attcnzlope ~~~~m~~~~ràr:t~a ~: &,"~ ~~l"~"C3~1e 1 ~~mg~:lt"r:rù glie, altri 10 80$tltuJsco,no e IO dlstCSA, meno rlg1d1, l'ansia ft\1\'lcendusl delle A\"\'enture df'll'A«umulare denaro del non s·Jnterrornpe: ~ In • Loa ,•ecchlo Lorenro si rivela come cA.~An\10va•: IA neòe.Mltl\.di un continuo sacrificio di sè e vivere Pf'r sé fA &I che la seom• degli Rltrt..~nza une, 89lt1zlone paru degll Altri. vengA ftQCCt.-lntrlnACea,, glustlficato d•ll'ln– tAlA sentA mutare ·1a no«lttft a.latente conUnultà: m11 come oonsuetudlne: 801Umlo.eorpre• allejtnmel)te vi d conttfl,ppo. al dAI terrore della ~c>_rte, li ne lo "pcrpero degli eredi e ~r:er:1:ees;r\l't ~~et1::,~rci 01 ~~ :m~n~ltl1~~ :r=:a·pee:~ padroni di noi ste.uJ. .questo Il padroaj di llè stessi· i;:• I~ vee :ie 11 ~.f~ ~ n;'~l&l~~\~'; chlo motivo della ·costrtzlon~ k stab1llrc. una posglbllltà 'di ~n!'~Jfnf,· :il 1 ~1j1~au: rAppord, ad ogni pcnonaggiq r;lbcllAvAnei pr:lml nbrL vesti– ~ rlco~luto lln centro. un• to di un gusto Aec1nlto nello ragk)nc di vh·~rc. I ,·11r1 flttrltl 1 100prl re Il moviment o che ro– fra Individui sono studll\tl 11 ~stie.ne lii' vltA degli Rltr:I.del secqnda dellA forzavfll.Ale di nemici~ di quanti o«t1co!Ano fl•dfv~~i lfnS:~~ \~~~I!:: 'ogni pti1 l{qera e 88118e sin– l'uno t<n·erchlll. l'Rllro: molte- «~t'Ò 01 ~~f~c1Jo 'tt~ta po. pilei modi di aociere venaond A oontronto. si Acul!cono, de- (Continua a pag, 4) Ho vUto le tom})e deg li antichi guerrie ri fond atori di Que1ta c1Ud: Gli c.lm ! -dl bronzo, gli ,chln.fe -rl, gU 1cud1 e gll ~cheletrl pone,1 tf, con le ,ambe dolcem ente p(egate cornr nel 'sénno. Ho vbto tc,chl pieni, rotondi, d'Una capacft4 a rf&ohitre tutti 911 enigmi. Lt oc· c1ti4ie ao,w ua,te e $opra vi è un risolto da ,op,-açcf• glia pottntf, il mento è ,ottile. ma acuto come il bt!cco d'lm'aquU!l. Certe chle,e d(tUe /aeriate meravigliose so.ll' o adfbfU a caserme, le fontane ~0110 armonlo,e di .ruo 1t0 e df statue, poi le case _a-1,embrate tumultuano .:!I oe,tte r.he sembra, facto 1olo ),-'r amare. Guardo il more v erde elle li Illumina. * Tri&te:ua d·'un vcli~ro lrnmobilc, nudo e deserto, nel• la pe11on1l>ra della Ur(l sul/a laguna. ' * Prfmao,,-ra, l'aria innalza la tura. U ca..,e sembrano più, vtcln e. G li uomfnf ii guardano più atten.ta.mtnU'. Muretto ro.sa tiella mctttina sobria dopo una 1t0tte df pioggia t epida che' ha fatto ,ia,eere l'erbetta. E' tutto r03a in tutta la ,ua lunol1tua, un ro"•a vivente e .ropra sul fastigio vi ,o,io fcucf di apfru c.he pungono que.sta rosa .:folce e carnaie. * Questa riva. di /osso è vosta quanto un continente aU.rtrale. U11'ape &I-abbatte ronzando ,u di una. sptoa glalla, jfuma il r,olllne al .!IU0tocco. poi pro,eoue su altre spighe che sono come gli alti alberi, pOf COrrn! sentisse il peso del POiline raccolto cM 1embra Impac– ciarle le .:nmpcUe, rt.sale altrove veno ih suo favo. Q11t&te libellule alzurre ~ queste rone e iure 1/lorano co11te forme co11cretc del vc,1to che smuove appena l'erba. Al di lii le pecore come gloante.schl aralmah, acct!cote dal verde s-plendfdo del prato. * Mattina ;.t'aprUe, ore scttt'. ll ciclo è 0011/ f,o di fumo che ogni ta11to lascia gocciare h-ogcrmen.te come .,. un'arancia vl"noa ,P>uccfata accan to. S~nbra che sulla terra. nella notte. abbia nevicato, tanto fmprot1t1Ln1• me11te si t ricoperta di verde. E il ,uenzfo che l'nrla già calda ro11densa, e questi biaticht petali sugli alberi lo11ta11i e altri alberrlli verdi contro U nero def glar• dini delle ville. co1wl1teo110a11eora clte tutto sla rico– perto d'una legoera ,u:i.e che tra mezz'ora 1p0rirO.. *· Questi cm1t:Jdinl laoora,10 sul ca,npf attorno alle viti dl.tfatte co11fU&icol loro vestiti $èurl .rlmllf agli sterpi. Sento elle e,sl qodo110 di questa fu..sione che U re,tde i1wi.1'lbill. P"'rche &I dive.rtcnio 00111 tanto a /f.· sclitarc e poi tacer81, come per attrarre l'aUen.:lone su di loro e giocar11 di chi rivolge lo ,guardo e non li vede. * Lo .1'Pirito in mc è co,,,c una linf!l., le .ttagionl calde lo sospingono verso l'alto e Qutlle fredde lo sotttrrano dolorosamc11te. Ec:co che la primavera .r'aoofcfn.a. Sento nel rf1veolb un'immensa promessa di ,nit opere. Io tenterò qu.(tlCO$adi IIUOVO, di mai cspres,o, HILt0 attimi della mia vita lmprcul nella mia memorta iri– d~.tolubUmt11te e lento che se avrò pazienza di acri• vcrli essi 1ara11no cose. prime. GIOVANNl COMISSO

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