Fiera Letteraria - Anno VII - n. 18 - 4 maggio 1952

Una recente fotorn,fia di Jean Glono Marta, la miaargo Un testo inedito, e ~be resterà tale, dal nionlin de l'ologm, lf DI JEAN GlCONO lioteca Gino Bianco LO SCRlTTORE DELLA PROVEi-\lZA CONTEMPORANEA JEAN GIONO . . E L'EPOPEA Il s11litario di Maaosque ha trovalo in sè la forza di 1·innovamento • Un'inter– i•uzione <l'i alcuni auni durante i quali per senza 1~uhblicare ha continuato a lavorare accanilameate è bastata • I volumi pubblicali durante gli ultimi cinque anni sollo iJ comu11e denominatore "(roniques,, presentano ua c1utore rinnovato Vent'a,nni fa circa U!Civa il pruno libro di Jea,t G1ono, , Colline,, un lunoo racconto agre.,te. /reteo e colorito. Il contra,to oot libri del oiovani a~tort allora in vopo era co,l granae da richiamare aubllo l'atten;:1one dt'i critici aul nuovo venuto. La /Ulo&a ac– coglfen::a fatta a e Colline,, a e Reoaln ,, poi a e Le Chant du Mo11de, e Que ma Jo1e demeure, ha incoraflolato e so&tcnuto Jea,t Giano nella cr«J~ionc di im·opera 111onerpsa ma ,,1utto.sto monocorde. IL capolavoro d1 code.ttl primi dìeci annf rbiiane per noi e Le Chan.t dy Monde,. Il lfnco del raccorih pae10nl 11 tr04/orml! In u1t epico, le d1me11- 1/0111 cambiano, Giano 110n tende plu a rle– tlOCCrc l't!.jfslenza Jcmpllce, Jona, umile dei co11tadinl delfAlta P.rovenza, ma o ricrear– li In u11a.81)ecle di grandloJa leggenda. U11 JOI/IO Poetico IO$tfenc e Le Chant dli fofo11dc •. L'1mpreulont maog,orc rlma&ta od anni di dl.tttrnza da una prima lettura e quello dtl poe&aggl dtll'Alla Proven.t0: bo– achi, prati, fiumi e montagne d11eonat1 e dipinti con una /erme::za di po/10 ed una clr,acita di color1 degna di un oronde pit· torc, La clttli bianco e barocca nell'archi– tettura al dl$tacca qumdi col ulolento ed anurdo contrasto di una cltla meuica11a o 11udamerlcana la cui tende,1;:a a volgue c0m. pletamente le RPO-llco.Ila natura trova u,uz oll18tljlca rlonc nella /orza tt:Cc$$lva. 11tlla Inumana e.suberan.to della natura JlUIIO che giunge alte sue port e. Fra le fredde e 8P(!t– trolJ mura cittadine come per I ,nontl, lun– oo i torrenti e 11el bou;hl l'uomo e uno pic– cOla coao.. Egli a.tJume u1t carattere cd un rilievo Joltanto quando è in lotta cooli ele– me,atl. e Qùe ma Joie demeurc, e e Bataìllca· dan.s la Montagne• riprendevono I motivi cucn– zlall dc e Le Chant du M onde• /or:andonc Il tono. Una rìdo11da n.ta nello atlle, Una 10- vrabbondan.za di particolari, Il deaiderlo t:Vl– dente di &o ttolincore la grandioalta del pae– JOggio, di l11nalzare irrni alla natura, di pro– clamare la superlorltt1 di qua.nto è Jcmplf– ce, primitivo, ulcino alla terra, au tulio Il re.#o oua1tavano il tono di oodeati libri. In ea,/ li Potevano trooo:re &emprc dei /ram. me,1tl descrlltiTJi fn cui G1ono al rlulava un i~~n~ri?~~~~a, u':: 0 i:f:~c~:: :r~:ft:ufr~!t~~~ ,per ,oattmere il peJo di lunghe dloreJ.sloni ifa cui l'autore dava libero cor&o ad un'In– nata tendenta allo aproloquio. Dopa la bella riuactta de e Le Chant du Monde, Jean Giono .1e,nbrova c11er1i trop– po avanzato 1u una atrada irta di pericoli per IOJClare molte .rperanze ut un auo rav. Dedlmento. Invece proprio a lui $1 deve una dille mapglorl .torpreu della narrativa /ran– ce&cdel d0Po9uerra. Il Jolltarlo di Mano&oue ha trovato In ,è la forza df rim1ovame11to. Ura'lnterm2lone di alcuni anni durant~ I quali pur .senza pubblicare ha contir1uato a lavorare accanitamente t ba.tinta. I volumi pubblicali d11rante gli ultimi cmq11e anni sotto Il comune denommatore e Chro1'1iq11e11, prcaentano fautore .10tto una luce del tut(o dltitrlla. Giona, be11inte&o, e rima,to e.s,en– ;:/almentc lo !Leuo. egli 11011 11 è rhrnc11ato, nè ha forzato Il 1uo te1111>Cramenlo, ma met– tendo u11freno alla a volte ccceMiva ma17nl– loquenza e rinunziando a vi1ioni prof,trchc al t dato il compito di riu:contare .tcmp/icc• mente deUe ,tarle, cronache di ieri e di Oflfli. La mtolìore di oueste cronache era jlnora e Un Ro l JO.n.t Dlvertiuement ,, meno ,m roman.ro che un lungo racconto di pltì di d11 ece11to poqine 111 c11I l'autore ha rfevocato con un'lntemitd: n:iramente da. 1111 ragglun– la una cupa victnda tulio. provincia /ronc~c ver.so la metil del &ecolo scor.so. Le prime cinq uanta pooine in cui fa rivivere uxa bor– pata di muza montagna ouc&Ja dal ter– rore cau.,ato da mlsttriod delit ti durante un rigido inverno formano qua.ti una novel– la Jeparata e sono come un piccolo quadro .. dl GJACU1".10 ANTONJN[ perfetto nell'opera abbondante d1 un pitto– re d ,n.geono .sfcuro ma d.lJordinato. A • Un Ro1 aan.s Dlvertl.tstment viene oro ad oggtu11gerJi come una nuova Jorprc– JO e Le Huuard aur le Tolt • (Gallimard cdlt. ParUJ. Cronaca anche quc,ta. lungo e movi– mentato racconto di quattrocento pagine jltte, in cui il lettore al vede .tbolzato d'un :ff:n/: :;~~ge "'/j~,5e1 n!~~t !~:·,g:~~ nel 1838, ma anche percht U modo d1 capor– ll, la .1ce1tadel protago11l.sla e la presc11ta– ;:lo11e /atta11e. mcttc11d.9111 luce progrcssiva- ~~cnn~el ~:a::~e~:,t:On~i:~ ~~aC:!:J1tC::i ;~:~~ Ottocento. Angelo Pardi, piemontt:..Jc, colon– nello der,fi ua,erl, gloriane, 11obile, Jeductri– te, coragoi010. leale. mode&to ed ingenuo Jf apparenta a certi protaooniati oiovanl dl Balzac •e di Stendhal. e più d'ogril altro o F'abrl.tfo del Dongo di cui potrebbt e.uere un lontano cuoh10, molto p(ù ingenuo e fatal– mente inuperto nelle cote dell'amore. Angelo Pardi, figlio 11aturale df ulto du– che,.sa t orinese. alfil1ato alla Caroonerla cd. e.si/iato volontariamente in Fra11c1a In ae– ouft o all'ucciaionc in duello d'u" agente al .10ldo deWAu.stria, e v-eromente l'eroe del romanzo, ,tel scnao che in altri tempi Ji dava f nd~b~t~~1 t!pf~etgua!Y" v1r.S:,"~!id~0,1~nec~e':,!f~ nuzto unicamente dal dea:dcrlò di 11ervlrc il popolo e di combattere per la hberta. An- f!10aÌ·g~ag:b:~;i;a /if.f:/1;,,i,i';: ::: ~!rd;~: cano a volte brutti tiri. Inoltre gode m rnodo eccezionale della Divina Bcnevolen=a. Uomo /ortu11ato pub attraver &arc Il fuoco &enza brucfttr,f ed irtfattf tn: ivcr.so una delle pfu orribili epidemie di colera che l'Europa ri– cordi net tempi moderni, In continuo con~ t.atto Jl.slco con malati moribondi e morti Jen:a Il minimo con1o010. L'epidemia di colera eh.e nell'eatatc del 1838 ha deva1tato Il aud della francla e .rpc– clalmerite la Provenza con a.,ratfca violenza e ma/1011/ta t il vero argomento di que.tta cro11nca Jtan Giona narrando le avventure di -Anoelo Pardi COJtretto ad attraver.sare tutta la Provniuz a MVallo per ritornare nei Piemonte durante la terribile epùftmla ,i ~ anzitutto ad.Opero.Loa dipingere un re~ Jto quadro, oltremodo unpreuionante, dtllo .sviluppo det morbo nelle citta e nelle cam– pagne dell'Alta Provenza, Accanto alle claa– Jic/le ducriziont di tPfdernie, quella ce· ltbre delta ~ate a l~ondra 111 e Thr l'ear o/ thc Plague • di Damtl Dc/oc, e quella della pe,te a M//a110 ne c. I Promeui Spo1ì •- il quadro augOt.!tivo del coltro a Mano.sque /rqmme,ito centrale dc I Le HIU.5ard .tur le Tott • merita un po.flu, Mentre lo de.tcri– zlone della peste ad Orano 11el/a1110Jo , La Ptat,., di Albert Cam1t.1era mOJ1te1111ta to– talmente 11e; colori grloi, variamto tutt'al più dal pallido al nero, Jean Giona. come artt1ta auperlore a Camu,, a[/ronta. ardita– mente la oompo.sfzio11e di un quadro ora cupo N ora jl4mrnet,olante, aemprc vfvaci.s- 1lmo di colori. Come nelle leggende medioeuaJI l'ardl– mcnto&o caùalierc pira11do il niondo uccide– va il drago e combatteva Il maligno e,po– nendoat continuamente af maggiori pericoli 1t1ccndonc ,e,npre lndt'llnc, COJi Angelo dal primo all'ultimo capitolo del libro aaronta continuamente 11 cOlera. .si e&p one alla p iù inevitabile conta.gione, si mette aen.za tJl– tarc nelle ptù pcrlgli o&e J itua.zionl, rim a– nendo ftno all'uWmo illc.so. Invano JI ado– pera a .salvare quantl t11 contra J11lla .1ua (Continua a pofl. I.J .1trada. A d ecce2:lone di Paultne de TMIU, giova.ne, btUa e coragglo,a nobfldonn.a, evi– dente mente destinata ad amarlo, tutti gli muoiono fra le braccia. Angelo ne o!! addo– lorato ma non Jcouo prc,o com·e dalla sua ml1J1011t', dal de&idcrio di tornare 111 Pie– monte per combattere per la libertà. I capitoli piu lmpre.ulonanti JOM quelli di Manosquc. c,tradina dell'Alta Proven.::a p1U di ogni altra cara al cuore (tell'autore. bucguito di 11ottete1ttpo dal popolino Infe– rocito che 11cllo11tra,1iero vede e uri u11tore , Tn v~a,:g 1 :!i!ccd.r1°cu1 11 fil?, r;1rc~tJ;rl:titl';::~ morti di colera e troua un rifugio ni tetti. Per otor111 e notti rhrtane nlL!coato Jra I comignoli. muzo s01puo nel vuoto. a.ul.ttcn- ~tt:f~ff!f~p0/r'i:c~sr:~:i l~t1en~11e~;r:.e provo- E' pe11ctrl!ndo una notte attraver,o un pertugio in u,ia vosta dimora l)ella a,,e– ra,1;:a di trovarvi dei viveri cli, Angelo In– contra per la prima volta Pauline d.e Theu,, unica JOpravtuuta, reclusa nel palai:o. La– oeneroaa e c0ra1oi0Ja Paulhu oli .salt>trà la Dita portandOflh nel momento più drtlfellc un .soccor110 cui deve il ravvit•ard delle pro– prie /orze. Plit tardi 11dla via del ritorno Angelo rnc(mtrerli nuovamente l'ignota cd usfe-me a lei teriterli la orande avventura: la traversata de( paeJe infe,tato dal morbo. iaolato da aborramentf. rlnchiu.,o i n 11nc er– chio militart di ferro per tl)t'tare J' upa.nd! "r– ,1 del contagio, per raggiungere le A lpi e la .5'0lutna. Paullnc. cara e ooraggiosa com– paona. l'rrnlca che 11tll'ultuno camtolo r111- rcirt1 a 11trappare al morbo crudile lottando tenacemente per tutta una 11otte, .10rd. la. promc,aa dell'amore, 1ha 11011 l'amore 11teuo ~rchi ne e Le HtUJard 1ur le Toif-., come nel cuore di Anoclo provvi.,oriamente uni– camente occupato dall'amate. per la libt'rtd del popolo. non vi t poJto per una pa11ione od un &entlmcnto. Paullne. unico ptr&onap– gfo di qualche rllkvo acconto a autllo di Angelo, rimarrei COiii .una ftguro di Jogno, pur e$&endo plti umana e Jlmpatjca nelle IUC drboluu dcll'imJ}fccabllt Angelo. Clii ,f potrebbe aollanto ri,nprowrare un'ecce.nfoo lngenuitt1. ,pecle rig11ardo alle ,donne, ed una .scar.1afntcllioenza quando parla di po– litica. $Ì~~:n~tfi1~:to~~d'bJf ~:::,~~tiJ~ ; un /rote/IO dl latle, Giuseppe, carbonaro convinto, ri/uoiato poli&/10 a ManosQue dove fa U calzolaio. Que.sta rappre&c11ta,aoll occhi d1 Anoclo l'idea pura c.uendo il lrpo del co.spiratort e dei capo-popolo. Ora Giu.sep– pe a ,cntrrlo parlare fa meno pentare ad un carbonaro del 1830 cli.e ad un nihdiata del 1890 od u11 rivoluztonarto contempora- 11et, Rimproverando A11gelo d'aver J/ldato a duello /'<1vver.sario e di non averlo fatto asaaulr1are da sicari, aggiunge: le Il Il a dam l'a.,so11lnat plu., de vertu,,- rèvofotlo,1- naircs. Il /aut leur cnlcver jusqu'a leur.t droi~ ,. Secondo Gnueppc tutte le vma. le menzog ne ed I delitti JOno buoni purchc aer– vano lo cnu.ta del proletariato. Nella. bocca di un carbonaro codeate parole &anno di ana:cron/Jmo, Q11a11do po/ Giiucppc od Angelo parlano di repubblica. di ncct.uitd:' dt orga,1iu:arc la rivolta delle maasc operale torfxeJf e d'altrr cose dtl oenere cl sembra che 11clla mente dell'autore. ci fta un po' di con/Wone fra Carboneria r Gfor,ane Italia. Prc.s c111arr fl Piemonte del 1838 corne un pae.~e oppre.uo dalla tirannide c. un po· az:ardato. SI trat. ta ,oltonto df brevi eplJodf. Ne e Le HU.t&ard ,ur le Toft, r.ui aono del particolari d., 1car.1a intµortan.:a, m.a nelle 4ue ,eguentt crotuzche, e L'A1tc Rouge• e e L'Arti/lcier gili terminate come composizione e come ,crlttura, p0tranno averne 1tna maggiore non trattandosi allora plu dtll'epl<Um·a ma stelle ulteriori avventure e dtlta vJta d1 An– oelo, protagoniata dei tre libri. c. Le nuuarrt Jllr le Tolt, ideato font come 11n prolouo ha u,1 a.uu11to diTJer.so. Il morbo i qui 1m per.10110011/o non meno im– portante del colonnello deou uu11rt, ed Il :ro ~=tt~a1,~l i~~e e a 1 11, lo:ffimd~ -:;g[~~ aempre ìnaldlo&amente- prcatnte, In que.sto il roman~ t d'u n·am.m irevolc unità. Il raccon. to i linearr, e.uo prosto11c dall"lnizio alla ftne .sen~a lnterrudonl in un armonico svl– luppp: pome .sempre 11e1 libri di Giono da e Collrne-. e e Le Chllrtt du Monde• a e Un ROi aan.t DITJtrttuement , Il pae..sago10.Il cltm~ e gli elementi ,uzlurall aono ma9n.a pars. Diremmo anz, che rtnteruse e l'ortoi– nblltà di Jcan Glono ,tanno aiu1tutto 1n qut&to~dono di ricreare nrl libri I 11ortllco1 della natura considerandoti non come elc- 1n.entt de&crlttivl ma come fattori inerenti al racconto Jteuo. I due 110ml &cmpre ci– tati o quc,to proposito Jono Htrman Mel– vlllc e C. F. Ramu:=. Dopo , Le Hu.ssard ,ur le Tott, al osa adermart cht Glono non è loro Inferiore. • L'eatate rovente della Pror:en::a, arida. J)Olvero&a, brucfata da un .sole Implacabile crtl! per tt Jn.Orbo una terra d'elezione. Fin dal primo capitolo A11oelo so[/rc la Jete cd Il calore non· meno delle peiutcrc emana– zioni de! codavcri putrefatti trovali lungo il' Jtrade, ntlle capanne iollloric al margi. ne dei bo.~chJo nelle ca,e di città. ManolQut devaatata dal colera, i11 cui ali abitanti hn• paz:Ucono dpl tc.r.rore e 111abbandonano ad atti di inaudita /crocia non è dl,similc daUo Parigi del Cinquecento o dalla Londra del Setcc11to 11otto il ftaocllo della pc&tc. Ed i ~f/fr"::;1,:J~u,e!°~is1.,:~:f ~l~~:t::::t~o ~~~ ohUi del e Decamerone • radunati,i JUllt alture del dintorni di Firenze. Qua11-doraogiunt, nell'autunno inoltrato 1 pri,nf venanti d,.llc Alpi attorno a Gcp, Angelo e Paulinc uenoono accolti da piogge torrenziali. il lettore partecipe di tantr ma– cabre avvtr1ture fea-pira con loro atu=ndo la lmpre,aione di veder~ l'acqua pur1Jtcatrlcc lavare /fnalmente la terra da tante immon. de uala.zlonf, dtut:tarla, fecondarla per una nuova vita dop0 tante morti e tanti d1MJ.1tn e Le Hu111ard.s1,rle Toit , In contra.tto con e La Pe,te • di Albcrt Camu, non i un ro– manzo allrgorico ma rrna cronaca rcalfJta. Ciò 11an IOQilc che allratierso I per&onagg1 di Anoelo t di paulinc, atlro1•er&o la loro giovanile rd accanita voloxtd. di vluere Jtan Giono dl/endn certi valori a lui cari l!n dal tempo d1 c. Colline, e de e Le Chant du Monde>, Un ampio IO/!'to poetico anima le pagine di c. I.e 1/u.uard &ur lr Toib. tra,acf. na il lettore 1110 malgrado altrover110 .,ecchl' e paludi, in11tllt ripeUtionl. limoagohti rd fn.si.ttenu. In realtd. al tratta di un'epopea in cui Il porta ha cantato in una prO.M abbondantt e ,onora l'apparizione del morbo terribile nella sua terra or .10110 cent'anni e la lotta incc.saantt. Jjlbrante 11111 t•ittoriosa condotta da due giovani DCr .rotvarc la proprllJ t•lta e con e&aa I valori morali nhì scmnlicl cd eterni: la l>Onta, la 11enero,11t\. fl corngglo, la .solk1orlrtd. umana, la lt'altà. Jcan Glono può rt,eroorc/ ancora moltt ~ rprt.se. Ci ttmbra ptri, orobabllc che e Le Hu.u ard .sur lt ToU, abbia a rimanere uno del auol capolat.-orf. GIACOMO ANTONINI

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